Reticente ma non troppo

di
genere
orge

Mi chiamo Serena. Sono una donna di 40 anni, mora, alta circa 165 cm e, modestamente, con un gran corpo. Ho un seno non molto pronunciato ma un sedere da cineteca. Mi vesto in maniera semplice. Jeans, maglietta o maglione a seconda della stagione e, sotto, della biancheria semplice. Cotone bianco senza particolari pizzi o abbellimenti. I miei bei capelli neri sono lisci e piuttosto folti. Mi arrivano fin sotto le spalle. Mi trucco in maniera semplice e mi definirei una donna centrata e disinvolta. Qualche giorno fa mi è accaduta una cosa particolarmente interessante. Ero andata ad acquistare un paio di scarpe. Era pomeriggio tardi e il negozio era in chiusura. Mi stava servendo un commesso giovane e, devo dire, piuttosto carino. Avevo provato diverse scarpe. Un paio, in particolare, mi piacevano. Il commesso volle aiutarmi ad infilarle. Per farlo si inchinò. Non feci caso al fatto che aveva il viso all’altezza del mio sedere. Indugiò parecchio con quelle scarpe. Notai che lanciava delle occhiate furtive al mio bel culo. Il suo viso, mentre mi infilava la scarpa, si era avvicinato molto al mio sedere. Tanto che mi sembrò chiaramente che mi desse un bacio. Inaspettatamente la cosa mi eccitò e il mio viso divenne rosso. Per l’eccitazione e l’imbarazzo insieme. Mi inchinai per vedere meglio le scarpe. Lui si fece più audace. La sua mano si posò sul mio sedere e accennò qualche carezza. Io, sempre più rossa in viso, lo guardai sorridendo. Gli dissi: per favore, no. Sono una donna sposata. Ma, mentre dicevo queste parole, allargai leggermente le gambe e lui mi accarezzò sotto il cavallo. Tra il culetto e la fica. Ero tutta un brivido. Lui mi disse che sarei stata più comoda senza pantaloni. Si trattava di una richiesta senza senso ma, in preda all’eccitazione, acconsentii. Mi sfilo lentamente i jeans. Mentre lo faceva mi baciava continuamente fra le natiche. Ho delle natiche piuttosto grosse e morbide. Mentre i jeans scendevano, le mutandine si muovevano, lasciando comparire il segno del mio bel culo e, ogni tanto, dei barlumi della mia fica. Non sono completamente rasata. Io ero eccitatissima. La mia fica era decisamente umida. Feci per andarmene. Mi trattenne per gli slip che, manco a dirlo, scesero. Notò che ero decisamente fradicia ma vide, soprattutto, il miei sontuosi buchetti, decisamente pronti per essere riempiti. Affondò il suo viso nel mio culo e iniziò a baciare e leccare tutto quello che c’era. Nel frattempo il suo cazzo era talmente duro che faticava a stare nei pantaloni. Mi inchinai. Il risultato fu che aprii bene il sedere e riuscì a toccare il suo pene. Lo sfoderò immediatamente. A quel punto mollai ogni reticenza. MI accovacciai e lo presi tutto in bocca. Ero uno spettacolo. Da dietro si vedeva il mio buco del culo incredibilmente perfetto e spalancato. Davanti la mia fica chiaramente fradicia. Mentre spompinavo come una troia, sentii dei passi che si avvicinavano. Voltai il viso ma già un altro ragazzo molto carino aveva tirato fuori il suo cazzo e mi stava accarezzando i buchi. Quello a cui avevo fatto il pompino era bello duro. Si distese e mi invitò a farmi scopare. Lo feci … il cazzo scivolava molto bene. L’altro prese posto nella mia bocca. Ormai ero una vacca in calore. La mia fica colava umori e il mio viso era rosso di eccitazione. Si alternavano sulla mia fica facendo, fra un turno e l’altro, un giro di leccate ai buchi. Ad un certo punto uno dei due chiamò al telefono qualcuno. Si era appartato. Ma potei sentire chiaramente quello che diceva: ‘Antonio, vieni al negozio. C’è una signora che è uno schianto. Ha un culo da urlo, grosso, bello, profumato. Ed è anche una baldracca da strada. Ha già preso due cazzi e mi sento di dire che siamo all’inizio. Per adesso le abbiamo riempito solo la fica. Ma, vedendola così infoiata, penso che non farà nessuna resistenza con il culo. Chiama anche Giulio e Andrea. Ce n’è per tutti. Voglio mandarla a casa con il culo e la fica pieni di sborra’. Andò proprio così. Mi riempirono entrambi i buchi. Quando mi rivestii ero tutta piena di sperma. Avevo preso 5 cazzi. In tutti i buchi e più volte. Mi diedero appuntamento per un altro paio di scarpe. Gratis per la nostra troia, dissero. Sorridente, me ne tornai a casa.
scritto il
2025-12-29
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