Un giorno particolare

di
genere
confessioni

Stamattina quando mi sono svegliata, ho pensato "che palle, ho ancora qualche macchiolina di ciclo, oggi non si scopa", poi vado in bagno e noto che la macchina della mia vicina è giù, quindi anche se avessi potuto, oggi Claudio non si farà vedere (piccola parentesi per chi non ha letto i miei altri racconti, sono sposata, ho un figlio, un amante 80 enne Gabriele, scopo da 5 anni con Giorgio un mio vicino di casa e da maggio ho cominciato ad avere rapporti, per il momento orali con il mio dirimpettaio Claudio). Vado a lavorare, chiamo Gabriele che mi dice che passerà comunque a trovarmi alle 14 e 30 appena torno a casa. La giornata lavorativa passa in fretta e alle 14 e 20 sono sotto casa, suona un clacson, mi giro ed è Giorgio, lui va in garage, io lo seguo, lui mi chiede se sono sola, io gli dico che sto aspettando Gabriele (perché qualche volta lo ha incrociato e sa che è mio amico), mi chiede se mi faccio leccare la figa da Gabriele, io mento dicendo che siamo solo amici e gli dico che lo chiamerò appena Gabriele va via. La giornata sta svoltando, vado in casa, mi lavo e noto solo qualche macchiolina rosa, arriva Gabriele e gli dico che possiamo andare a letto, ma che sfortunatamente non è il caso che mi lecchi, ma mi masturba mentre io gli faccio un pompino, viene e anche io sotto le sue mani esperte squirto, mentre lo accompagno giù mando un messaggio a Giorgio, niente parole solo un "☕?" Che tra me e lui significa puoi venire a scoparmi? Mi chiama e mi dice di dargli 2 minuti. Appena arriva mi infila la lingua in bocca e la mano tra le gambe, io sono ancora bagnata, apprezza pensando che sia perché ho voglia di scopare con lui, anche se effettivamente è anche per quello, andiamo a letto, lo faccio stendere e comincio a leccargli il cazzo, le palle, so che adora farsi leccare il culo quindi scendo ancora, gli infilo la punta della lingua dentro mentre lo sego, lui mi ferma dicendo che non vuole venire subito, vuole scoparmi, mi alza le gambe e mi chiede se sono pronta a ricevere il suo cazzo, al mio si,affonda in me con spinte forti, continuo a ripetere sì e lui mi dice "sì, cosa?", ormai so che vuole che lo dica quindi gli rispondo "sì, scopami!", poi mi fa mettere a pecora e sono io a decidere il ritmo, lui mi dice " come sei brava, sei una bravissima puttana", poi mi afferra le spalle e affonda quasi con ferocia, mi agguanta i capelli e mi dice "dillo! Cosa sei?", lui non può vedermi, ma dentro di me sorrido, amo essere trattata da troia, non rispondo, allora spinge più forte e mi schiaffeggia il culo "cosa sei?", a questo punto mi arrendo, lo guardo dallo specchio e dico "sono una troia!", lui si stende su di me continuamente a scoparmi da dietro e riprendendomi i capelli, mi dice nell' orecchio " sei una troia, sì, mi fai venire" esce e mi viene sulla schiena, io resto un attimo stesa, riprendendo fiato, raccolgo lo sperma che mi ha lasciato addosso e lo lecco, lui mi guarda, sorride e va in bagno a lavarsi. Io lo seguo e gli dico sempre con un sorriso sulle labbra"meno male che ci vediamo poco, tu mi ucciderai così!", si riveste e va via, sono soddisfatta e accaldata quindi vado sul balcone a riprendermi un attimo, esce Claudio, io lo guardo, parliamo un po' del tempo, di piccole stupidaggini provocatorie, tipo che non riesco a vedere le sue ciabatte, ma che lo vedo bene dal cazzo in su, allora lui lo tira fuori e dice che tanto posso vederlo solo io in quella posizione, questa audacia mi fa pensare che sia solo in casa e lui me lo conferma, gli chiedo se vuole venire da me, lui tentenna poi mi dice di sì, dopo un minuto è da me e comincio a spogliarlo, mentre penso che in tutto questo io non mi sono lavata tra un rapporto e l'altro, comincio a fargli un pompino, lecco e succhio, non gli ho nemmeno detto che potrei avere ancora qualcosa residuo di ciclo e che neanche dieci minuti prima avevo il cazzo di Giorgio dentro, Claudio mi apre le gambe e mi lecca, mi infila la lingua dentro e gli squirto in bocca, poi comincia a masturbarmi velocemente, io urlo di piacere, lui mi tappa la bocca con la mano che io mordicchio e lecco mentre lo sego, poi mi libera la bocca per infilarci il suo cazzo, mentre continua a torturarmi il clitoride con le dita, a questo punto lecco e succhio fino a farlo venire. Lui mi dice che questo è il risultato se lo provoco e vado sul balcone con un vestitino invernale, ma molto scollato, io gli ricordo che è lui quello che si è abbassato i pantaloni fuori, mentre si riveste, continua a baciarmi e mi dice che l'importante è che mi piace quello che facciamo, io gli rispondo che se non mi piacesse, non lo farei, ridendo mi dice "magari lo fai solo per un rapporto di buon vicinato!", fa ridere anche me e gli dico " considero i rapporti di buon vicinato tutt'altro!". Anche lui va via e io mi butto sul divano a scrivere questo racconto. Pensare che la giornata era cominciata con un "che palle!"😉
di
scritto il
2025-12-18
1 1 8
visite
2
voti
valutazione
4.5
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

La pistola

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.