A strozzo
di
IL MICROBO
genere
sadomaso
A STROZZO
Mi pagava ma era molto esigente. A culo esposto me lo frustava con uno scudiscio di pelle di quelli che si usano con gli animali. Solo dopo avermelo ridotto a lividi gli piaceva prendermi e farmi suo. Era un Padrone severo. Lo supplicavo di fare piano ma non mi ascoltava. Mi ha insaponato e ho patito il mio primo fisting. Credevo di scoppiare. Mi ha mostrato le foto che scattava e ho visto che ci entrava dentro fino al gomito. Quando usciva restavo spalancato e sputavo muchi e pezzi di merda sul pavimento, che mi costringeva a mangiare e a ripulire. Un giorno che non ero stato abbastanza bravo mi ha legato in croce seviziandomi le palline con una paletta da ping pong. Ha smesso solo quando gli ho chiesto scusa e perdono se ero stato insufficiente e allora mi ha riempito l'alveo di cubetti di ghiaccio che si scioglievano nel calore del sigma e sguazzavo a pioggia come una vacca. Mi ha marchiato a fuoco un gluteo con le iniziali TP (Tuo Padrone). Ho cacciato un urlo di dolore che lo ha deliziato e lo ha fatto rizzare. Mi ha intortato. Suo prigioniero per giorni sono stato regalato a certi ceffi che a turno mi inculavano e sborravano e mi pisciavano addosso. Inutile protestare, ero in loro potere, impregnato di lordure che secondo lui dovevano rendermi felice e un po' ve lo confesso che lo ero sul serio anche se soffrivo le pene e i peni dell'inferno, di quei diavoli che ce l'hanno ispido e uncinato a raspa per lacerarmi il buco a strappo fino all'inverosimile, medicato se mi andava bene con spolverate di streptosil. Non ce la facevo più. Ho implorato pietà all'ultimo della serie che mi ha comprato e ora sono suo quando e quanto mi vuole, almeno ci entra liscio come l'olio e mi fa anche godere e soprattutto mi tiene solo per sé, servo totale delle sue spaventose erezioni che mi caccia nel sedere fino ad eiaculare lo sperma che mi compete, che imbusco e rilascio a filo colante come gli piace guardare scendere dai miei intestini fuori dall'ano.
Mi pagava ma era molto esigente. A culo esposto me lo frustava con uno scudiscio di pelle di quelli che si usano con gli animali. Solo dopo avermelo ridotto a lividi gli piaceva prendermi e farmi suo. Era un Padrone severo. Lo supplicavo di fare piano ma non mi ascoltava. Mi ha insaponato e ho patito il mio primo fisting. Credevo di scoppiare. Mi ha mostrato le foto che scattava e ho visto che ci entrava dentro fino al gomito. Quando usciva restavo spalancato e sputavo muchi e pezzi di merda sul pavimento, che mi costringeva a mangiare e a ripulire. Un giorno che non ero stato abbastanza bravo mi ha legato in croce seviziandomi le palline con una paletta da ping pong. Ha smesso solo quando gli ho chiesto scusa e perdono se ero stato insufficiente e allora mi ha riempito l'alveo di cubetti di ghiaccio che si scioglievano nel calore del sigma e sguazzavo a pioggia come una vacca. Mi ha marchiato a fuoco un gluteo con le iniziali TP (Tuo Padrone). Ho cacciato un urlo di dolore che lo ha deliziato e lo ha fatto rizzare. Mi ha intortato. Suo prigioniero per giorni sono stato regalato a certi ceffi che a turno mi inculavano e sborravano e mi pisciavano addosso. Inutile protestare, ero in loro potere, impregnato di lordure che secondo lui dovevano rendermi felice e un po' ve lo confesso che lo ero sul serio anche se soffrivo le pene e i peni dell'inferno, di quei diavoli che ce l'hanno ispido e uncinato a raspa per lacerarmi il buco a strappo fino all'inverosimile, medicato se mi andava bene con spolverate di streptosil. Non ce la facevo più. Ho implorato pietà all'ultimo della serie che mi ha comprato e ora sono suo quando e quanto mi vuole, almeno ci entra liscio come l'olio e mi fa anche godere e soprattutto mi tiene solo per sé, servo totale delle sue spaventose erezioni che mi caccia nel sedere fino ad eiaculare lo sperma che mi compete, che imbusco e rilascio a filo colante come gli piace guardare scendere dai miei intestini fuori dall'ano.
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