Iniziato
di
IL MICROBO
genere
gay
INIZIATO
In piena notte camminavo sul marciapiede deserto dei Viali di Bologna. Poche ormai le auto. Una ha accostato ed è sceso il finestrino. Un maturo come quello di cui segretamente ero in cerca mi ha chiesto come poteva raggiungere Via Augusto Murri fuori Santo Stefano. Non ci eravamo molto distanti. Preso alla sprovvista gli ho risposto che bisognava svoltare all'altezza dei Giardini Margherita. Mi ha fatto una faccia a punto interrogativo.
-”Non sono pratico. Ti dispiace salire e farmi da navigatore?”
Aveva modi gentili e mi sembrava affidabile. Ho aperto la portiera, mi sono seduto a bordo e gli ho fatto d guida, accorgendomi che conosceva anche troppo bene il percorso. Ha imboccato Via Murri e l'ha percorsa tutta, prendendo Via Toscana che conoscevo poco, dove si è fermato a fari spenti in uno spiazzo deserto. Il mio respiro si era fatto affannoso mentre mi accorgevo che si strofinava il pacco. Dolcemente mi ha portato la testa proprio lì. Gliel'ho baciato. Mi ha detto di aprirlo e ne è saltato fuori un grosso birillo. Mi ha guidato in presa a imboccarlo. Non ho fatto resistenza e l'ho succhiato come meglio mi riusciva. Dopo di allora ho ricevuto solo ordini e palpate.
-”Spogliati”.
-”Che puledrino che sei”.
-”Lo fai per soldi?”
-”Saltaci su che ti svergino”.
Era la mia prima volta. Mi ha preso a colpi di reni e a rimbalzo. Mi faceva male. Lo pregavo di smettere.
-”Zitta cagnetta”:
Finita l'opera che è stato come il varo di una nave, col suo coso di prua a speronarmi di poppa fino all'orgasmo. Sono scoppiato a piangere. Mi ha accomodato sul suo torace dove abbiamo ripreso fiato.
-”Che sedere stupendo! Mi sa che volevi e non volevi. Vieni domani a questo indirizzo. E adesso schifoso troietto puliscimi il cazzo.
Un po' sottosopra e sconvolto dall'emozione ho ubbidito. È andata avanti per mesi e mi ha insegnato di tutto, anche in compagnia di qualche amico e degli amici dell'amico che nei loro passaparola mi cedevano da uno all'altro facendomi conoscere a fondo i tanti pubi maturissimi pelosi in tiro su di me di tutti i migliori predatori di carne fresca della città. Tra di loro mi scambiavano.
-”Ti mando il Puttano”.
Ne ho serviti di quaranta, di cinquanta, di oltre sessanta e anche uno sul vispo di settantacinque, di cui sono diventato il coccolo a pagamento: 50 mila lire dell'epoca a botta.
In piena notte camminavo sul marciapiede deserto dei Viali di Bologna. Poche ormai le auto. Una ha accostato ed è sceso il finestrino. Un maturo come quello di cui segretamente ero in cerca mi ha chiesto come poteva raggiungere Via Augusto Murri fuori Santo Stefano. Non ci eravamo molto distanti. Preso alla sprovvista gli ho risposto che bisognava svoltare all'altezza dei Giardini Margherita. Mi ha fatto una faccia a punto interrogativo.
-”Non sono pratico. Ti dispiace salire e farmi da navigatore?”
Aveva modi gentili e mi sembrava affidabile. Ho aperto la portiera, mi sono seduto a bordo e gli ho fatto d guida, accorgendomi che conosceva anche troppo bene il percorso. Ha imboccato Via Murri e l'ha percorsa tutta, prendendo Via Toscana che conoscevo poco, dove si è fermato a fari spenti in uno spiazzo deserto. Il mio respiro si era fatto affannoso mentre mi accorgevo che si strofinava il pacco. Dolcemente mi ha portato la testa proprio lì. Gliel'ho baciato. Mi ha detto di aprirlo e ne è saltato fuori un grosso birillo. Mi ha guidato in presa a imboccarlo. Non ho fatto resistenza e l'ho succhiato come meglio mi riusciva. Dopo di allora ho ricevuto solo ordini e palpate.
-”Spogliati”.
-”Che puledrino che sei”.
-”Lo fai per soldi?”
-”Saltaci su che ti svergino”.
Era la mia prima volta. Mi ha preso a colpi di reni e a rimbalzo. Mi faceva male. Lo pregavo di smettere.
-”Zitta cagnetta”:
Finita l'opera che è stato come il varo di una nave, col suo coso di prua a speronarmi di poppa fino all'orgasmo. Sono scoppiato a piangere. Mi ha accomodato sul suo torace dove abbiamo ripreso fiato.
-”Che sedere stupendo! Mi sa che volevi e non volevi. Vieni domani a questo indirizzo. E adesso schifoso troietto puliscimi il cazzo.
Un po' sottosopra e sconvolto dall'emozione ho ubbidito. È andata avanti per mesi e mi ha insegnato di tutto, anche in compagnia di qualche amico e degli amici dell'amico che nei loro passaparola mi cedevano da uno all'altro facendomi conoscere a fondo i tanti pubi maturissimi pelosi in tiro su di me di tutti i migliori predatori di carne fresca della città. Tra di loro mi scambiavano.
-”Ti mando il Puttano”.
Ne ho serviti di quaranta, di cinquanta, di oltre sessanta e anche uno sul vispo di settantacinque, di cui sono diventato il coccolo a pagamento: 50 mila lire dell'epoca a botta.
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