Delia condivisa parte 2
di
Darkroom
genere
trio
Questo racconto fa parte della raccolta "I racconti di un timido libertino-Storie di donne" riveduta e arricchita con oltre 400 pagine di racconti intensi e altamente erotici che è il naturale proseguimento di un viaggio iniziato con il primo libro di Michele Allevi che ha sconvolto e sedotto migliaia di lettori, consacrandosi come la rivelazione erotica del 2021 e che potete trovare oggi a un prezzo speciale come E-book su Amazon.
Delia
XVI
Io e Luca passammo quella settimana tra l'attesa e lo studio, ma a dire il vero la prima cosa non riusciva a farci concentrare come avremmo dovuto, tanto che persino Silvia si era accorta di questa nostra mancanza, anche perché preoccupati di arrivare al nostro appuntamento in piena forma di fatto avevamo ridotto entrambi le avances verso le due inquiline dell'appartamento limitandoci a veloci scopate o semplici leccate di figa e qualche pompino.
Cosa che non vedendoci così attivi come prima era evidente avesse instillato qualche dubbio tra Paola e Silvia ma, per fortuna, senza trovare spiegazioni diverse dal fatto che eravamo preoccupati per gli esami imminenti.
Arrivammo così al giorno dell'appuntamento con Delia.
Avevamo trovato la scusa per evitare le nostre amiche dicendo che saremmo andati a Siena a vedere una partita di rugby di alcuni colleghi, sapevamo che era uno sport che non interessava per nulla le due, e questo ci metteva al riparo da possibili richieste di recarci insieme allo stadio;
facemmo tutte quelle cose che si fanno quando si esce per il primo appuntamento con una ragazza, doccia, profumo, mille passaggi davanti allo specchio per vedere se era tutto in ordine, biancheria pulita, calzini senza buchi…insomma alla fine eravamo pronti entrambi per la nuova avventura, ma la cosa che mi divertiva maggiormente era che Luca, nonostante fosse quello che almeno sulla carta dovesse fare la parte dell'esperto scopatore era visibilmente più eccitato di me per quanto sarebbe potuto accadere di lì a poco.
Come concordato ci recammo al Savoy, l'uomo alla reception mi riconobbe e mi fece segno di procedere tranquillamente, attraversammo la hall e prendemmo l'ascensore.
Arrivati davanti alla camera vidi lo sguardo di Luca sorridente che esclamò «camera 1,2,3…iniziamo bene!», lo guardai con aria incazzata, non volevo che Delia sentisse quei suoi commenti, ma la verità era che era la conferma che ero l'unico a non aver raccolto al volo il significato di quel numero e questo mi dava enormemente fastidio.
Bussai alla porta e poi simultaneamente feci scorrere la carta magnetica sulla serratura, aprì la porta con esitazione, ma la voce di Delia con tono rassicurante ci invitò ad entrare.
Come un buon padrone di casa e per togliere quel sorriso dalle labbra del mio amico feci strada ben sapendo che quando si sarebbe trovato nella stanza con la Jacuzzi a bordo della terrazza avrebbe smesso con quell'aria di uomo di mondo che aveva visto già ogni cosa possibile;
sulla Jacuzzi avevo perfettamente visto bene, la reazione di Luca a quella vista non lasciava dubbi sul suo stupore, ma a completare la cosa c'era Delia, che entrambi sembravamo aver dimenticato, e che invece ci lasciò senza fiatare;
aveva sciolto i capelli, e indossava una vestaglia di seta molto colorata con disegni giapponesi con degli spacchi profondi e lunghi laterali che lasciavano intravedere le cosce carnose guarnite da velatissime calze autoreggenti nere. Aveva messo un filo di trucco e disegnato le labbra con un rossetto rosso cinabro che le facevano risaltare il viso, dalla vestaglia semiaperta si intravedeva il seno rigoglioso lasciando ampio spazio ad ogni sorta di immaginazione.
Sembrava una scena di un set fotografico di boudoir, e io e luca eravamo gli unici fortunati spettatori a godere di quel momento.
Delia come una perfetta padrona di casa non perse tempo invitandoci a metterci comodi entrambi;
cosa che per me fu abbastanza semplice visto che ero abituato a stare nudo davanti a lei, ma che a Luca, nonostante la sua dichiarata sfacciataggine con le donne, causò qualche problema iniziale, e che lo fece sbloccare solo per non darmi la soddisfazione di vederlo impacciato.
Fu così che in quello strano e impacciato strip-tease improvvisato ci trovammo nudi davanti alla nostra unica spettatrice che esclamò: «Benissimo! Adesso mi sembra giusto che faccia anche io la stessa cosa non pensate?», poi si fermò quasi stesse cambiando idea e riprese, «anzi no…forse sarebbe meglio che siate voi ad aiutarmi a farlo…magari iniziamo a sciogliere il ghiaccio di questo incontro, che ne dite?»;
quest'ultima proposta venne accolta in modo tacito da tutti e due che non perdemmo tempo ad avvicinarci al letto mentre lei per facilitare il compito si mise in piedi;
fui io il primo ad aprirle la vestaglia lasciando che le scivolasse lungo il corpo;
indossava solo le calze e aveva la pelle profumatissima;
Luca era visibilmente preso da quella visione e sembrava fosse ancora bloccato nei movimenti, per cui fui io a continuare a fare il primo passo dandole un bacio e facendole scivolare la mia lingua tra le labbra.
Delia lasciò la presa delle mie labbra e tornò a distendersi sul letto;
a quel punto fu facile per noi andare avanti;
scelsi di lasciare a Luca la possibilità di conoscere la bravura di Delia con la lingua, gli feci segno di avvicinarsi al letto in modo da concederle di imboccarsi il suo cazzo ancora moscio dovuto sicuramente alla nuova situazione, mentre io le divaricai le gambe e mi misi in ginocchio iniziando a leccarle il clitoride e affondando la mia lingua nella sua fica.
Ormai il primo imbarazzo dovuto alla novità era superato, anzi finalmente l'atmosfera era diventata bollente;
le attenzioni di Delia al cazzo di Luca stavano dando i frutti immaginati, infatti l'uccello del mio amico sembrava triplicato di dimensioni tanto da renderle difficoltoso l'ingresso nella bocca che cercava di aprire quanto più poteva per avvilupparlo meglio, e che iniziò ad utilizzare la lingua come sapeva fare solo lei.
Intanto la sua fica ormai era completamente alla mia mercé, completamente aperta e fradicia, avevo iniziato ad alternare lingua e dita inserendole sempre più nel profondo e facendole emettere gemiti e sospiri che la costringevano a lasciare la presa del cazzo di Luca;
come avevo imparato dopo tante sedute di sesso con lei, iniziai nuovamente a indirizzare le mie attenzioni sul secondo canale;
la verità era che, dopo averlo provato, il sesso anale era la cosa a cui non avrei mai saputo rinunciare con una donna, e sapevo quanto questo piacesse pure a lei, per cui iniziai a scendere con la lingua verso lo sfintere e a leccarle quel prezioso orifizio fino a quando la punta della lingua non iniziò a farsi strada anche in quel secondo passaggio.
Era arrivato il momento di farle cambiare posizione in modo da facilitarci i compiti;
io che ero al comando la invitai a mettersi in ginocchio sul letto in modo da dare a Luca la possibilità di gestire meglio quel pompino e dal canto mio di avere libero accesso a tutti i suoi orifizi;
Delia non si fece pregare due volte a fare quello che le avevo chiesto, e docilmente si pose in quella posizione;
senza perdere un secondo Luca, ormai libero da blocchi mentali, la prese con forza per i capelli e la guidò di nuovo con le labbra sulla sua cappella usando per la prima volta parole molto forti e invitandola a spalancare la bocca per prendergli il cazzo fino in fondo;
io trovandomi con il culo completamente a mia disposizione le divaricai le chiappe carnose, e affondai il volto per infilare la lingua in profondità mentre con le dita le trapanavo la fica come avevo fatto la settimana prima, introducendo lentamente e per gradi prima due dita, e poi facendole seguire dalle altre, fino ad arrivare a infilare l'intera mano nel suo utero, cosa che quando Luca vide, nonostante fosse impegnato con il pompino, gli fece mettere uno sguardo misto ad incredulità e sorpresa, mentre io super soddisfatto di aver stupito il mio amico continuavo con i miei giochi di lingua e di mani su quei fantastici orifizi spalancati e pronti a soddisfare qualsiasi mio recondito desiderio.
Delia era completamente alla nostra mercé, adesso eravamo noi che guidavamo i giochi e lei dimostrava la sua soddisfazione gridandola con frasi oscene e sospiri voluttuosi.
Eravamo entrambe super eccitati da questa situazione e rivolgendomi al mio amico in modo che lei ascoltasse quanto avevo in mente: «Sfondiamo questa zoccola in tutti i suoi buchi che ne dici?», Luca non se lo fece ripetere due volte, l'idea di fare una doppia penetrazione lo fece infoiare ancora di più di quanto già non lo dimostrasse, infatti era l'unica cosa che non eravamo riusciti a portare a termine il giorno della nostra piccola orgia con Silvia e Paola.
Bisognava solo decidere a chi sarebbe toccato per la prima volta il culo e a chi la fica, ma da buoni amici quali eravamo la cosa passò quasi in secondo piano, io, in fondo avevo già provato quel secondo canale, e l'idea che Luca con il suo cazzo di dimensioni più importanti del mio la sfondasse mentre io mi gustavo la sua fica con il mio uccello mi faceva eccitare ancora di più;
per cui passammo subito all'attacco, Luca si distese lasciando che il suo cazzo in tiro svettasse in evidenza e io invitai Delia a porsi con le spalle verso il mio amico e a impalarsi sul suo cazzo: «Dai zietta porcellina, fai vedere a Luca come ti sai impalare bene e dopo il nipotino ti darà un bel premio, ti riempirò la tua fica fradicia con il mio bel cazzone…»;
sembrava ipnotizzata da quel momento, lentamente, all'inizio con difficoltà e con smorfie di dolore nonostante le avessi dilatato il suo sfintere con la mia lingua e con le dita, iniziò ad impalarsi sul cazzo del mio amico che per non farle cambiare idea la teneva stretta sui fianchi guidandola in quella operazione fino a quando libero da ostacoli il cazzo di Luca sprofondò completamente nel suo culo facendola gridare: "Oddio…è enorme…lo sento dentro la mia pancia…», ma non le lasciai dire altro, che con l'aiuto di Luca la posi distesa sul corpo del mio amico e tenendole le gambe divaricate le puntai il mio cazzo all'ingresso della fica spingendolo dentro in un colpo solo che le fece emettere un grido soffocato.
Adesso eravamo dentro tutti e due e io iniziai a pomparla mentre lei si muoveva sul cazzo del mio amico che le stava realmente riempiendo l'intestino per quanto era grosso e duro.
Era per noi due la prima volta che avevamo un rapporto di quel tipo, lo avevamo visto mille volte sulle riviste, ma nonostante la mia fantasia fosse molto attiva non ero mai arrivato a pensare che un giorno sarei stato io il protagonista, tanto più che Silvia e Paola si erano negate facendoci perdere quella flebile speranza di farlo.
La sensazione di possedere entrambe le cavità di Delia era palpabile anche perché si poteva quasi sentire il cazzo dell'altro muoversi all'interno alternando i colpi per non perdere il ritmo nella penetrazione;
non contento di quell'amplesso mi rivolsi alla diretta interessata con il solito tono rude: «allora troia…ti piace essere sfondata nei tuoi buchi? Dì la verità non avevi mai goduto così in vita tua…», e non contento affondai un colpo con ancora più decisione e forza che la fece gridare talmente che ebbi paura che ci potessero sentire anche nelle altre stanze;
Delia era soffocata da quel gioco, riusciva a stento a parlare e sospirava emettendo gemiti ad ogni nostro affondo, ma con quel poco di voce che le era rimasta rispose: «S…sssi…mi state facendo godere come una porca…continuate senza fermarvi vi prego…sfondatemi tutta maledetti!».
Non era certo nostra intenzione fermarci, era troppo bello scoparla in quel modo e pensare che a breve l'avremmo riempita di sperma come un pasticcere riempie i suoi bignè;
io non potevo vedere il cazzo di Luca ma ne avvertivo la sua presenza mentre le stantuffavo il mio nella fica, e sapevo che sicuramente avere un cazzo di quelle dimensioni piantato nel culo doveva darle sicuramente delle sensazioni molto intense, e forse anche dolore, ma tutto sembrava le piacesse e le desse gusto per cui continuava a gemere e sospirare.
Eravamo arrivati al momento cruciale, avevo cercato di resistere aspettando il momento in cui Luca sarebbe venuto, e quando quel momento arrivò e lui mi fece segno che era pronto, non mi feci cogliere impreparato le strinsi forte i seni tra le mani mentre luca affondava le unghie nei suoi fianchi per tenerla incollata al suo cazzo, e quasi all'unisono ci svuotammo dentro di lei del carico di sborra che avevamo.
Estraemmo le nostre armi dai quei fantastici foderi, e lei completamente spossata da quel gioco a due si lasciò scivolare sul letto al fianco del mio amico mentre rivoli di sborra uscivano copiosamente dai due orifizi oscenamente dilatati.
Per far vedere a luca quanto fosse porca raccolsi lo sperma tra la fica e il culo e glielo portai alle labbra, non ebbi bisogno di dire una parola, le aprì per fare uscire la lingua e le succhiò fino a pulirle completamente dalla sborra.
Fu a quel punto che rivolgendomi al mio amico dissi «Hai visto che magnifica porca abbiamo per noi? E siamo solo all'inizio…vero zietta?», e mi andai a sdraiare al suo fianco in modo che lei si trovasse nel mezzo tra me e il mio amico.
Ci rilassammo tutti e tre da quella prima piacevole fatica, ma Delia sembrava fosse pronta a riprendere, infatti approfittando della sua posizione centrale prese tra le mani i nostri gingilli e iniziò ad accarezzarli con dolcezza cosa che ci risultò molto gradita e che fece risvegliare noi e il resto con una rapidità inaspettata;
eravamo di nuovo entrambi in tiro, grazie alla sega di Delia i nostri cazzi adesso svettavano in bella mostra;
lei si rivolse a noi senza fermare il suo massaggio;
«Che ne dite se ci andiamo a rilassare nella Jacuzzi? È abbastanza grande per tutti e tre non pensate?», e senza aspettare la nostra risposta scavalcò Luca facendo bene attenzione di strofinargli la fica sulla faccia e si infilò nella vasca che era già piena di acqua;
io e Luca ci lanciammo uno sguardo, nessuno dei due aveva mai provato una Jacuzzi così grande, se poi si aggiungeva che dentro adesso c'era una 50enne troia arrapata la cosa si faceva ancora più interessante, per cui senza indugi ci levammo dal letto e ci immergemmo con lei nella vasca.
Iniziò così la seconda parte di quella che si prospettava fosse una lunga giornata di sesso senza freni; eravamo appena entrati e Delia non perse tempo, «Siccome mi hai fatto godere sfondandomi il culo inizio con te» e si imboccò il cazzo di Luca facendolo sparire nella bocca come se lo avesse inghiottito, cosa che le fu permessa perché ancora non era completamente in tiro ma pochi istanti dopo grazie a quelle magnifiche labbra adesso aveva di nuovo difficoltà a inghiottirlo, mentre spompinava il mio amico io ero rimasto indeciso su dove ripartire, ma ci volle veramente poco a prendere la decisione perché fu Delia stessa a portarmi davanti a lei in modo da trovarsi con i nostri cazzi proprio davanti alla sua faccia e mentre le sue tette sembravano galleggiare sull'acqua iniziò a spompinarci alternando le sue attenzioni prima a uno e poi all'altro senza lasciare la presa delle sue mani che continuavano a segarci con maestria. Quando arrivò il mio turno le presi la testa tra le mani e le feci scivolare il cazzo fino in fondo alla gola e iniziai a muoverle la testa avanti indietro come se la stessi scopando in bocca, ogni tanto portavo fuori il cazzo e glielo sbattevo sulle guance per poi ributtarglielo in gola facendole emettere suoni strani mentre lei continuava segare il cazzo di Luca ormai diventato enorme anche per le sue mani;
Luca, ad un certo punto le fermò la mano; nessuno di noi due capì cosa stesse succedendo e il motivo per cui il mio amico avesse fermato la masturbazione, ma lui, con leggero imbarazzo ci guardò e disse: «scusatemi, ma ho bisogno di andare in bagno, l'acqua tiepida e tutto il resto mi hanno fatto venire voglia di…di…insomma avrete capito no?», e detto questo fece il gesto di uscire dalla vasca per andare in bagno come aveva detto;
fu quello che avvenne immediatamente dopo a stupirci più di quanto lo fossimo già;
Delia mollò la presa dal mio uccello e prima che Luca potesse uscire completamente dalla vasca gli prese il braccio e lo strattonò «Tu non vai da nessuna parte! Dai fammi vedere come fai pipì…siamo in una vasca da bagno cosa sarà mai? Non ho mai visto un uomo mentre lo fa e sono curiosa…Vorrà dire che dopo cambieremo l'acqua…e pure tu perché non gli fai compagnia? voglio vedervi all'opera tutti e due! Forza su coraggio!».
Questa volta invece di essere eccitati eravamo realmente imbarazzati, tutto quello fatto fino ad ora ci poteva tranquillamente stare, ma pisciare davanti ad una donna e, soprattutto nella stessa vasca dove stavamo tutti e tre ci sembrava eccessivo, ma nonostante avessimo provato a dare delle scuse per non fare quanto richiesto Delia rimase inflessibile, «Ragazzi se non fate quello che vi chiedo potete tranquillamente uscire dalla vasca e andarvene perché il gioco termina qui…»;
eravamo davanti ad un bivio molto complicato, la scelta più logica era assecondarla per non perdere tutto il resto anche se questo comportava fare una cosa che non era stata in nessun modo messa in conto e che arrivava inaspettata visto che tutte le volte che ero stato con lei non aveva mai espresso questo desiderio pur sapendo cosa stessi andando a fare quando la lasciavo per andare in bagno.
Lei colse quel momento di nostra esitazione per stimolare ulteriormente le nostre fantasie…e le nostre vesciche ormai giunte all'estremo;
senza curarsi di quello che sarebbe potuto accadere, tiró fuori la lingua e iniziò a leccare le nostre cappelle mentre con le mani riprendeva la sua fantastica sega, dal suo sguardo era evidente quali fossero le sue intenzioni reali con quella stimolazione, e logicamente la cosa non tardò a dare i frutti aspettati perché nonostante provassimo a resisterle, lo stimolo di svuotare le vesciche arrivò a non essere più trattenibile, e il primo fu Luca che d'altra parte quella sua impellenza l'aveva dichiarata da tempo, con la faccia rossa di vergogna avvisò di quello che stava per succedere e vedemmo il primo zampillo uscire dal suo uccello;
era una novità anche per me, ricordavo infatti i tempi in cui da bambini ci divertivamo a farlo in gruppo per chissà quale gusto, ma da allora in età adulta non era mai più accaduto;
ma Delia che all'inizio sembrava voler solo osservare, sembrava non essere ancora contenta di quella novità e senza nessuna esitazione allungò la mano fino a stringere le palle al mio amico e a guidare quel getto dorato che quasi sfiorandole il volto andò a finire totalmente sui suoi seni.
Le ultime gocce di orina erano appena uscite che arrivò il mio turno;
ero, nonostante tutto, ancora molto imbarazzato su questa cosa e cercavo di trattenere per quello che fosse possibile sperando di cogliere il momento in cui magari, immergendomi, riuscissi a dare meno spettacolo di quello visto prima con Luca, ma Delia sembrava posseduta da un demonio, e capendo perfettamente le mie intenzioni non perse tempo esclamando: «Con te voglio andare oltre…»;
io e il mio amico ci guardammo attoniti, cosa ci poteva essere di più oltre di quello che avevamo vissuto fino a quel momento degno del film porno più perverso che avremmo mai potuto vedere? La risposta non tardò ad arrivare, per nulla intimorita di quello che sarebbe potuto accadere tiró fuori la lingua iniziando a leccare la cappella con il massimo trasporto;
e mentre faceva questo con la mano continuava a segarmi e ad accarezzarmi fino alle palle, tutto questo mentre Luca osservava quella scena seduto al bordo della vasca;
ero arrivato al punto da non riuscire più a trattenermi e provai ad avvisare quello che stava per accadere, ma Delia non smise di usare la lingua, e quando il primo fiotto di orina fuoriuscì dal mio uccello la colpì in faccia nello stesso modo che era successo a me quando mi ero ritrovato la sua fica davanti a squirtare allagandomi la faccia e riempiendomi la bocca di quei suoi umori. Lei a differenza di quanto accadutomi non bevve nulla, ma si limitò a raccogliere con la lingua le ultime gocce quasi volesse assaporare quel liquido anche solo per curiosità, poi sorridendo con i capelli bagnati da ogni tipo di liquido si alzò dalla vasca e prendendo l'asciugamano uscì dicendo «adesso sì che ho bisogno di una doccia per non puzzare del vostro piscio…», io e luca restammo a guardarla increduli di quanto avevamo vissuto e cercando di non immergerci troppo in quell'acqua che ormai definire pulita era un'impresa.
Quando finalmente uscimmo dalla doccia lei era di nuovo distesa sul letto con ancora l'asciugamano che le avvolgeva il corpo e i capelli bagnati raccolti in un secondo asciugamano, ci invitò a riprendere le nostre posizioni accanto a lei, cosa che facemmo senza indugi.
Avevo, e suppongo, anche Luca, ancora negli occhi quelle scene assolutamente incredibili avvenute dentro la vasca, dove quando ero entrato avevo immaginato potesse succedere ben altro, ma di certo non una dimostrazione di pisciata collettiva per una sua morbosa curiosità;
la verità era che Delia si stava dimostrando senza ombra di dubbi molto più troia della sua amica cosa che non avrei mai detto se non avessi avuto modo di essere il protagonista diretto delle sue morbose fantasie.
Ma, tralasciando quello che potevamo pensare, i nostri giovani cazzi dopo quel momento di relax stavano tornando ad assumere le loro dimensioni naturali;
certo competere con quello del mio amico non era cosa facile, e mi resi conto che il mio giudizio sulle sue dimensioni che avevo dato a casa di Silvia era completamene errato visto che a vederlo in erezione e al lavoro su Delia, mostrava una discreta lunghezza dove spiccava soprattutto la reale dimensione che era veramente ragguardevole.
XVII
Questa volta fu Luca a sistemarsi tra le sue cosce carnose iniziando a dedicarsi con impegno alla fica e al clitoride facendole emettere quasi all'istante gemiti e respiri, e io che non volevo certamente stare a guardare le portai il mio uccello ancora non completamente in tiro davanti alle labbra incoraggiandola a fare del suo meglio per farlo risvegliare da quel torpore: «Avanti zietta, mostraci cosa sai fare e dopo ti prometto che avrai di nuovo la tua razione di cazzo e sborra…», lei senza dire una parola aprì la bocca e raccolse il mio uccello fino in fondo alla gola iniziando così un fantastico pompino.
La stanza era di nuovo piena dei suoi sospiri e dei suoi inviti al mio amico a non smettere con quel suo lavoro, mentre io mi ero sistemato a cavallo delle sue tette in cui facevo scorrere il cazzo fino a farlo arrivare alla sua bocca;
ma Luca era evidente che pretendesse qualcosa di più che una leccata di fica, per cui si rialzò dalla sua posizione, le sollevò le gambe portandosele sulle spalle, e puntò la cappella all'ingresso di quella fica che lui stesso aveva contribuito a far diventare fradicia e pronta ad accogliere il suo bastone di carne e spinse con forza facendole emettere un urlo di dolore nonostante la lubrificazione che era stata fatta, Delia per la prima volta provò ad opporsi a quella penetrazione implorandolo: «Fai piano, con quel tuo cazzone enorme mi stai sfondando…», ma Luca era entrato perfettamente nella parte che aveva potuto apprendere dal sottoscritto, per cui invece di cedere a quella richiesta, le strinse con forza le gambe spingendo con ancora maggiore impeto facendo scivolare il suo arnese fino in fondo all'utero fino a quando le sue palle non si trovarono quasi a contatto con il suo secondo canale;
Delia lanciò un urlo ma subito dopo il mio amico la stava pompando senza trovare più nessun ostacolo a quella penetrazione e lei tornò ad ansimare e a pregarlo di non smettere.
In quella posizione Luca non mi concedeva nessuna possibilità di ripetere la doppia penetrazione avuta prima per cui continuai deciso a farmi spompinare alternando la sua lingua a una sega tra le sue tette.
Anche questa volta dopo tanto impegno eravamo tutti e due arrivati al momento per noi piú atteso, Delia continuava ad ansimare sotto i colpi poderosi di Luca e nel frattempo non distoglieva mai l'attenzione della sua lingua sul mio gingillo;
Ma Luca che le aveva assaporato il culo non voleva perdere la sua seconda occasione, per cui le portò le gambe in alto poggiandole sulle sue spalle costringendola in quella posizione ad inarcarsi nonostante il mio peso sul suo corpo, e sfilandole il cazzo dalla fica allagata dei suoi umori lo puntò dritto allo sfintere imprimendo la spinta necessaria per farlo entrare in quel buco che fece nuovamente fatica ad accoglierlo e che le fece lanciare un grido di dolore facendole stringere le labbra intorno al mio cazzo facendomi pensare che me lo avrebbe potuto tranciare di netto se solo mi avesse dato un morso.
Fu una questione di attimi, perché anche se messo a dura prova, il secondo canale di Delia aveva già goduto delle attenzioni di un cazzo di quelle proporzioni, e nuovamente come era già accaduto la prima volta il cazzo di Luca riuscì nel suo intento a sprofondare completamente in quell'accogliente antro mentre Delia dopo aver lamentato dolore nella penetrazione adesso gridava soddisfatta e chiedeva ad alta voce al mio amico di non fermarsi in quella sua penetrazione.
Andammo avanti in quel modo per diverso tempo, Luca la stantuffava senza sosta e io continuavo quel gioco tra tette e bocca che mi aveva portato nuovamente all'orgasmo;
bastarono pochi colpi di quella magnifica lingua per farmi arrivare al punto di non ritorno, e senza preavviso le schizzai una notevole quantità di sborra riempiendole le labbra e le tette e che lei bevve raccogliendola con la lingua e le dita.
Quasi subito dopo fu il turno di Luca che assestandole l'ultimo colpo di reni le inondò l'intestino con la sua sborrata rimanendo dentro fino a quando non avvertì che fosse uscita anche l'ultima goccia del suo nettare.
Nonostante tutto a me era rimasta la voglia di cavalcarla, per cui feci segno a Luca di aiutarla a sistemarsi alla pecorina sul letto, e le intimai di prendere in bocca il mio cazzo ancora grondante di sperma per farlo risvegliare quanto prima;
non se lo fece ripetere due volte, spalancò le labbra ed accolse il mio uccello ancora afflosciato dopo le ultime performance ricominciando a succhiarlo avidamente mentre Luca ne approfittò per lanciarsi di nuovo sulla fica iniziando un gioco con lingua e dita che presto le fece nuovamente emettere gridolini di soddisfazione e godimento.
Imitando quello che avevo fatto io precedentemente anche il mio amico iniziò a penetrarla prima con un dito e poi inserendo gli altri uno dopo l'altro, fino a quando anche lui guardandomi con aria soddisfatta non ebbe inserito la sua mano completamente fino al polso all'interno della fica, questa cosa ebbe la conseguenza di far diventare Delia ancora più famelica sul mio cazzo, tanto che poco dopo quel fantastico servizio di bocca ero di nuovo pronto e in tiro per la mia cavalcata finale.
Non persi tempo e feci segno al mio compagno di giochi di cedermi il suo posto facendo il cambio con il mio per godere della lingua e della bocca della troia;
mi sistemai dietro di lei, le strinsi con forza i fianchi allargandole le chiappe in modo da facilitare la mia penetrazione, immersi il cazzo nella fica ancora oscenamente dilatata dalla mano di Luca in modo da lubrificarlo per bene, poi puntai la mia cappella all'ingresso dello sfintere e iniziai a spingere per penetrarla accompagnando questa mia azione con schiaffi sempre più forti sui glutei che non più sodi come una volta reagivano come se stessi schiaffeggiando un budino e che non tardarono a diventare rossi mostrando chiaramente il segno delle mie dita, solo che invece di lamentarsi per questo Delia pur gridando ad ogni colpo per il dolore implorava che non smettessi, cosa che continuai a fare con immenso piacere fino a quando il suo culo cedette al passaggio del mio uccello, e appena fu ben piantato dentro iniziai a muovere alternando gli schiaffi agli affondi.
Intanto Luca le aveva fatto ingoiare completamente il suo enorme arnese facendomi pensare che le avrebbe potuto far slogare la mandibola per quanto la bocca fosse dilatata per accoglierlo per intero;
era completamente succube alle nostre voglie, la sbattevamo, la offendevamo con parole forti per dirle quanto fosse troia a farsi sbattere da due ragazzi che potevano tranquillamente essere suoi figli;
Luca la teneva stretta per i capelli guidandola per farle leccare tutta l'asta facendola arrivare fino a leccargli l'ano, e io le tormentavo le chiappe che erano diventate rosso fuoco a furia degli schiaffi che le avevo inferto, e mentre la stantuffavo godevo della scena del mio amico con quel cazzo piantato tra le labbra.
Ero consapevole che nonostante le mie doti di resistenza quella poteva essere la mia ultima cavalcata di quella giornata e volevo concluderla nel migliore dei modi, sapevo di non poter resistere ancora per molto e senza perdere tempo le sfilai il cazzo dal culo e mi spostai a fare compagnia al mio amico;
«Forza zietta…facci vedere come ti ingoi due cazzi» le dissi presentandole il mio uccello appena uscito dal suo sfintere davanti alle labbra;
iniziò a spompinarci in due alternando le sue attenzioni prima ad uno e poi all'altro mentre con le mani ci continuava a fare una sega, questo suo lavoro ci portò quasi subito al momento desiderato;
Luca le puntò il cazzo in faccia e si lasciò andare in una colossale sborrata che lei raccolse parzialmente con la lingua e che andò a riempirgli il volto e le tette;
immediatamente dopo fu il mio turno, le infilai in gola il cazzo e mi svuotai completamente facendole emettere conati di vomito per la quantità di sperma riversata che fuoriuscì in parte dalle sue labbra;
alla fine la faccia di Delia sembrava una maschera tragica, aveva lo sperma che le aveva inondato il viso in ogni parte e persino nei capelli, il rossetto sbavato dalle labbra messe a dura prova dai nostri uccelli, e a completare tutto le tracce abbondanti delle nostre sborrate che le ricoprivano le tette.
Noi eravamo sfiniti, non riuscivo nemmeno a ricordare quante volte fossi venuto o l'avessi sfondata;
lei ci guardò sorridendo e con aria soddisfatta mentre con le dita raccoglieva lo sperma succhiandole avidamente: «Allora miei cari nipotini, la zia vi ha soddisfatto? Perché io penso che potremmo riprovarci un'altra volta, magari porto con me un'amica…che ne dite?»;
né io né Luca volevamo farle sapere che la storia a 4 non era più una novità, certo l'idea che l'amica potesse essere troia come lei ci stuzzicava non poco, e poi scoparsi due 50enni ci dava gusto solo per il fatto che avevamo libertà di fare quello che volevamo, cosa che non sempre era stata possibile con Silvia e Paola, che pur concedendoci molto non erano certo arrivate alle prodezze di Delia;
per cui con quel poco fiato che ci restava in corpo accettammo l'invito con la sua massima contentezza che a quel punto non fece altro che alzarsi dal letto, e pure lei mostrando i segni evidenti della scopata, barcollando si diresse in bagno a cercare di rimettersi in sesto con l'ennesima doccia.
Anche noi ci concedemmo il meritato riposo sdraiandoci esanimi sul letto in attesa di lanciarci sotto una doccia rinfrescante;
Luca, quando fu sicuro che Delia era realmente sotto la doccia mi guardò con aria soddisfatta: «Caspita amico mio, che scopatona! Se non fosse che se lo sapesse Silvia mi taglia l'uccello a morsi sarebbe da pubblicare sui giornali! E poi hai visto la zoccola? le è piaciuto tanto che vuole persino riprovare…», e come era sua abitudine si girò verso di me e mi diede un cazzotto forte sulla spalla che mi fece trattenere il grido di dolore solo per non farmi sentire da Delia, «Ma checazzo! La vuoi finire con questa storia dei pugni? Guarda che la prossima volta, se ci sarà, mi presento da solo oppure mi cerco un altro compagno…capito!», ma lui per niente spaventato dalle mie parole continuò: «Eddai! Non fare il mollaccione che ho visto come scopi sai? ed ho visto come eri soddisfatto quando le hai pisciato in faccia…ora non mi dire che un innocuo pugno ti fa perdere la pazienza perché non ci credo», poi continuando, «Piuttosto, ti rendi conto la fortuna che ci è capitata grazie al tuo cazzetto inesperto?», e prima di continuare si fece una risatina soddisfatta, «Io e te, poco più di 40 anni in due , ci siamo trombati in ogni dove una 50enne arrapata e troia che adesso vuole il bis e come se non bastasse ci porta anche un'amica a completare i giochi…questa sì che è la super notizia della giornata! Se questa è senza ombra di dubbio una maiala come poche, ti immagini l'amica? Io mi metto già ad affilare l'uccello per la prossima volta mio caro!»;
Non potevo certo negare che avesse ragione su diversi punti, primo fra tutti che Delia si era dimostrata, come se non lo immaginassi già, una grandissima troia e che con quello che era accaduto durante quella giornata aveva persino stupito me.
Fu così che quel primo incontro terminò, io e Luca ci rivestimmo e lasciammo Delia nella stanza mentre cercava di rimettersi in sesto e con la speranza che nessuno avesse ascoltato le sue grida quando la stavamo scopando come forsennati' mentre io e Luca cercammo di uscire dall'albergo cercando di dare meno nell'occhio possibile.
I nostri incontri carichi di perversioni e sesso senza tregua continuarono ancora per un po’ di tempo, fino a quando Delia non incontrò un ricco imprenditore molto più grande di lei che la riportò su strade più tranquille, e io e Luca dovemmo necessariamente mettere la testa a posto e il cazzo nei pantaloni per completare i nostri studi prima che i nostri genitori ci tagliassero i viveri e ci costringessero a fare ritorno a casa.
Tutto sembrò fermarsi in un momento di calma apparente perché io bene sapevo che lo spirito libertino che aleggiava su di me ormai era libero di presentarsi al momento giusto…
Bastava solo attendere che quel momento magico tornasse a bussare alla nostra porta.
continua...
Delia
XVI
Io e Luca passammo quella settimana tra l'attesa e lo studio, ma a dire il vero la prima cosa non riusciva a farci concentrare come avremmo dovuto, tanto che persino Silvia si era accorta di questa nostra mancanza, anche perché preoccupati di arrivare al nostro appuntamento in piena forma di fatto avevamo ridotto entrambi le avances verso le due inquiline dell'appartamento limitandoci a veloci scopate o semplici leccate di figa e qualche pompino.
Cosa che non vedendoci così attivi come prima era evidente avesse instillato qualche dubbio tra Paola e Silvia ma, per fortuna, senza trovare spiegazioni diverse dal fatto che eravamo preoccupati per gli esami imminenti.
Arrivammo così al giorno dell'appuntamento con Delia.
Avevamo trovato la scusa per evitare le nostre amiche dicendo che saremmo andati a Siena a vedere una partita di rugby di alcuni colleghi, sapevamo che era uno sport che non interessava per nulla le due, e questo ci metteva al riparo da possibili richieste di recarci insieme allo stadio;
facemmo tutte quelle cose che si fanno quando si esce per il primo appuntamento con una ragazza, doccia, profumo, mille passaggi davanti allo specchio per vedere se era tutto in ordine, biancheria pulita, calzini senza buchi…insomma alla fine eravamo pronti entrambi per la nuova avventura, ma la cosa che mi divertiva maggiormente era che Luca, nonostante fosse quello che almeno sulla carta dovesse fare la parte dell'esperto scopatore era visibilmente più eccitato di me per quanto sarebbe potuto accadere di lì a poco.
Come concordato ci recammo al Savoy, l'uomo alla reception mi riconobbe e mi fece segno di procedere tranquillamente, attraversammo la hall e prendemmo l'ascensore.
Arrivati davanti alla camera vidi lo sguardo di Luca sorridente che esclamò «camera 1,2,3…iniziamo bene!», lo guardai con aria incazzata, non volevo che Delia sentisse quei suoi commenti, ma la verità era che era la conferma che ero l'unico a non aver raccolto al volo il significato di quel numero e questo mi dava enormemente fastidio.
Bussai alla porta e poi simultaneamente feci scorrere la carta magnetica sulla serratura, aprì la porta con esitazione, ma la voce di Delia con tono rassicurante ci invitò ad entrare.
Come un buon padrone di casa e per togliere quel sorriso dalle labbra del mio amico feci strada ben sapendo che quando si sarebbe trovato nella stanza con la Jacuzzi a bordo della terrazza avrebbe smesso con quell'aria di uomo di mondo che aveva visto già ogni cosa possibile;
sulla Jacuzzi avevo perfettamente visto bene, la reazione di Luca a quella vista non lasciava dubbi sul suo stupore, ma a completare la cosa c'era Delia, che entrambi sembravamo aver dimenticato, e che invece ci lasciò senza fiatare;
aveva sciolto i capelli, e indossava una vestaglia di seta molto colorata con disegni giapponesi con degli spacchi profondi e lunghi laterali che lasciavano intravedere le cosce carnose guarnite da velatissime calze autoreggenti nere. Aveva messo un filo di trucco e disegnato le labbra con un rossetto rosso cinabro che le facevano risaltare il viso, dalla vestaglia semiaperta si intravedeva il seno rigoglioso lasciando ampio spazio ad ogni sorta di immaginazione.
Sembrava una scena di un set fotografico di boudoir, e io e luca eravamo gli unici fortunati spettatori a godere di quel momento.
Delia come una perfetta padrona di casa non perse tempo invitandoci a metterci comodi entrambi;
cosa che per me fu abbastanza semplice visto che ero abituato a stare nudo davanti a lei, ma che a Luca, nonostante la sua dichiarata sfacciataggine con le donne, causò qualche problema iniziale, e che lo fece sbloccare solo per non darmi la soddisfazione di vederlo impacciato.
Fu così che in quello strano e impacciato strip-tease improvvisato ci trovammo nudi davanti alla nostra unica spettatrice che esclamò: «Benissimo! Adesso mi sembra giusto che faccia anche io la stessa cosa non pensate?», poi si fermò quasi stesse cambiando idea e riprese, «anzi no…forse sarebbe meglio che siate voi ad aiutarmi a farlo…magari iniziamo a sciogliere il ghiaccio di questo incontro, che ne dite?»;
quest'ultima proposta venne accolta in modo tacito da tutti e due che non perdemmo tempo ad avvicinarci al letto mentre lei per facilitare il compito si mise in piedi;
fui io il primo ad aprirle la vestaglia lasciando che le scivolasse lungo il corpo;
indossava solo le calze e aveva la pelle profumatissima;
Luca era visibilmente preso da quella visione e sembrava fosse ancora bloccato nei movimenti, per cui fui io a continuare a fare il primo passo dandole un bacio e facendole scivolare la mia lingua tra le labbra.
Delia lasciò la presa delle mie labbra e tornò a distendersi sul letto;
a quel punto fu facile per noi andare avanti;
scelsi di lasciare a Luca la possibilità di conoscere la bravura di Delia con la lingua, gli feci segno di avvicinarsi al letto in modo da concederle di imboccarsi il suo cazzo ancora moscio dovuto sicuramente alla nuova situazione, mentre io le divaricai le gambe e mi misi in ginocchio iniziando a leccarle il clitoride e affondando la mia lingua nella sua fica.
Ormai il primo imbarazzo dovuto alla novità era superato, anzi finalmente l'atmosfera era diventata bollente;
le attenzioni di Delia al cazzo di Luca stavano dando i frutti immaginati, infatti l'uccello del mio amico sembrava triplicato di dimensioni tanto da renderle difficoltoso l'ingresso nella bocca che cercava di aprire quanto più poteva per avvilupparlo meglio, e che iniziò ad utilizzare la lingua come sapeva fare solo lei.
Intanto la sua fica ormai era completamente alla mia mercé, completamente aperta e fradicia, avevo iniziato ad alternare lingua e dita inserendole sempre più nel profondo e facendole emettere gemiti e sospiri che la costringevano a lasciare la presa del cazzo di Luca;
come avevo imparato dopo tante sedute di sesso con lei, iniziai nuovamente a indirizzare le mie attenzioni sul secondo canale;
la verità era che, dopo averlo provato, il sesso anale era la cosa a cui non avrei mai saputo rinunciare con una donna, e sapevo quanto questo piacesse pure a lei, per cui iniziai a scendere con la lingua verso lo sfintere e a leccarle quel prezioso orifizio fino a quando la punta della lingua non iniziò a farsi strada anche in quel secondo passaggio.
Era arrivato il momento di farle cambiare posizione in modo da facilitarci i compiti;
io che ero al comando la invitai a mettersi in ginocchio sul letto in modo da dare a Luca la possibilità di gestire meglio quel pompino e dal canto mio di avere libero accesso a tutti i suoi orifizi;
Delia non si fece pregare due volte a fare quello che le avevo chiesto, e docilmente si pose in quella posizione;
senza perdere un secondo Luca, ormai libero da blocchi mentali, la prese con forza per i capelli e la guidò di nuovo con le labbra sulla sua cappella usando per la prima volta parole molto forti e invitandola a spalancare la bocca per prendergli il cazzo fino in fondo;
io trovandomi con il culo completamente a mia disposizione le divaricai le chiappe carnose, e affondai il volto per infilare la lingua in profondità mentre con le dita le trapanavo la fica come avevo fatto la settimana prima, introducendo lentamente e per gradi prima due dita, e poi facendole seguire dalle altre, fino ad arrivare a infilare l'intera mano nel suo utero, cosa che quando Luca vide, nonostante fosse impegnato con il pompino, gli fece mettere uno sguardo misto ad incredulità e sorpresa, mentre io super soddisfatto di aver stupito il mio amico continuavo con i miei giochi di lingua e di mani su quei fantastici orifizi spalancati e pronti a soddisfare qualsiasi mio recondito desiderio.
Delia era completamente alla nostra mercé, adesso eravamo noi che guidavamo i giochi e lei dimostrava la sua soddisfazione gridandola con frasi oscene e sospiri voluttuosi.
Eravamo entrambe super eccitati da questa situazione e rivolgendomi al mio amico in modo che lei ascoltasse quanto avevo in mente: «Sfondiamo questa zoccola in tutti i suoi buchi che ne dici?», Luca non se lo fece ripetere due volte, l'idea di fare una doppia penetrazione lo fece infoiare ancora di più di quanto già non lo dimostrasse, infatti era l'unica cosa che non eravamo riusciti a portare a termine il giorno della nostra piccola orgia con Silvia e Paola.
Bisognava solo decidere a chi sarebbe toccato per la prima volta il culo e a chi la fica, ma da buoni amici quali eravamo la cosa passò quasi in secondo piano, io, in fondo avevo già provato quel secondo canale, e l'idea che Luca con il suo cazzo di dimensioni più importanti del mio la sfondasse mentre io mi gustavo la sua fica con il mio uccello mi faceva eccitare ancora di più;
per cui passammo subito all'attacco, Luca si distese lasciando che il suo cazzo in tiro svettasse in evidenza e io invitai Delia a porsi con le spalle verso il mio amico e a impalarsi sul suo cazzo: «Dai zietta porcellina, fai vedere a Luca come ti sai impalare bene e dopo il nipotino ti darà un bel premio, ti riempirò la tua fica fradicia con il mio bel cazzone…»;
sembrava ipnotizzata da quel momento, lentamente, all'inizio con difficoltà e con smorfie di dolore nonostante le avessi dilatato il suo sfintere con la mia lingua e con le dita, iniziò ad impalarsi sul cazzo del mio amico che per non farle cambiare idea la teneva stretta sui fianchi guidandola in quella operazione fino a quando libero da ostacoli il cazzo di Luca sprofondò completamente nel suo culo facendola gridare: "Oddio…è enorme…lo sento dentro la mia pancia…», ma non le lasciai dire altro, che con l'aiuto di Luca la posi distesa sul corpo del mio amico e tenendole le gambe divaricate le puntai il mio cazzo all'ingresso della fica spingendolo dentro in un colpo solo che le fece emettere un grido soffocato.
Adesso eravamo dentro tutti e due e io iniziai a pomparla mentre lei si muoveva sul cazzo del mio amico che le stava realmente riempiendo l'intestino per quanto era grosso e duro.
Era per noi due la prima volta che avevamo un rapporto di quel tipo, lo avevamo visto mille volte sulle riviste, ma nonostante la mia fantasia fosse molto attiva non ero mai arrivato a pensare che un giorno sarei stato io il protagonista, tanto più che Silvia e Paola si erano negate facendoci perdere quella flebile speranza di farlo.
La sensazione di possedere entrambe le cavità di Delia era palpabile anche perché si poteva quasi sentire il cazzo dell'altro muoversi all'interno alternando i colpi per non perdere il ritmo nella penetrazione;
non contento di quell'amplesso mi rivolsi alla diretta interessata con il solito tono rude: «allora troia…ti piace essere sfondata nei tuoi buchi? Dì la verità non avevi mai goduto così in vita tua…», e non contento affondai un colpo con ancora più decisione e forza che la fece gridare talmente che ebbi paura che ci potessero sentire anche nelle altre stanze;
Delia era soffocata da quel gioco, riusciva a stento a parlare e sospirava emettendo gemiti ad ogni nostro affondo, ma con quel poco di voce che le era rimasta rispose: «S…sssi…mi state facendo godere come una porca…continuate senza fermarvi vi prego…sfondatemi tutta maledetti!».
Non era certo nostra intenzione fermarci, era troppo bello scoparla in quel modo e pensare che a breve l'avremmo riempita di sperma come un pasticcere riempie i suoi bignè;
io non potevo vedere il cazzo di Luca ma ne avvertivo la sua presenza mentre le stantuffavo il mio nella fica, e sapevo che sicuramente avere un cazzo di quelle dimensioni piantato nel culo doveva darle sicuramente delle sensazioni molto intense, e forse anche dolore, ma tutto sembrava le piacesse e le desse gusto per cui continuava a gemere e sospirare.
Eravamo arrivati al momento cruciale, avevo cercato di resistere aspettando il momento in cui Luca sarebbe venuto, e quando quel momento arrivò e lui mi fece segno che era pronto, non mi feci cogliere impreparato le strinsi forte i seni tra le mani mentre luca affondava le unghie nei suoi fianchi per tenerla incollata al suo cazzo, e quasi all'unisono ci svuotammo dentro di lei del carico di sborra che avevamo.
Estraemmo le nostre armi dai quei fantastici foderi, e lei completamente spossata da quel gioco a due si lasciò scivolare sul letto al fianco del mio amico mentre rivoli di sborra uscivano copiosamente dai due orifizi oscenamente dilatati.
Per far vedere a luca quanto fosse porca raccolsi lo sperma tra la fica e il culo e glielo portai alle labbra, non ebbi bisogno di dire una parola, le aprì per fare uscire la lingua e le succhiò fino a pulirle completamente dalla sborra.
Fu a quel punto che rivolgendomi al mio amico dissi «Hai visto che magnifica porca abbiamo per noi? E siamo solo all'inizio…vero zietta?», e mi andai a sdraiare al suo fianco in modo che lei si trovasse nel mezzo tra me e il mio amico.
Ci rilassammo tutti e tre da quella prima piacevole fatica, ma Delia sembrava fosse pronta a riprendere, infatti approfittando della sua posizione centrale prese tra le mani i nostri gingilli e iniziò ad accarezzarli con dolcezza cosa che ci risultò molto gradita e che fece risvegliare noi e il resto con una rapidità inaspettata;
eravamo di nuovo entrambi in tiro, grazie alla sega di Delia i nostri cazzi adesso svettavano in bella mostra;
lei si rivolse a noi senza fermare il suo massaggio;
«Che ne dite se ci andiamo a rilassare nella Jacuzzi? È abbastanza grande per tutti e tre non pensate?», e senza aspettare la nostra risposta scavalcò Luca facendo bene attenzione di strofinargli la fica sulla faccia e si infilò nella vasca che era già piena di acqua;
io e Luca ci lanciammo uno sguardo, nessuno dei due aveva mai provato una Jacuzzi così grande, se poi si aggiungeva che dentro adesso c'era una 50enne troia arrapata la cosa si faceva ancora più interessante, per cui senza indugi ci levammo dal letto e ci immergemmo con lei nella vasca.
Iniziò così la seconda parte di quella che si prospettava fosse una lunga giornata di sesso senza freni; eravamo appena entrati e Delia non perse tempo, «Siccome mi hai fatto godere sfondandomi il culo inizio con te» e si imboccò il cazzo di Luca facendolo sparire nella bocca come se lo avesse inghiottito, cosa che le fu permessa perché ancora non era completamente in tiro ma pochi istanti dopo grazie a quelle magnifiche labbra adesso aveva di nuovo difficoltà a inghiottirlo, mentre spompinava il mio amico io ero rimasto indeciso su dove ripartire, ma ci volle veramente poco a prendere la decisione perché fu Delia stessa a portarmi davanti a lei in modo da trovarsi con i nostri cazzi proprio davanti alla sua faccia e mentre le sue tette sembravano galleggiare sull'acqua iniziò a spompinarci alternando le sue attenzioni prima a uno e poi all'altro senza lasciare la presa delle sue mani che continuavano a segarci con maestria. Quando arrivò il mio turno le presi la testa tra le mani e le feci scivolare il cazzo fino in fondo alla gola e iniziai a muoverle la testa avanti indietro come se la stessi scopando in bocca, ogni tanto portavo fuori il cazzo e glielo sbattevo sulle guance per poi ributtarglielo in gola facendole emettere suoni strani mentre lei continuava segare il cazzo di Luca ormai diventato enorme anche per le sue mani;
Luca, ad un certo punto le fermò la mano; nessuno di noi due capì cosa stesse succedendo e il motivo per cui il mio amico avesse fermato la masturbazione, ma lui, con leggero imbarazzo ci guardò e disse: «scusatemi, ma ho bisogno di andare in bagno, l'acqua tiepida e tutto il resto mi hanno fatto venire voglia di…di…insomma avrete capito no?», e detto questo fece il gesto di uscire dalla vasca per andare in bagno come aveva detto;
fu quello che avvenne immediatamente dopo a stupirci più di quanto lo fossimo già;
Delia mollò la presa dal mio uccello e prima che Luca potesse uscire completamente dalla vasca gli prese il braccio e lo strattonò «Tu non vai da nessuna parte! Dai fammi vedere come fai pipì…siamo in una vasca da bagno cosa sarà mai? Non ho mai visto un uomo mentre lo fa e sono curiosa…Vorrà dire che dopo cambieremo l'acqua…e pure tu perché non gli fai compagnia? voglio vedervi all'opera tutti e due! Forza su coraggio!».
Questa volta invece di essere eccitati eravamo realmente imbarazzati, tutto quello fatto fino ad ora ci poteva tranquillamente stare, ma pisciare davanti ad una donna e, soprattutto nella stessa vasca dove stavamo tutti e tre ci sembrava eccessivo, ma nonostante avessimo provato a dare delle scuse per non fare quanto richiesto Delia rimase inflessibile, «Ragazzi se non fate quello che vi chiedo potete tranquillamente uscire dalla vasca e andarvene perché il gioco termina qui…»;
eravamo davanti ad un bivio molto complicato, la scelta più logica era assecondarla per non perdere tutto il resto anche se questo comportava fare una cosa che non era stata in nessun modo messa in conto e che arrivava inaspettata visto che tutte le volte che ero stato con lei non aveva mai espresso questo desiderio pur sapendo cosa stessi andando a fare quando la lasciavo per andare in bagno.
Lei colse quel momento di nostra esitazione per stimolare ulteriormente le nostre fantasie…e le nostre vesciche ormai giunte all'estremo;
senza curarsi di quello che sarebbe potuto accadere, tiró fuori la lingua e iniziò a leccare le nostre cappelle mentre con le mani riprendeva la sua fantastica sega, dal suo sguardo era evidente quali fossero le sue intenzioni reali con quella stimolazione, e logicamente la cosa non tardò a dare i frutti aspettati perché nonostante provassimo a resisterle, lo stimolo di svuotare le vesciche arrivò a non essere più trattenibile, e il primo fu Luca che d'altra parte quella sua impellenza l'aveva dichiarata da tempo, con la faccia rossa di vergogna avvisò di quello che stava per succedere e vedemmo il primo zampillo uscire dal suo uccello;
era una novità anche per me, ricordavo infatti i tempi in cui da bambini ci divertivamo a farlo in gruppo per chissà quale gusto, ma da allora in età adulta non era mai più accaduto;
ma Delia che all'inizio sembrava voler solo osservare, sembrava non essere ancora contenta di quella novità e senza nessuna esitazione allungò la mano fino a stringere le palle al mio amico e a guidare quel getto dorato che quasi sfiorandole il volto andò a finire totalmente sui suoi seni.
Le ultime gocce di orina erano appena uscite che arrivò il mio turno;
ero, nonostante tutto, ancora molto imbarazzato su questa cosa e cercavo di trattenere per quello che fosse possibile sperando di cogliere il momento in cui magari, immergendomi, riuscissi a dare meno spettacolo di quello visto prima con Luca, ma Delia sembrava posseduta da un demonio, e capendo perfettamente le mie intenzioni non perse tempo esclamando: «Con te voglio andare oltre…»;
io e il mio amico ci guardammo attoniti, cosa ci poteva essere di più oltre di quello che avevamo vissuto fino a quel momento degno del film porno più perverso che avremmo mai potuto vedere? La risposta non tardò ad arrivare, per nulla intimorita di quello che sarebbe potuto accadere tiró fuori la lingua iniziando a leccare la cappella con il massimo trasporto;
e mentre faceva questo con la mano continuava a segarmi e ad accarezzarmi fino alle palle, tutto questo mentre Luca osservava quella scena seduto al bordo della vasca;
ero arrivato al punto da non riuscire più a trattenermi e provai ad avvisare quello che stava per accadere, ma Delia non smise di usare la lingua, e quando il primo fiotto di orina fuoriuscì dal mio uccello la colpì in faccia nello stesso modo che era successo a me quando mi ero ritrovato la sua fica davanti a squirtare allagandomi la faccia e riempiendomi la bocca di quei suoi umori. Lei a differenza di quanto accadutomi non bevve nulla, ma si limitò a raccogliere con la lingua le ultime gocce quasi volesse assaporare quel liquido anche solo per curiosità, poi sorridendo con i capelli bagnati da ogni tipo di liquido si alzò dalla vasca e prendendo l'asciugamano uscì dicendo «adesso sì che ho bisogno di una doccia per non puzzare del vostro piscio…», io e luca restammo a guardarla increduli di quanto avevamo vissuto e cercando di non immergerci troppo in quell'acqua che ormai definire pulita era un'impresa.
Quando finalmente uscimmo dalla doccia lei era di nuovo distesa sul letto con ancora l'asciugamano che le avvolgeva il corpo e i capelli bagnati raccolti in un secondo asciugamano, ci invitò a riprendere le nostre posizioni accanto a lei, cosa che facemmo senza indugi.
Avevo, e suppongo, anche Luca, ancora negli occhi quelle scene assolutamente incredibili avvenute dentro la vasca, dove quando ero entrato avevo immaginato potesse succedere ben altro, ma di certo non una dimostrazione di pisciata collettiva per una sua morbosa curiosità;
la verità era che Delia si stava dimostrando senza ombra di dubbi molto più troia della sua amica cosa che non avrei mai detto se non avessi avuto modo di essere il protagonista diretto delle sue morbose fantasie.
Ma, tralasciando quello che potevamo pensare, i nostri giovani cazzi dopo quel momento di relax stavano tornando ad assumere le loro dimensioni naturali;
certo competere con quello del mio amico non era cosa facile, e mi resi conto che il mio giudizio sulle sue dimensioni che avevo dato a casa di Silvia era completamene errato visto che a vederlo in erezione e al lavoro su Delia, mostrava una discreta lunghezza dove spiccava soprattutto la reale dimensione che era veramente ragguardevole.
XVII
Questa volta fu Luca a sistemarsi tra le sue cosce carnose iniziando a dedicarsi con impegno alla fica e al clitoride facendole emettere quasi all'istante gemiti e respiri, e io che non volevo certamente stare a guardare le portai il mio uccello ancora non completamente in tiro davanti alle labbra incoraggiandola a fare del suo meglio per farlo risvegliare da quel torpore: «Avanti zietta, mostraci cosa sai fare e dopo ti prometto che avrai di nuovo la tua razione di cazzo e sborra…», lei senza dire una parola aprì la bocca e raccolse il mio uccello fino in fondo alla gola iniziando così un fantastico pompino.
La stanza era di nuovo piena dei suoi sospiri e dei suoi inviti al mio amico a non smettere con quel suo lavoro, mentre io mi ero sistemato a cavallo delle sue tette in cui facevo scorrere il cazzo fino a farlo arrivare alla sua bocca;
ma Luca era evidente che pretendesse qualcosa di più che una leccata di fica, per cui si rialzò dalla sua posizione, le sollevò le gambe portandosele sulle spalle, e puntò la cappella all'ingresso di quella fica che lui stesso aveva contribuito a far diventare fradicia e pronta ad accogliere il suo bastone di carne e spinse con forza facendole emettere un urlo di dolore nonostante la lubrificazione che era stata fatta, Delia per la prima volta provò ad opporsi a quella penetrazione implorandolo: «Fai piano, con quel tuo cazzone enorme mi stai sfondando…», ma Luca era entrato perfettamente nella parte che aveva potuto apprendere dal sottoscritto, per cui invece di cedere a quella richiesta, le strinse con forza le gambe spingendo con ancora maggiore impeto facendo scivolare il suo arnese fino in fondo all'utero fino a quando le sue palle non si trovarono quasi a contatto con il suo secondo canale;
Delia lanciò un urlo ma subito dopo il mio amico la stava pompando senza trovare più nessun ostacolo a quella penetrazione e lei tornò ad ansimare e a pregarlo di non smettere.
In quella posizione Luca non mi concedeva nessuna possibilità di ripetere la doppia penetrazione avuta prima per cui continuai deciso a farmi spompinare alternando la sua lingua a una sega tra le sue tette.
Anche questa volta dopo tanto impegno eravamo tutti e due arrivati al momento per noi piú atteso, Delia continuava ad ansimare sotto i colpi poderosi di Luca e nel frattempo non distoglieva mai l'attenzione della sua lingua sul mio gingillo;
Ma Luca che le aveva assaporato il culo non voleva perdere la sua seconda occasione, per cui le portò le gambe in alto poggiandole sulle sue spalle costringendola in quella posizione ad inarcarsi nonostante il mio peso sul suo corpo, e sfilandole il cazzo dalla fica allagata dei suoi umori lo puntò dritto allo sfintere imprimendo la spinta necessaria per farlo entrare in quel buco che fece nuovamente fatica ad accoglierlo e che le fece lanciare un grido di dolore facendole stringere le labbra intorno al mio cazzo facendomi pensare che me lo avrebbe potuto tranciare di netto se solo mi avesse dato un morso.
Fu una questione di attimi, perché anche se messo a dura prova, il secondo canale di Delia aveva già goduto delle attenzioni di un cazzo di quelle proporzioni, e nuovamente come era già accaduto la prima volta il cazzo di Luca riuscì nel suo intento a sprofondare completamente in quell'accogliente antro mentre Delia dopo aver lamentato dolore nella penetrazione adesso gridava soddisfatta e chiedeva ad alta voce al mio amico di non fermarsi in quella sua penetrazione.
Andammo avanti in quel modo per diverso tempo, Luca la stantuffava senza sosta e io continuavo quel gioco tra tette e bocca che mi aveva portato nuovamente all'orgasmo;
bastarono pochi colpi di quella magnifica lingua per farmi arrivare al punto di non ritorno, e senza preavviso le schizzai una notevole quantità di sborra riempiendole le labbra e le tette e che lei bevve raccogliendola con la lingua e le dita.
Quasi subito dopo fu il turno di Luca che assestandole l'ultimo colpo di reni le inondò l'intestino con la sua sborrata rimanendo dentro fino a quando non avvertì che fosse uscita anche l'ultima goccia del suo nettare.
Nonostante tutto a me era rimasta la voglia di cavalcarla, per cui feci segno a Luca di aiutarla a sistemarsi alla pecorina sul letto, e le intimai di prendere in bocca il mio cazzo ancora grondante di sperma per farlo risvegliare quanto prima;
non se lo fece ripetere due volte, spalancò le labbra ed accolse il mio uccello ancora afflosciato dopo le ultime performance ricominciando a succhiarlo avidamente mentre Luca ne approfittò per lanciarsi di nuovo sulla fica iniziando un gioco con lingua e dita che presto le fece nuovamente emettere gridolini di soddisfazione e godimento.
Imitando quello che avevo fatto io precedentemente anche il mio amico iniziò a penetrarla prima con un dito e poi inserendo gli altri uno dopo l'altro, fino a quando anche lui guardandomi con aria soddisfatta non ebbe inserito la sua mano completamente fino al polso all'interno della fica, questa cosa ebbe la conseguenza di far diventare Delia ancora più famelica sul mio cazzo, tanto che poco dopo quel fantastico servizio di bocca ero di nuovo pronto e in tiro per la mia cavalcata finale.
Non persi tempo e feci segno al mio compagno di giochi di cedermi il suo posto facendo il cambio con il mio per godere della lingua e della bocca della troia;
mi sistemai dietro di lei, le strinsi con forza i fianchi allargandole le chiappe in modo da facilitare la mia penetrazione, immersi il cazzo nella fica ancora oscenamente dilatata dalla mano di Luca in modo da lubrificarlo per bene, poi puntai la mia cappella all'ingresso dello sfintere e iniziai a spingere per penetrarla accompagnando questa mia azione con schiaffi sempre più forti sui glutei che non più sodi come una volta reagivano come se stessi schiaffeggiando un budino e che non tardarono a diventare rossi mostrando chiaramente il segno delle mie dita, solo che invece di lamentarsi per questo Delia pur gridando ad ogni colpo per il dolore implorava che non smettessi, cosa che continuai a fare con immenso piacere fino a quando il suo culo cedette al passaggio del mio uccello, e appena fu ben piantato dentro iniziai a muovere alternando gli schiaffi agli affondi.
Intanto Luca le aveva fatto ingoiare completamente il suo enorme arnese facendomi pensare che le avrebbe potuto far slogare la mandibola per quanto la bocca fosse dilatata per accoglierlo per intero;
era completamente succube alle nostre voglie, la sbattevamo, la offendevamo con parole forti per dirle quanto fosse troia a farsi sbattere da due ragazzi che potevano tranquillamente essere suoi figli;
Luca la teneva stretta per i capelli guidandola per farle leccare tutta l'asta facendola arrivare fino a leccargli l'ano, e io le tormentavo le chiappe che erano diventate rosso fuoco a furia degli schiaffi che le avevo inferto, e mentre la stantuffavo godevo della scena del mio amico con quel cazzo piantato tra le labbra.
Ero consapevole che nonostante le mie doti di resistenza quella poteva essere la mia ultima cavalcata di quella giornata e volevo concluderla nel migliore dei modi, sapevo di non poter resistere ancora per molto e senza perdere tempo le sfilai il cazzo dal culo e mi spostai a fare compagnia al mio amico;
«Forza zietta…facci vedere come ti ingoi due cazzi» le dissi presentandole il mio uccello appena uscito dal suo sfintere davanti alle labbra;
iniziò a spompinarci in due alternando le sue attenzioni prima ad uno e poi all'altro mentre con le mani ci continuava a fare una sega, questo suo lavoro ci portò quasi subito al momento desiderato;
Luca le puntò il cazzo in faccia e si lasciò andare in una colossale sborrata che lei raccolse parzialmente con la lingua e che andò a riempirgli il volto e le tette;
immediatamente dopo fu il mio turno, le infilai in gola il cazzo e mi svuotai completamente facendole emettere conati di vomito per la quantità di sperma riversata che fuoriuscì in parte dalle sue labbra;
alla fine la faccia di Delia sembrava una maschera tragica, aveva lo sperma che le aveva inondato il viso in ogni parte e persino nei capelli, il rossetto sbavato dalle labbra messe a dura prova dai nostri uccelli, e a completare tutto le tracce abbondanti delle nostre sborrate che le ricoprivano le tette.
Noi eravamo sfiniti, non riuscivo nemmeno a ricordare quante volte fossi venuto o l'avessi sfondata;
lei ci guardò sorridendo e con aria soddisfatta mentre con le dita raccoglieva lo sperma succhiandole avidamente: «Allora miei cari nipotini, la zia vi ha soddisfatto? Perché io penso che potremmo riprovarci un'altra volta, magari porto con me un'amica…che ne dite?»;
né io né Luca volevamo farle sapere che la storia a 4 non era più una novità, certo l'idea che l'amica potesse essere troia come lei ci stuzzicava non poco, e poi scoparsi due 50enni ci dava gusto solo per il fatto che avevamo libertà di fare quello che volevamo, cosa che non sempre era stata possibile con Silvia e Paola, che pur concedendoci molto non erano certo arrivate alle prodezze di Delia;
per cui con quel poco fiato che ci restava in corpo accettammo l'invito con la sua massima contentezza che a quel punto non fece altro che alzarsi dal letto, e pure lei mostrando i segni evidenti della scopata, barcollando si diresse in bagno a cercare di rimettersi in sesto con l'ennesima doccia.
Anche noi ci concedemmo il meritato riposo sdraiandoci esanimi sul letto in attesa di lanciarci sotto una doccia rinfrescante;
Luca, quando fu sicuro che Delia era realmente sotto la doccia mi guardò con aria soddisfatta: «Caspita amico mio, che scopatona! Se non fosse che se lo sapesse Silvia mi taglia l'uccello a morsi sarebbe da pubblicare sui giornali! E poi hai visto la zoccola? le è piaciuto tanto che vuole persino riprovare…», e come era sua abitudine si girò verso di me e mi diede un cazzotto forte sulla spalla che mi fece trattenere il grido di dolore solo per non farmi sentire da Delia, «Ma checazzo! La vuoi finire con questa storia dei pugni? Guarda che la prossima volta, se ci sarà, mi presento da solo oppure mi cerco un altro compagno…capito!», ma lui per niente spaventato dalle mie parole continuò: «Eddai! Non fare il mollaccione che ho visto come scopi sai? ed ho visto come eri soddisfatto quando le hai pisciato in faccia…ora non mi dire che un innocuo pugno ti fa perdere la pazienza perché non ci credo», poi continuando, «Piuttosto, ti rendi conto la fortuna che ci è capitata grazie al tuo cazzetto inesperto?», e prima di continuare si fece una risatina soddisfatta, «Io e te, poco più di 40 anni in due , ci siamo trombati in ogni dove una 50enne arrapata e troia che adesso vuole il bis e come se non bastasse ci porta anche un'amica a completare i giochi…questa sì che è la super notizia della giornata! Se questa è senza ombra di dubbio una maiala come poche, ti immagini l'amica? Io mi metto già ad affilare l'uccello per la prossima volta mio caro!»;
Non potevo certo negare che avesse ragione su diversi punti, primo fra tutti che Delia si era dimostrata, come se non lo immaginassi già, una grandissima troia e che con quello che era accaduto durante quella giornata aveva persino stupito me.
Fu così che quel primo incontro terminò, io e Luca ci rivestimmo e lasciammo Delia nella stanza mentre cercava di rimettersi in sesto e con la speranza che nessuno avesse ascoltato le sue grida quando la stavamo scopando come forsennati' mentre io e Luca cercammo di uscire dall'albergo cercando di dare meno nell'occhio possibile.
I nostri incontri carichi di perversioni e sesso senza tregua continuarono ancora per un po’ di tempo, fino a quando Delia non incontrò un ricco imprenditore molto più grande di lei che la riportò su strade più tranquille, e io e Luca dovemmo necessariamente mettere la testa a posto e il cazzo nei pantaloni per completare i nostri studi prima che i nostri genitori ci tagliassero i viveri e ci costringessero a fare ritorno a casa.
Tutto sembrò fermarsi in un momento di calma apparente perché io bene sapevo che lo spirito libertino che aleggiava su di me ormai era libero di presentarsi al momento giusto…
Bastava solo attendere che quel momento magico tornasse a bussare alla nostra porta.
continua...
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