Meta sconosciuta

di
genere
esibizionismo

Biglietto per chi sa dove, meta sconosciuta, lei però sapeva e voleva portarmi in silenzio da qualche parte…
Eravamo solo io e lei, c’era la nebbia, foschia, una mano mi accarezzò il viso con una mano facendo in modo che i miei occhi caddero sulle tette, non le aveva grosse forse una 2 o 3 (B o C).
Mi prese le mani, le guardò e mi mise un anello al dito, mi prese di nuovo il volto, questa volta con entrambi le mani facendomi abbassare il testa, guardavo le sue scarpe, già ricordavo l’odore dei suoi piedi sapevano di fughi porcini con leggero tono di tartufo. Lascio che il volto che fissava le sue scarpe e dalla borsa tiro fuori il set da pedicure, nah ancora una volta voleva che gli sistemassi le unghie.
Trovammo un posto comodo, sai le donne hanno paura di dire la propria età, e spesso chiedono quanti anni dai ai loro piedi.
Il restauro che facevo ai piedi era fenomenale, lei esibiva i sui “gioielli di famiglia” solo in alcuni contesti a volte abbronzati altre volte color naturale.
Ne parlava in terza persona, portava gratitudine lei, sollievo e poi era un lavoro.
Non era scortese, sapeva più lingue e mi regalava reggiseno e mutandine non le indossava così mi diceva.
Possibile era vedere le labbra con una gonna o un vestito leggero.
Mi ringraziava, cortese anche quando feci il maggiordomo per qualche giorno da lei.

scritto il
2025-09-17
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