Il pianeta delle donne

di
genere
fantascienza

In questo pianeta c’era la parità dei sessi dove sia uomini (soggetti con il pene) e donne (soggetti con la vulva) facevano tutti i lavori in egual misura.
L’unica particolarità era fatta dalle donne, infatti le donne, mostravano in pubblico e privato le loro estremità cioè i piedi, con in dosso cavigliera e gli anelli sulle dita dei piedi.
Portando questi ornamenti con raffinatezza, distinzione, grazia, classe, stile, garbo, buongusto e finezza facendo in modo di attirare l’attenzione maschile (uomini) tutto questo in buona fede.
“Seduce e attira di più un piede femminile (donna), che i soldi fatti facilmente”.
L’utilità del piede era innumerevole, il suo richiamare a sé, trascinare, allettare, affascinare, sedurre, lusingare, avvincere e cattivare era risaputo era una calamita per gli uomini.
La donna infatti faceva sniffare, fiutare, annusare, inalare, odorare i propri piedi in privato senza mai rivelare ad altre persone, l’uomo che gli annusava i piedi.
Cercano però circoli segreti di donne che avevano un costante bisogno di farsi annusare i piedi in totale tranquillità.
Le donne progressiste, ma anche quelle tradizionali amavano gli uomini di scienza e consideravano più autentico e giusto il gesto del “bacia piede” in un contesto intimo e privato.
I piedi (curatissimi) venivano esposti in bella vista, e le donne tendenzialmente dicevano “Vale la pena di dagli un bacio”.
L’uomo (maschio) non essendo abituato alla bellezza grazia, fascino, armonia, splendore, eleganza, attrattiva, avvenenza, meraviglia dei piedi femminili sudavano freddo e avevano paura, timore, preoccupazione e ansia perché sapevano che dovevano trattare con il massimo riguardo, rispetto, attenzione, cura quella parte di corpo di donna che procurava così tanto piacere sessuale da far eiaculare gli uomini nelle mutande macchiando i pantaloni soltanto guardandoli.
Accadeva così spesso che uomo venisse davanti alla donna pur essendo vestito guardandoli i piedi da creare un po’ di imbarazzo.
Che storia, che vita, che bella vita!
scritto il
2025-10-23
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