Viola e a spruzzo
          
            
              di
DiabolikEva
            
            
              genere
comici
            
          
        
        
          Mi arrivò la patente per posta, ad un tratto lei mi diede un mazzo di fiori come se stessimo insieme o fossimo marito e moglie.
Salimmo in casa andai a far la doccia lei andò in giardino, avevo fatto in fretta la doccia, e chiusi accidentalmente lei in giardino.
Giravo nudo per casa, lei bussò alla finestra, mi vide nudo, apri la finestra entrò dentro, si tolse le scarpe e le calze.
Avevo il cazzo duro, lei mi tiro due schiaffi sulla cappella che divento viola e ancora più duro, lei sorrise, la cappella era viola e sintomo di una eiaculazione spontanea di proporzioni enormi circa 100/150 mL di sborra.
Lei mi bacio la cappella, e prese il bene in bocca venni dentro la sua bocca, che riempi in fretta e il mio pene continuava a schizzare sborra e lei lo fece uscire dalla sua bocca schizzandogli in faccia.
Mi accasciai un secondo a terra, lei mi mise i suoi piedi in faccia, pene era di nuovo duro, tiro altri due schiaffi al pene e la cappella era di nuovo viola.
Mi rimisi in piedi, lei si spogliò del tutto, mi abbracciò e tocco le natiche poi si fece prendere in braccio e lei si infilò il mio pene nella figa.
Lei conto ad alta voce fino a 10, non venni era stupita, mi bacio, senti sempre più calda e bagnata la sua vulva venne sul mio pene e il continuava a venire finché venni dentro di lei.
Andammo in camera da letto, lei stanca, io mi misi una cintura di castità e lei: “Tutte le donne quando vedono una cintura di castità vogliono e scopano quel pene”.
Lessi un libro, guardai lei, mi mise le tette in faccia.
Lei: “Un po di capezzoli per te”
        
        Salimmo in casa andai a far la doccia lei andò in giardino, avevo fatto in fretta la doccia, e chiusi accidentalmente lei in giardino.
Giravo nudo per casa, lei bussò alla finestra, mi vide nudo, apri la finestra entrò dentro, si tolse le scarpe e le calze.
Avevo il cazzo duro, lei mi tiro due schiaffi sulla cappella che divento viola e ancora più duro, lei sorrise, la cappella era viola e sintomo di una eiaculazione spontanea di proporzioni enormi circa 100/150 mL di sborra.
Lei mi bacio la cappella, e prese il bene in bocca venni dentro la sua bocca, che riempi in fretta e il mio pene continuava a schizzare sborra e lei lo fece uscire dalla sua bocca schizzandogli in faccia.
Mi accasciai un secondo a terra, lei mi mise i suoi piedi in faccia, pene era di nuovo duro, tiro altri due schiaffi al pene e la cappella era di nuovo viola.
Mi rimisi in piedi, lei si spogliò del tutto, mi abbracciò e tocco le natiche poi si fece prendere in braccio e lei si infilò il mio pene nella figa.
Lei conto ad alta voce fino a 10, non venni era stupita, mi bacio, senti sempre più calda e bagnata la sua vulva venne sul mio pene e il continuava a venire finché venni dentro di lei.
Andammo in camera da letto, lei stanca, io mi misi una cintura di castità e lei: “Tutte le donne quando vedono una cintura di castità vogliono e scopano quel pene”.
Lessi un libro, guardai lei, mi mise le tette in faccia.
Lei: “Un po di capezzoli per te”
            
            
                                    1
                                  
voti
          voti
            
            valutazione
1
                      
        1
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Ti ho amatoracconto sucessivo
Tutti
Commenti dei lettori al racconto erotico