Una scopata con Silvia
di
sexydurex
genere
etero
Era ormai diverso tempo che cercavo di portarmi Silvia a letto. A parte qualche ammiccamento e qualche battuta, non c’era stato nulla di concreto.
Si sposò, ebbe una figlia, ma poi accadde qualcosa di inaspettato. Il marito la cornificó e lei, nel giro di qualche mese, tornò in perfetta forma, stimolata dalla competizione con l’altra donna, ma soprattutto pronta a pensare a sé stessa.
Quella sera prendemmo appuntamento al mio studio per una pratica da seguire insieme. Si presentò in jeans, camicia bianca e giubbotto nero di pelle.
Entrò nella mia stanza e si tolse il giubbotto. La camicia era abbastanza sbottonata e notai subito la mancanza di reggiseno. Strano, mi soffermai a pensare. Buon segno, proseguii nelle mie fantasie.
Ci sedemmo, uno a fianco all’altro ed iniziammo ad esaminare i documenti. Piegandosi, la sua camicia si aprì in maniera indecorosa, mostrando distintamente le tette.
Ci guardammo, fu un attimo; avvicinai le labbra alle sue e ci baciammo; le sbottonai la camicia, continuando a limonarla, la sfilai e scesi per succhiarle i capezzoli.
Allungai una mano tra le sue cosce, ci alzammo, non smettendo mai di pomiciare.
Le sbottonai i jeans, abbassai la cerniera ed infilai le dita della mano sotto i suoi slip, già fradici.
Solleticai il clitoride, la penetrai con il dito medio.
Iniziò ad ansimare ed allungò le mani verso la patta dei miei pantaloni.
Ci spogliammo freneticamente.
Silvia si inginocchiò, prese il cazzo con la mano destra e lo scappellò delicatamente. Iniziò a segarmi, osservandolo crescere, avvicinò la bocca e cominciò a leccarlo. Con la punta della lingua, bagnò il prepuzio, si soffermò lungo l’asta per poi infilarselo in bocca, mettendosi a pompare.
Le misi una mano dietro la nuca e la tenni ferma, obbligandola a prendere tutto il cazzo in bocca, sino alla gola. Si aggrappò ai miei fianchi, faticando a respirare. Finalmente mollai la presa e se lo sfilò dalla bocca per respirare.
Lo leccò per lungo, prese le palle in mano, le sollevò e mi leccò sotto, sin quasi ad arrivare al culo.
Allargai le gambe per facilitarle il percorso, raccolse i capelli dietro la nuca e si abbassò, leccandomi a fondo in mezzo alle chiappe.
Si alzò e mi dette le spalle, appoggiando le mani sulla scrivania.
Le allargai le cosce, la figa era già molto umida. Le solleticai il clitoride, facendola gemere. Le infilai due dita e la masturbai. Silvia si contrasse. Aumentai il ritmo della penetrazione, sentivo la figa sgorgare umori. Sfilai le dita e gliele feci leccare. Presi il cazzo in mano e la penetrai. L’afferrai per i fianchi, chiavandola con ardore. La sfondai per diversi minuti. Si piegò in avanti, urlando il proprio piacere.
La strattonai per i capelli, affondando la verga nella sua figa bagnatissima.
Silvia sudava e gemeva, accogliendo l’arrivo dell’orgasmo.
Tolsi il cazzo dalla figa. Era rosso e lucido per gli umori rilasciati da Silvia. Si alzò quasi tremante per l’orgasmo provato, mi baciò a lungo, quindi si inginocchiò, raccolse i capelli dietro la testa, prese il cazzo in mano e se lo infilò in bocca. Lo leccò doviziosamente; lo vide e lo sentì pulsare; continuò a leccarlo, finché capì e se lo infilò in bocca, lasciando godere. Esplosi in una sborrata incredibile, riempiendola del mio caldo piacere. Silvia lo deglutì assaporandolo e lasciò la presa, solo dopo aver gustato sino all’ultima goccia di sperma.
Si alzò sorridente e soddisfatta. Ci baciammo e ci rivestimmo…e finalmente ci mettemmo a lavorare
Si sposò, ebbe una figlia, ma poi accadde qualcosa di inaspettato. Il marito la cornificó e lei, nel giro di qualche mese, tornò in perfetta forma, stimolata dalla competizione con l’altra donna, ma soprattutto pronta a pensare a sé stessa.
Quella sera prendemmo appuntamento al mio studio per una pratica da seguire insieme. Si presentò in jeans, camicia bianca e giubbotto nero di pelle.
Entrò nella mia stanza e si tolse il giubbotto. La camicia era abbastanza sbottonata e notai subito la mancanza di reggiseno. Strano, mi soffermai a pensare. Buon segno, proseguii nelle mie fantasie.
Ci sedemmo, uno a fianco all’altro ed iniziammo ad esaminare i documenti. Piegandosi, la sua camicia si aprì in maniera indecorosa, mostrando distintamente le tette.
Ci guardammo, fu un attimo; avvicinai le labbra alle sue e ci baciammo; le sbottonai la camicia, continuando a limonarla, la sfilai e scesi per succhiarle i capezzoli.
Allungai una mano tra le sue cosce, ci alzammo, non smettendo mai di pomiciare.
Le sbottonai i jeans, abbassai la cerniera ed infilai le dita della mano sotto i suoi slip, già fradici.
Solleticai il clitoride, la penetrai con il dito medio.
Iniziò ad ansimare ed allungò le mani verso la patta dei miei pantaloni.
Ci spogliammo freneticamente.
Silvia si inginocchiò, prese il cazzo con la mano destra e lo scappellò delicatamente. Iniziò a segarmi, osservandolo crescere, avvicinò la bocca e cominciò a leccarlo. Con la punta della lingua, bagnò il prepuzio, si soffermò lungo l’asta per poi infilarselo in bocca, mettendosi a pompare.
Le misi una mano dietro la nuca e la tenni ferma, obbligandola a prendere tutto il cazzo in bocca, sino alla gola. Si aggrappò ai miei fianchi, faticando a respirare. Finalmente mollai la presa e se lo sfilò dalla bocca per respirare.
Lo leccò per lungo, prese le palle in mano, le sollevò e mi leccò sotto, sin quasi ad arrivare al culo.
Allargai le gambe per facilitarle il percorso, raccolse i capelli dietro la nuca e si abbassò, leccandomi a fondo in mezzo alle chiappe.
Si alzò e mi dette le spalle, appoggiando le mani sulla scrivania.
Le allargai le cosce, la figa era già molto umida. Le solleticai il clitoride, facendola gemere. Le infilai due dita e la masturbai. Silvia si contrasse. Aumentai il ritmo della penetrazione, sentivo la figa sgorgare umori. Sfilai le dita e gliele feci leccare. Presi il cazzo in mano e la penetrai. L’afferrai per i fianchi, chiavandola con ardore. La sfondai per diversi minuti. Si piegò in avanti, urlando il proprio piacere.
La strattonai per i capelli, affondando la verga nella sua figa bagnatissima.
Silvia sudava e gemeva, accogliendo l’arrivo dell’orgasmo.
Tolsi il cazzo dalla figa. Era rosso e lucido per gli umori rilasciati da Silvia. Si alzò quasi tremante per l’orgasmo provato, mi baciò a lungo, quindi si inginocchiò, raccolse i capelli dietro la testa, prese il cazzo in mano e se lo infilò in bocca. Lo leccò doviziosamente; lo vide e lo sentì pulsare; continuò a leccarlo, finché capì e se lo infilò in bocca, lasciando godere. Esplosi in una sborrata incredibile, riempiendola del mio caldo piacere. Silvia lo deglutì assaporandolo e lasciò la presa, solo dopo aver gustato sino all’ultima goccia di sperma.
Si alzò sorridente e soddisfatta. Ci baciammo e ci rivestimmo…e finalmente ci mettemmo a lavorare
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