Quella volta che Gianna si fece sbattere dallo zio Nicola e dallo zio Menotti

di
genere
dominazione

Ho 43 anni molto ben portati; piccolina di statura, raggiungo 1.60cm, ho un fisico atletico ed asciutto, ed il piccolo seno è compensato da un gran bel culo. Capelli rossi, mi dicono, di avere una incredibile carica erotica, forse lo sguardo, forse l’inconscia trasgressione che trasmetto, non lo so, ma ho sempre trovato estremamente semplice far eccitare gli uomini.
In questo contesto, nasce questa storia.

Ho due zii con i quali vado molto d’accordo, lo zio Menotti, marito della sorella di mia madre; lo zio Nicola, fratello di mia madre.
Zio Menotti ha 55 anni, appassionato di musica, pur essendo uno zio acquisito, è, forse, il mio zio preferito; carattere godereccio e giovanile, mi ha sempre fatto sentire il suo affetto.
Zio Nicola lo vedo raramente, pur andando, comunque, d’accordo, sia con lui, fratello di mia madre, che con la moglie Concetta; mentre con le figlie di zio Menotti vado d’accordissimo, con i figli di zio Nicola, non c’è mai stato molto feeling e, soprattutto, con Federica, c’è sempre stata una sottile competizione.

Ci trovavamo ad una festa di famiglia, ero vestita in maniera, forse, eccessivamente audace, e scelsi quell’outfit quando seppi che alla festa ci sarebbe stata anche mia cugina Federica.

Arrivai alla festa con mio padre e mia madre.
Indossavo un abito nero, molto corto ed aderente, con, per altro, due spacchi laterali, dai quali si manifestava la balza delle autoreggenti ed il reggicalze; due bretelline sottili, sorreggevano una più che generosa scollatura. Ai piedi calzavo un classico, ed intramontabile, décolleté nero tacco12.

Non passai inosservata ai miei due zietti che iniziarono a ronzarmi intorno.
I miei zii, quel giorno, persero lucidità ed iniziarono a ragionare con il cazzo. Eravamo in piedi e chiacchieravamo amabilmente, finché lo zio Menotti arrivò con due calici, uno per me ed uno per lui; lo zio Nicola ne prese uno per sé e ci sedemmo su un salottino, ognuno con un calice in mano; iniziammo a parlare in maniera sempre più riservata e, soprattutto, intima. Ero seduta su una poltroncina, mentre loro due erano sul divanetto di fronte; cosce accavallate, in una posa più erotica che sensuale, con la coscia destra completamente scoperta dallo spacco del micro abito e la balza delle autoreggenti ed il reggicalze in evidente vista.
- certo che non c’è confronto, disse lo zio Menotti
- in che senso? chiesi
- tu sei la più bella, qui, senza alcun dubbio
- vero, aggiunse lo zio Nicola
- va be’, ma qui siamo in famiglia, non valgono questi discorsi
- be’, saremo anche in famiglia, ma anche noi abbiamo gli occhi, vero Nicola?
- eh sì, e tu, Gianna, sei un gran bel vedere
- anche Federica è una bellissima ragazza, dissi per educazione
- è mia figlia, la guardo solo con occhi di padre, precisò lo zio Nicola
- be’ dai, io allora sono tua nipote
- certo, ma non posso fare a meno di notare quanto sei bella ed affascinante
- vero Gianna, aggiunse lo zio Menotti, sei davvero incredibilmente bella
- mi lusingate
- certo, poi, che vestita così, fai venire strani pensieri, disse lo zio Nicola, sorridendo
- eh…però vedere, ma non toccare, risposi, ammiccando
- perché siamo i tuoi zii o perché siamo anziani? chiese lo zio Menotti
- no, che anziani; voi due mi fate stare bene e mi fate ridere e se non foste miei zii…lasciai la frase in sospeso
- se non fossimo tuoi zii? chiese lo zio Nicola
- be’ vi guarderei con altri occhi
- e tu fai finta che non siamo tuoi zii
- come siamo arrivati a questi discorsi?
- ti imbarazzano?
- un po’ si, comunque, vi dico che, se non foste miei zii, una serata con voi, la farei volentieri, dissi civettando e facendo l’occhiolino
- anche insieme? chiese incuriosito lo zio Menotti
- be’ zio, se lo vuoi sapere, non l’ho mai fatto insieme, con due uomini
- ti piace fare sesso alternativo? chiese lo zio Nicola
- cosa intendi?
- giocare un po’, fare qualcosa di trasgressivo, avere fantasie particolari
- be’ certo, che mica uno può fare solo sesso convenzionale, non credi?
- tipo, cosa ti piace?
- sei curioso, eh zio?
- sì, molto, soprattutto su di te, sai perché?
- no, dimmelo
- be’ inutile nasconderlo, sei una bellissima donna, molto eccitante e provocante e può capitare qualche fantasia su di te?
- davvero dici?
- si
- ma sono tua nipote, per altro diretta. Potrei capire lui, indicai lo zio Menotti, con lo zio Menotti non abbiamo legami di sangue. Questa cosa non ti crea turbamento?
- no, anzi, potrei trovarla anche intrigante
- mmmmh, vuoi dire che se adesso ti dicessi, scopiamo, mi scoperesti?
- senza alcun dubbio
- anche io, intervenne lo zio Menotti e scoppiammo a ridere tutti e tre
- non lo avrei mai creduto, aggiunsi, davvero. Sto bene con voi, ma non avrei mai pensato che mi desideraste talmente tanto, da portarmi a letto, nonostante la parentela. Se lo venisse a sapere mia madre, quel che stiamo dicendo misi una mano in faccia, fingendo imbarazzo, andiamo a prendere altro vino, è meglio, dissi
Lo zio Menotti si alzò e prese un’intera bottiglia, portandola dove stavamo noi, riempii i tre calici e posò la bottiglia vicino, a nostra portata.
- come mai ti sei vestita così audace? chiese lo zio Nicola, da quel che dici, oggi siamo in famiglia, perché vestirti così?
- mi piace vestirmi provocante, per me stessa, non per chi sta
- però sapevi che oggi ci saremmo stati solo noi
- magari, inconsciamente, volevo provocare voi, proprio voi due
- davvero dici?
- chissà
- posso farti una domanda? chiese lo zio Menotti
- dipende da quale domanda
- indossi gli slip?
- wow…chissà, secondo te?
- non lo so, dalla tua risposta, forse no
- aspettatemi qui
Mi alzai e andai in bagno; sollevai il vestito, slacciai il reggicalze, tolsi gli slip, riallacciai le bretelle del reggicalze ed appallottolai le mutandine, molto piccole, in una mano. Tornai dagli zii, mi sedetti, aprii la mano
- adesso non le indosso più, presi la borsa e misi dentro gli slip. Loro impazzirono di desiderio, avevano gli occhi infuocati di passione
- che sei, Gianna, disse lo zio Nicola, e comunque non hai ancora risposto alla mia domanda
- quale?
- cosa ti piace fare, come sesso alternativo?
- mah, zio, mi piacciono tante cose, sono una donna molto disinibita, non mi spaventa nulla, forse solo il dolore fisico
- ti piace sottometterti?
- moltissimo
- hai mai fatto sesso di gruppo?
- no, mai
- lo faresti?
- sinceramente, non lo so
- la pipì?
- in che senso?
- ti è mai capitato di giocare con la pipì?
- wow zio, quante cose vuoi sapere
- curiosità
- comunque, sì, mi è capitato e se proprio ve lo devo dire, mi è capitato anche di berla direttamente dalla fonte, li feci impazzire con quella confessione
- wow, intervenne lo zio Menotti
- peccato non potersi vedere, disse lo zio Nicola
- già, risposi
- magari cambi idea
- magari…dissi e finii l’altro calice. Me lo riempirono immediatamente; volete farmi ubriacare?
- se serve a farti cambiare idea…
- cambiare idea, no, ma questa conversazione sarebbe meglio farla da soli, magari a casa mia, volete venire?
- quando?
- anche stasera
- da soli?
- be’ certo, le zie eviterei di chiamarle
Si guardarono, come per capire come fare per liberarsi delle rispettive mogli.
Mi alzai, per lasciarli un po’ da soli a riflettere; se davvero volevano scoparmi, la qual cosa iniziava ad intrigarmi, gli avevo lanciato l’opportunità di farlo; come trovare una scusa per venire a casa mia, sarebbe stato un loro problema; era inteso che nessuno avrebbe dovuto sapere, men che meno, persone della famiglia.
Girai per la festa, guardando, ogni tanto, verso gli zii. Parlottavano fisso, finché, ad un tratto, li vidi uscire all’esterno, probabilmente per continuare a parlare e cercare una soluzione.
Dopo una decina di minuti, mi arrivò un messaggio sul telefono, era dello zio Nicola

“REGGICI IL GIOCO. DIREMO CHE DEVO ACCOMPAGNARE MENOTTI A PRENDERE UNO STRUMENTO MUSICALE CHE, FINALMENTE, È ARRIVATO. SERVE SPAZIO IN MACCHINA, QUINDI NON POSSIAMO PORTARE NESSUNO. SISTEMIAMO LE ZIE CON QUALCUN ALTRO PER TORNARE A CASA. TU A QUEL PUNTO, QUANDO VENIAMO A SALUTARTI, CI CHIEDI UN PASSAGGIO A CASA, PERCHÉ STASERA DEVI USCIRE E VUOI TORNARE PRIMA A CASA”

Mi limitai a rispondere

“OK”.

Cercai di stare lontana da loro due, perché non volevo minimamente destare sospetti in alcuno. Mi intrattenni con le mie cugine e cercai di mangiare qualcosa, soprattutto per assorbire il vino che continuai a bere, anche per contrastare l’ansia che stava crescendo.
Davvero stavo per andare a casa mia per scoparmi gli zii? Davvero stava succedendo tutto questo? Davvero avrei fatto sesso con due uomini insieme e, per di più, due miei zii? Stentavo a crederci; se da un lato, l’eccitazione iniziava a pervadere ogni angolo del mio corpo, dall’altro l’ansia, soprattutto di essere scoperti, mi aggrovigliava lo stomaco. Cosa sarebbe successo se ci avessero scoperto? Un casino, era meglio non pensarci.
Un’altra domanda, si formò all’improvviso nella mia mente. Sarebbe stata quella l’unica volta? Oppure sarei diventata l’amante dei miei zii. Non trovai risposta.
Trascorse un tempo che mi parve interminabile, mi avvicinai ai miei, chiedendo a che ora dovessimo andare via, perché quella sera aveva un impegno, ed avevo fretta di andarmene; la tempistica fu perfetta, perché gli zii Nicola e Menotti, dopo aver parlato con le rispettive mogli, stavano salutando, e fu lo stesso papà a chieder loro se potessero darmi un passaggio. Non poteva capitare di meglio, pensai.
- Menotti, potete dare un passaggio a Gianna a casa sua, così noi possiamo rimanere qui
- Ma certo, Dino, rispose lo zio Menotti
- tanto siamo di strada, aggiunse lo zio Nicola
- grazie zii, siete dei tesori, sorrisi io
Andammo via insieme, eravamo in silenzio, per paura che quella botta di culo potesse avere qualche risvolto. Invece non accadde nulla. Mi sedetti dietro, lo zio Menotti si mise alla guida ed al suo fianco lo zio Nicola
- minchia che culo, disse lo zio Menotti
- grande Dino, aggiunse lo zio Nicola
- tanto andiamo a casa per parlare un po’, precisai, non fatevi venire idee strane, vi ho detto come la penso, siete i miei zii
- certo, Gianna, veniamo per bere e parlare un po’ insieme, lo zio Nicola finse di stare al gioco
- per fare cosa, altrimenti? chiese sornione lo zio Menotti
- infatti, dissi chiudendo quella conversazione surreale
ormai il dado era tratto; non potevo più tirarmi indietro, ma mi piaceva giocare un po’.
C’era silenzio in macchina, io guardavo fuori dal finestrino, incredula; gli zii, davanti, cercavano conversazioni alternative per riempire il tempo.

Finalmente arrivammo a casa mia
- fatemi scendere, così mentre cercate parcheggio, inizio a salire
Infatti Menotti accostò di fronte al portone di casa mia, scesi dalla macchina, aprii il portone; erano già partiti in cerca di un parcheggio nelle vicinanze.
Salii di fretta, arrivata al secondo piano, entrai in casa e sistemai meglio la camera; Mi specchiai, mi aggiustai un po’ ed attesi trepidante.
Citofonarono, aprii con il cuore in gola. Rimasi dietro la porta; li sentii salire per le scale, guardai dallo spioncino, quando li vidi salire l’ultima rampa, aprii leggermente la porta, prima che suonassero, li feci entrare. Chiusi con le mandate; i miei non facevano mai sorprese, ma lasciai le chiavi dietro la toppa, per evitare qualsiasi problema.

Lo zio Nicola mi prese per mano e cercò di abbracciarmi
- dai zio, che fai? dobbiamo solo parlare
- ok, andiamo in camera da letto, a parlare
- in camera da letto? Ma no, sediamoci sul divano
- stiamo meglio in camera da letto
Feci finta di andare verso il divano, improvvisai una posa, portando il busto e la testa un po’ all’indietro. Lo zio Nicola mi abbracciò e questa volta lo lasciai fare. Mi dette un bacio sul collo e mi fece girare verso la camera da letto
- tutti e tre insieme, andiamo in camera? chiesi, civettando
- vuoi farlo con uno per volta? chiese sempre lo zio Nicola
- no, no, va bene, andiamo tutti e tre insieme…tanto è sempre per parlare un po’
- certo, disse lo zio Nicola, tenendomi abbracciata da dietro, baciandomi il collo e palpandomi il culo.
Lo zio Menotti mi venne davanti, mi baciò sulle labbra, toccandomi il piccolo seno ed affondando la lingua nella mia bocca, intrecciandola con la mia.
Sentivo le loro quattro mani, ovunque sul mio corpo, anche lo zio Nicola mi baciò.
- ehi, dovevamo solo parlare, dissi staccandomi e sorridendo, forse è meglio se mi spoglio, altrimenti, per come state, il vestito me lo strappate
Entrammo, finalmente, in camera da letto. Lasciai la luce spenta, ed accesa quella del corridoio, così da avere una illuminazione più calda e riservata.
Abbassai le bretelline del micro abito, e lo feci scendere lentamente ai piedi. Rimasi nuda, con autoreggenti, reggicalze e tacco12.
- Quanto sei bella, Gianna, mi baciò nuovamente lo zio Nicola.
Si liberarono immediatamente di scarpe, pantaloni, calze e mutande. Rimasero nudi, con due cazzi duri come il marmo e di gran belle dimensioni
- Wow che bei cazzi, mi inginocchiai, raccolsi i capelli dietro la nuca, li presi, ognuno in una mano e li segai lentamente, guardando le cappelle crescere e pulsare.
Lo zio Nicola mi prese da dietro la nuca, spingendo la testa verso la propria verga. Aprii la bocca ed iniziai e leccargliela; lo infilai tra le labbra e mi misi a pompare, mentre con l’altra mano, intrattenevo il cazzo dello zio Menotti.
- Cazzo Gianna, sei bravissima; hai sempre spompinato così bene?
Non risposi, sollevai gli occhi, lo guardai e gli sorrisi, quindi passai a leccare il cazzo di zio Menotti.
Non avrei mai immaginato in quell’epilogo della serata. Però mi stava eccitando da morire quella situazione ai limiti della perversione.
Mi tolsi le scarpe e mi stesi sul letto. Lo zio Nicola venne a sedersi sulla mia bocca, facendosi leccare il culo. Gli allargai le chiappe, passai la lingua intorno all’ano, lo leccai per bene, indurii la punta della lingua e lo penetrai a fondo, leccando le pareti interne del culo
- Cazzo, quella lingua, disse solo lo zio Nicola
Zio Menotti mi prese da sotto le ginocchia, si avvicinò con il cazzo di marmodurissimo e mi penetrópenetrò nella figa. Iniziai a dimenarmi, a sussultare. Lo Zio Menotti mi chiavóchiavò a fondo, tenendomi da sotto le ginocchia, sbattendomi con foga, mentre continuavo a leccare il culo dello zio Nicola.
Cambiarono. Lo zio Nicola si stese; mi disse di cavalcarlo; immaginai cosa avessero in mente. Mi spostai per mettermi su di lui e farmi penetrare nella figa anche dal suo cazzo. Lo sentii affondare dentro di me. Ero con il busto eretto, le mani sul suo petto. Lo zio Menotti venne dietro, mi fece piegare in avanti.
- Lo sapevo, dissi sorridendo, volete fare il sandwich
- NomNon vuoi,? chiese premuroso lo zio Menotti
- Si, ma fate piano, non l’ho mai fatto con due cazzi veri
Lo zio Menotti infilóinfilò prima un dito nel culo, poi ne aggiunse un altro, li mosse mentre lo zio Nicola continuava a scoparmi. Iniziai a gemere e nella concitazione del momento e nell’eccitazione crescente, dissi urlando
- Zio inculami, mettimi il cazzo nel culo
Lo zio Menotti non si fece pregare; tolse le dita, mi prese dai fianchi. Mi fermai e lo stesso fece lo zio Nicola. Lo zio Menotti mi penetrópenetrò nel culo. Avevo una verga nella figa ed una nel culo; trovammo làla giusta sincronizzazione ed iniziammo a muoverci. Sudavo, stretta tra loro due, due mazze di carne dentro di me, divise solo da una sottile membrana. Urlai come una pazza
- Mi state facendo morire… siiii… godoooooo… continuate vi prego… non vi fermate… così così… siiiiiiiii… vengoooooooo
Fu semplicemente meraviglioso. Mi accasciai sul petto dello zio Nicola
- Mi avete distrutto, mi avete sfinito
Mi misi carponi sul materasso. Lo zio
Menotti era steso, in modo da avere il cazzo a portata della mia bocca; lo zio Nicola venne dietro e volle provare, anche lui, il mio culo. Mi stava inculando con ritmo crescente e con la bocca stavo spompinando lo zio Menotti. Gli leccai il glande, lo tenni in mano, con la cappella in bocca e lo segai lentamente. Lo sentii pulsare ed immediatamente dopo, si mise a sborrare. La raccolsi tutta in bocca e la ingoiai.
Lo zio Nicola lo tolse dal culo, rimase in ginocchio sul materasso, mi girai e glielo presi in bocca, un paio di leccate ed anche lui iniziò a schizzare la sborra nella mia bocca.
Mi stesi sul letto; incredibile, l‘avevamol’avevamo fatto. Se in famiglia avessero saputo, sarebbe successo un casino clamoroso. Mi ero scopata due miei zii; chiusi gli occhi e sentivo un’espressione soddisfatta del mio viso.
Se qualcuno mi avesse chiesto se mi sentissi in colpa o mi sentissi una stronza, avrei risposto: no, mi sento appagata e soddisfatta.
Pensai, non so perché, a mia cugina Federica… “Vaffanculo, mi ero appena scopata il padre”, sorrisi.
I miei zii erano in silenzio, probabilmente imbarazzati; mi accarezzavano le gambe, ognuno da un lato, ognuno con una mano; fu il telefono a spezzare quel momento.
Era il mio, lo presi: MAMMA
- State zitti, è mia madre
CalóCalò assoluto silenzio. Ma gli stronzi non smisero di accarezzarmi.
- Ciao ma’
- Ciao Gianna, come va?
- Tutto bene; gli zii mi hanno accompagnato a casa e mi sto ancora preparando che tra un po’ vengono alcuni amici
- Bene, noi stiamo ancora qui. Dobbiamo accompagnare Concetta e Mina perché gli zii hanno scritto che, appena finito, sarebbero tornati a casa. Perciò ci intratteniamo ancora; ti mando un messaggio quando siamo a casa, ma credo faremo tardi.
- Ok, divertitevi e saluta le zie, dissi, con un pizzico di soddisfazione…ah se sapessero che mi sono appena scopata i loro mariti.
Chiusi la telefonata
- Abbiamo ancora tempo, dissi civettando
- Allora vado a pisciare, disse lo zio Menotti, intenzionato a riprendere la giostra.
- Aspetta zio…mica vorrai farla nel water, aggiunsi con tono provocante
- Che troia, mi apostrofóapostrofò lo zio Nicola. Lo guardai e sorrisi
Andammo nel bagno, mi inginocchiai, raccolsi i capelli dietro la nuca per non farli bagnare ed aprii la bocca.
Lo zio Menotti appoggiò la cappella sulla lingua; non rimasi ferma ma iniziai a leccargliela
- cazzo, Gianna, se me la lecchi, mi diventa d’acciaio di nuovo
Sorrisi e rimasi ferma, con le labbra spalancate. Lo zio lo prese in mano, lo scappellò, attendemmo un bel po’, ma finalmente iniziò a farla.
Mi pisciò in faccia ed in bocca, quando me la riempii, la chiusi per ingoiare, ed il getto continuò su tutto il viso
- aspetta zio, stai facendo un casino, tutto su di me
Mi bagnò completamente. Lo zio Nicola iniziò a farla nel cesso, mi avvicinai, tirai fuori la lingua e l’assaporai, lo zio prese il cazzo e terminò di farla nella mia bocca; ingoiai anche quella.
Mi voltai e vidi il bordo del water, completamente bagnato di piscio, mi piegai mi sistemai carponi, e lo leccai.
Rimasero senza parole.
Lo zio Nicola mi prese per i capelli e mi infilò la testa nella tazza del cesso
- Lecca troia, facci sentire come succhi il piscio
- Slurp…woosh…sniff cercai di fare più rumore possibile nel leccare le pareti del cesso e nel succhiare il fondo di piscio.
Mossi il bacino come per invitarli verso la mia figa. Lo zio Menotti mi infilóinfilò due dita dentro, poi tre, il quarto, il quinto, tutta la mano, e la chiuse a pugno…sgranai gli occhi, con la testa sempre nella tazza del cesso. Lo zio lo scopómi scopò con tutto il pugno…
- Mi è venuta un’idea, disse, continuando quella specie di fisting
Si piegópiegò su di me, prima mi spinse la testa ancora più giù, incitandomi a continuare a leccare, poi mi prese per i capelli e mi sollevò a testa.
Lì guardai, con occhi fintamente spauriti
- Andiamo in camera, disse ancora lo zio Menotti, sfilando la mano dalla figa
Mi alzai, li seguii in camera da letto; lo zio Menotti si mise carponi sul letto, invitandomi a leccargli il culo. Aprii le chiappe e lo feci, naturalmente. Lo zio Nicola mi prese per i capelli, spingendomi a leccare a fondo il culo del cognato. Allungai la mano alla ricerca del cazzo dìdi zio Menotti, e lo segai.
Erano tutti e due, di nuovo, in tiro. Lo zio Menotti si distese e mi disse di andare su di lui per scopare. Lo cavalcai, allargai le gambe e presi il cazzo per infilarmelo nella figa.
Pensai volessero fare una nuova doppia, ma non era la doppia che mi ero prefigurata. Infatti lo zio Nicola venne da dietro, ma poggiópoggiò il cazzo all’entrata della figa, già occupata dall’altra verga. Spinse
- Zio che fai? Chiesi un po’ allarmata
- Ti scopo anche io, vogliamo entrare insieme nella tua figa
- Non ce la fate
- Sì che ce la facciamo, intervenne lo zio Menotti, sei molto larga ed elastica, sia davanti che dietro
Armeggiarono ancora, quindi riuscirono ad entrare, insieme con i due cazzi nella mia figa
Fu incredibile ed intenso.
- Mamma che bello, siiiiii, ahia ahia, piano, ecco così, si, così, siiiiiiiii, wow, pazzesco, siiiii, fantastico, siiiiii, vengo, vengoo, vengoooooooooooooo
Li sfilarono e mi accasciai prona sul letto. Ero davvero sfinita
- Cosa siete. Mi avete sfiancato; sono distrutta
- Facciamo un’altra prova, disse lo zio Nicola
- Ancora? Di nuovo insieme nella figacosa volete fare? Sono stremata
- No, questa volta nel culo
- Insieme nel culo
- Noooooo, impossibile
- Ce la fai, hai il culo completamente rotto
- Non fatemi male
Alzai un po’ il bacino e lo zio Nicola mi inculóinculò facilmente. Lo zio Menotti si mise a cavalcioni sulla mia schiena, prese il cazzo in mano; non riusciriuscì ad entrare
- Nicola, toglilo e proviamo ad entrare insieme
Cosi fecero, mi allargarono le chiappe, il buco si dilatódilatò, infilarono le verghe insieme tenendole, ognuno la sua, con la mano, le unirono ed entrarono nel mio culo.
Mi mancómancò il fiato, poi sentii dolore
- Ahia, argh, piano, pianooo, ahia, me lo rompete, ahia
Insistettero; erano dentro con le cappelle. Spinsero, un’altra pressione
- Ahiaaaaaaaaaaaa, urlai
Erano dentro. Mi incularono insieme; il dolore scomparve. Fu una sensazione nuova, incredibile
- Siiiiiiii, siete fantastici, siiiiiiii, inculatemi, siiiiiiii, ancoraaaaaaaa, siiiiiiii, dio, dio, siiiiiiiiii
Erano invasati, increduli anche loro. Godetti
- Fatti venire in faccia, disse lo zio Nicola
- Lo sapevo
Mi misi in ginocchio ai piedi del letto, la testa reclinata indietro, loro ai miei lati…si segarono e schizzi di sborra, colpirono in pieno la mia faccia.
Finirono di sborrare ed il mio volto era pieno di sperma. Vollero fotografarmi
- Zii non facciamo stronzate, se la vede qualcuno, è un casino
- Tranquilla, non la vedrà nessuno, però un ricordo lo dobbiamo tenere
- Per favore, state attenti
Mi fotografarono, in ginocchio, nuda, con la faccia piena di sborra.

Mi alzai e mi stesi sul letto
- Cazzo, mi avete distrutto
- Anche tu, Gianna, ci hai sfinito, disse lo zio Menotti
- Ogni volta sei così passionale? Chiese lo zio Nicola
- E voi ogni volta avete questo carico di sborra, dissi cercando di levarmi con le dita, lo sperma dalla faccia
- Sei stata incredibile
- Mi avete devastato il culo, come vi è venuto di incularmi insieme?
- Abbiamo visto quanto fosse elastico. Ti fa male?
- No no, solo all’inizio ho avuto dolore, ma poi è stato stupendo
- Adesso non te ne basterà più solo uno, disse lo zio Menotti, ridendo
- AdessoOra come facciamo? Chiesi
- In che senso?
- Ci sarà una prossima volta? Alle prossime feste di famiglia, come facciamo a rimanere indifferenti?
- Sarà divertente già al matrimonio di Roberta, disse lo zio Menotti, riferendosi all’imminente matrimonio della figlia, mia cuginaSarà divertente già al matrimonio di Roberta, disse lo zio Menotti, riferendosi all’imminente matrimonio della figlia Roberta, mia cugina
- Già…ci guarderemo e nessuno capirà nulla
- Nessuno saprà che ti scopiamo e ti pisciamo in faccia, aggiunse lo zio Nicola
Dicendolo, si mise in ginocchio sul letto ed iniziò a pisciarmi in faccia
- Nooooo zio, sul letto nooooo, cazzo
- apri, aprii la bocca e bevila, così non bagni il letto
Aprii la boccaper bere, mentre anche lo zio Menotti si mise a pisciare su di me. Ingoiai le due pisciate, che mi bagnarono sul resto del corpo e sul letto.
- Cazzo, avete fatto un casino
Mi alzai dal letto, grondavo piscio
Mi tolsi autoreggenti e reggicalze
- Andate via subito?
- aspetta, fammi chiamare la zia, disse lo zio Nicola
Si appartò per chiamare la moglie; tornò dopo poco
- Sono ancora lì; le ho detto che ne abbiamo ancora per un po’
- perfetto; mi faccio una doccia, voi volete sciacquarvi?
- mi faccio il bidet, disse lo zio Menotti
- si, anche io, poi ci finiamo il vino insieme
Entrai nella doccia; sorrisi, vidi i miei zii alternarsi a farsi il bidet dopo che mi avevano scopato; uscirono dal bagno e terminai di lavarmi. Li raggiunsi in accappatoio, che lasciai di proposito slacciato.
Mi sedetti in mezzo al loro, sul divano, con l’accappatoio completamente aperto. Anche loro erano nudi; era una situazione pazzesca; tutti e tre nudi, dopo che avevamo fatto di tutto, che bevevamo vino e parlavamo amabilmente
- siamo tre pazzi, dissi, convinta
- siamo stati bene, disse lo zio Nicola
- si, siamo stati bene, ma siamo comunque tre pazzi
- evidentemente lo volevamo, disse lo zio Menotti
- mamma mia, è stato sfiancante; voi non siete normali, mi avete rotto il culo
- non è facile trovare una donna elastica come te
- eh va be’, ma non è normale incularmi insieme
- è stato bello provarci
- e riuscirci, dissi
Mi rilassai sul divano, accappatoio completamente aperto, cosce leggermente divaricate, appoggiai la testa sulla spalliera; lo zio Nicola mi accarezzò le cosce, sino a sfiorarmi la figa, mi baciò il collo; lo zio Menotti mi accarezzò l’altra coscia e mi succhiò i capezzoli
- ahhhh… zii… ancora?
Lo zio Nicola mi infilò un dito nella figa, ne aggiunse un altro ed iniziò a penetrarmi a fondo. Sollevai il bacino e sincronizzai il movimento
- siiiiii… ancora… siiii…
Divaricai le cosce; lo zio Nicola continuò a penetrarmi con le dita, aggiungendone una terza, mentre lo zio Menotti mi solleticò violentemente il clitoride
- cazzooooooo… siiiiiiii… ancora… ancoraaaaaaa… siiiiiiii… godooooooooooooooo… di nuovo… ancoraaaaa… siiiiiii… vengoooooooooooooooooooooooooooooooooo
Li baciai, prima l’uno e poi l’altro
- Voi siete pazzi
Mi accasciai nuovamente sul divano. Lo zio Nicola si alzò per strusciarmi il cazzo, moscio, sulle labbra; aprii la bocca per leccarlo
- tu ci fai impazzire, mi disse
Lo scappellai, rimase moscio, nonostante le mie continue leccate. Lo misi tutto in bocca
- io devo andare in bagno, ci informò lo zio Menotti
Continuai a succhiare il cazzo dello zio Nicola e con mia grande sorpresa, iniziò a reagire.
Mi tolsi l’accappatoio, lo zio si sedette sul divano; lo cavalcai e mi infilai il cazzo nella figa, facendomi scopare. Ci baciammo appassionatamente
- Giannaaaaa, vieni… mi chiamò lo zio Menotti
Mi guardai con lo zio Nicola e lo raggiungemmo allarmati nel bagno
Era in piedi, leggermente piegato, con le mani ad allargarsi le chiappe; mi chiese qualcosa che non avrei mai immaginato
- Leccami il culo, puliscimelo
Aveva appena terminato di cagare ed erano evidenti le tracce di merda tra le sue chiappe
- Dai, zio, nooooo, questo non mi piace
- sarebbe fantastico, disse lo zio Nicola
- ne sei capace, disse lo zio Menotti
Invece che andarmene schifata, rimasi lì, sinceramente indecisa; sarebbe stato il giusto epilogo per quella serata pazzesca, ma era davvero una prova impegnativa. Gli zii notarono la mia indecisione e capirono che bastava insistere. Lo zio Nicola mi accarezzò la testa
- se non te la senti, non ti biasimiamo, ma se lo facessi, saresti la numero uno
- Gianna, il solo pensiero, la sola speranza, me lo sta facendo diventare di nuovo duro
Mi avvicinai allo zio Menotti. “Ma cosa stavo facendo?” pensai. “Davvero stavo per leccare un culo sporco di merda?”
Mi misi carponi sul pavimento, mi legai i capelli indietro, l’ultima cosa che volevo era sporcarmeli di merda; guardai lo zio Nicola, si stava masturbando
- zio, scopami, fammi pensare ad altro
Lo zio Nicola mi prese per i fianchi, appoggiò la verga e mi penetrò nella figa. Allargai le chiappe dello zio Menotti ed iniziai a leccarlo. Toccai la merda con la lingua “che schifo”, pensai. Mi venne un conato di vomito; abbassai la testa e riuscii a reprimerlo. Tornai a leccarlo; mi abituai a quell’immondo sapore. Esagerai, lo leccai intorno al buco, lo pulii ed entrai con la lingua, per leccare anche le pareti interne. Ero invasata, completamente inebriata, sembravo impazzita. Gli pulii perfettamente il culo.
Lo zio Nicola mi sborrò nella figa, mentre lo zio Menotti, segandosi mentre gli leccavo il culo, schizzò sul pavimento.
Mi alzai, noncurante dello sperma che mi colava dalla figa, sulle cosce, corsi verso il lavandino. Mi lavai la bocca e la lingua, sputai; mi lavai i denti e presi un po’ di collutorio. Avevo comunque il sapore della merda in bocca
- Cazzo mi avete fatto fare?
- sei fantastica, Gianna, disse lo zio Nicola
- sei unica, disse lo zio Menotti
Sorrisi compiaciuta.
- Direi che per questa sera può bastare, dissi ad entrambi; non oso immaginare cosa mi farete fare in futuro
Uscimmo dal bagno; eravamo un po’ imbarazzati, forse perché eravamo andati davvero oltre, loro con le richieste ed io con quello che mostrai fossi capace di fare.
Tornammo in camera da letto e gli zii si vestirono.
Rimasi nuda e li accompagnai alla porta
- ci rivediamo? chiesi, scoprendomi ansiosa della risposta
- puoi contarci, mi disse lo zio Nicola, accarezzandomi teneramente; la prossima volta tocca a me quello che hai fatto allo zio Menotti, disse sorridendo e smorzando quel momento di tensione
- vedremo, risposi ammiccando, ma ben sapendo che lo avrei fatto anche a lui

Chiusi la porta; cercai di distrarmi, pulendo il casino che avevano combinato. Lavai il pavimento in camera da letto, cambiai le lenzuola bagnate di pipì, pulii il bagno dove lo zio Menotti aveva sborrato a terra, lavai il water dai residui di cacca dello zio e pensai a come avevo leccato la sua merda.
Mi arrivò il messaggio della mamma, mi avvertiva che fossero a casa. Le avrei voluto rispondere che mi ero fatta sbattere dal fratello e dal cognato e che avevo bevuto il loro piscio e leccato la loro merda, ed avevo goduto, avevo goduto moltissimo e speravo di rivederli presto.
scritto il
2025-09-02
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