Passione irrinunciabile...le mie mutandine!
di
PATTY La monella di Torino
genere
esibizionismo
PASSIONE IRRINUNCIABILE…LE MIE MUTANDINE!
Ho sempre avuto una passione sfrenata per le mutandine. Fin da ragazzina ne compravo a decine di tutte le forme e colori fino a possederne una collezione che attraverso il tempo riassume la storia di questo libidinoso strumento di seduzione per ogni femmina che si rispetti! Infatti come recita un diffuso adagio “le donne indossano le mutandine per farsele sfilare o per calarsele loro stesse”, in un erotico gioco di “vedo e non vedo”, prima della rivelazione ultima, a pelo scoperto!
Ben consapevole quindi del potere di seduzione esercitato da quel lembo di stoffa che ci avvolge il pube, celando l’ultimo antro del nostro corpo che attende di essere “violato” con gentilezza o furore, a seconda delle occasioni, ho indossato negli anni ogni genere di slip, tanga o perizoma, dalle culottes al più minuscolo g-string o stanga (quello per intenderci sfoggiato da Belen al Festival di SanRemo, quando si pensava non indossasse alcunché sotto l’elegante abito spaccatissimo all’inguine). Nella mia ossessione, quasi paranoica, di stuzzicare sempre maschi e femmine nello stesso tempo, quando mi preparo per uscire, curo ogni dettaglio e l’intimo la fa sempre da padrone! Ogni volta provo e riprovo capi diversi, dunque in abbinamento devo scegliere la mutandina adatta, se devo “mostrarla” al di sotto dei leggings trasparenti o di un abitino leggero e svolazzante. Con la minigonna la storia è diversa…se mi sento puttanella in calore indosso volentieri perizoma bianco trasparente di pizzo floreale (un fresco “invito a nozze”) se voglio fare la signora sexy e porcella un bel tanga con i lacci che fuoriescono sui fianchi nudi…
Come avrete capito ho molta esperienza con questo indumentino, che amo follemente e che considero essenziale per qualunque donna, fisico permettendo! Sono anche ben disposta a giudicare con simpatia quelle donne un po’ troppo in carne che sfoggiano improponibili esemplari di tanga, con pancia e sedere ormai a riposo! Occorre essere generose e comprensive anche verso queste “esibizioniste” inconsapevoli..vogliono solo godere delle emozioni e delle attenzioni riservate alle strafighe che le circondano, spavalde nella loro nudità!
Esiste un “filo rosso” che lega le mie esperienze con le mutandine femminili…provo a raccontarvi alcune tra le “performances” più gustose cui mi è capitato di assistere.
Alcuni anni fa, in visita ad un castello in Austria, lasciato il gruppo di turisti che con me seguiva la spiegazione, per affacciarmi su un terrazzino, mi ritrovai d’improvviso sotto il naso un candido sippino a roselline appeso a bella posta su un ramo, per essere ben visibile a tutti. Non saprei dire perché ma mi venne subito il sospetto che la proprietaria di quell’indumentino tanto lezioso fosse proprio una del gruppo..iniziai a selezionare le candidate, un paio di ragazze francesi ed una signora milanese sui 40, dal fisico molto sexy, e che indossava pantaloni chiari leggeri. Mi avvicinai per scrutare meglio il culetto delle due francesine , l’una in short e l’altra in minigonna, non mi sembrarono prive di mutandine mentre la “sciura” ne era assolutamente priva, con quelle chiappe belle sode in evidenza! Ma, mi domandai, come aveva fatto a sfilarsele lì, a pochi passi da noi, su quel balconcino? Rimasi con il dubbio, ma ci avrei giocato anche il mio perizoma, ancora incollato al mio pube sudaticcio, che era proprio lei l’artista dello strip, che aveva voluto lasciare una traccia del suo passaggio…
Un altro simpatico aneddoto che vi voglio raccontare risale ad un paio di anni fa. Un’amica
di vecchia data, una compagna di Liceo, mi racconta un gustoso e piccante episodio che a sua volta le venne raccontato da un’altra sua conoscente che, invitata ad una festa in casa, assistette a questa scenetta…improvvisamente sul divano dove si trovavano gli invitati fece la sua apparizione un bellissimo perizoma nero a frangette, che si era adagiato mollemente fra i cuscini e ne era uscito trionfante. “Appartiene a qualcuna di voi, per caso, questo perizoma?”, sbottò sorridente un amico della padrona di casa. Tra l’imbarazzo generale e il largo sorriso di tutti i maschi, si era in attesa di una risposta della possibile proprietaria, ma naturalmente nessuna tra loro si fece avanti. Allora intervenne la padrona di casa che, piuttosto disinibita e dotata di molta verve, risolse la situazione dicendo: “Non ricordo, però un perizoma come quello lo possiedo anche io…quindi è possibile che sia mio, forse mi è sfuggito di mano o…”. Un applauso convinto di tutti pose fine al siparietto erotico a tinte boccaccesche! La mia amica mi disse poi che non era vero, quel perizoma non aveva una proprietaria definita, men che meno la disinvolta padrona di casa come le confessò più tardi…”l’intrusa” poteva trovarsi lì quella sera oppure era una presenza “fantasma”, rotolata lì in chissà quali circostanze!
La storia mi ricordò una frase della bellissima e simpatica Marina Ripa di Meana che confessò in una intervista di divertirsi molto “a lasciare in giro per casa le mie mutandine, per cogliere poi sul viso di chi le ritrovava tutto lo stupore e l’emozione che l’aveva assalito in quel momento!”. Che deliziosa “ pruderie “ dietro questa storiella!
Chiudo con un’avventura capitata a me e che ha per protagonista un paio di mutandine viola trasparenti che avevo fatto arrivare dal Giappone!
Premessa. Sul finire dell’estate scorsa una mattina mi ero recata al centro commerciale Porte di Moncalieri, periferia di Torino, per fare alcuni acquisti quando mi imbattei in una visione indimenticabile..una splendida ragazza sudamericana, credo colombiana, pelle ambrata, altissima e slanciata su tacchi 15, fisico mozzafiato racchiuso in jeans attillatissimi e a vita molto bassa, con apertura a lacci da dove fuoriusciva un paio di mutandine rosse e stretto sui seni un bolerino di jeans che lasciava vedere quasi per intero le sontuose sue tette! Rimasi incantata di fronte a tanta roba così…La seguii con lo sguardo per un po’ mentre camminava sculettando radiosa per i corridoi del Centro, suscitando l’entusiasmo generale. Ritornata a casa mi ripromettei di farne una imitazione appena possibile..doveva essere molto eccitante far arrapare i clienti , tra cui molte donne di certo invidiose davanti a tanta bellezza e sfrontatezza.
L’occasione giunse poco tempo dopo, quasi un mese appresso, quando decisi di far ritorno nello stesso Centro commerciale di Moncalieri. Mi ero preparata per la mia “performance”, anche se non avevo previsto tutte le mosse da fare..volevo abbandonarmi all’istinto, lasciarmi trasportare dall’onda delle emozioni, una volta dato inizio al mio “show”. Dopo aver parcheggiato l’auto nel vasto piazzale antistante, entrai dall’ingresso principale cominciando a percorrere il lungo corridoio che porte alla cosiddetta piazza dove ci sono i tavolini del bar. Mi ero truccata da “passeggiatrice” (come si diceva un tempo), rossetto viola lucido, occhi cerchiati di nero e ombretto celeste ad illuminare il viso avvolto da una lunga parrucca riccia color rame e lunghi orecchini pendenti da odalisca orientale. Indossavo una lunga e vaporosa gonna zingaresca coloratissima e bassa in vita, accompagnata da un top bianco strizzato a tal punto da mostrare già i capezzoli turgidi come aghi di ferro! Al collo portavo un collarino fluorescente a metà da scolaretta e da battona di gran classe. Gli occhi di tutti si posavano avidi su di me, lo sentivo, mi eccitavo già ma era troppo presto per accontentare il mio pubbico di fans che intanto si andava ingrossando sempre più intorno a me, che frattanto mi ero seduta ad un tavolino ordinando un caffè. Accavallando le gambe e ostentando finta indifferenza richiamavo ancor più l’attenzione sia di uomini che di donne, sempre pronte a giudicare la “rivale”.Trascorsi pochi minuti mi alzai sorridendo all’indirizzo di tutti e mi avviai verso i negozi, inseguita da un buon numero di “aficionados”, che non mi facevano mancare il loro sostegno abbandonandosi ad avances e apprezzamenti sempre più espliciti e volgari. Intuii, forse più che ascoltare i vari “Puttana, allora ce la fai vedere!” oppure “Bella figa, quanto vuoi per un pompino?”..se pensavano di intimorirmi o di spiazzarmi avevano sbagliato …era proprio ciò che volevo udire dalle loro bocche, volevo che mi considerassero ora, in quel preciso istante, come “una di quelle” che di notte si offrono al miglior cliente.
Non potevo però tergiversare ancora, la ressa aumentava e il rischio che intervenisse qualcuno a fermare il mio un po’ folle proposito si faceva sempre più grande…dovevo dar sfogo alla mia azione preparata e pregustata, passare cioè all’incasso!
Fingendo così un cedimento improvviso della gonna in un attimo mi ritrovai in mutande…e che mutande! Erano quelle che vi ho descritto poco sopra, il gioiellino giapponese, tutto volants e trasparenze in squisita tonalità viola. Per dare un’idea, mi sembrava di essere precipitata in un film con Lino Banfi e Gloria Guida (precisamente “L’affittacamere”, dove la bionda protagonista si ritrova in mutandine e reggiseno dopo aver lacerato il leggero vestitino scendendo dall’autobus!). Frattanto intorno a me erano scoppiati applausi convinti e qualche grido di incitamento a proseguire il mio denudamento pubblico. Per nulla imbarazzata dal fatto di trovarmi in allegra “offerta pubblica” di fronte a tanti sconosciuti, sorrisi compiaciuta e lasciai che si contemplasse con generosità le mie forme quasi nude. C’era chi mi invitava ad andare avanti, togliendomi almeno il top, chi voleva di più…molto di più! Ricordo di essere rimasta quasi in trance, attonita e soddisfatta di suscitare tanto interesse con il mio corpo esposto e…gettai anche il top, sfilandolo velocemente dal capo, liberando il mio bel paio di tette sode e presi ad ondeggiare, financo a sculettare come una vera sgualdrina in calore. L’atmosfera si era surriscaldata a sufficienza e prima che potessi portare a compimento la mia “deflorazione” completa calandomi anche le mutandine, scoprendo così i morbido mio cespugliettodi peli arricciati e bagnaticci ormai, qualcuno mi avvertì che stava arrivando chi mi avrebbe causato qualche problema di troppo! In un baleno raccolsi i miei pochi indumenti da terra e con l’aiuto di un paio di ragazzi che mi fecero scudo raggiunsi facilmente il parcheggio dove entrai nella mia auto pressoché nuda…mi ricomposi qualche centinaio di metri più in là, quando scesi per rivestirmi, osservata da pochi passanti increduli ma, credo, molto divertiti.
P.S: Fui letteralmente bersagliata e abbagliata da decine di cellulari durante il mio sexy-show ma naturalmente non ho mai potuto vedere queste foto o video, che mi ritraggono in azione proibita! Se qualcuno leggendo qui si ricordasse di me e mi volesse omaggiare di quei “momenti “ che ho saputo regalarvi con tanto trasporto, mettendosi in contatto con me, saprei come ringraziarlo. Vostra Patrizia
Ho sempre avuto una passione sfrenata per le mutandine. Fin da ragazzina ne compravo a decine di tutte le forme e colori fino a possederne una collezione che attraverso il tempo riassume la storia di questo libidinoso strumento di seduzione per ogni femmina che si rispetti! Infatti come recita un diffuso adagio “le donne indossano le mutandine per farsele sfilare o per calarsele loro stesse”, in un erotico gioco di “vedo e non vedo”, prima della rivelazione ultima, a pelo scoperto!
Ben consapevole quindi del potere di seduzione esercitato da quel lembo di stoffa che ci avvolge il pube, celando l’ultimo antro del nostro corpo che attende di essere “violato” con gentilezza o furore, a seconda delle occasioni, ho indossato negli anni ogni genere di slip, tanga o perizoma, dalle culottes al più minuscolo g-string o stanga (quello per intenderci sfoggiato da Belen al Festival di SanRemo, quando si pensava non indossasse alcunché sotto l’elegante abito spaccatissimo all’inguine). Nella mia ossessione, quasi paranoica, di stuzzicare sempre maschi e femmine nello stesso tempo, quando mi preparo per uscire, curo ogni dettaglio e l’intimo la fa sempre da padrone! Ogni volta provo e riprovo capi diversi, dunque in abbinamento devo scegliere la mutandina adatta, se devo “mostrarla” al di sotto dei leggings trasparenti o di un abitino leggero e svolazzante. Con la minigonna la storia è diversa…se mi sento puttanella in calore indosso volentieri perizoma bianco trasparente di pizzo floreale (un fresco “invito a nozze”) se voglio fare la signora sexy e porcella un bel tanga con i lacci che fuoriescono sui fianchi nudi…
Come avrete capito ho molta esperienza con questo indumentino, che amo follemente e che considero essenziale per qualunque donna, fisico permettendo! Sono anche ben disposta a giudicare con simpatia quelle donne un po’ troppo in carne che sfoggiano improponibili esemplari di tanga, con pancia e sedere ormai a riposo! Occorre essere generose e comprensive anche verso queste “esibizioniste” inconsapevoli..vogliono solo godere delle emozioni e delle attenzioni riservate alle strafighe che le circondano, spavalde nella loro nudità!
Esiste un “filo rosso” che lega le mie esperienze con le mutandine femminili…provo a raccontarvi alcune tra le “performances” più gustose cui mi è capitato di assistere.
Alcuni anni fa, in visita ad un castello in Austria, lasciato il gruppo di turisti che con me seguiva la spiegazione, per affacciarmi su un terrazzino, mi ritrovai d’improvviso sotto il naso un candido sippino a roselline appeso a bella posta su un ramo, per essere ben visibile a tutti. Non saprei dire perché ma mi venne subito il sospetto che la proprietaria di quell’indumentino tanto lezioso fosse proprio una del gruppo..iniziai a selezionare le candidate, un paio di ragazze francesi ed una signora milanese sui 40, dal fisico molto sexy, e che indossava pantaloni chiari leggeri. Mi avvicinai per scrutare meglio il culetto delle due francesine , l’una in short e l’altra in minigonna, non mi sembrarono prive di mutandine mentre la “sciura” ne era assolutamente priva, con quelle chiappe belle sode in evidenza! Ma, mi domandai, come aveva fatto a sfilarsele lì, a pochi passi da noi, su quel balconcino? Rimasi con il dubbio, ma ci avrei giocato anche il mio perizoma, ancora incollato al mio pube sudaticcio, che era proprio lei l’artista dello strip, che aveva voluto lasciare una traccia del suo passaggio…
Un altro simpatico aneddoto che vi voglio raccontare risale ad un paio di anni fa. Un’amica
di vecchia data, una compagna di Liceo, mi racconta un gustoso e piccante episodio che a sua volta le venne raccontato da un’altra sua conoscente che, invitata ad una festa in casa, assistette a questa scenetta…improvvisamente sul divano dove si trovavano gli invitati fece la sua apparizione un bellissimo perizoma nero a frangette, che si era adagiato mollemente fra i cuscini e ne era uscito trionfante. “Appartiene a qualcuna di voi, per caso, questo perizoma?”, sbottò sorridente un amico della padrona di casa. Tra l’imbarazzo generale e il largo sorriso di tutti i maschi, si era in attesa di una risposta della possibile proprietaria, ma naturalmente nessuna tra loro si fece avanti. Allora intervenne la padrona di casa che, piuttosto disinibita e dotata di molta verve, risolse la situazione dicendo: “Non ricordo, però un perizoma come quello lo possiedo anche io…quindi è possibile che sia mio, forse mi è sfuggito di mano o…”. Un applauso convinto di tutti pose fine al siparietto erotico a tinte boccaccesche! La mia amica mi disse poi che non era vero, quel perizoma non aveva una proprietaria definita, men che meno la disinvolta padrona di casa come le confessò più tardi…”l’intrusa” poteva trovarsi lì quella sera oppure era una presenza “fantasma”, rotolata lì in chissà quali circostanze!
La storia mi ricordò una frase della bellissima e simpatica Marina Ripa di Meana che confessò in una intervista di divertirsi molto “a lasciare in giro per casa le mie mutandine, per cogliere poi sul viso di chi le ritrovava tutto lo stupore e l’emozione che l’aveva assalito in quel momento!”. Che deliziosa “ pruderie “ dietro questa storiella!
Chiudo con un’avventura capitata a me e che ha per protagonista un paio di mutandine viola trasparenti che avevo fatto arrivare dal Giappone!
Premessa. Sul finire dell’estate scorsa una mattina mi ero recata al centro commerciale Porte di Moncalieri, periferia di Torino, per fare alcuni acquisti quando mi imbattei in una visione indimenticabile..una splendida ragazza sudamericana, credo colombiana, pelle ambrata, altissima e slanciata su tacchi 15, fisico mozzafiato racchiuso in jeans attillatissimi e a vita molto bassa, con apertura a lacci da dove fuoriusciva un paio di mutandine rosse e stretto sui seni un bolerino di jeans che lasciava vedere quasi per intero le sontuose sue tette! Rimasi incantata di fronte a tanta roba così…La seguii con lo sguardo per un po’ mentre camminava sculettando radiosa per i corridoi del Centro, suscitando l’entusiasmo generale. Ritornata a casa mi ripromettei di farne una imitazione appena possibile..doveva essere molto eccitante far arrapare i clienti , tra cui molte donne di certo invidiose davanti a tanta bellezza e sfrontatezza.
L’occasione giunse poco tempo dopo, quasi un mese appresso, quando decisi di far ritorno nello stesso Centro commerciale di Moncalieri. Mi ero preparata per la mia “performance”, anche se non avevo previsto tutte le mosse da fare..volevo abbandonarmi all’istinto, lasciarmi trasportare dall’onda delle emozioni, una volta dato inizio al mio “show”. Dopo aver parcheggiato l’auto nel vasto piazzale antistante, entrai dall’ingresso principale cominciando a percorrere il lungo corridoio che porte alla cosiddetta piazza dove ci sono i tavolini del bar. Mi ero truccata da “passeggiatrice” (come si diceva un tempo), rossetto viola lucido, occhi cerchiati di nero e ombretto celeste ad illuminare il viso avvolto da una lunga parrucca riccia color rame e lunghi orecchini pendenti da odalisca orientale. Indossavo una lunga e vaporosa gonna zingaresca coloratissima e bassa in vita, accompagnata da un top bianco strizzato a tal punto da mostrare già i capezzoli turgidi come aghi di ferro! Al collo portavo un collarino fluorescente a metà da scolaretta e da battona di gran classe. Gli occhi di tutti si posavano avidi su di me, lo sentivo, mi eccitavo già ma era troppo presto per accontentare il mio pubbico di fans che intanto si andava ingrossando sempre più intorno a me, che frattanto mi ero seduta ad un tavolino ordinando un caffè. Accavallando le gambe e ostentando finta indifferenza richiamavo ancor più l’attenzione sia di uomini che di donne, sempre pronte a giudicare la “rivale”.Trascorsi pochi minuti mi alzai sorridendo all’indirizzo di tutti e mi avviai verso i negozi, inseguita da un buon numero di “aficionados”, che non mi facevano mancare il loro sostegno abbandonandosi ad avances e apprezzamenti sempre più espliciti e volgari. Intuii, forse più che ascoltare i vari “Puttana, allora ce la fai vedere!” oppure “Bella figa, quanto vuoi per un pompino?”..se pensavano di intimorirmi o di spiazzarmi avevano sbagliato …era proprio ciò che volevo udire dalle loro bocche, volevo che mi considerassero ora, in quel preciso istante, come “una di quelle” che di notte si offrono al miglior cliente.
Non potevo però tergiversare ancora, la ressa aumentava e il rischio che intervenisse qualcuno a fermare il mio un po’ folle proposito si faceva sempre più grande…dovevo dar sfogo alla mia azione preparata e pregustata, passare cioè all’incasso!
Fingendo così un cedimento improvviso della gonna in un attimo mi ritrovai in mutande…e che mutande! Erano quelle che vi ho descritto poco sopra, il gioiellino giapponese, tutto volants e trasparenze in squisita tonalità viola. Per dare un’idea, mi sembrava di essere precipitata in un film con Lino Banfi e Gloria Guida (precisamente “L’affittacamere”, dove la bionda protagonista si ritrova in mutandine e reggiseno dopo aver lacerato il leggero vestitino scendendo dall’autobus!). Frattanto intorno a me erano scoppiati applausi convinti e qualche grido di incitamento a proseguire il mio denudamento pubblico. Per nulla imbarazzata dal fatto di trovarmi in allegra “offerta pubblica” di fronte a tanti sconosciuti, sorrisi compiaciuta e lasciai che si contemplasse con generosità le mie forme quasi nude. C’era chi mi invitava ad andare avanti, togliendomi almeno il top, chi voleva di più…molto di più! Ricordo di essere rimasta quasi in trance, attonita e soddisfatta di suscitare tanto interesse con il mio corpo esposto e…gettai anche il top, sfilandolo velocemente dal capo, liberando il mio bel paio di tette sode e presi ad ondeggiare, financo a sculettare come una vera sgualdrina in calore. L’atmosfera si era surriscaldata a sufficienza e prima che potessi portare a compimento la mia “deflorazione” completa calandomi anche le mutandine, scoprendo così i morbido mio cespugliettodi peli arricciati e bagnaticci ormai, qualcuno mi avvertì che stava arrivando chi mi avrebbe causato qualche problema di troppo! In un baleno raccolsi i miei pochi indumenti da terra e con l’aiuto di un paio di ragazzi che mi fecero scudo raggiunsi facilmente il parcheggio dove entrai nella mia auto pressoché nuda…mi ricomposi qualche centinaio di metri più in là, quando scesi per rivestirmi, osservata da pochi passanti increduli ma, credo, molto divertiti.
P.S: Fui letteralmente bersagliata e abbagliata da decine di cellulari durante il mio sexy-show ma naturalmente non ho mai potuto vedere queste foto o video, che mi ritraggono in azione proibita! Se qualcuno leggendo qui si ricordasse di me e mi volesse omaggiare di quei “momenti “ che ho saputo regalarvi con tanto trasporto, mettendosi in contatto con me, saprei come ringraziarlo. Vostra Patrizia
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