Vacanza sexy a Budapest

di
genere
esibizionismo

VACANZA SEXY A BUDAPEST


Ho scelto di recarmi a Budapest in vacanza da sola, sia perché ero incuriosita da questa
antica Città degli Asburgo, sia perché è oggi ritenuta la capitale del cinema porno. Da qui vengono molte delle principali pornostar, comprese Ilona Staller o Eva Henger.
Considerandola palcoscenico ideale per una esibizionista come me, mi sono preparata con cura per le mie esperienze più sexy e talora anche più spinte!
Il mio appartamento si trovava vicino alla Basilica di santo Stefano, nel cuore pulsante della città. In una via dove si susseguivano ristoranti di ogni tipo e con fiumane di turisti e locali pronti ad accogliere chiunque lo desiderasse.
La prima impressione che ricavai la sera stessa del mio arrivo non fu però delle migliori. La gente intorno a me appariva sotto tono, mal vestita e poco attraente; anche le ragazze o le donne più carine erano sciatte, altro che sexy-star! Occasione imperdibile dunque per la sottoscritta, giunta fin lì per esibizioni al limite dell’osceno!
Il giorno dopo, spesi buona parte della mattinata per mettermi bene “in tiro”, scelsi uno dei miei reggiseni preferiti, a balconcino e mezza coppa nero push up, indossandolo sotto una camiciola bianca annodata sul seno, come si usava negli anni 70/80, lasciando così scoperto gran parte del ventre, dove faceva capolino un lucente piercing all’ombelico. Il paio di leggings attillatissimi bianco trasparenti a vita molto bassa “rivelavano” furbescamente la presenza di un minuscolo perizoma turchese che mi fendeva le chiappe esaltando il culetto e davanti fungeva da poco più di cache-sexe! Ai piedi un paio di sandali dai tacchi altissimi…parevo proprio una battona di lusso, ma non mi preoccupava di certo la cosa. In fondo ero lì per esibirmi o meglio per essere scambiata per una di quelle, sia pure di lusso! Una escort in vacanza che non ha perso il gusto di mostrarsi in tutto il suo splendore e sex-appeal.
L’impatto sulla strada fu divertente e molto elettrizzante..non avevo fatto molti passi fuori dal portone di casa che iniziai a sentire un vociare sempre più incalzante alle mie spalle.
Intuii in certi casi, ne ebbi consapevolezza certa in altri del tenore delle frasi a me dedicate.Un susseguirsi di zorra, bitch, nutte, zoccola e troia accompagnato da avances o profferte esplicite…sino a quando distinsi il più familiare “Che gnocca, ragazzi! Io quella lì me la farei subito..chissà quanto vuole?”. Stavo per rispondere ma decisi di regalare a quel ragazzo solo un sorriso ammiccante, lasciandolo senza parole e col desiderio incompiuto! Il mio incedere tra la folla suscitava emozione, ne ero entusiasta tanto che sopportai, forse è meglio dire gradii, le toccatine furtive sul mio culo sporgente e invitante.
Mi sentivo una regina, una Henger de noantri, una “donna di facili costumi” senza essere necessariamente una puttana, come invece apparivo eccome! Entrai anche in un Museo,quello delle Belle Arti, frequentato quasi esclusivamente da stranieri, molti orientali e fra di loro le uniche rivali - ragazzine in minigonna “strategica” di pochissimo sopra il pube, in qualche caso intravisto bellamente! - e fu un bel duello a chi faceva girare più teste, anche femminili!
Seduta al bar mi sentivo osservata, meglio dire sezionata in ogni parte del corpo, da uomini e donne, che poi commentavano ridendo tra loro nelle rispettive lingue. Conclusi la giornata affacciandomi sul Danubio e chiedendo ad una coppia di giovani di farmi un paio di foto…ne vollero una insieme a me e io ne fui felice.
Avevo notato che nella stessa strada dove alloggiavo c’era un locale, il Dolls Gentlemen club, che scoprii essere uno degli strip club più noti di Budapest. Ero eccitata all’idea di farvi visita, ma ero anche intimidita se non impaurita per ciò che avrebbe potuto capitarmi in quell’ambiente, recandomi senza accompagnatore maschio. Una sera decisi di rompere gli indugi, scesi in abito da sera leggero e molto spaccato sulle gambe, stiletto ai piedi e col solo perizoma stretto sul pube. Sulla porta stazionava una fanciulla che invitava ad entrare, che non si scompose più di tanto di fronte alle mie domande e alla mia voglia di dare un’occhiata all’interno del locale. “Prego, entri, non abbia timore..non è mica la prima donna ad entrare, vedrà che la tratteranno bene, qualunque cosa desideri fare”. Quelle parole mi convinsero di botto, salii lesta i gradini e scomparii al di là delle tende rosse.
Appena mi videro un paio di ragazze mi accolsero col sorriso largo e, immagino io, anche con un certo stupore, ma non lo fecero trasparire per non mettermi troppo in imbarazzo. Confesso che le mie gambe un po’ tremavano, l’adrenalina cominciava a salire dentro di me, la situazione mi stimolava molto ma non sapevo ancora cosa mi sarebbe stato riservato in quel locale. Dopo avermi invitato al bancone del bar ed avermi offerto un drink ecco la domanda che mi aspettavo :”Cosa cerchi in questo locale? Sei una escort?”.
Prontamente replicai che ero entrata per pura curiosità e spinta da una certa voglia di divertirmi, ma non ero una escort né volevo offrire prestazioni sessuali di alcun genere, però mi sarebbe piaciuto esibito come stripper, se mi era permesso, dato che non ero una professionista. I loro volti si fecero seri, mi chiesero di aspettare lì, sarebbero tornate presto. Infatti poco dopo una di loro mi disse “Il proprietario acconsente che tu ti esibisca sul palco e chiede pure se saresti d’accordo a fare un numero lesbico con una di noi”. La proposta imprevista mi scosse ma accettai subito, pronta a stupire prima di tutto me stessa!
La fanciulla che mi aveva ricevuto mi prese per mano e mi accompagnò al palco, al centro della sala, dove torreggiavano diversi pali da lap dance…”Lo hai mai fatto? Ti sei già spogliata davanti a sconosciuti in un locale di strip? Sei pronta ad abbracciare nuda un’altra donna?” A tutte quelle domande risposi quasi in trance solo con un cenno del capo, concentratissima ormai sul mio desiderio di mostrarmi nuda di fronte a tutti gli spettatori. Saliti i pochi gradini mi ritrovai abbagliata sotto le luci e con una musica assordante ad accompagnare i miei movimenti…mi indirizzai con passo fermo, per non tradire l’emozione che mi stava salendo indosso, verso il palo più vicino a me e, come avevo visto fare tante volte anche sullo schermo dalle professioniste dello strip, mi avvinghiai stretta stretta iniziando a strusciare il mio corpo per simulare un improbabile ma simbolico stupro di gruppo! Mi sentivo libera di giocare, di strafare, di liberare tutti i miei desideri più osceni e il pubblico, non molto numeroso per la verità, presto se ne accorse e mi spronò a far sempre di più! Ero già stata in uno strip club ad Atene qualche anno fa e avevo ottenuto di spogliarmi sul palco con le altre ragazze del locale ma, giunta al momento di sfilarmi le mutandine, erano intervenuti alcuni uomini del locale a bloccarmi e a trascinarmi fuori. Quindi non sapevo che fine avrei fatto questa volta, pur intenzionata ad andare fino in fondo…ero a Budapest, la capitale dell’eros, del porno! Molte immagini mi passavano per la testa in quel momento, mi vedevo già nuda in balìa dei presenti, eccitatissima e cominciavo a sentirmi bagnata lì sotto! D’un tratto mi scostai dal palo e mi gettai a terra abbandonandomi al piacere di contorcermi per la gioia del mio pubblico. Mi avvicinai così al bordo del palcoscenico inginocchiata a gambe spalancate e col capo rivolto all’indietro, scuotendo la mia bionda chioma a più non posso! La parrucca era l’unico “falso” del mio show improvvisato…quasi un segnale borderline alla mia identità da salvaguardare, anche all’estero dove era molto improbabile che qualcuno mi riconoscesse…e poi non ero neppure troppo sicura che ciò mi dispiacesse! Se ero lì , pronta a regalare ad ognuno di loro, il mio corpo nudo, lo facevo unicamente per il mio piacere da esibizionista convinta e sicura delle mie azioni. E si sa che non c’è nulla di più eccitante di fare qualcosa di spinto davanti a chi proprio non se l’aspetta da te!
Presi a ficcarmi le dita nella bocca e a contorcermi come un serpente prima di calare le spalline del mio abitino per scprire le morbide rotondità dei miei seni, dove facevano capolino i miei capezzoli tanto turgidi da sembrare aghi d’acciaio! Gli applausi si sprecavano, l’entusiasmo del “ popolo “ aumentava, l’attesa per quello che doveva ancora avvenire si faceva palpabile e io godevo sempre di più della circostanza, tanto da ritardare quanto più potevo la “resa dei conti “ finale, non certo per ritrosia o pudore, ma per non interrompere dentro di me il fluire del godimento più osceno e delizioso!
Venne però il momento di gettare il mio indumento più visibile… e lo celebrai rialzandomi di scatto lasciandolo scivolare a terra dopo avermi accarezzato bacino e gambe con sfrenata dolcezza. Rimasta con indosso il solo perizoma a frangette rosso fuoco iniziai a ballare sensuale accarezzandomi tutta, anche nelle parti più intime, simulando vari orgasmi a beneficio dei miei fans…a quel punto, con mia sorpresa,- devo riconoscere graditissima – comparve sul palco al mio fianco una biondona sulla quarantina, dalle tette enormi e con un corpo molto formoso ma eccitantissimo, anche lei col solo paio di mutandine a celarne la nudità completa, che presto scoprì le sue velleità da lesbica navigata. Si gettò immediatamente su di me stringendomi la testa e quasi affogandola tra le sue tette maestose..non persi l’occasione di leccargliele avidamente (ero piuttosto adusa al gesto, pur non avendolo mai fatto in un locale pubblico!). Il pubblico impazz’ e ci chiese di andare oltre..noi due non aspettavamo certo di farcelo chiedere, eravamo lì per godere con loro, se non di più! In contemporanea e con molto charme iniziammo a sfilarci quei piccoli, inzuppati slippini che ancora ci rimanevano indosso per poi “regalarceli” simbolicamente nella bocca per la soddisfazione nostra ma soprattutto dei nostri “clienti” ormai divenuti quanto mai affezionati!
Nude e caldissime entrambe, disposte ad assecondare voglie che neppure mi sarei immaginata prima di quella sera, ci sdraiammo sul palco e iniziammo a stringerci in un amplesso sempre più spinto e provocante..altro che il Babylon di Atene, dove non mi avevano permesso di togliermi neppure le mutandine! D’altra parte siamo a Budapest, nel regno del porno, nella casa di Rocco Siffredi e delle sue pornostars! A questo punto mi sentivo Malena o Sofia Gucci, vere regine del live-show più osceno, non potevo credere ai miei occhi..ero diventata come una di loro, il sogno della mia vita! La bionda, che mi rivelò successivamente di chiamarsi Oksana, probabilmente d’origine ucraina, affondò bellamente le sue dita nella mia figa bollente e bagnatissima, creandomi un attimo di beata e solitaria passione lesbica, un’emozione mai provata prima…il pubblico probabilmente se ne accorse e mi riempì di applausi e di incitamenti. Stordita, soddisfatta, un poco barcollante sulla scena, sorridevo e ringraziavo tutti e tutte, consapevole di aver vissuto una esperienza per me indimenticabile.
P.S. Oksana fu molto generosa con me…mi lasciò come ricordo le sue mutandine, che ancora conservo con gelosa soddisfazione nel mio cassetto, insieme ai miei “souvenirs” più preziosi e significativi.
scritto il
2025-09-24
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