L'antiquario

di
genere
etero

L'Antiquario
by @lady_aemme
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Di questo racconto, autobiografico, esiste anche la versione illustrata con le immagini originali.

Forse qualcuno di voi, e penso essenzialmente a chi è in possesso dei miei racconti illustrati, conosce i motivi e le circostanze che mi indussero a dare una svolta alla mia vita, così da trasformarmi da affermata professionista e moglie irreprensibile in oscuro oggetto del desiderio proibito di personaggi facoltosi.
Fatto è che divenni un pò come la luna, con un lato nascosto e misterioso che mettevo in mostra esclusivamente a fronte di proposte irrinunciabili.
In questo inconfessabile tragitto attraverso i lussuriosi desideri di insospettabili benestanti, mi ritrovai coinvolta in una prima avventura che vide protagonista anche mia zia.
Era la prima volta che avrei dovuto allontanarmi da sola per un intero fine settimana dalla famiglia, ed ebbi bisogno della copertura di mia zia per eludere i sospetti di mio marito.
Un importante notaio, che ebbe modo di apprezzare le mie doti, mi aveva raccomandato caldamente a un suo caro amico, un noto antiquario fiorentino, che decise subito di approfittare dell'occasione.
L'offerta che l'antiquario mi fece pervenire attraverso il notaio era di quelle irrifiutabili: tre giorni, compenso prossimo ai 4 zeri e shopping libero.
Ebbene, il nostro antiquario fiorentino aveva in animo di presentare ad alcuni suoi ricchi e importanti clienti una selezione di oggetti di antiquariato in una modalità inconsueta, intrigante e piccante.
La presenza femminile, aggraziata e disinibita, avrebbe caricato di fascino quegli oggetti, e così iniziai a posare, con una favolosa lingerie amaranto, in atteggiamenti sempre più provocanti e trasgressivi.
I presenti, vieppiù eccitati, mi chiesero di andare oltre la semplice presenza, e così iniziai a masturbarmi, sotto lo sguardo sempre più eccitato dell'antiquario e dei suoi sei clienti speciali.
Dalla mia masturbazione passai rapidamente a operare qualche intervento di ulteriore stimolazione sui presenti: pompini, leccate...
Mia zia, presente e attenta, cominciava anche lei a pregustare gli sviluppi di una situazione che si preannunciava ricca di soddisfazioni sessuali: e già, perchè anche mia zia è particolarmente sensibile a quel tipo di fascino.
I presenti, che più non resistevano ai potenti stimoli ormonali provocati dalla mia esibizione e dai miei intetventi, presero a masturbarsi in un impeto di onanismo collettivo che culminò in una sorta di eiaculazione generale.
Ma questo fu solo l'inizio, direi quasi innocente, della storia, che si sarebbe sviluppata nei giorni successivi in modo decisamente più provocante.
Infatti quello stesso pomeriggio nella villa dell'antiquario, immersa nella dolce ondulazione della campagna fiorentina, c'erano ad attendere me e mia zia due superdotati, un bianco e un nero, insieme ai quali avremmo dato vita a una sorta di pornomovie in diretta, per dare soddisfazione agli sguardi compiaciuti e assetati dei presenti.
Quando mi trovai di fronte quei due giovani stalloni rimasi qualche istante interdetta.
Lo sguardo era catturato dalle dimensioni abnormi dei membri già quasi pronti, mentre il pensiero correva a come organizzare l'utilizzo più soddisfacente di quei randelli impressionanti.
Mi consultai con mia zia.
Io mi sarei data subito da fare con il bianco, mentre mia zia, che era attratta in modo irresistibile da quel cazzo nero prossimo al massimo voto di un esame universitario, si sarebbe fatta scopare dal giovane ultra dotato.
E così, nell'ampio salone, circondati da un pubblico attento ed eccitato, iniziammo a scopare proprio come se fossimo su un set a luci rosse.
Il padrone di casa ci forniva ogni tanto delle indicazioni: ora un pompino, ora una leccata di fica, ora la lingua nel culo, una penetrazione da dietro, ora da sotto...
Il set era diviso in due scene che correvano parallele: su un letto io con lo stallone bianco, dall'altro lato della sala, su un altro letto, mia zia col gigante nero.
Quando presi in bocca quel cazzo extralarge riuscii a malapena ad avvolgere la parte superiore, mentre fui costretta a usare entrambe le mani per fargli una sega richiesta dall'antiquario.
Quando fu il momento di farmi penetrare la fica il giovane si stese sul letto e io lo cavalcai.
Allargai con entrambe le mani la fica per far entrare quel bastone: vi assicuro che fu difficile.
Non mi era mai capitato prima di essere riempita da un cazzo di quelle dimensioni, tanto che, nonostante la mia buona volontà, solo metà di quel membro riuscì a entrare.
Venivo sbattuta in modo potente, mentre la mia fica grondava piacere.
Cavalcavo quel cazzo enorme come una amazzone impazzita, urlando di piacere.
Quelli che assistevano commentavano divertiti, e quando l'antiquario ci disse di passare all'inculata mi preoccupai non poco.
Mi feci lubrificare per bene, ma quando sentii quel cazzo enorme cominciare a forzare il buco del culo per entrare avvertii dolore.
Entrò di qualche centimetro, sentivo che spingeva per farsi ulteriore strada ma il dolore divenne predominante, e dopo qualche spinta uscì dal culo per tornare a penetrarmi nella fica.
Un colpo secco, da spezzare il fiato, e metà di quel membro enorme mi riempì, facendomi godere come mai prima d'ora.
Iniziai a dimenarmi in preda a un godimento inatteso.
Ansimavo, urlavo finchè venni gemendo come una troia.
A quel punto l'antiquario ordinò al superdotato di farmi girare perchè voleva assistere a una sborrata in faccia.
Mi stesi sul letto, osservavo estasiata sopra di me quel cazzo enorme che cominciava a vibrare, fin quando venni investita da un fiume di sborra.
Mai getto così potente.
Un torrente di sperma mi ricoprì la faccia.
"Apri la bocca, bevi!", mi urlava l'antiquario mentre inquadrava la scena e riprendeva tutto.
Obbedii, e mi ritrovai in bocca fiotti si sborra calda e liquida che ingoiavo avidamente.
"Raccogli la sborra con le dita e mettigliela in bocca", diceva l'antiquario al giovane che eseguì all'istante.
Sborra in quantità leccai dalle dita del ragazzo, mentre con le mani continuavo a masturbarlo per far defluire anche gli ultimi fiotti.
Quando finalmente la mia faccia fu quasi del tutto ripulita dalla sborra potei finalmente riprendere in bocca quel cazzo enorme, che ora si era afflosciato, e iniziai a leccarlo e baciarlo deliziata.
"Bene, basta così - disse l'antiquario - ora vatti a lavare e a profumare. Adesso arriva il nostro turno"
Un ultimo bacio a quel meraviglioso cazzo, che stava quasi per rompermi il culo, e mi avviai verso il bagno, mentre vidi di sfuggita mia zia che, dall'altra parte dell'ampio salone, veniva sbattuta da dietro dal nero superdotato come una canna al vento.
Di lì a poco avrei avuto a che fare con sei cazzi normali: un divertimento che vi racconterò un'altra volta.
Come un'altra volta avrò modo di raccontarvi anche le gesta di mia zia, una meravigliosa quarantenne, super sesta naturale di seno e porca come poche.
Ricordo, per chi fosse interessato, che è disponibile il racconto illustrato dell'evento.
scritto il
2025-06-13
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