Film horror con la zia dominatrice-Prologo

di
genere
dominazione

Fin da piccolo ho sempre avuto un'attrazione particolare per le donne dominatrici,ma ovviamente non ne capivo bene il perché;in verità non erano proprio atti di dominazione,ma situazioni particolari come nei film e telefilm in cui erano le donne che compivano omicidi contro gli uomini e la cosa la preferivo rispetto al contrario. Proprio per questo motivo chiedevo a mia zia di fare giochi particolari; mia zia era la sorella di mio padre, un classico spirito libero,alla quale(il caso)piacevano i film horror, ma non filmetti dei veri e propri splatter dove il sangue andava a fiumi;io stavo spesso con lei quando i miei lavoravano ed ero da solo,ma a volte andavo da lei semplicemente perché mi andava e ci scappava il gioco.Nella combinazione delle cose appena descritte,i miei la avvertivano di non farmi vedere i suoi film,cosa che naturalmente anche lei non avrebbe mai fatto, e i giochi che facevamo consistevano nell' essere una persona qualunque e tranquilla che si fa i fatti suoi in casa sua,naturalmente di sera quando c'era buio,e poi arrivava lei a interpretare sempre la parte del cattivo che mi uccideva,quasi sempre nel caso di una ladra che si intrufola per rubare e finisce anche per liberarsi dell'unico ostacolo senza troppi rimorsi.Al tempo non capivo il perché,ma un'altra cosa che mi piaceva,e veniva bene nel gioco,era il fatto che guidasse una Harley davidson e ogni volta che la usava indossava sempre dei pantaloni e una giacca di pelle nera quindi nel gioco si vestiva sempre di nero, mettendosi anche il casco,per mimetizzarsi nel buio e arrivare di soppiatto.Come ho già descritto prima,mia zia era uno spirito libero e un maschiaccio e il suo carattere era ancora più quello di un'adolescente piuttosto che di un'adulto,ancora ribelle,sebbene non come una ragazzina,sboccata a più non posso,più portata a divertirsi che a essere responsabile e anche il suo abbigliamento tipico era ancora molto giovanile,con jeans sfibrati, magliette anch' esse sfibrate o corte,spesso catene ai pantaloni e a volte accessori borchiati.I miei le chiedevano di essere attenta e responsabile quando ero con lei perché vederla vestita così o poco vestita e sentirla parlare come uno scaricatore di porto poteva spingermi a fare domande particolari o a comportarmi come lei e a volte mi chiedevano proprio cosa ne pensassi,ma io,sinceramente,non mi sono mai impressionato troppo.Ad un certo punto,dopo tante relazioni libere da impegni e improntate quasi solo sul sesso, trovò un uomo col quale si sentiva diversa,desiderata e soprattutto amata.Anche a me piaceva e quando ero con loro facevamo tutto quello che fanno due maschi insieme,dimenticando del tutto i giochi con mia zia.Tuttavia la sua felicità non durò a lungo: quel tipo si rivelò un emerito stronzo che truffava le donne sotto vari alias avvalendosi anche dei rapporti coi loro parenti e familiari e anche dopo aver infinocchiato mia zia se la diede a gambe svanendo.Vennero svolte le consuete indagini,ma benché fosse già ricercato da un po' ogni volta infinocchiava anche loro.Quella però che ne risenti di più era la zia che non accettava il fatto che quello che credeva l' uomo giusto fosse un bastardo e si lasciò andare,fumando come una ciminiera e bevendo come una forsennata.Quando ciò successe ero alle medie,ma benché cominciassi a capire certe cose della vita i miei preferirono evitare che la vedessi malconcia e smisi di andare da lei;anzi,ad un certo punto tutti i miei familiari la convinsero a farsi aiutare e la mandarono in un istituto di recupero.
scritto il
2025-06-08
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