Film horror con la zia dominatrice-Prima Parte
di
SlaveLoveWomen
genere
dominazione
Passò qualche anno e arrivai ai 18: ormai ero un uomo e pensavo come tanti altri ragazzi a una cosa sola: a scopare.Non avevo avuto la fortuna di perdere la verginità anche prima, ma ovviamente smanettavo a paletta fin da quando ero entrato nella pubertà.Non ricordo come feci ad andare sull'argomento,ma un giorno mi ricordai della zia e chiesi ai miei genitori come stesse:dopo la faccenda del truffatore,perse la rotta e si diede al bere e al fumare a rotta di collo, così tutti in famiglia la aiutarono a farsi ricoverare per ripulirsi:ci mise 2 anni per smettere di bere del tutto, sebbene non fosse mai stata un' alcolista,ma quella faccenda la fece perdere del tutto.Smise anche di fumare e per cercare di liberare la testa dal pensiero di quello stronzo i medici le consigliarono di trovarsi un hobby o un passatempo con qualcosa che le piacesse.Eravamo a metà estate, più o meno a metà luglio,e un giorno decisi di andare a trovarla così chiesi a miei se stesse ancora dove stava prima,ma in quegli anni aveva cambiato casa e si era trasferita in un piccolo appartamento appena fuori paese, proprio al limite per uscirne, dove le case erano più sparse e isolate, ma potevo arrivarci tranquillamente a piedi.Il posto non era male,una bella casa dall'aspetto singolo,ma in realtà un piccolo condominio con 3-4 appartamenti contornato tutt' intorno da un'altra siepe interrotta solo dal cancello col citofono e vicino a un vecchio capannone.Cercai il nome sul citofono e fu facile dal momento che il suo nome era l'unico, ma non mi rispose nessuno;sbirciai dal cancello e provai anche a chiamarla,ma non ricevetti risposta. Capendo che non era in casa mi rassegnai a tornare a casa,ma poi mi accorsi che la siepe prendeva una curva cosi la seguii e scoprii un'altra cancello più grande,il tipico cancello per il passaggio dei mezzi, così approfittai del fatto che fosse aperto per entrare;mi guardai un po' intorno per vedere bene com'era il posto e provai ancora a chiamare la zia,ma nessuno mi rispose, così decisi di sedermi sul marciapiede che costeggiava la Passò quasi un' ora da quando arrivai e finalmente sentii una macchina fermarsi e delle voci che parlottarono finché non sentii "ciao, ciao","ci vediamo":credetti che sarebbe entrata dal cancello lì davanti e invece fece il giro come feci io, così mi alzai e aspettai che arrivasse:quando girò l'angolo inizialmente non mi vide,poi alzò la testa,ma non mi riconobbe perché quando dissi "ciao zia" si fermò,mise a terra quelle borsine che aveva e non fece altro che dire "oh cazzo","oh porca troia","no,no". Ci avvicinammo l' uno all' altra e ci abbracciamo caldamente,ma io le misi letteralmente la faccia nel seno:mia zia era una donnona di 1,90 m,mentre io ero cresciuto poco e a 18 anni ero alto 1,60.Questo dettaglio infatti lo sottolineò molto,ma al tempo stesso le piaceva e lo preferiva perché le ricordava quando ero piccolo.Mi invitò a entrare in casa,che era proprio quella lì a terra dove eravamo vicini,e mi offrì da bere, naturalmente niente alcol,solo bibite come Coca o Fanta e ci mettemmo a parlare del più e del meno che era successo in quei 5-6 anni in cui non ci fummo più visti. Io le parlai di tutto,ma nel mentre non smettevo di guardarla perché ora che avevo 18 anni ero sempre arrapato e il fatto che lei fosse mia zia non cambiava niente,anzi il suo modo di fare mi eccitava ancora di più:ormai aveva 35 anni,ma sembrava ancora una ragazzina per come si vestiva coi classici jeans sfibrati,una canottiera corta a pancia scoperta e anche una doppia catenina ai pantaloni.Cercai di non essere troppo invadente,ma le chiesi come stesse e cosa facesse per passare il tempo: mi portò nella stanza appena fuori casa e me lo mostrò:la sua passione erano gli horror più sanguinosi possibile così si mise a creare miniature,o diorami che dir si voglia,di scene terrificanti di massacri;sebbene fossero finti e piccoli,alcuni erano davvero vomitevoli,ma ovviamente non potevo certo obiettare.Inoltre questa sua passione era così sfrenata che volle riuscì studiare e imparare i trucchi degli effetti speciali dei film.Mentre guardavo quelle miniature lei girovagava nella stanza guardandole a sua volta per vedere se fosse tutto a posto e nel mentre io le scrutavo quel corpo da favola:pancia scoperta,seno assolutamente a portato d'occhio, bello sodo e gonfio,jeans molto bassi che lasciavano intravedere la zona pelvica e ancora di più il sedere:in quel momento gridava tra me aiuto perche non volevo farmi vedere col cazzo in tiro,specie di fronte a mia zia.Tuttavia feci presente che quei materiali non erano gratis così mi spiegò che aveva trovato un secondo lavoro come fotomodella per una linea di abiti rock,punk rock e via dicendo:i vestiti venivano fotografati sia con una modella tatuata sia con una non così da creare un paragono e mostrare meglio anche come i vestiti scuri si vedessero su un corpo chiaro,senza tatuaggi che creassero un contrasto;veniva quasi di più del primo lavoro sebbene fosse a chiamata e alcuni vestiti,i più gettonati,le erano stati regalati. Tuttavia,fu lei a dirmi che,come avevo visto la venivano a prendere e la riportavano a casa poiché non aveva più la patente:nel pieno del periodo buio,per così dire,guidava la moto senza casco a tutta birra e anche piena di birra finché non fu fermata dalla polizia e litigò aspramente con gli agenti, così le venne ritirata la patente,ma avendo fatto solo quella della moto non poteva proprio guidare perché sprovvista di una macchina.Mi rincresceva perché la sua seconda passione erano proprio le moto,ma lei non ci dava peso.Alla fine mi congedai,ma prima mi invitò o meglio mi obbligò a passare di nuovo da lei a trovarla come da piccolo così avrei passato anche del tempo nella piscina col caldo che faceva.L'idea di tornare a trovarla mi piaceva perché mi era sempre piaciuto stare con lei,ma ora mi stuzzicava anche: quella sera il pensiero nel segarmi era ovviamente rivolto a lei e nel dormire mi immaginavo ogni pensiero possibile su quella magnifica donna che era mia zia.
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