Prime esperienze di sesso anale ( parte 3 )
di
devilshaircut
genere
gay
Insomma facevo il prezioso e la verginella allo stesso tempo mentre cercavo di convincere un'altro settantenne bello robusto a incontrarmi senza sapere che le remore che lo fenavano, la paura di sputtanarsi o che conoscessi i suoi figli o che fossi andato a scuola con i suoi nipoti visto che abitavamo così vicini, sarebbero state presto anche le mie, perchè i rischi di frequentare persone che abitavano così vicino a me, erano esattamente quelli. Di sputtanarsi con amici e parenti, oppure incontrare qualcuno di già visto in giro o che comunque sapesse chi eri. Fu esattamente quello che mi successe corteggiando online Silo44, questo panzone di 7o anni la cui foto del ventre e del suo cazzo molliccio mi arrapavano così tanto.
Nella mia città c'erano due figure che conoscevamo tutti fin da ragazzini e su cui circolavano le voci più strane ed equivoche: Maino e Lino.
Si diceva che fossero finocchi e/o froci e tutti noi ragazzini sapevamo che dovevamo starne alla larga. Nessuno dei due credo abbia mai avuto la patente. Maino girava su una motoretta, e aveva il viso furbo e abbronzato del contadinotto che però sa il fatto suo. Lo potevi incontrare nei parchi cittadini che prendeva il sole sulle panchine al pomeriggio e guardava i ragazzini che giocavano a pallone, ti sorrideva sempre e ti salutava per nome. Sicuramente lo faceva con me perchè conosceva la mia famiglia. Tutto quello che i miei zii mi avevano detto di lui era stato di salutarlo educatamente ma di evitarlo in ogni modo e di non accettare il passaggio in motoretta che offriva praticamente a tutti per riportarti a casa. Eppure alcuni miei compagni di classe alle medie mi avevano raccontato che lui la mattina stazionava vicino all'edicola della stazione delle corriere e si offriva di comprarti un giornaletto porno purchè andassi a guardarlo nei bagni con lui. Confesso al sentire queste storie mi eccitavo già allora, avevo i miei primi turbamenti e mi masturbavo con fantasie erotiche sia su alcuni miei compagni che avevo visto mezzi nudi negli spogliatoi, sia fantasticando di trovarmi nei bagni con un uomo maturo che mi mostrava giornaletti porno. Ricordo il mio stupore e la mia ammirazione quando F. che era uno dei leader della nostra classe ci chiamò all'intervallo per mostrarci un enorme giornaletto porno tipo le Ore Mese e ci disse candidamente che se l'era fatto comprare proprio da Maino. E tutti noi in coro a dire ma è un finocchioooooo, ma come hai fatto? ma sei andato nei bagni con lui? Ed F. ci guardava beffardo dicendo ma ovvio che sono andato nei bagni con quel vecchio porco, mi sono fatto una sega davanti a lui ma oh, sia chiaro se provava a toccarmi lo ammazzavo di botte quel vecchio! E poi c'era Lino che era di tutt'altra pasta. Lino era un ciccione sempre gioviale e ansimante, sudava tantissimo, tutti lo conoscevano perchè aveva lavorato come barista in ogni locale del circondario, era balbuziente e anche per questo lo si prendeva in giro. Noi ragazzi non esitavamo a canzonarlo davanti a tutti, a gridargli busoneeee nel bel mezzo della piazza ma lui non se la prendeva mai, era sempre sorridente e ti faceva sempre un sacco di complimenti, ma come ti sei fatto grande, ma che bel ragazzo che sei. Era quasi impossibile evitarlo specie negli anni in cui lavorava alla polisportiva dove i nostri nonni e zii e padri giocavano a bocce o a carte, oppure guardavano le partite in tv fino a sera tardi. Spesso noi ragazzi giocavamo nei campetti li intorno e ogni volta che volevi dissetarti o andavi al bar per un gelato o un panino c'era Lino che sapeva già i tuoi gusti e ti offriva sempre una caramella o un chupa-chupa in più di nascosto. Addirittura per un certo periodo era diventato il massaggiatore della squadra di mio cugino più grande, quello cui d'estate in campagna facevo i miei primi pompini negli afosi pomeriggi estivi. Mio cugino diceva però che Lino si limitava a sciogliere i polpacci e a portare il secchio con le bottiglie d'acqua e nulla più, ma insomma le voci circolavano. Tanto più che spesso tornando a casa in corriera da scuola, quando andavi a recuperare la bicicletta che avevi legato alla stazione delle corriere molto spesso fra i raggi della ruota trovavi dei bigliettini con su scritto Ciao Bello, se vuoi un bel massaggio rilassante chiamami a questo numero. Ovviamente non erano firmati ma tutti sapevano che erano di Lino, avevamo riconosciuto la sua calligrafia infantile con la quale ti segnava il conto al bar e poi quante volete alla Polisportiva appena entravi zoppicando o avevi le ginocchia sbucciate lui si offriva subito di massaggiarti o di metterti il ghiaccio e noi sapevamo che dovevamo riiutare e mandarlo a cagare, anche per non perdere la faccia. Io tenevo sempre in tasca quei bigliettini per qualche giorno prima di buttarli perchè fantasticavo di chiamarlo e di sentire le sue manone sul mio corpo ma soprattutto fantasticavo sul suo enorme pancione e di come potesse essere il suo cazzo. Lo avrei scoperto proprio intorno ai vent'anni, perchè quando convinsi Silo44 a vederci di notte nella sua auto nel parcheggio dell'ospedale non sapevo che mi avrebbe coinvolto suo malgrado nella prima e unica orgia a tre della mia vita. Silo44 si convinse a incontrarmi dopo la mezzanotte nella sua auto così solo per conoscerci meglio, voleva essere sicuro di come fossi e che non lo stessi prendendo in giro. Così una notte d'estate ci vedemmo per la prima volta, io avevo solo dei pantaloncini corti senza mutandine, una maglietta e delle infradito ai piedi, era la mia tenuta da battaglia per potermi spogliare in fretta in caso di sesso. Beh l'uomo rimase senza parole, anche perchè ci eravamo visti in giro, non eravamo proprio due sconosciuti. Lui era oltre i 100 kg di peso e aveva i capelli corti e completamente bianchi. Dopo delle veloci presentazioni cercavamo di vincere l'imbarazzo e io senza pensarci gli sollevai la maglia e iniziai ad accarezzargli il pancione enorme e liscio e intanto parlavamo del più e del meno. Ma tu conosci comunque dei posti per cioè per stare tranquilli e parlare bene e modo? mi diceva lui ed io fingevo di non capire dei posti? perchè? questo non va bene? non stiamo parlando? dovevamo solo conoscerci no? volevi vedere se potevo andare bene per conoscere il tuo amico barbiere....
Si vedeva che si stava eccitando ma non sapeva bene come gestire la situazione e poi mi chiese di fargli vedere i miei piedi, voleva sapere come mai non avessi le scarpe, allora allungai una gamba sopra il cambio e gli misi un piede sulle labbra. Dapprima me lo annusava e poi me lo baciava come fosse una reliquia, e quando iniziò a leccare le dita e a sbrodolarlo di saliva, io feci di tutto per girarmi bene a modo e mettergli in bocca anche l'altro piede perchè stavo impazzendo, avevo il cazzo durissimo, nessuno mi aveva mai leccato i piedi con una venerazione simile. A un certo punto alternavo un piede sul suo viso e l'altro sulla sua patta cercando di stimolare la sua erezione e quando si sbottonò i pantaloni capii di essere a buon punto. Lui intanto non ci capiva più niente, mi aveva insalivato completamente tutti e due i piedi e aveva il cazzo durissimo e completamente scappellato e diceva cazzo se ci vede qualcuno, cazzo cazzo dai succhiamelo alla svelta fammi vedere se sei bravo come dicevi. mi rimisi in posizione per spompinarlo a dovere ma poi a un certo punto lui disse aspetta fermati fermati i carabinieri porca troia...mentre mi tiro su lui parte con la macchina e col cazzo ancora fuori mi fa dai dimmi un posto che conosci perchè devo sborrare finchè ce l'ho bello duro. Andammo a finire proprio di fronte alla stazione delle corriere e lo convinsi a seguirmi nel boschetto che costeggiava da un lato gli orti sociali e dall'altro le mura del cimitero. Era un luogo famoso per essere ombreggiato e buio anche di giorno, di notte c'era l'oscurità totale cui bisognava abituare gli occhi.
Quando raggiungemmo il muro di cinta del cimitero mi spogliai nudo e gli dissi di appoggiarsi come se dovesse subire una perquisizione come si vedono nei film, fidati gli dissi. E quando fu in posizione gli dissi che glielo avevo promesso e mi inginocchiai per leccargli il buco del culo allargando le sue enormi chiappe bianchiccie. Pensavo di stimolarlo per poi tornare a ciucciargli il cazzo e invece gli piacque così tanto il mio trattamento di lingua che non seppe trattenersi dal bestemmiare mentre sborrava contro il muro di cinta del cimitero. Così dovetti accontentarmi di ripulirgli il cazzo dalle ultime goccie di sborra passandomi la lingua sulle labbra con fare soddisfatto. Diocan, disse Silo44, mo che lavoro di lingua che mi hai fatto, cazzo, te ti piace il cazzo ma anche il culo però da slinguare, sei proprio un porcello come dicevi. Dai, la prossima volta ti porto dal mio amico barbiere, ti prometto che organizzo, ci troviamo sempre al parcheggio dell'0spedale eh? che ne dici? Io non potevo fare altro che annuire nel buio, nudo, inginocchiato a terra con le labbra sporche di sborra e il sapore del suo culo sulla punta della lingua. Mi masturbavo in silenzio sperando che mantenesse la parola, non ci contavo molto, non so dire perchè, credevo che una volta soddisfatto Silo44 sarebbe sparito come facevano in tanti. Ma dovetti presto ricredermi.
(fine terza parte)
Nella mia città c'erano due figure che conoscevamo tutti fin da ragazzini e su cui circolavano le voci più strane ed equivoche: Maino e Lino.
Si diceva che fossero finocchi e/o froci e tutti noi ragazzini sapevamo che dovevamo starne alla larga. Nessuno dei due credo abbia mai avuto la patente. Maino girava su una motoretta, e aveva il viso furbo e abbronzato del contadinotto che però sa il fatto suo. Lo potevi incontrare nei parchi cittadini che prendeva il sole sulle panchine al pomeriggio e guardava i ragazzini che giocavano a pallone, ti sorrideva sempre e ti salutava per nome. Sicuramente lo faceva con me perchè conosceva la mia famiglia. Tutto quello che i miei zii mi avevano detto di lui era stato di salutarlo educatamente ma di evitarlo in ogni modo e di non accettare il passaggio in motoretta che offriva praticamente a tutti per riportarti a casa. Eppure alcuni miei compagni di classe alle medie mi avevano raccontato che lui la mattina stazionava vicino all'edicola della stazione delle corriere e si offriva di comprarti un giornaletto porno purchè andassi a guardarlo nei bagni con lui. Confesso al sentire queste storie mi eccitavo già allora, avevo i miei primi turbamenti e mi masturbavo con fantasie erotiche sia su alcuni miei compagni che avevo visto mezzi nudi negli spogliatoi, sia fantasticando di trovarmi nei bagni con un uomo maturo che mi mostrava giornaletti porno. Ricordo il mio stupore e la mia ammirazione quando F. che era uno dei leader della nostra classe ci chiamò all'intervallo per mostrarci un enorme giornaletto porno tipo le Ore Mese e ci disse candidamente che se l'era fatto comprare proprio da Maino. E tutti noi in coro a dire ma è un finocchioooooo, ma come hai fatto? ma sei andato nei bagni con lui? Ed F. ci guardava beffardo dicendo ma ovvio che sono andato nei bagni con quel vecchio porco, mi sono fatto una sega davanti a lui ma oh, sia chiaro se provava a toccarmi lo ammazzavo di botte quel vecchio! E poi c'era Lino che era di tutt'altra pasta. Lino era un ciccione sempre gioviale e ansimante, sudava tantissimo, tutti lo conoscevano perchè aveva lavorato come barista in ogni locale del circondario, era balbuziente e anche per questo lo si prendeva in giro. Noi ragazzi non esitavamo a canzonarlo davanti a tutti, a gridargli busoneeee nel bel mezzo della piazza ma lui non se la prendeva mai, era sempre sorridente e ti faceva sempre un sacco di complimenti, ma come ti sei fatto grande, ma che bel ragazzo che sei. Era quasi impossibile evitarlo specie negli anni in cui lavorava alla polisportiva dove i nostri nonni e zii e padri giocavano a bocce o a carte, oppure guardavano le partite in tv fino a sera tardi. Spesso noi ragazzi giocavamo nei campetti li intorno e ogni volta che volevi dissetarti o andavi al bar per un gelato o un panino c'era Lino che sapeva già i tuoi gusti e ti offriva sempre una caramella o un chupa-chupa in più di nascosto. Addirittura per un certo periodo era diventato il massaggiatore della squadra di mio cugino più grande, quello cui d'estate in campagna facevo i miei primi pompini negli afosi pomeriggi estivi. Mio cugino diceva però che Lino si limitava a sciogliere i polpacci e a portare il secchio con le bottiglie d'acqua e nulla più, ma insomma le voci circolavano. Tanto più che spesso tornando a casa in corriera da scuola, quando andavi a recuperare la bicicletta che avevi legato alla stazione delle corriere molto spesso fra i raggi della ruota trovavi dei bigliettini con su scritto Ciao Bello, se vuoi un bel massaggio rilassante chiamami a questo numero. Ovviamente non erano firmati ma tutti sapevano che erano di Lino, avevamo riconosciuto la sua calligrafia infantile con la quale ti segnava il conto al bar e poi quante volete alla Polisportiva appena entravi zoppicando o avevi le ginocchia sbucciate lui si offriva subito di massaggiarti o di metterti il ghiaccio e noi sapevamo che dovevamo riiutare e mandarlo a cagare, anche per non perdere la faccia. Io tenevo sempre in tasca quei bigliettini per qualche giorno prima di buttarli perchè fantasticavo di chiamarlo e di sentire le sue manone sul mio corpo ma soprattutto fantasticavo sul suo enorme pancione e di come potesse essere il suo cazzo. Lo avrei scoperto proprio intorno ai vent'anni, perchè quando convinsi Silo44 a vederci di notte nella sua auto nel parcheggio dell'ospedale non sapevo che mi avrebbe coinvolto suo malgrado nella prima e unica orgia a tre della mia vita. Silo44 si convinse a incontrarmi dopo la mezzanotte nella sua auto così solo per conoscerci meglio, voleva essere sicuro di come fossi e che non lo stessi prendendo in giro. Così una notte d'estate ci vedemmo per la prima volta, io avevo solo dei pantaloncini corti senza mutandine, una maglietta e delle infradito ai piedi, era la mia tenuta da battaglia per potermi spogliare in fretta in caso di sesso. Beh l'uomo rimase senza parole, anche perchè ci eravamo visti in giro, non eravamo proprio due sconosciuti. Lui era oltre i 100 kg di peso e aveva i capelli corti e completamente bianchi. Dopo delle veloci presentazioni cercavamo di vincere l'imbarazzo e io senza pensarci gli sollevai la maglia e iniziai ad accarezzargli il pancione enorme e liscio e intanto parlavamo del più e del meno. Ma tu conosci comunque dei posti per cioè per stare tranquilli e parlare bene e modo? mi diceva lui ed io fingevo di non capire dei posti? perchè? questo non va bene? non stiamo parlando? dovevamo solo conoscerci no? volevi vedere se potevo andare bene per conoscere il tuo amico barbiere....
Si vedeva che si stava eccitando ma non sapeva bene come gestire la situazione e poi mi chiese di fargli vedere i miei piedi, voleva sapere come mai non avessi le scarpe, allora allungai una gamba sopra il cambio e gli misi un piede sulle labbra. Dapprima me lo annusava e poi me lo baciava come fosse una reliquia, e quando iniziò a leccare le dita e a sbrodolarlo di saliva, io feci di tutto per girarmi bene a modo e mettergli in bocca anche l'altro piede perchè stavo impazzendo, avevo il cazzo durissimo, nessuno mi aveva mai leccato i piedi con una venerazione simile. A un certo punto alternavo un piede sul suo viso e l'altro sulla sua patta cercando di stimolare la sua erezione e quando si sbottonò i pantaloni capii di essere a buon punto. Lui intanto non ci capiva più niente, mi aveva insalivato completamente tutti e due i piedi e aveva il cazzo durissimo e completamente scappellato e diceva cazzo se ci vede qualcuno, cazzo cazzo dai succhiamelo alla svelta fammi vedere se sei bravo come dicevi. mi rimisi in posizione per spompinarlo a dovere ma poi a un certo punto lui disse aspetta fermati fermati i carabinieri porca troia...mentre mi tiro su lui parte con la macchina e col cazzo ancora fuori mi fa dai dimmi un posto che conosci perchè devo sborrare finchè ce l'ho bello duro. Andammo a finire proprio di fronte alla stazione delle corriere e lo convinsi a seguirmi nel boschetto che costeggiava da un lato gli orti sociali e dall'altro le mura del cimitero. Era un luogo famoso per essere ombreggiato e buio anche di giorno, di notte c'era l'oscurità totale cui bisognava abituare gli occhi.
Quando raggiungemmo il muro di cinta del cimitero mi spogliai nudo e gli dissi di appoggiarsi come se dovesse subire una perquisizione come si vedono nei film, fidati gli dissi. E quando fu in posizione gli dissi che glielo avevo promesso e mi inginocchiai per leccargli il buco del culo allargando le sue enormi chiappe bianchiccie. Pensavo di stimolarlo per poi tornare a ciucciargli il cazzo e invece gli piacque così tanto il mio trattamento di lingua che non seppe trattenersi dal bestemmiare mentre sborrava contro il muro di cinta del cimitero. Così dovetti accontentarmi di ripulirgli il cazzo dalle ultime goccie di sborra passandomi la lingua sulle labbra con fare soddisfatto. Diocan, disse Silo44, mo che lavoro di lingua che mi hai fatto, cazzo, te ti piace il cazzo ma anche il culo però da slinguare, sei proprio un porcello come dicevi. Dai, la prossima volta ti porto dal mio amico barbiere, ti prometto che organizzo, ci troviamo sempre al parcheggio dell'0spedale eh? che ne dici? Io non potevo fare altro che annuire nel buio, nudo, inginocchiato a terra con le labbra sporche di sborra e il sapore del suo culo sulla punta della lingua. Mi masturbavo in silenzio sperando che mantenesse la parola, non ci contavo molto, non so dire perchè, credevo che una volta soddisfatto Silo44 sarebbe sparito come facevano in tanti. Ma dovetti presto ricredermi.
(fine terza parte)
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6.3
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