Prime esperienze di sesso anale ( parte 2 )

di
genere
gay

Dopo diverse delusioni speravo di incontrare finalmente un tizio deciso nei fatti tanti quanto lo era stato in chat, di poche parole ma soprattutto dicendo chiaramente quello che voleva. Così mi fiondai in fondo a via ivano martinelli, nel cuore della notte. Il tipo mi aspettava in vestaglia ma si intuiva al di sotto un fisico allenato e muscoloso. Mi squadrò da capo a piedi come dovesse valutare l'acquisto di un animale da soma e poi disse ok, c'è un bagno proprio lì se vuoi prepararti, ti aspetto in camera. Io non feci altro che spogliarmi nudo e raggiungerlo col cazzo bello duro in camera sua inoltrandomi per un corridoio buio e seguendo l'audio di un televisore che trasmetteva c'è posta per te.
Lui mi aspettava in un letto matrimoniale e mi fece cenno di raggiungerlo, poi sempre con brevi cenni visto che stava parlando al cellulare mi fece capire che potevo iniziare a succhiargli il cazzo. Di statura era più basso di me ma molto più muscoloso e compatto, esattamente come il suo cazzo che sembrava una lattina di birra tanto era largo e faticavo a prenderlo in bocca. Poi quando gli stavo prendendo le misure abituando la mascella e la bocca a quelle misure mai viste lui mise da parte il telefono e mi spinse la testa ancora più a fondo. Disse il mio ragazzo è via per lavoro quindi ho una voglia fottuta di scopare. Mi fece mettere sdraiato a culo in su e senza che me ne rendessi conto mi stava spingendo il cazzo nel culo senza preservativi o lubrificanti e mi fece così male che iniziai a dimenarmi e a supplicarlo di smettere che mi faceva troppo male. Ma lui continuò i suoi comodi senza battere ciglio e mi teneva fermi sotto di lui con il suo corpo muscoloso steso su di me. Non ricordo di aver mai provato un dolore così intenso e lancinante e come urlavo e lo imploravo eppure dopo un tempo che mi sembrò lunghissimo il dolore iniziò ad attenuarsi lentamente, lui era entrato completamente e mi stava fottendo con colpi secchi e regolari. Quando dopo tanto dolore stava iniziando a piacermi lo sentii venirmi dentro, come mi sarei accorto mentre mi rivestivo aveva sborrato davvero tanto perchè anche mentre tornavo a casa sentivo la sborra colarmi dal culo. Il buchetto infatti mi faceva così male che non riuscivo a stringerlo e mi sembrava di avere al posto del culo il vulcano dell'etna. Lui mi disse qualcosa tipo grazie sei stato bravo magari quando rimango da solo ci risentiamo ed io non persi tempo nelle chiacchere che seguono il sesso, avevo ancora il cazzo duro perchè ero ancora eccitato ma immaginavo il fastidio di trovarsi in casa un estraneo dopo che si è goduto ed è passata quell'euforia che accompagna l'eccitazione. Quindi mi rivestii alla svelta senza pulirmi e me ne andai ma dentro di me sapevo che essere trattato in quel modo brusco ed essere stato praticamente violentato mi era piaciuto da morire. Trovare maschi adulti più grandi ed esperti di me, che sapessero perfettamente quello che volevano e come ottenerlo e farmi usare da loro mi mandava in visibilio. Così col culo che mi bruciava e il cazzo ancora duro, tornai a casa felice e soddisfatto e fantasticavo già sulla prossima esperienza. In chat c'era un settantenne di Anzola che mi corteggiava da un po. Io adoravo fare la verginella ingenua che lo riempiva di domande per sapere cosa mi avrebbe fatto esattamente e quante e quali esperienze aveva avuto. La sua foto profilo mi faceva impazzire, si vedeva il suo pancione grosso e tondo come la luna, di un bianco pallido che contrastava con il rosso acceso dell'enorme cappella del suo cazzo duro e svettante che faceva bella mostra di se in primo piano. Era un teorico della sborrata in culo. Perchè diceva che chiunque era capace di ficcarsi nel culo qualsiasi cosa dal manico della scopa al deodorante e poi pensare di essere gay ma non era così, per essere sicuri bisognava sentire un fiotto caldo di sborra nel culo, solo allora si sarebbe potuto giudicare. Io pensavo che fosse completamente pazzo ma non so perchè mi affascinava e poi quando mi disse che aveva un capanno degli attrezzi con un materasso vicino alla ferrovia dove mi avrebbe scopato con calma persi la testa e accettai di vederlo. Scopare all'aperto oppure in posti insoliti era un altra delle mie fisse cui non sapevo resistere. Così un bel giorno ci accordammo e mi feci trovare alla stazione di Anzola e lui mi venne a prendere ovviamente con un pandino rosso. Dopo pochi kilometri si fermò su un terreno adibito a orti e piccole coltivazioni dove c'era il suo capanno di lamiera e poco distante correva la ferrovia per Bologna. Dall'altra parte della strada nascosta dalle fronde di alberi enormi c'era una casa di campagna vecchia e diroccata e un tizio teneva un banchetto dove vendeva ortaggi e frutta. Quando scendemmo dall'auto i due anziani si salutarono come vecchi amici, infatti il 70enne mi disse non preoccuparti lui pensa che dobbiamo parlare di lavoro, sai ogni tanto incontro della gente nel mio capanno perchè mi diano una mano con l'orticello. ma certamente dicevo io come se me ne fregasse qualcosa, ero così eccitato che non stavo più nella pelle. Il suo capanno era come un piccolo garage, filtrava un po di sole dalla lamiera sconnessa, c'erano pochi attrezzi, una bicicletta e sul fondo un materasso lurido e chiazzato. Mi ci fiondai sopra già nudo e impaziente di leccare la sua cappella rossa e turgida che conoscevo dalle foto. Quando si tirò fuori il cazzo era bagnatissimo, mi aveva avvertito che non avrebbe avuto bisogno di lubrificanti per incularmi ed era vero, la leccavo e si formavano lunghi filamenti di precum che mi gustavo inebriato, ero al settimo cielo. Poi lui mi fece adagiare delicatamente sul materasso mettendomi a quattro zampe e iniziò a leccarmi il culo, dava enormi e soddisfacenti lappate come un cane e sospirava e poi diceva tu non hai idea di quanti ragazzini della tua età hanno le idee confuse ma per fortuna io posso darvi una mano e poi mi leccava il ancora il culo e ricominciava a spiegarmi le sue teorie. A un certo punto dovetti implorarlo di scoparmi, ti prego dai scopami, fammelo sentire ti supplico e mi contorcevo sotto di lui e sotto il suo enorme pancione. Queste mie suppliche lo fecero eccitare ancora di più e quando inziò a scoparmi infilandomi il cazzo nel culo come fosse la guaina di un pugnale cucita su misura raggiunsi il culmine del godimento, fu una delle inculate migliori della mia gioventù, e mentre mi sborrava nel culo ero così preso che non mi accorsi della ragazzina che ci stava guardando.
Lui mi stava ancora fiottando sborra nel culo e intanto lo sentii dire beh ma dai non ti arrabbiare lo sai che lo Zio per te c'è sempre dai su. E mentre mi chiavava si rivolgeva così a una ragazzina, una zingara che si era intrufolata nel capanno e sembrava piuttosto incazzata, urlava qualcosa che non capivo bene perchè io mi stavo smanettando e stavo iniziando a venire con ancora il cazzo del vecchietto nel culo. Quindi sborrai sul materasso lurido nello stesso istante in cui con un rumore liquido lui toglieva il cazzo dal mio culo e con una mano cercava di tirarsi su i pantaloni e con l'altra afferrava la ragazzina per un braccio, come per cercare di trascinarla fuori a parlare. Mentre facevano così lei si volse brevemente verso di me, ancora nudo e ansimante, e mi sputò addosso con uno sguardo feroce e pieno di gelosia, come fossimo due rivali in amore. I due discussero fuori dal capanno in maniera animata mentre io mi rivestivo. Successivamente ci risentimmo in chat e lui cercò di spiegarmi che ogni tanto dava 20 euro a quella ragazzina rom per dei lavori e su e giù, ma in fondo a me non interessava un granchè, io ero rimasto estasiato da come mi aveva scopato e dal suo cazzo duro, con quella cappella enorme e rossa che volevo succhiargli di nuovo ad ogni costo.
Quel tizio di 7o anni di Anzola fu una delle mie prime frequentazioni fisse, perchè continuammo a vederci per un annetto buono. Ci accordavamo in chat, io mi facevo trovare alla stazione e poi scopavamo nel suo capanno su quel materasso lurido, e ogni volta che mi sborrava nel culo proprio nell'esatto momento in cui non capivo più nulla lui iniziava a sbrodolarmi nell'orecchio le sue teorie e diceva ecco, bravo ragazzo, tieni la sborra nel culetto, bravo senti com'è bella calda, la senti? è così che si capisce se uno è frocio giusto? tu lo devi capire bene, devi capire se te ne serve ancora. Quanto gli piaceva cianciare, infatti in chat quando mi beccava esordiva sempre con ciao, allora vuoi sempre che ti pisci sborra in culo? era così volgare e diretto che mi faceva arrapare all'istante. Poi purtroppo dovemmo smettere di vederci perchè aveva problemi con la moglie che si era ammalata e onestamente quando iniziava a parlarmi di malattie e ospedali mi smontavo completamente, ero talemte giovane e inesperto che non provavo alcuna empatia non avevo ancora avuto lutti nella mia vita e non riuscivo a comprendere ne mi interessavano quei discorsi. Se uno non mi faceva venire il cazzo duro non mi interessava più. E poi ora che avevo preso il via ero convinto che sarebbe stato facilissmo trovare altra gente tosta che mi scopasse per bene. Sarei rimasto presto deluso da svariate esperienze insoddisfacenti e dovetti aspettare di scovare il profilo di un altro settantenne che sembrava una gatta morta, prima di tornare a provare il piacere completo ed appagante di una bella inculata. Costui aveva una foto di presentazione in cui si era scattato una foto davanti allo specchio del bagno, e si vedeva un pancione enorme con sotto un cazzo flaccido ma lungo e glabro dal cui prepuzio spuntava metà cappella. Già solo la foto mi eccitava all'istante. Praticamente passai settimane a corteggiarlo, io! Gli mandavo foto del mio culetto e del cazzo per invogliarlo e lui diceva che mi avrebbe baciato e leccato ovunque ma non si decideva mai. C'era sempre qualche problema, la moglie i figli, la casa che non era mai vuota e chissà che altro. Una notte stavamo chattando da non so quanto e mi giocai il jolly. Gli dissi che oltre a succhiarlo e a farmi scopare ( che x quel che mi riguardava era già il massimo ) gli avrei anche leccato il culo nella sua auto, oppure in un luogo appartato in mezza campagna. Lui ne fu subito entusiasta, disse che nessuno mai in vita sua gli aveva leccato il culo ma lo aveva sempre desiderato, e allora all'improvviso si ricordò che forse un modo per vederci dopotutto ci poteva essere. Forse c'era un suo amico con qualche anno meno di lui che poteva ospitarci, si da il caso fosse un barbiere di Bomporto che la sera poteva farsi trovare in negozio, doveva solo assicurarsi che fosse disponibile, nel caso la cosa poteva interessarmi? Figuriamoci, la sola idea di farmi scopare da due tizi settantenni in un negozio ancorchè chiuso al pubblico mi faceva bagnare le mutande, ma ovviamente lo feci stare un po sulla graticola e tornai a fare la verginella e mentre gli mandavo foto di me tutto nudo a culo in fuori gli dicevo ma sei sicuro di volermi dividere col tuo amico? ma due cazzi in questo culetto ci staranno? e mi sborrerete dappertutto?? mah...non lo so sai, devo pensarci un attimo ;)
fine seconda parte.
scritto il
2025-05-31
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