Grindr una sera d'estate

di
genere
gay

Una sera d'estate ero in bici a prendere il fresco nei pressi del parco dell'ospedale, mi godevo l'aria sul viso e ogni tanto mi fermavo tiravo fuori il cellulare e consultavo Grindr, la nota app di incontri. Avevo solo voglia di cazzeggiare, tanto sapevo già che la maggior parte dei messaggi era inconcludente tipo ciao che fai di bello? e poi scena muta. Alcuni mi inviavano immediatamente la foto del cazzo e per quanto fosse bello era spesso accompagnato da poche frasi in un italiano sgangherato che mi smontava all'istante, e poi capivo subito che erano pakistani o indiani che avevano talmente tanta voglia di scopare che si sarebbero inculati anche i muri. Poi all'improvviso poco prima della mezzanotte uno dei profili che più mi incuriosivano mi inviò una domanda assai diretta, che quasi mi spiazzò. Era un profilo che seguivo e con cui avevo tentato qualche approccio diverse volte, aveva la sagoma stilizzata di un volto con la barba gli occhiali e il ciuffo tipo quello di elvis presley, 27 anni a 1 km di distanza da me. Di solito era lui che attaccava bottone, mi messaggiava con le solite frasi, ciao come va, cosa fai, e una volta ci eravamo scambiati la foto del cazzo e poi più nulla, fino a quella sera. Il messaggio era molto semplice: hai voglia di fare sesso?
Senza crederci davvero risposi certamente. Tanto immaginavo che si sarebbe scollegato alla svelta o non avrebbe più risposto. Il massimo che ottenevo di solito da quel tipo di scambi era sei attivo o passivo, cosa ti piace, puoi ospitare? quando normalmente dicevo no sparivano tutti. Invece mi inviò immediatamente la posizione. Piazzale Venturini, dietro la stazione.
Non ci pensai su due volte e gli dissi ok arrivo. Mentre mi involavo sulla bici, consultavo con l'altra mano il suo profilo per vedere che rimanesse online e memorizzavo i suoi dati, 27 anni, attivo e un po in carne. Esattamente il tipo che mi arrapava e da cui mi piaceva farmi scopare. Quando arrivai sotto i portici di alcuni palazzoni di quel piazzale, legai la bici e dall'altro lato dell'enorme parcheggio centrale vidi una sagoma sotto a un lampione che teneva un cellulare in mano. Mi avviai verso di lui e lo salutai con un semplice ciao, lui fece altrettanto, era biondiccio, più basso di me, maglietta, pantaloncini e ciabatte.
Mi mise subito la mano sulla patta e mi disse hai voglia? Ero molto eccitato e risposi di si. SI voltò e mi invitò a seguirlo dentro al palazzo. Non dicemmo granchè, in ascensore continuava a palparmi il cazzo attraverso i pantaloni e ripeteva solo sì si sente hai voglia, hai proprio voglia. Entrammo in casa e l'aria fresca della notte entrava da ogni finestra, erano tutte spalancate, lui mi disse solo vado a prepararmi tu intanto spogliati. C'era un incredibile disordine come di chi si stesse preparando a un trasloco, notai in tavolo colmo soltanto di innumerevoli confezioni di medicinali. Mi spogliai nudo a cazzo duro e lo aspettai sedendomi su un letto. Quando tornò era nudo anche lui con un po di pancia che mi arrapava e un bellissimo cazzo duro ricurvo verso l'alto. Si avvicinò al letto, mi alzai in piedi e ci presentammo strofinandoci i cazzi, prendendoli con due mani, ansimando entrambi dalla voglia. Quando mi poggiò la mano sulla spalla capii che dovevo rimettermi seduto e succhiargli il cazzo. Non vedevo l'ora, era davvero bello con le prime goccioline di precum che gli bagnavano la cappella lo slinguai avidamente e poi iniziai a spompinarlo. Poi si staccò da me e balzò sul letto a 4 zampe allargandosi le chiappe con le mani e io come un automa iniziai a leccargli il culo e il suo meraviglioso buchino rosa. Profumava come un bambino, e quando lo avevo spompinato mi era piaciuto molto sentire l'odore del suo cazzo profumato ma anche un leggero retrogusto di urina che mi faceva impazzire. Dopo un po che gli stavo leccando il culo e le palle disse adesso tocca a me.
Mi sdraiai sul letto e lui mi alzò le gambe disse che bel pelo che hai e quando infilò la lingua nel mio ano non ci capii più nulla, ero al settimo cielo. Volevo chiedergli dei preservativi ma lui disse ora ti scopo e mi infilò il cazzo in un baleno. Ne rimasi piacevolmente stupito, di solito ero stretto e altri avevano faticato un po prima di scoparmi, ma non lui, era entrato subito e mi scopava a un ritmo forsennato, cic ciac cic ciac, si sentiva il rumore delle sue palle sul mio culo e null'altro. Ogni tanto mentre mi tenevo allargate le gambe lui si sporgeva e mi infilava la lingua in bocca oppure spingeva la mia bocca verso le sue tettine sporgenti e voleva che gliele succhiassi ed io completamente in suo potere, preso dall'estasi eseguivo ogni suo volere ipnotizzato dal suo cazzo e da quel rumore cic ciac cic ciac che producevano i nostri corpi sudati mentre mi scopava. Poi disse adesso ti sborro dentro ed io mi avvinghiai a lui e mentre gli leccavo un orecchio gli dicevo si scopami fammi tuo sbattimi sborrami e tutte quelle cose che si dicono gli amanti anche per una sola notte, cic ciac cic ciac, oddio quel rumore meraviglioso e poi il silenzio. Lui si irrigidì, e rimase così a fissarmi per qualche secondo mentre mi sborrava in culo. Tirò fuori il cazzo e me lo mise davanti alle labbra, senza dire una parola glielo ripulii dalla sborra gustando ogni goccia e ogni stilla di quel sapore inebriante.
E fu tutto. Senza tanti convenevoli lui saltò giù dal letto e disse una cosa tipo se vuoi li c'è un bagno. Lo ringraziai, usai il bagno per ripulirmi e pochi minuti dopo ero di nuovo in sella alla mia bici nella fresca notte estiva. Non lo risentii più, ci messaggiammo ancora qualche volta ma senza combinare più alcunche, era stato un ragazzo di poche parole, ma mi aveva scopato veramente bene, come piace a me, senza tanti fronzoli ne troppe moine, ma direttamente al sodo, come succede quando si è veramente infoiati, come capita soltanto tra maschi. Una delle migliori scopate della mia vita.
scritto il
2025-05-22
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