“La casa di legno – Il finale”

di
genere
tradimenti

Scena finale – Nessuna via di fuga

Il giorno dopo, Lorena tornò da Caio. Era l’ultima volta, lo sapevano entrambi. Non perché non si desiderassero più. Ma perché ormai era troppo.

Entrò e si spogliò senza parlare. Lanciò il vestito sul pavimento, restando con addosso solo i tacchi e la pelle nuda, lucida di eccitazione.

Caio era già pronto. Nudo, in piedi, l’aspettava con gli occhi che bruciavano.

«Voglio che mi distruggi», disse Lorena, avvicinandosi a lui e prendendogli il sesso in mano, già duro, pulsante. «Fino a non potermi più alzare.»

Lui non rispose. Le afferrò i fianchi, la sollevò e la calò su di sé con violenza. Lei gemette forte, spalancata sopra di lui, cavalcandolo con rabbia, con fame.

Ogni spinta era un colpo secco, profondo. Il suono delle loro carni che si univano riempiva la stanza. Lorena lo graffiava, lo mordeva, lo comandava. E lui la prendeva come se fosse l’ultima donna sulla Terra.

Poi la ribaltò. La stese sul tavolo della cucina. Le aprì le cosce, la lingua che affondava dentro, a succhiarla fino a farla tremare. Lorena urlava, affondava le unghie nel legno, bagnava tutto.

«Vai… non fermarti… vienimi dentro… voglio tutto…»

Caio la prese da dietro, con violenza, con furore. Le mani nei capelli, il fiato sul collo, il ritmo che diventava martellante, animalesco. Lorena non parlava più: gemeva, sbavava, si arrendeva a tutto.

La fece venire una, due, tre volte. Non si fermava. La voleva distrutta.

Infine la sollevò ancora e la portò davanti allo specchio.
«Guarda come ti sto scopando», le sibilò all’orecchio.
Lorena guardò. E venne ancora, più forte, le gambe che cedevano, il cuore che esplodeva.

Quando Caio venne, lo fece dentro di lei, profondamente, gemendo il suo nome tra i denti, senza tirarsi indietro. Lorena sentì il calore inondarla, e sorrise. Soddisfatta. Sazia. Fottuta.



Epilogo – Scoperti

Lorena tornò a casa tardi. Il marito l’aspettava. In silenzio. Con il cellulare in mano. Aveva visto le foto. Aveva letto i messaggi. Aveva sentito tutto.

Non disse nulla. Solo la guardò. Lorena non provò neanche a giustificarsi.

Due ore dopo, uscì di casa con una borsa e senza voltarsi. Non aveva più niente da perdere.

Il giorno dopo, era nella casa di legno. Nuda. Con Caio. Il telefono spento. Il mondo fuori.

Aveva scelto la carne. Aveva scelto il fuoco.

E non sarebbe mai più tornata indietro.
scritto il
2025-05-13
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