Selfsuck con sorpresa
di
wolffenris
genere
gay
Quando avevo sui 18/20 anni ero molto magro, oggi sono di corporatura media. E questa mia caratteristica mi fece esplorare la mi flessibilità, tanto che scoprii di essere in grado di potermi succhiare il cazzo da solo. Le prime volte facevo un po' di fatica ma con il tempo riuscivo sempre meglio. Da parte mia avevo anche una buona dotazione, un bel pisellone di 20 cm che nell'immagine della mia " magrezza" sembrava ancora più grosso.
Mi divertivo a piegarmi e infilarmi il pisello in bocca quanto più potevo, anche se in effetti non riuscivo spesso più di tanto, ma l'appagamento del gesto e l'eccitazione mi caricavano. Spesso mi sdraiavo nel letto e con le gambe sopra mi spingevo sopra una struttura che stava sopra il letto: così facendo mo spingevo il pisello dritto in gola, con non poca emissione di saliva.
Al momento fatidico avevo solo la scelta, venire segandomi, venirmi in bocca e decidere se ingoiare o meno. Erano più le volte che sputavo ma concludevo il "rito" sempre con la mia bocca, come se mi stessi facendo una sega. Aveva di brividi così forti che spesso rimanevo in stasi anche delle ore, nudo, sudato e appagato.
Dopo qualche anno che praticavo questa cosa, ovviamente non lo avevo mai detto a nessun amico al pensiero che mi potessero tracciare come gay o peggio, incontrai quello che divenne prima un amico poi non se definirlo fidanzato o comunque amico con privilegi, anche se ho sempre odiato le etichette.
Emilio lo conobbi perché amico di alcuni conoscenti con cui ogni tanto uscivo. Eravamo al pub ed entrano questi due conoscenti con cui spesso scambiavamo fumetti da leggere e videogame; c'era anche lui, bel ragazzo, alto 1,90 come me, al contrario di me era molto più piazzato, non muscoloso ma ben definito, una bocca molto pronunciata, occhi verdi intensi, belle mani e mi sembrava in mezzo alle gambe avesse una bella dotazione. Per non parlare del culetto. Quando si tolse il cappotto notai come i jeans si avvolgessero intorno alle chiappe.
I miei amici più stretti sapevamo che ero bisex, avevo avuto esperienze sia con ragazze che con uomini, anche se con i ragazzi mi ero limitato a seghe reciproche e qualche limonata. I ragazzi con cui uscii quella sera non credo che lo sapessero, anche se nello sguardo di Emilio, quando ci incrociammo, notai una certa malizia.
Si sedette al tavolo, ci presentarono e facemmo conoscenza. Parlammo del più e del meno, dai fumetti ai videogame, agli studi, alla cronaca becera. Non ricordo esattamente ma so solo che volo la serata, tanto che venne l'una e ci alzammo da pub per andare a casa. Mentre ci salutavano e ci avviavamo a casa, Emilio mi prese delicatamente per il braccio e mi disse " Se ti va,a prossima settimana ho casa libera, possiamo vederci per scambiarci due fumetti o fare qualcos'altro?" disse questo con non poca malizia. Io sorrisi e risposo " Certo, molto volentieri e mentre dissi questo il cazzo mi diventò duro. Non so se Emilio lo notò, perché anche lui fece un sorriso e mi sembrò scontrare la mano all'altezza del suo pacco.
Tornai a casa arrapato, quel ragazzo mi aveva fatto scatenare l'ormone e decisi di segarmi. Andai subito a letto ( i miei dormivano già) mi infilai nudo nel mio letto e piano piano inizia una lenta e lunga sega. Oggi quando mi masturbo uso tecniche diverse e cerco di allungare il piacere ma all'epoca ero ancora acerbo. Quella sera arrivai a farmi due seghe che da lunghe diventarono brevi, tanta la voglia di sborrare. Mi venni sulla pancia e sul petto ed ebbi solo la forza di tirare su il lenzuolo per coprirmi.
Il giorno dopo mi svegliai stanco, come se avessi spalato carbone, con i segni della sborrata del giorno prima. Si era seccata e allora mi infilai sotto la doccia per lavarmi. Mentre mi stavo lavando non potei non ripensare a Emilio, ai suoi occhi, alle sue mani, la sua bocca. Allora le mani scesero giù e non potei resistere dal farmi un'altra sega. Mentre ero nella doccia provai ad abbassarmi per succhiarmi il cazzo ma senza successo, non ero abbastanza elastico dalla serata di ieri. Allora presi il mio cazzone con due mani e mi masturbai furiosamente, tanto che la cappella divenne subito violacea, gocce di presborra bagnarono la cappella che si riempii subito di calda e densa sborra. Prima tre schizzi forti, poi calando altri quattro, cinque.Wow! Ero bello carico. Il pensiero di vedermi con Emilio mi faceva questo effetto, anche se non sapevo se effettivamente sarebbe andata come volevo con lui.
Lo avrei scoperto la settimana successiva. Piacevolmente...
Mi divertivo a piegarmi e infilarmi il pisello in bocca quanto più potevo, anche se in effetti non riuscivo spesso più di tanto, ma l'appagamento del gesto e l'eccitazione mi caricavano. Spesso mi sdraiavo nel letto e con le gambe sopra mi spingevo sopra una struttura che stava sopra il letto: così facendo mo spingevo il pisello dritto in gola, con non poca emissione di saliva.
Al momento fatidico avevo solo la scelta, venire segandomi, venirmi in bocca e decidere se ingoiare o meno. Erano più le volte che sputavo ma concludevo il "rito" sempre con la mia bocca, come se mi stessi facendo una sega. Aveva di brividi così forti che spesso rimanevo in stasi anche delle ore, nudo, sudato e appagato.
Dopo qualche anno che praticavo questa cosa, ovviamente non lo avevo mai detto a nessun amico al pensiero che mi potessero tracciare come gay o peggio, incontrai quello che divenne prima un amico poi non se definirlo fidanzato o comunque amico con privilegi, anche se ho sempre odiato le etichette.
Emilio lo conobbi perché amico di alcuni conoscenti con cui ogni tanto uscivo. Eravamo al pub ed entrano questi due conoscenti con cui spesso scambiavamo fumetti da leggere e videogame; c'era anche lui, bel ragazzo, alto 1,90 come me, al contrario di me era molto più piazzato, non muscoloso ma ben definito, una bocca molto pronunciata, occhi verdi intensi, belle mani e mi sembrava in mezzo alle gambe avesse una bella dotazione. Per non parlare del culetto. Quando si tolse il cappotto notai come i jeans si avvolgessero intorno alle chiappe.
I miei amici più stretti sapevamo che ero bisex, avevo avuto esperienze sia con ragazze che con uomini, anche se con i ragazzi mi ero limitato a seghe reciproche e qualche limonata. I ragazzi con cui uscii quella sera non credo che lo sapessero, anche se nello sguardo di Emilio, quando ci incrociammo, notai una certa malizia.
Si sedette al tavolo, ci presentarono e facemmo conoscenza. Parlammo del più e del meno, dai fumetti ai videogame, agli studi, alla cronaca becera. Non ricordo esattamente ma so solo che volo la serata, tanto che venne l'una e ci alzammo da pub per andare a casa. Mentre ci salutavano e ci avviavamo a casa, Emilio mi prese delicatamente per il braccio e mi disse " Se ti va,a prossima settimana ho casa libera, possiamo vederci per scambiarci due fumetti o fare qualcos'altro?" disse questo con non poca malizia. Io sorrisi e risposo " Certo, molto volentieri e mentre dissi questo il cazzo mi diventò duro. Non so se Emilio lo notò, perché anche lui fece un sorriso e mi sembrò scontrare la mano all'altezza del suo pacco.
Tornai a casa arrapato, quel ragazzo mi aveva fatto scatenare l'ormone e decisi di segarmi. Andai subito a letto ( i miei dormivano già) mi infilai nudo nel mio letto e piano piano inizia una lenta e lunga sega. Oggi quando mi masturbo uso tecniche diverse e cerco di allungare il piacere ma all'epoca ero ancora acerbo. Quella sera arrivai a farmi due seghe che da lunghe diventarono brevi, tanta la voglia di sborrare. Mi venni sulla pancia e sul petto ed ebbi solo la forza di tirare su il lenzuolo per coprirmi.
Il giorno dopo mi svegliai stanco, come se avessi spalato carbone, con i segni della sborrata del giorno prima. Si era seccata e allora mi infilai sotto la doccia per lavarmi. Mentre mi stavo lavando non potei non ripensare a Emilio, ai suoi occhi, alle sue mani, la sua bocca. Allora le mani scesero giù e non potei resistere dal farmi un'altra sega. Mentre ero nella doccia provai ad abbassarmi per succhiarmi il cazzo ma senza successo, non ero abbastanza elastico dalla serata di ieri. Allora presi il mio cazzone con due mani e mi masturbai furiosamente, tanto che la cappella divenne subito violacea, gocce di presborra bagnarono la cappella che si riempii subito di calda e densa sborra. Prima tre schizzi forti, poi calando altri quattro, cinque.Wow! Ero bello carico. Il pensiero di vedermi con Emilio mi faceva questo effetto, anche se non sapevo se effettivamente sarebbe andata come volevo con lui.
Lo avrei scoperto la settimana successiva. Piacevolmente...
9
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3.8
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