Selfsuck con sorpresa la continuazione
di
wolffenris
genere
gay
Finalmente il giorno arrivò! L'incontro a casa di Emilio! La Settimana precedente mi ero segato abbastanza spesso e la settimana entrante mi ero ripromesso di resistere perché nel caso avessimo fatto qualcosa volevo essere carico. Con i ragazzi con cui ero stato spesso ci si segava e si riprendeva a più riprese. La sborrata, oltretutto di qualche giorno era forte e intensa e spesso gareggiavamo con il ragazzo di turno a chi sarebbe venuto prima, e il perdente avrebbe ricevuto la sborrata addosso.
Preso nei miei pensieri Emilio mi mando un sms per indicarmi dove dovevo andare. Preso la mia auto, da poco patentato e mi cimentai nella ricerca di casa di Emilio. Era piuttosto vicino a dove abitavo io ma uscii di casa prima, tanto da essere in anticipo mi fosse perso. Trovai subito la casa. Ero agitato, eccitato una morsa allo stomaco mista di ansia e piacere mi attanagliò.
Parcehggiai e scesi dall'auto. Una bella palazzina con la strada da una parte e i giardini dall'altra. Molto sole. Individuati subito il portone e il citofono. Suonai. Pensai ai genitori di Emilio, come presentarsi e cosa dire si chi ero : un amico? Un conoscente? Mentre mi frullarono quelle idee in testa dall'altra parte del citofono sentii "Ciao. Sono al secondo piano" e l'aprì porta ronzoo.
Salii al piano, il palazzo era fresco, gli scalini molto bassi infatti li feci a due a due per arrivare prima al pianerottolo. La porta di casa era solo accostata. Aprii e chiesi " Permesso ?".
"Entra" mi fece eco Emilio " sono in camera mia". Era solo in casa. La casa non era grande ma tutti gli spazi erano ottimizzati. Percorso il corridoio, entrai in camera di Emilio e dissi "ciao". Non mi ero accorto che era a petto nudo, panatolinici mentre giocava a un picchia duro. E a proposito di duro evbi un'erezione. Era leggermente sudato, un filo di peluria attraversava il suo corpo. Un filo di pettorali e una bella tartaruga completava il suo fisico. Riuscii a vedere anche parte dello slip che usciva dai pantaloncini e mi sembrò un jockstrap, quelli che ti lasciano il culetto libero.
Emilio, forse intercettando i miei pensieri mi disse " Spero tu non sia imbarazzato, se vuoi mi rimetto la maglia?".
Io per niente imbarazzato gli feci eco
" No no tranquillo, anzi se vuoi mo spoglio anch'io " dissi senza malizia.
"Ok, fai pure" disse sorridendo. Mo spogliaia, ovviamente non avevo il suo fisico ma comunque mi difendevo bene. Mentre mi tolsi la maglia e sporgendomi mostrai a Emilio la mia erezione non sdegnò di guardare, anche se si traverso.
"Tieni" mi disse "giochiamo a Mk".
Cominciammo a giocare almeno un paio di orette. Mi stracciò anche se un paio di volte vinsi io ma devo dire che ero distratto. Un po' per la situazione e un po' per l'odore di maschio che pervase la stanza. "Pausa merenda" mi disse Emilio "Facciamo una pausa". "Certo, perché no?". Si alzò e mi mise il culo davanti alla faccia. Che voglia di morderlo e di leccarglielo....mentre pensavo a queste cose andammo in cucina e mangiammo due snack. Parlammo del più e del meno, della scuola delle passioni e degli amici.
E delle fidanzate...alchè lui mi chiede "Tu sei fidanzato?". Io ci pensai un attimo pensando di rispondergli "sai, mi piace sia il caxxo che la figa, per ora mi diverto" ma mi limitai ad un semplice "No, per ora no. Ho avuto qualche esperienza ma niente di definitivo". Emilio si fece curioso e continuò "posso chiederti che tipo di esperienze, se non sono troppo curioso?". Aveva lo sguardo eccitato a mio dire e la cosa mi fece eccitare anche me. Risposi " In generale limonare, petting, cose così?".
Lui di rimando mi disse "anch'io nessuna storia fissa, un po' di petting con qualche ragazza..." fece una lunga pausa" e ragazzo". Mentre lo diceva mi fissò con uno sguardo quasi di sfida. Io diventai roosso, non mi imbarazzavo facilmente ma mi aveva proprio colpito e colto alla sprovvista.
"Bene" dissi " com'è stato?". "Vuoi sapere con le ragazze con i ragazzi?" mi chiese di nuovo con quel tono di sfida.
"Tutti e due" dissi reggendo il suo sguardo.
Lui continuò "Le ragazze sono delle mailale. Fanno di quei bocchini che ti tolgono il fiato anche se non riescono mai a prendermelo tutto in bocca, i ragazzi invece hanno la gola in fiamme, almeno quelli con cui sono stato ". "Cavolo" ebbi solo la forza di dire. Bisex anche lui e aveva anche un bel cazzone, a suo dire. Volevo esplorare questa cosa.
"Io non ho mai fatto niente con i ragazzi" menti spudoratamente ma la mia bugia non convinse Emilio.
Si avvicinò e sussurrando mi disse "A me risulta un'altra cosa" e mi mise la mano sul viso, con il pollice mi strofinò la bocca. Ero rosso, eccitato e anche lui era un turbine di emozione e calore.
Non ce la facevo più, volevo infilargli la lingua in bocca la non feccia in tempo a pensarlo che lui lo aveva già fatto. Aveva un buon sapore, io avevo un filo di barbetta che pizzicava ma a lui non sembrava dare noia. Ci afferrammo le rispettive teste, come se avessimo paura che ci potessimo perdere. Ma io non avevo intenzione di mollare. Dopo almeno dieci minuti ci staccammo, io lo guardai per pochi secondi, ossevai il suo petto e mi attaccai a succhiare i capezzoli. Era larghi, la punta sporgente con qualche pelo uscente. Lo sentii gemere mentr passavo intermittente da un capezzolo all'altro.
Mi addentrai più a fondo, leccando l'ombelico, incorniciato da una leggera peluria. A pochi centimetri il cazzo spingeva dai pantaloncini, duro e impertinente, lo sentivo sul petto. Ed era grosso. Era sicuramente un bel cazzone come il sottoscritto.
Stavo abbassando la mano per allargare il pantaloncino ma lui mi fermò. Pensai, forse ho esagerato. Ma lui mi disse solo "Aspetta, tiriamo giù insieme. Voglio vedere i sieme i nostri cazzoni svettanti...
Continua
Preso nei miei pensieri Emilio mi mando un sms per indicarmi dove dovevo andare. Preso la mia auto, da poco patentato e mi cimentai nella ricerca di casa di Emilio. Era piuttosto vicino a dove abitavo io ma uscii di casa prima, tanto da essere in anticipo mi fosse perso. Trovai subito la casa. Ero agitato, eccitato una morsa allo stomaco mista di ansia e piacere mi attanagliò.
Parcehggiai e scesi dall'auto. Una bella palazzina con la strada da una parte e i giardini dall'altra. Molto sole. Individuati subito il portone e il citofono. Suonai. Pensai ai genitori di Emilio, come presentarsi e cosa dire si chi ero : un amico? Un conoscente? Mentre mi frullarono quelle idee in testa dall'altra parte del citofono sentii "Ciao. Sono al secondo piano" e l'aprì porta ronzoo.
Salii al piano, il palazzo era fresco, gli scalini molto bassi infatti li feci a due a due per arrivare prima al pianerottolo. La porta di casa era solo accostata. Aprii e chiesi " Permesso ?".
"Entra" mi fece eco Emilio " sono in camera mia". Era solo in casa. La casa non era grande ma tutti gli spazi erano ottimizzati. Percorso il corridoio, entrai in camera di Emilio e dissi "ciao". Non mi ero accorto che era a petto nudo, panatolinici mentre giocava a un picchia duro. E a proposito di duro evbi un'erezione. Era leggermente sudato, un filo di peluria attraversava il suo corpo. Un filo di pettorali e una bella tartaruga completava il suo fisico. Riuscii a vedere anche parte dello slip che usciva dai pantaloncini e mi sembrò un jockstrap, quelli che ti lasciano il culetto libero.
Emilio, forse intercettando i miei pensieri mi disse " Spero tu non sia imbarazzato, se vuoi mi rimetto la maglia?".
Io per niente imbarazzato gli feci eco
" No no tranquillo, anzi se vuoi mo spoglio anch'io " dissi senza malizia.
"Ok, fai pure" disse sorridendo. Mo spogliaia, ovviamente non avevo il suo fisico ma comunque mi difendevo bene. Mentre mi tolsi la maglia e sporgendomi mostrai a Emilio la mia erezione non sdegnò di guardare, anche se si traverso.
"Tieni" mi disse "giochiamo a Mk".
Cominciammo a giocare almeno un paio di orette. Mi stracciò anche se un paio di volte vinsi io ma devo dire che ero distratto. Un po' per la situazione e un po' per l'odore di maschio che pervase la stanza. "Pausa merenda" mi disse Emilio "Facciamo una pausa". "Certo, perché no?". Si alzò e mi mise il culo davanti alla faccia. Che voglia di morderlo e di leccarglielo....mentre pensavo a queste cose andammo in cucina e mangiammo due snack. Parlammo del più e del meno, della scuola delle passioni e degli amici.
E delle fidanzate...alchè lui mi chiede "Tu sei fidanzato?". Io ci pensai un attimo pensando di rispondergli "sai, mi piace sia il caxxo che la figa, per ora mi diverto" ma mi limitai ad un semplice "No, per ora no. Ho avuto qualche esperienza ma niente di definitivo". Emilio si fece curioso e continuò "posso chiederti che tipo di esperienze, se non sono troppo curioso?". Aveva lo sguardo eccitato a mio dire e la cosa mi fece eccitare anche me. Risposi " In generale limonare, petting, cose così?".
Lui di rimando mi disse "anch'io nessuna storia fissa, un po' di petting con qualche ragazza..." fece una lunga pausa" e ragazzo". Mentre lo diceva mi fissò con uno sguardo quasi di sfida. Io diventai roosso, non mi imbarazzavo facilmente ma mi aveva proprio colpito e colto alla sprovvista.
"Bene" dissi " com'è stato?". "Vuoi sapere con le ragazze con i ragazzi?" mi chiese di nuovo con quel tono di sfida.
"Tutti e due" dissi reggendo il suo sguardo.
Lui continuò "Le ragazze sono delle mailale. Fanno di quei bocchini che ti tolgono il fiato anche se non riescono mai a prendermelo tutto in bocca, i ragazzi invece hanno la gola in fiamme, almeno quelli con cui sono stato ". "Cavolo" ebbi solo la forza di dire. Bisex anche lui e aveva anche un bel cazzone, a suo dire. Volevo esplorare questa cosa.
"Io non ho mai fatto niente con i ragazzi" menti spudoratamente ma la mia bugia non convinse Emilio.
Si avvicinò e sussurrando mi disse "A me risulta un'altra cosa" e mi mise la mano sul viso, con il pollice mi strofinò la bocca. Ero rosso, eccitato e anche lui era un turbine di emozione e calore.
Non ce la facevo più, volevo infilargli la lingua in bocca la non feccia in tempo a pensarlo che lui lo aveva già fatto. Aveva un buon sapore, io avevo un filo di barbetta che pizzicava ma a lui non sembrava dare noia. Ci afferrammo le rispettive teste, come se avessimo paura che ci potessimo perdere. Ma io non avevo intenzione di mollare. Dopo almeno dieci minuti ci staccammo, io lo guardai per pochi secondi, ossevai il suo petto e mi attaccai a succhiare i capezzoli. Era larghi, la punta sporgente con qualche pelo uscente. Lo sentii gemere mentr passavo intermittente da un capezzolo all'altro.
Mi addentrai più a fondo, leccando l'ombelico, incorniciato da una leggera peluria. A pochi centimetri il cazzo spingeva dai pantaloncini, duro e impertinente, lo sentivo sul petto. Ed era grosso. Era sicuramente un bel cazzone come il sottoscritto.
Stavo abbassando la mano per allargare il pantaloncino ma lui mi fermò. Pensai, forse ho esagerato. Ma lui mi disse solo "Aspetta, tiriamo giù insieme. Voglio vedere i sieme i nostri cazzoni svettanti...
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