Quando mi porti al bar fuori dalla biblioteca
di
Dora
genere
poesie
Non ho carta da poter scrivere
ma penso di perdermi
in un quarantenne con gli occhi azzurri
che ci separano vent'anni
e due figli.
Prende presto un'altra laurea,
sigla un matrimonio -non convenzionale
che può stare al bar con le universitarie
e io sono una cazzo-di-tazza-calda
che non vuole altro che
vederlo calmo come il suo tè freddo.
Non ci si può adagiare per sempre
nei discorsi sull'arte
in un «Ciao tesoro» - voce dolce
ma/ho/uno/stupidocervelloventiduenne
colla corteccia prefrontale acerba
che non vuole altro che
sospirare ai fili di grigio
che corrono dalle guance alle tempie
sentire sé immenso
a un solo sguardo d'argento.
ma penso di perdermi
in un quarantenne con gli occhi azzurri
che ci separano vent'anni
e due figli.
Prende presto un'altra laurea,
sigla un matrimonio -non convenzionale
che può stare al bar con le universitarie
e io sono una cazzo-di-tazza-calda
che non vuole altro che
vederlo calmo come il suo tè freddo.
Non ci si può adagiare per sempre
nei discorsi sull'arte
in un «Ciao tesoro» - voce dolce
ma/ho/uno/stupidocervelloventiduenne
colla corteccia prefrontale acerba
che non vuole altro che
sospirare ai fili di grigio
che corrono dalle guance alle tempie
sentire sé immenso
a un solo sguardo d'argento.
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