Sulla spiaggia - Sogni & realtà
di
Vandal
genere
pulp
SULLA SPIAGGIA
Ecco il mio sogno bagnato. Una donna in costume unico, con un cappello di paglia a larghe tese, forme piene che tendono il tessuto e i capezzoli che sembrano voler bucare quel blu scuro del tutto. Si massaggia lentamente le gambe con una crema solare. lenti cerchi che risalgono fino allo stacco coscia. Passa all'altra e ripete i disegni concentrici sulla pelle leggermente scurata
Quanti anni avrà? Forse cinquanta. Ma a me è venuto duro non appena l'ho vista comparire a fianco della mia sdraio,. Ora passa alla pancia, liscia e perfetta e risale fino alle spalle.
Poco distanti, dei ragazzi giocano a palla a volo “Attenzione” la palla mi manca di un soffio “Fanculo”
Io dissimulo la mia erezione con la settimana enigmistica. Lei si guarda intorno "Mi scusi? Le spiacerebbe mettermi la crema sulla schiena?"
Non me lo faccio dire due volte "Certo che sì, volentieri" dico alzandomi in fretta, sperando che non veda l'erezione
hA la pelle liscia. Comincio a spalmare la crema in lenti cerchi concentrici. Sto attento a non toccare zone per cui poi, potrei pentirmene. Bella schiena. Davanti, castigato ma non troppo e, dietro, quel vertiginoso spazio di pelle che arriva fino a farmi intuire la riga del culo "Se vuole, le ricambio il favore" dice lei
"Beh, la ringrazio molto ma, non mi azzardo troppo a stare al sole. Anche con la crema, mi spello come una lucertola" rido
"Beh, io non intendevo sulla schiena" lo dice con una certa allusione e, inaspettatamente, si muove all'indietro toccandomi il pacco
hA la pelle liscia.
Comincio a spalmare la crema in lenti cerchi concentrici. Sto attento a non toccare zone per cui poi, potrei pentirmene. Bella schiena. Davanti, castigato ma non troppo e, dietro, quel vertiginoso spazio di pelle che arriva fino a farmi intuire la riga del culo "Se vuole, le ricambio il favore" dice lei
"Beh, la ringrazio molto ma, non mi azzardo troppo a stare al sole. Anche con la crema, mi spello come una lucertola" rido
"Beh, io non intendevo sulla schiena" lo dice con una certa allusione e, inaspettatamente, si muove all'indietro toccandomi il pacco
"Ah, wow! non mi aspettavo un'azione così diretta" ammetto. E rimango lì, appoggiato alla sua schiena "Permettimi di presentarmi, allora: Mauro DaVinci"
"Un nome importante" sorride "Sophia Lorena Casti" e mi guarda aspettandosi una reazione
"Alla faccia dei nomi importanti" rido. Mi guardo intorno “Però, c’è gente”
Lei si porta vicino a me e mi porge un asciugamano. Poi, afferra un tubetto con un unguento azzurro e, si torce verso di me, allungano una mano sotto l’asciugamano. Lo trova facilmente, io la lascio fare. Sento fresco sulla pelle, una goduria inaspettata. Su e giù, mi sembra di scoppiare. Lei così vicino alle mie labbra che potrei leccarla “Sai qual è la cosa divertente di questa spiaggia?” mi chiede lei respirandomi contro
“Quale?”
“Che si fa quel che si vuole e come si vuole” e si abbassa così velocemente che quasi non mi accorgo che mi ingoia il cazzo e comincia a pompare. La gente attorno sembra nemmeno di notarci. Neanche quando urlo e lei mi ingoia tutto quanto. Nemmeno quando…
Mani robuste mi afferrano e mi trascinano via. “Ehi, ma che cazzo?” sono due sbirri, chiamati dal bagnino
La verità triste? Mi ero addormentato sotto l’ombrellone e mi ero sognato tutto. In pratica, il sogno era così vivo che, mi ero messo a masturbarmi in pubblico.
“Pervertito” un paio di manganellate me le sono prese.
Sono finito in cella in compagnia di un ubriaco che sapeva di latrina
Due mesi dopo sono fuori sulla parola. Un’auto bianca si ferma vicino a me, un finestrino si abbassa, il volto di una donna fascinosa che sembra uscita da una rivista di alta moda.
Mi invita a salire. Lei è nuda, con le poppe di fuori e vuole fare sesso con me.
Mi sembra di stare in Paradiso, invece finisco un’altra volta all’Inferno. Reticenza. E sta volta, appena rilasciato..
Mi sveglio, madido di sudore. Nell’aria odore di caffè. Sono nudo, cerco di capire dove mi trovo. Seguo l’aroma e mi ritrovo in una cucina che non mi appartiene, con una donna dai folti ricci con una vestaglia addosso ma aperta a rivelare le sue nudità “Ciao” saluta lei versando un caffè “Sei vivo”
“Non saprei: mi ritrovo nudo in una casa non mia, di fronte ad una stupenda donna nuda che non riconosco”
“Sì, beh, posso spiegarti. Eri in spiaggia, ti è arrivata contro una palla da alcuni ragazzi che giocavano palla a volo”
“Ah, ma non mi ha preso”
“No, ma ti ho preso io”
“Ti sono volata addosso” ride
Frammenti, flashback, un deltaplano “Attenzione!” urla una ragazza aggrappata ad esso. Completamente nuda. Dallo stupore mi blocco a fissarla e.. bam! Buio
“Ok, ma come sono finito nudo nel tuo letto?”
“La spiaggia accanto a dov’eri tu è quella di casa mia. Stavo facendo un po’ di lanci dalla scogliera ma, un colpo di vento mi ha fatto finire fuori rotta”
“E tu voli sul deltaplano nuda?”
“Sì” si stringe nelle spalle “Inutile dire che molta gente era scandalizzata quando mi han visto. Li ho rassicurati che stavo bene ma, tu, eri svenuto allora ti ho portato qui, in casa mia che, nel retro è una spiaggia nudista che uso con amici ma, sul davanti e un bar”
“Ok, la faccenda del nudo”
“Mia sorella è un medico” indica con un cenno una ragazza dai lunghi capelli biondi, che si unisce a noi, vestita di una vestaglia bianca, nuda a tutto tondo “Ti abbiamo portato qui, un paio di cerotti e messo a letto”
“Nudo?”
“Sì” dice la dottoressa “A proposito: Wanda”
“Mauro” porgo la mano “E?” guardo verso la deltaplanista
“emilia”
“Perché sei nudo?” chiede Wanda “Non c’è una ragione: mi andava di vedere com’eri messo”
“E come sono messo?”
Loro si stringono nelle spalle “Una leccata te l’abbiamo data” risponde Wanda
Leccata, manco fossi un gelato “Beh, potreste assaggiare ancora un po’” stuzzico
“Oh, ne avevamo intenzione” ride Emilia sfoderando dei denti aguzzi. Anche Wanda lo fa
“Cazzo, vampire”
Mauro Faro?” Apro gli occhi su un’infermiera carina strizzata in una divisa che lascia poco all’immaginazione.
“uh” faccio “Che diavolo?”
“Stia calmo, tranquillo” cerca di rilassarmi
Sono in un ospedale “Che succede, che ci faccio qui?”
“Ha avuto un incidente, se lo ricorda?”
“Deltaplano?”
“Ehm, no..Auto. Eè finito giù da un dirupo con la macchina. Fortuna per le, il dirupo era di soli due metri. Ha mancato una signora che stava prendendo il sole e si è fermato in mezzo a dei ragazzi che giocavano a pallavolo” spiega l’infermiera
“E come diavolo ho fatto a finire fuori strada?”
“Probabile un colpo di sonno”
Sonno? “Cazzo, ho fatto un sogno delirante”
“Beh, capita, visto quello che le è accaduto”
“Da quanto sono qui?”
“Meno di ventiquattr’ore”
“Ho un gran mal di testa. E di collo. E di uccello… Ops, scusi”
Lei sorride, arrossendo un pochino. Mi massaggio il collo e sento qualcosa “Ha uno specchio?” chiedo
Lei me ne porta uno tondo e piccolo. Lo afferro e cerco di vedere cosa mi da’ fastidio. Due piccoli buchi paralleli “Siringhe?” chiedo
“no, signore” l’infermiera è vicinissima a me e snuda i denti acuminati “Morsi”
Appena fuori dalla testa di Mauro
Due uomini si stanno guardando perplessi “Quindi, mi ripeta: si è collegato alla realtà virtuale e?”
“E’ un videogame di ultima generazione. Ti strappa la mente e te la manda in un mondo virtuale vivido e reale”
“E questo che mondo era per lui?”
“Spiaggia, sesso e vampiri”
“Che gusti orrendi sti giovani”
“Beh, c’è stata un’anomalia e il sistema è andato offline”
“Beh, si può risvegliarlo, no?”
“Ah, ecco, il problema è questo: la sua mente si è persa”
“Persa dove?”
“Ovunque, ma non qui”
“Vuole dire che sto tizio ha il cervello intrappolato in una sorta di Matrix?”
“Sì”
“Storiaccia”
Di nuovo dentro
Sesso e vampiri. Io che inculo l’infermiera. Wanda e Emilia che mi mordono il collo. Sophia che si spalma la crema solare. La bionda nell’auto ride insieme ai poliziotti. Che cazzo di casino è questo?
Ecco il mio sogno bagnato. Una donna in costume unico, con un cappello di paglia a larghe tese, forme piene che tendono il tessuto e i capezzoli che sembrano voler bucare quel blu scuro del tutto. Si massaggia lentamente le gambe con una crema solare. lenti cerchi che risalgono fino allo stacco coscia. Passa all'altra e ripete i disegni concentrici sulla pelle leggermente scurata
Quanti anni avrà? Forse cinquanta. Ma a me è venuto duro non appena l'ho vista comparire a fianco della mia sdraio,. Ora passa alla pancia, liscia e perfetta e risale fino alle spalle.
Poco distanti, dei ragazzi giocano a palla a volo “Attenzione” la palla mi manca di un soffio “Fanculo”
Io dissimulo la mia erezione con la settimana enigmistica. Lei si guarda intorno "Mi scusi? Le spiacerebbe mettermi la crema sulla schiena?"
Non me lo faccio dire due volte "Certo che sì, volentieri" dico alzandomi in fretta, sperando che non veda l'erezione
hA la pelle liscia. Comincio a spalmare la crema in lenti cerchi concentrici. Sto attento a non toccare zone per cui poi, potrei pentirmene. Bella schiena. Davanti, castigato ma non troppo e, dietro, quel vertiginoso spazio di pelle che arriva fino a farmi intuire la riga del culo "Se vuole, le ricambio il favore" dice lei
"Beh, la ringrazio molto ma, non mi azzardo troppo a stare al sole. Anche con la crema, mi spello come una lucertola" rido
"Beh, io non intendevo sulla schiena" lo dice con una certa allusione e, inaspettatamente, si muove all'indietro toccandomi il pacco
hA la pelle liscia.
Comincio a spalmare la crema in lenti cerchi concentrici. Sto attento a non toccare zone per cui poi, potrei pentirmene. Bella schiena. Davanti, castigato ma non troppo e, dietro, quel vertiginoso spazio di pelle che arriva fino a farmi intuire la riga del culo "Se vuole, le ricambio il favore" dice lei
"Beh, la ringrazio molto ma, non mi azzardo troppo a stare al sole. Anche con la crema, mi spello come una lucertola" rido
"Beh, io non intendevo sulla schiena" lo dice con una certa allusione e, inaspettatamente, si muove all'indietro toccandomi il pacco
"Ah, wow! non mi aspettavo un'azione così diretta" ammetto. E rimango lì, appoggiato alla sua schiena "Permettimi di presentarmi, allora: Mauro DaVinci"
"Un nome importante" sorride "Sophia Lorena Casti" e mi guarda aspettandosi una reazione
"Alla faccia dei nomi importanti" rido. Mi guardo intorno “Però, c’è gente”
Lei si porta vicino a me e mi porge un asciugamano. Poi, afferra un tubetto con un unguento azzurro e, si torce verso di me, allungano una mano sotto l’asciugamano. Lo trova facilmente, io la lascio fare. Sento fresco sulla pelle, una goduria inaspettata. Su e giù, mi sembra di scoppiare. Lei così vicino alle mie labbra che potrei leccarla “Sai qual è la cosa divertente di questa spiaggia?” mi chiede lei respirandomi contro
“Quale?”
“Che si fa quel che si vuole e come si vuole” e si abbassa così velocemente che quasi non mi accorgo che mi ingoia il cazzo e comincia a pompare. La gente attorno sembra nemmeno di notarci. Neanche quando urlo e lei mi ingoia tutto quanto. Nemmeno quando…
Mani robuste mi afferrano e mi trascinano via. “Ehi, ma che cazzo?” sono due sbirri, chiamati dal bagnino
La verità triste? Mi ero addormentato sotto l’ombrellone e mi ero sognato tutto. In pratica, il sogno era così vivo che, mi ero messo a masturbarmi in pubblico.
“Pervertito” un paio di manganellate me le sono prese.
Sono finito in cella in compagnia di un ubriaco che sapeva di latrina
Due mesi dopo sono fuori sulla parola. Un’auto bianca si ferma vicino a me, un finestrino si abbassa, il volto di una donna fascinosa che sembra uscita da una rivista di alta moda.
Mi invita a salire. Lei è nuda, con le poppe di fuori e vuole fare sesso con me.
Mi sembra di stare in Paradiso, invece finisco un’altra volta all’Inferno. Reticenza. E sta volta, appena rilasciato..
Mi sveglio, madido di sudore. Nell’aria odore di caffè. Sono nudo, cerco di capire dove mi trovo. Seguo l’aroma e mi ritrovo in una cucina che non mi appartiene, con una donna dai folti ricci con una vestaglia addosso ma aperta a rivelare le sue nudità “Ciao” saluta lei versando un caffè “Sei vivo”
“Non saprei: mi ritrovo nudo in una casa non mia, di fronte ad una stupenda donna nuda che non riconosco”
“Sì, beh, posso spiegarti. Eri in spiaggia, ti è arrivata contro una palla da alcuni ragazzi che giocavano palla a volo”
“Ah, ma non mi ha preso”
“No, ma ti ho preso io”
“Ti sono volata addosso” ride
Frammenti, flashback, un deltaplano “Attenzione!” urla una ragazza aggrappata ad esso. Completamente nuda. Dallo stupore mi blocco a fissarla e.. bam! Buio
“Ok, ma come sono finito nudo nel tuo letto?”
“La spiaggia accanto a dov’eri tu è quella di casa mia. Stavo facendo un po’ di lanci dalla scogliera ma, un colpo di vento mi ha fatto finire fuori rotta”
“E tu voli sul deltaplano nuda?”
“Sì” si stringe nelle spalle “Inutile dire che molta gente era scandalizzata quando mi han visto. Li ho rassicurati che stavo bene ma, tu, eri svenuto allora ti ho portato qui, in casa mia che, nel retro è una spiaggia nudista che uso con amici ma, sul davanti e un bar”
“Ok, la faccenda del nudo”
“Mia sorella è un medico” indica con un cenno una ragazza dai lunghi capelli biondi, che si unisce a noi, vestita di una vestaglia bianca, nuda a tutto tondo “Ti abbiamo portato qui, un paio di cerotti e messo a letto”
“Nudo?”
“Sì” dice la dottoressa “A proposito: Wanda”
“Mauro” porgo la mano “E?” guardo verso la deltaplanista
“emilia”
“Perché sei nudo?” chiede Wanda “Non c’è una ragione: mi andava di vedere com’eri messo”
“E come sono messo?”
Loro si stringono nelle spalle “Una leccata te l’abbiamo data” risponde Wanda
Leccata, manco fossi un gelato “Beh, potreste assaggiare ancora un po’” stuzzico
“Oh, ne avevamo intenzione” ride Emilia sfoderando dei denti aguzzi. Anche Wanda lo fa
“Cazzo, vampire”
Mauro Faro?” Apro gli occhi su un’infermiera carina strizzata in una divisa che lascia poco all’immaginazione.
“uh” faccio “Che diavolo?”
“Stia calmo, tranquillo” cerca di rilassarmi
Sono in un ospedale “Che succede, che ci faccio qui?”
“Ha avuto un incidente, se lo ricorda?”
“Deltaplano?”
“Ehm, no..Auto. Eè finito giù da un dirupo con la macchina. Fortuna per le, il dirupo era di soli due metri. Ha mancato una signora che stava prendendo il sole e si è fermato in mezzo a dei ragazzi che giocavano a pallavolo” spiega l’infermiera
“E come diavolo ho fatto a finire fuori strada?”
“Probabile un colpo di sonno”
Sonno? “Cazzo, ho fatto un sogno delirante”
“Beh, capita, visto quello che le è accaduto”
“Da quanto sono qui?”
“Meno di ventiquattr’ore”
“Ho un gran mal di testa. E di collo. E di uccello… Ops, scusi”
Lei sorride, arrossendo un pochino. Mi massaggio il collo e sento qualcosa “Ha uno specchio?” chiedo
Lei me ne porta uno tondo e piccolo. Lo afferro e cerco di vedere cosa mi da’ fastidio. Due piccoli buchi paralleli “Siringhe?” chiedo
“no, signore” l’infermiera è vicinissima a me e snuda i denti acuminati “Morsi”
Appena fuori dalla testa di Mauro
Due uomini si stanno guardando perplessi “Quindi, mi ripeta: si è collegato alla realtà virtuale e?”
“E’ un videogame di ultima generazione. Ti strappa la mente e te la manda in un mondo virtuale vivido e reale”
“E questo che mondo era per lui?”
“Spiaggia, sesso e vampiri”
“Che gusti orrendi sti giovani”
“Beh, c’è stata un’anomalia e il sistema è andato offline”
“Beh, si può risvegliarlo, no?”
“Ah, ecco, il problema è questo: la sua mente si è persa”
“Persa dove?”
“Ovunque, ma non qui”
“Vuole dire che sto tizio ha il cervello intrappolato in una sorta di Matrix?”
“Sì”
“Storiaccia”
Di nuovo dentro
Sesso e vampiri. Io che inculo l’infermiera. Wanda e Emilia che mi mordono il collo. Sophia che si spalma la crema solare. La bionda nell’auto ride insieme ai poliziotti. Che cazzo di casino è questo?
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