L'adulterio di Franco bianchi - Ep.4

di
genere
tradimenti

Norma Calisso, si sollevò a sedere sui tacchi. Lo guardò con aria soddisfatta e si leccò oscenamente un piccola sbavatura di sperma che le era colata dalle labbra. Poi si alzò in piedi e versò altri due abbondanti whisky. Prese il suo e ne bevve un bel sorso. Quindi, reggendo i due tumblers in una mano e la bottiglia nell’altra si mise a camminare come una gatta verso la porta che dava sulle camere.
«Spero che stasera tu non abbia fretta di tornare a casa, Franco. Sono un po’ ubriaca, mi sento tanto tanto puttana, e credo che potrei farmi fare di tutto stanotte…»
Franco la seguì, sentendosi un leone che segue nella foresta le tracce di calore di una delle sue femmine. La donna aveva ancora addosso il reggiseno, il reggicalze e delle mutandine in pizzo coordinate, dei tanga. Le calze nere e i tacchi altissimi. No. Quella sera la moglie era in vacanza e non c’era nessuno ad aspettarlo a casa.
Dopo aver seminato i propri vestiti lungo il corridoio, le arrivò da dietro stringendole le grosse tette desiderate per vent’anni, si chinò sul suo collo trattenendosi dall’azzannarla. Poi la voltò come una giara nel tornio e stavolta le sue mani strinsero il sedere della femmina, mentre le bocche si univano, avide l’una dell’altra. Non c’era amore, ovviamente, ma smania tanta. D’un tratto la spinse sul letto quasi con rabbia. Lei ci cadde sopra scomposta, con le gambe inguainate nelle calze, la bocca socchiusa e le mutandine come ultimo ridicolo baluardo che per poco non finirono strappate via, mentre la bocca di lui si cacciava come fosse un cane da tana quasi dentro alla sua fica. Franco non era molto bravo nel cunnilingus, non ci si era mai dedicato con cura, ma lì non si trattava di adoperare eufemisticamente paroloni latini, lì si trattava di leccare la fica, avanti e indietro, dentro e fuori, e poi succhiare l’interruttore, come lo chiamava lui. Norma non si aspettava altro e gradì il trattamento, afferrandogli i capelli da fargli male, spingendoselo dentro quasi a inghiottirlo con la fica, stringendoselo contro e strusciandogli le cosce sul sul viso, le calze sulle spalle, spronandolo usando i tacchi a spillo come speroni. Quando Norma Calisso venne, il grugnito di soddisfazione di lui fu anche più forte del grido di lei.
Ma a quel punto, Franco era di nuovo pronto ed entrò in lei come fosse inseguito, come un’iradiddio, e lei quasi venne di nuovo urlandogli che sì, voleva essere scopata proprio così, senza riguardo, come una cagna, come una puttana e a lui, che non aveva mai detto una cosa del genere ad una donna reale, gli si ruppe come una diga in testa, e la chiamò puttana e troia, le disse che ne aveva abbastanza di lei e delle sue calze che scendono, del suo culo e delle sue tette a cui non fa altro che pensare da settimane. A quelle parole Norma Calisso rideva di un sorriso lurido, apriva di più le cosce, con le unghie gli graffiava la schiena, e rispondeva che sì, era la sua puttana, la sua zoccola, e lui il suo puttaniere, e che doveva sbatterla, e dargli tutto il suo cazzo, che ora era il suo, il suo cazzo, e che quel cazzo da ora si sarebbe alzato e abbassato solo per lei.
D’un tratto lei lo cacciò via con le gambe, ma solo per voltarsi e mettersi a quattro zampe. Lui le fu dietro e riprese a scoparla con forza ma a quel punto lei fece un gesto così osceno che lui non l’aveva neanche mai immaginato. Voltata per guardarlo negli occhi, si fece colare tra le dita dalle unghie laccate di rosso un bel po’ di saliva, quindi si portò la mano oltre la striscia di pizzo nero del reggicalze, tra le natiche, fino all’ano. Lui, sconvolto, senza smettere di sbatterla, la vide portarsi la saliva sull’ano, le sue dita, indice, medio, anulare, infilarcisi una dopo l’altra poi uscire e rientrare, mentre Norma Calisso, col suo sorriso lurido e il taglio alla Rachel tutto scapigliato, le ordinava di incularla.
Franco scoprì le delizie di un culo, il modo in cui si contrae, attira e spinge. Venne con un grido bestemmiando la madonna.

[Joe vi aspetta per il proseguo della storia su https://raccontiviola.wordpress.com/2023/04/01/ladulterio-di-franco-bianchi-ep-5-mi-dispiace-devo-andare/]
scritto il
2023-04-05
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