Febbre

di
genere
gay

“Non mi sento bene,” disse una voce, mi girai e vidi Billy che entrava nella stanza. Era un ragazzo di 18 anni che abitava vicino a me e a cui tenevo compagnia mentre i suoi genitori erano fuori, perché era ammalato. Stava a occhi bassi, i suoi begli occhi marroni e tristi mentre veniva verso di me sul divano. Era in tenuta da letto e fui piacevolmente sorpreso da quello che indossava. I ragazzi della sua età smettono di portare pigiami, di solito, ma lui non aveva ancora fatto la transizione, quello che portava lo stringeva ed era troppo piccolo. Era di cotone blu chiaro, abbracciava il suo torace snello e lasciava esposta un po' della morbida pancia, i bottoni avevano difficoltà a rimanere chiusi. I pantaloni non andavano meglio essendo di 6 centimetri troppo corti sulle sue gambe di ragazzo. Meglio di tutto era la protuberanza notevole del suo pene molle che pendeva di fianco; era circonciso e doveva essere di 10 centimetri da molle. Mi venne duro solo a guardarlo.
“Cosa c’è?” Chiesi mentre lui si lasciava cadere con un tonfo accanto a me. Misi una mano sul suo torace e lo spinsi indietro contro il divano. I pantaloni erano così stretti che l’apertura per il cazzo si apriva offrendo una prospettiva allettante dei morbidi peli pubici marroni e della base del suo uccello. Gli misi una mano sulla fronte.
“Ti senti un po’ caldo?” chiesi e lui accennò col capo silenziosamente. “Sarà meglio che ti provi la febbre.”
“Ok,” disse, d'accordo come al solito. Era un ragazzo così obbediente che sospettavo che avrebbe fatto qualunque cosa gli dicessi. Mi venne un'idea.
“Dove è il termometro?” chiesi.
“Vado a cercarlo,” Disse alzandosi. Mentre si allontanava osservai il suo piccolo sedere. I pantaloni lo stringevano così strettamente che potevo vedere chiaramente la fessura nel mezzo. Gli dissi di portare anche della vasellina e lui ritornò ubbidiente con le due cose. Fissai apertamente la sua protuberanza.
“Ok, sdraiati sul mio grembo a faccia in giù,” dissi prendendo il termometro. Lui sembrò sorpreso ma non chiese il perché mentre lo faceva. Qualche attimo più tardi quel morbido culo era davanti a me, la sua testa alla mia sinistra, le gambe a destra.
“Mi prenderai la temperatura dal culo?” Chiese.
“Si,” dissi io mettendo le mani sulle sue natiche e stringendole delicatamente. Erano morbide e sode. Io fingevo di confortarle strofinandovi sopra delicatamente le mani.
“Mia Mamma lo faceva così,” lui disse mettendosi comodo. Gli carezzai le gambe salendo al suo sedere morbido, poi feci scivolare le mani sotto la sua camicia, carezzandogli un po' la schiena.
“Lei lo faceva così?”
“Uh uh. Mi piace di più che in bocca, ma lei dice che sono troppo vecchio per farlo in quella maniera.”
Io sorrisi maliziosamente. “Beh, non glielo diremo, ok?”
“Ok,” disse allegramente. Il mio cazzo pulsò.
Andai sotto il suo stomaco e sbottonai un po' la camicia allargandola. “Voglio che tu stia bene mentre sei sotto la mia cura questa sera,” dissi allargandogli la camicia e carezzandogli la schiena.
“Ok,” disse d'accordo. Alla fine non riuscivo più a resistere. Feci scivolare le mani sotto la vita dello stretto pigiama spingendole lentamente sul suo sedere rosa, allargando le dita e spingendo in giù coi palmi. Era grande la sensazione della sua pelle mentre scoprivo il suo sedere ai miei occhi. Feci una pausa dandogli una stretta amichevole. Una volta che il suo sedere fu nudo, gli passai sotto e feci scivolai di nuovo la mia mano sotto il nastro della vita. Subito le mie dita incontrarono i morbidi peli pubici, poi il suo pene che mi riempì il palmo della mano, le mie dita circondarono le sue palle. Gli diedi una piccola stretta ed accarezzai delicatamente la sua giovane asta agendo come se non stessi facendo niente mentre l’altra mano spingeva i pantaloni in giù alle sue ginocchia. Gli strofinai di nuovo il culo.
“Tutto bene?” Chiesi piano.
La sua testa si girò verso di me, i suoi brillanti occhi marroni ora cercavano i miei. “Uh uh. Già mi sento meglio.”
“Bene.” e rilasciai con dispiacere le sue parti private, le mie dita lo carezzarono un'ultima volta mentre passavo alla fase successiva. Bagnai un dito nella vasellina e rimarcai: “E’ probabile che dapprima dia fastidio, ok?”
“Non lo sarà,” lui disse. “Mi ricordo.”
L’incoraggiamento a conficcare il mio dito nel suo sedere era fin troppo evidente. Gli allargai le natiche e vidi il buco del culo senza peli che aspettava impaziente. Con uno sguardo diabolico spinsi il dito contro il suo ano e lo tenni là. Con mia sorpresa, lui alzò il sedere spingendo contro il mio dito che così scivolò dentro.
“Bravo ragazzo,” dissi rauco mentre facevo scivolare dentro ulteriormente il mio dito. Cominciai a carezzarlo con l’altra mano, avanti ed indietro sul sedere mentre il dito gli lavorava il culo, entrò la prima nocca, poi la seconda e finalmente entrò completamente. Dopo qualche momento sentii qualche cosa che pigiava contro la mia gamba sinistra e lo guardai. Mi stava sorridendo con gli occhi semichiusi. L'oggetto che pigiava contro la mia coscia spinse più forte e mi resi conto di quello che era. Mi sentii mancare.
La mia mano scivolò di nuovo sotto la sua pancia e subito le mie dita incontrarono un caldo pene semiduro ma già piuttosto grosso. Il suo sorriso ed anche il mio mentre avvolgevo il suo uccello con la mia mano, tirandolo delicatamente e spingendolo nella mia mano. Lo sentii diventare sempre più grosso. Un basso lamento gli scappò.
“Come ti senti ora?” Gli chiesi sorridendo.
“Felice,” disse.
“Bene. Perché non ti giri sulla schiena e lo facciamo così?”
“Ok.”
Feci scivolare fuori il dito e lo guardai mentre si girava verso me. I miei occhi andarono subito al suo cazzo e lui rotolò sopra la schiena sul mio grembo. Quasi venni nei pantaloni. Vidi il suo pene diventare più lungo e più grosso davanti ai miei occhi, un set di palle lo completavano pendenti sotto e coperte di morbidi peli. Il suo uccello crebbe alla sua piena lunghezza di quasi 20 centimetri giungendo quasi all’ombelico. La mia mano si allungò per sbottonargli la camicia rivelando i grandi capezzoli. Anche loro erano duri come imparai quando il mio palmo li carezzò ed i capezzoli eretti vi pigiarono contro. Lui inarcò anche la schiena chiaramente godendo di essere esplorato. Io volevo vedere di più, così con l’altra mano diedi uno strattone ai suoi pantaloni, la loro vista, raggruppati alle sue caviglie, mi eccitò. Ora era quasi nudo ed allargò le gambe. Feci scivolare la destra sotto il suo culo che lui alzò per permettermi di reinserirvi il dito. Una volta che fu dentro lui spinse di nuovo le anche verso il basso e scivolò sopra il mio dito.
“Sono così eccitato,” disse con una vocina mentre allungava un braccio per sentire il mio torace.
“Lo vedo,” dissi raucamente. Alzai il suo cazzo sentendolo pulsare nella mia mano. Lui si lamentò ed io non potevo aspettare oltre. Mi curvai in avanti e delicatamente baciai la testa del suo pene. Ne emerse subito un pò di liquido pre seminale che mi affrettai a leccare. La mia lingua circondò la sua testa mentre stringevo delicatamente la base del suo uccello. Lo vedevo già pulsare, era vicino a venire, ma io volevo di più.
Feci scivolare le labbra sulla testa e lo presi in bocca, la mia lingua circondò la testa prima che cominciassi a succhiarne delicatamente la punta mentre il mio dito continuava a sondargli il culo. Dopo un minuto presi dentro di me altri due centimetri del suo cazzo poi aspettai un altro minuto prima di prenderne altri due centimetri. Lui si rese conto di quello che stavo facendo e si lamentò in agonia. Passarono altri cinque minuti prima che avessi tutto in bocca e gola, il mio naso era seppellito nei suoi giovani peli pubici. Ed in quel momento avrebbe avuto il suo primo orgasmo ma io non gli permisi di venire sentendo il suo pene battere tra le mie labbra. Quando la sua ansia diminuì ricominciai a succhiare, questa volta più forte, prendendo il pieno controllo del suo uccello. La sua respirazione si affrettò, la sua pancia morbida saliva e scendeva rapidamente con una serie di lamenti. Improvvisamente trattenne il fiato e poi, finalmente, gli sfuggì un lamento profondo e lungo, il suo corpo si tese e con un urlo acuto il suo cazzo eruttò fuoco liquido nella mia gola. Io ingoiai il suo sperma fiotto dopo fiotto, il suo sedere stringeva spasmodicamente il mio dito.
Anche dopo che ebbe finito io continuai a succhiarlo, ora dolcemente, mentre i suoi lamenti si acquietavano, il suo culo lasciava andare il mio dito ed il suo corpo si rilassava. Comunque il suo pene rimase rigido nella mia bocca e mi dispiacque lasciarlo uscire mentre estraevo il dito dal suo culo. Nei suoi occhi c’era un’espressione di adorazione.
“Girati!” comandai.
“Ok,” bisbigliò assentendo. Questa volta lo spinsi via da me e diedi uno strattone ai suoi pantaloni ed alla camicia. Ora era nudo in ginocchio sul divano, il cazzo orgogliosamente in aria. Mi tolsi i vestiti il più velocemente possibile, strisciai dietro di lui sul divano e gli allargai le gambe. Pre eiaculazione gocciolò dal mio cazzo mentre si avvicinava al culo nudo che lui spingeva verso di me. Afferrai le sue anche snelle e senza alcun preambolo spinsi il mio cazzo dentro di lui. Non so chi gemette più forte ma, dopo due brevi spinte per scaldarlo, lo spinsi dentro sino all'elsa, seppellendo la mia virilità in quel bel ragazzo obbediente. Formicolai per la stimolazione dalla testa ai piedi e la cosa aumentò quando lui cominciò a scivolare avanti ed indietro sopra me lui. Era chiaro che mi voleva quanto io volevo lui, non potevo crederlo.
Cominciammo a spingere insieme, un uggiolare di piacere usciva dalla mia gola. Normalmente riesco a resistere a lungo ma quella volta eruttai il mio carico nel suo sedere nudo in meno di un minuto muggendo di piacere come se non fossi mai venuto prima. Faticavo a riconoscermi. Quando finiii di eiaculare ero ancora così eccitato che lo inculai di nuovo a lungo e con forza, ora prendendomi il mio tempo entrando ed uscendo dal suo piccolo culo. Gli afferrai il cazzo con una mano e lui si lamentò, si appoggiò a me e continuammo a fottere così finché lui alla fine venne di nuovo, questa volta il suo culo strinse il mio cazzo mentre lo faceva. Era troppo ed io venni nel suo sedere per una seconda volta.
Dopo di ciò crollammo sopra il divano, i nostri cazzi continuavano a stare orgogliosamente eretti mentre lui si scioglieva nelle mie braccia e le sue labbra cercavano le mie. Ero sicuro che la sua temperatura era veramente aumentata quella sera ed ora ero ansioso di metterlo a letto al più presto, anche perchè stavo progettando di raggiungerlo.
di
scritto il
2013-10-27
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