La signora coi tacchi alti 3

Scritto da , il 2021-06-21, genere feticismo

Arrivai da Antonella nella prima parte della mattinata. Lei era fantastica: indossava un abitino estivo, leggerissimo, poco sopra le ginocchia ed avvolgente sul seno. Ai piedi aveva due zeppe di sughero molto alte e notai che non aveva lo smalto alle unghie. L'ingresso dell'appartamento era stato organizzato per farmi impazzire ... un pò ovunque vedevo esposte le sue scarpe, come se fossero soprammobili o sculture da esporre. Mi fece vedere anche le altre stanze e pure in quelle (compreso il bagno) spiccavano ovunque scarpe e tacchi in bella mostra. Antonella: sembra un museo vero ? Spero ti piaccia! Io: si si, molto bello, poi sai che alcune opere d'arte mi piacciono più altre, ma io non sono qui per il museo, sono qui per te e lì, in mezzo al corridoio la tirai a me e presi a baciarla, ad accarezzarla, a strizzare, a leccarle. Quell'abitino leggero e scivoloso mi eccitava parecchio... senza fatica la presi in braccio e la portai in camera da letto, la adagiai delicatamente sul materasso, le tolsi la prima zeppa, erano davvero alte... le tolsi la seconda, Antonella si girò e le abbassai la cerniera dell'abito, le sfilai il vestito, le slacciai il reggiseno e le sfilai le mutandine. Mi spogliai velocissimo e la raggiunsi a letto. Ricominciammo a baciarci ed accarezzarci e lei con una gamba cominciò a premere sul mio cazzo duro. Avrei voluto scoparla subito, ma dato che la giornata sarebbe stata lunga mi concentrai sui "preliminari" ... parlavamo poco, un pò perchè le nostre labbra e le nostre lingue erano impegnate, un pò perchè vi era un'inspiegabile intesa, quasi una sincronia. La baciai più volte sul collo, passai alle spalle, poi scesi sui seni, dove forse mi soffermai un pò troppo ... a strizzarli, succhiarli, leccarli, ma quei capezzoli erano così belli che non potei farne a meno, scesi e qualche bacetto arrivò anche per la pancia e l'ombelico, scesi ancora e le leccai un fianco, poi mi diressi versi la sua vagina e le leccai l'interno coscia, sentivo il suo calore, i suoi umori, ma non mi fermai e proseguii con una serie di baci lungo le gambe, arrivai presto alle caviglie ed ai piedi, che mi limitai a sbaciucchiare senza troppo ardore (ma in realtà avrei voluto letteralmente mangiarmeli). La feci girare e ricominciai il viaggio in salita, un paio di leggeri morsi ai talloni, e via di baci fino al culo. Mamma mia che culo che aveva Antonella! Sembrava disegnato con un compasso. Baciai le sui natiche più volte e mi avvicinai al suo buchino, ma senza ma sfiorarlo, poi le diedi alcune leccate nella parte alta della riga del sedere e poi portai sempre più in alto, dove presi a mordicchiarle le spalle, poi il collo e poi riprendemmo a baciarci con foga. Eravamo entrambe molto eccitati, le nostre mani presero a masturbare i nostri genitali: Antonella mi segava con decisione ed io dopo un pò di carezze esterne le avevo infilato un paio di dita nella vulva. Ansimavamo, a tratti arrivavano degli urletti, ma di scopare non se ne parlava ancora. Mantendo le dita in continuo movimento e lasciandole il cazzo tra le mani mi girai e ripresi a baciarle i piedi... questa volta i baci erano più intensi e pian piano iniziai a succhiarle le dita, a mordere i talloni, a leccare il collo dei piedi. Interruppi il ditalino per concentrarmi interamente sui piedi di Antonella, lei godeva di queste attenzioni e me lo faceva intuire anche dal ritmo col quale continuava a segarmi in cazzo, infatti in alcuni momenti, ad esempio quando mi infilavo in bocca un suo alluce o tutto un suo piede e succhiavo con energia, il ritmo diventava infernale e mi toccava fermarmi altrimenti rischiavo di venire. Andai avanti molto tempo a baciarle e succhiarle i piedi e lei non si lamentava, anzi, sembrava apprezzare molto quelle mie attenzioni. Antonella però, ad un certo punto, staccò la mano dal mio membro e volle cambiare posizione. Mi fece sedere sul bordo del letto, poi prese un cuscino e si sdraiò sul pavimento di schiena e prese il mio cazzo stringendolo tra i suoi piedi ed iniziò a segarlo con energia. Io ero in estasi ed avrei voluto venire subito, ma cercavo di resistere ... le mi guardò, sorrise e disse, mi sa che questa posizione è meglio che la teniamo per il gran finale... io: si si, perché qui si rischia. Si alzò, mi spinse in dietro facendomi cadere sul materasso, mi saltò sopra ed in un attimo il mio cazzo scivolò dentro di lei che iniziò a muoversi avanti e in dietro, su e giù, ed in pochi minuti venne. Io non mi ero praticamente mosso, ma evidentemente tutti i preliminari l'avevano mandata molto su di giri, appena si riprese, tornò a posizionarsi sul pavimento, alzò i sui splendidi piedi e prese a segarmi il cazzo. Antonella mi disse: adesso tocca a te! Io mi alzai e mi godevo il momento. I suoi piedi mi segavano veloci e non resistevo più ... in pochi minuti arrivai al limite. Dal mio cazzo partirono un paio di schizzi potenti che le imbrattarono il viso sorridente, poi arretrai leggermente e tutti gli altri schizzi inondarono i suoi splendidi piedi. Erano solo le undici ...

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