Una questione di pelle ( II parte e penultima)

Scritto da , il 2020-08-27, genere incesti

Da 15 giorni sto da mia madre al mare e il sole leggero del mattino e l'acqua di mare fanno miracoli sulla mia pelle, molto meglio degli unguenti puzzolenti per psoriasi, desquamazioni quasi sparite. Ma dentro di me c'è qualcosa di oscuro e marcio; che ironia avermi chiamato Serena.
Papà non è stato una sorpresa, tutt'altro: non essendo pratico di internet non capisce che tutto quello che guarda può essere scoperto: porno amatoriale di tutti i generi. Malgrado si sia sforzato di sviluppare una certa vena intellettuale solo per cercare di essere all'altezza di mia madre e del suo circolo di amicizie rimane sempre il rozzo e ignorante operaio edile, squallido nei modi, agisce solo istintivamente, talvolta a livello bestiale, sopratutto quando beve; disoccupato da un anno, ha mantenuto il fisico tosto, solo un poco appesantito, grazie ad anni di lavoro pesante e duro, un corpo massiccio, i tatuaggi, i capelli rasati a zero, rude e senza mezze misure. Quindi? Quindi non dovrebbe stupirmi quello che ha fatto lui. È di ME che devo stupirmi: Se mi chiedo:"Ti è piaciuto quello che ti ha fatto?" La risposta è:" Si, mi è piaciuto". Non me ne è mai fregato niente degli uomini e del sesso ma è accaduta questa cosa, e istintivamente sapevo cosa fare, ne avevo un bisogno fisico. E sì, mi ha eccitato, ho sentito tutti i sensi diventare acuti e moltiplicarsi per 1000, vedere il suo corpo nudo e il grosso cazzo, sentirlo ansimare e gemere e dirmi parole sconnesse e oscene, l'odore di sesso, di cazzo, sborra e sudore...ho adorato la sua animalita'; si mi è piaciuto.
Era solo una questione di giorni forse di ore e si sarebbe ripresentato. Dovevo decidere in fretta se lasciarmi andare alla sua depravazione o cercare una via di fuga.
La risposta l'ho avuta presto. Una sera sono andata in soggiorno e l'ho trovato seduto sul divano, pantaloncini abbassati, cazzo in mano se lo stava trastullando per farlo diventare duro. E intanto mi guardava. Ho fatto quei due passi e mi sono seduta accanto a lui, mi sono scansata i capelli portandoli dietro l'orecchio, mi sono chinata e l'ho preso in bocca; papà si è sistemato più comodo all'indietro e con una mano sulla mia testa si godeva la performance. Anche stavolta mi era piaciuto tutto e mi sono convinta che era lecito fare sesso spinto con mio padre se mi dava piacere; è emersa in me, latente negli anni, la mia parte paterna; e una piacevole consapevolezza della troia affamata che era sempre stata in me. Un padre depravato, maiale com'era, sembrava essere quello che avevo sempre voluto.
Ma...c'era un ma...e in breve qualcosa di nuovo è emerso e ho cominciato a preoccuparmi.
Per compiacerlo e per vedere nei suoi occhi quel l'insana degenerazione che cominciavo ad adorare, una sera, rientrato a casa, ha cominciato a chiamarmi e non sentendo risposta a cominciato a cercarmi per casa: i suoi occhi si sono posati su di me stesa nuda sul letto, mani allacciate dietro la testa, gambe aperte con ginocchia alzate gli mostravo una fica depilata, vergine, le labbra strette e turgide, gli ho detto:" Ciao Papà ti rilassi un po'con me?". Nudo in un lampo mi ha osservato per 5 minuti a distanza masturbandosi lentamente e con gusto. Poi è montato sul letto e si è chinato a passare la lingua all'interno delle mie cosce e sull'inguine per passare a leccarmi le grandi labbra e la fica tutta con lente passate di lingua; a quel punto una intensa sensazione di estremo piacere mi ha avvolto in una improvvisa fiammata e lui, capendolo, con due dita ha divaricato le grandi labbra e ha cominciato a leccarmi con movimenti esperti anche le piccole labbra e il clitoride. Una vampata di piacere immenso ma stavolta non sopportabile mi ha avvolto in una frazione di secondo e ho cominciato prima a gemere forte e poi a gridare di piacere che sembrava potesse durare fino all'eternità, ho arcuato la schiena al massimo e mi sono ribbuttata giù, ho arcuato e sospirato come se stessi per morire e gli ho detto di smettere. Ma la lingua viscida entrava in me, riusciva, si insinuava tra grandi e piccole labbra per diventare rigida e dura quando stuzzicava e si accaniva sul clitoride. Il clitoride era duro come il grilletto di una pistola e si offriva dritto as essere perseguitato ancora. Gli urlavo di smettere e mi contorcevo ma papà mi teneva ferma e al tempo stesso mi auguravo che continuasse all'infinito visto che ormai il tempo aveva perso la sua dimensione umana ed era diventato quel piacere stesso. La mia fica era bagnata fradicia e la lingua si muoveva nel suo elemento sgusciando dappertutto senza tregua e velocissima. Ma la tregua e' arrivata perché papà raggiunto l'orgasmo per l'eccitazione si è tirato su, ha preso il cazzo in mano masturbandosi veloce e me lo ha rivolto verso il ventre sborrandoci sopra. Poi al culmine della sua eccitazione e ormai fuori dalla ragione completamente mi ha ordinato di spalmare la sborra sulle parti colpite da psoriasi; mi sono rifiutata, mi ha schiaffeggiato più volte, me la ha spalmata lui stesso, mani, piedi, gomiti, poi cominciando dalle dita dei piedi ha iniziato a succhiare e leccare e a quel punto mi sono liberata e mi sono chiusa a chiave in camera mia.





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