Gusti strani 5

Scritto da , il 2020-04-07, genere pulp

Essere qui ora davanti al mio pc, in vestaglietta reggicalze calze e tacchi, a ricordare i bei momenti della mia infanzia, è appagante, di strada ne ho fatta, ma anche nel vero senso della parola, in collegio fino alla maturità, ne ho e ne abbiamo fatte di marchette io e i miei compagni.
I preti che ci accudivano, e le suore, sono stati insegnanti fantastici, con loro, specialmente io ho avuto avventure sessuali da capogiro.
Comunque, dicevo, ero da pochi giorni entrata a far parte delle studentesse del collegio, e da subito, riconosciuta come la donna di don Luca, per prima cosa, fui trasferita nella sua camera, e avevo dispense da ogni obbligo se non l'accudire lui giorno e notte.
L a prima settimana, la passai diciamo tranquillamente, mi adattai agli orari, e mi impegnai a conoscere i miei e le mie compagne, e devo dire che facemmo subito amicizia, e come poi scoprii, eravamo, tutti e tutte carne da macello.
io a differenza loro, di sera giacevo con don Luca, che si prendeva cura del mio culetto, scopandomi più volte a sera, facendomi godere moltissimo.
Poi un bel giorno, ero a lezione, quando mi fece chiamare don Luca, l'insegnante, una suorina dolce e simpatica mi indicò dove recarmi, e prima di uscire mi disse, stai attenta tesoro, e io svelta raggiunsi il don.
Entrai nel suo studio, non era solo, con lui seduti alla scrivania c'erano due uomini, uno giovane circa 25 anni, l'altro sui settanta, entrai, mi avvicinai al don, mi misi al suo fianco, vicinissima come lui voleva, e mentre mi presentava, infilò la sua mano sotto la gonna, mi scostò gli slip, e afferrò il mio cazzetto, vedi Paolo disse al vecchio, Paola è una brava studentessa, sveglia e servizievole, non avrà difficoltà ad assecondare ogni tuo desiderio, lasciò il mio cazzetto e mi disse, bene tesoro, vai in mezzo alla stanza e spogliati, immediatamente eseguii, mi tolsi la camicetta, e la gonna, mi sfilai il reggiseno e gli slip, rimasi in reggicalze e tacchi, ero truccata e mi ero appena sistemata il rossetto, il vecchio si alzò, mi ragginse, mi palpò per bene i glutei, poi il cazzetto, e poi il seno, poco pronunciato, si don Luca disse dopo un po', si può fare, è chiaro che la dovremo tenere in osservazione tra prima e dopo una quindicina di giorni, e se tutto và bene, la ragazza avrà un bel seno della quarta, che tù potrai strizzare per bene vecchia canaglia, e rise, il ragazzo, si alzò, mi raggiunse, vieni mi disse e mi aiutò a raccogliere le mie cose e uscimmo.
In corridoi gli chiesi che stesse succedendo lui mi guardò, e mi disse, è iniziata la tua femminilizzazione piccola, tra poco avrai due tette da favola, lui è il miglior professore di chirurgia estetica, vedrai che bella diventerai, poi mi accompagno, nel salottino, ero nuda, entrarono delle suore, prparate la valigia della signorina, verrà con noi, loro sorrisero e eseguirono, io ero sempre nuda, vieni, mi disse inginocchiati, lo feci, si sbottonò, e tolto il suo cazzo mi disse succhia e bevi, lo infilai in bocca e mi dedicai anima e corpo al suo cazzo, e lo feci venire e bevvi tutto il suo sperma, ma avevo voglia, e così mi alzai e ritornai da don Luca, che nel vedermi rimase un po' contrariato, io mi appoggiai alla scrivania, divaricai le gambe, mi girai e dissi, don, ti prego, non resisto, scopami, lui sorrise, disse scusami Paolo, sollevò la tunica, sistemò il suo reggicalze, prese tra le dita il suo cazzo duro e tosto, appoggiai il viso sapevo che da lì a poco, mi avrebbe violentata, senza bagnarmi ne nulla, avrei urlato dal dolore e dal piacere, una cosa dissi don, prima di iniziare apri laporta, stanno uscendo tutti dalle aule, così mi sentiranno e avrai un pubblico adorante, lui rise, Paolo aprì la porta, sentii la campanella, chiusi gli occhi, e un attimo dopo lo sentìì entrare, divaricai il più possibile, ma era grosso , sentii un schiocco, mi aveva senza dubbio rotto, ma entrò, urlai, non mollò un attimo, entrò tutto, e poi mi montò.
Iniziai pef fortuna a bagnarmi, e così piano piano il dolore si calmò, intanto gli studenti si accalcarono, alla porta, e iniziarono ad entrare, mi ero messa al lato della scrivania che si vedesse bene il cazzo che entrava e usciva era fantastico, iniziai a sborrare dal cazzetto, e poi a fare pipì, mi colava sulle gambe fin dentro alle scarpe era calda, era stupendo, così poco dopo il don mi riempì di sperma, e si sfilò, rimasi ansimante poi fece cenno alla suora, lei si avvicinò, mi prese per un braccio, mi portò in corridoio, mi fece inginocchiare vicino a una grata a terra, e fece cenno ai presenti di fare quello che sapevano, in un attimo, i maschi, erano a cazzo duro, a sborrarmi, e le femmine, iniziarono a urinarmi sul corpo ridendo felici e contente, in breve fui iena di sperma e piscio, ottimo disse Paolo, ora vai in auto, mi alzai e in quelli condizioni salii in auto e partii con lo.
Sarei ritornata 20 giorni dopo trasformata.

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