Ma cosa è successo

Scritto da , il 2019-06-19, genere trio

Cavolo non ci credo, sono già passati tre mesi da quando ho iniziato a lavorare. Sembra strano per quello che ho raccontato prima nel mio diario, ma l’unica con cui faccio ancora sesso è Sonia. Del resto vivo con lei. In un certo senso meglio così, non vorrei passare per la puttana dell’ufficio. Anche se con qualche cliente sono uscita, ma solo per interesse personale.

Finalmente oggi, dopo aver mosso il culo per tutta Milano, mi posso rilassare in palestra. L’unico luogo in città dove posso essere me stessa e non devo fare la leccaculo per forza. Corro, mi alleno alla panca e intanto ascolto la mia musica preferita.

Ma poi all’improvviso

“Tu guarda pure tu ti alleni qui?” ok questa voce la riconosco. Mi volto. “Ciao Antonella” devo essere sincera tra me e Antonella non c’è un grande rapporto, anzi non c’è nessun rapporto. Lei mi dice solo con quali clienti devo parlare e poi se ne va. Mi sorride, se ne sta li con il suo fisico perfetto, devo ammetterlo, è davvero una bella donna. “Da quanto vieni qui? E’ strano che non ti avevo mai visto, dato che è una vita che mi alleno qui, anzi una volta ci lavoravo pure” “Bhe sai mi ha fatto conoscere questa palestra per sole donne Sonia, e da allora vengo qui tre giorni a settiman” “Bene in ufficio ci teniamo che le nostre dipendenti siano in forma, soprattutto il nostro caro Andrea” e mi sorride. Ecco sta stronza mi ha rovinato la serata. “Scusami Antonella, ma Sonia mi aspetta per cena. E’ stato un piacere vederti” mica tanto. “Ok signorina perfettina sei sempre la solita simpatica”. Mi sa che si è offesa.

Mi dirigo verso gli spogliatoi, mi spoglio ed entro nella doccia. Me ne sto a fischiettare mentre mi lavo e all’improvviso si apre l’anta del Box Doccia e indovinate chi entra. Si proprio Antonella mi guarda. E mi dice “Ti sembra giusto che tutti in ufficio ti hanno assaggiata e io nulla?” “Ma come, dai esci da qui subito” Mi si mette dietro mi bacia il collo e mi dice “Sai pure io anni fa ho fatto sesso con Sonia è proprio una ragazza intraprendente non credi” “Ti vuoi paragonare a Sonia ora? Lei è una dolcissima ragazza.” “Ahhaha tesoro tu non la conosci affatto credimi.” All’improvisso mi morde le labbra e mi accarezza il seno. Poi prende il sapone e me lo passa sulla passerina. “Tesoro questa la deve tenere sempre pulita. Sai sono un po’ arrabbiata con te. Ti hanno scopata tutti e a me non hai mai pensato.” E mi infila due dita nella figa. Inizio ad ansimare. Mi giro, la bacio. “Pensavo che tu fossi proprietà privata di Andrea.” “La tua ingenuita mi fa sempre ridere. Io faccio sempre quello che voglio e posso dire che lo tengo per le palle. Non riesce a fare meno di me”. Mi bacia ancora, poi mi da una pacca sul culo. “Sai ho fame pure io, su andiamo da Sonia a fagli una sorpresa” Perché succedono tutte a me? Però immagino che molti vorrebbero stare al mio posto. Esco mi rimetto i leggings e la maglietta e aspetto Antonella. Lei appare con i suoi soliti pantaloni neri e camicietta bianca. “Dai subordinata” e si mette a ridere “è da una vita che non vado a casa di Sonia, sono curiosa di vedere come l’avete trasformata.”

Mentre sono in macchina con lei, mi isolo un attimo e mi chiedo da quando Sonia e Antonella siano così amiche. In questi tre mesi le ho sempre viste distaccata. Immagino, forse, che in passato hanno avuto una relazione ed è finita male.
“Cosa c’è signorina, a cosa stai pensando?” “Nulla Antonella, da quando lavoro da voi mi succesono sempre cose strane” “E non hai ancora visto nulla. Dai scema scherzo. Ci piace considerarsi una grande famiglia di mascalzoni.” Parcheggia sotto casa. “Prime la padrone di casa” e dicendomi cosi mi fa andare avanti palpandomi il sedere. Apro la porta e urlo: “Sonia sono tornata a casa. Ho una sorpresa per te” Lei si affaccia dalla cucina, ci guarda entrambe e dice solo un verso “Ah” La prima a prendere la parola è Antonella. “Su madame, non è la prima volta che vengo a casa tua, cosa è quella faccia” “Milady, sono solo sorpresa, è una vita che non viene a casa mia, credo da quella volta che ti sei scopata mio padre davanti a tutti” “Opss” e si morde le labbra “Sei ancora incazzata con me” “Dai lasciamo perdere. Ti va bene della pasta con il rago, ho solo quello” “Madame, tutto quello che fa lei va bene”

Ora non credere che sia la situazione più imbarazzante del mondo. Non vedo l’ora che questa sera passi veloce. Che cosa mi è saltato in testa di portarla a casa. Con mia grande sorpresa la cena passa in modo piacevole con tanti silenzi per fortuna. L’unica nota stonata è stata la gamba di Antonella che ogni tre x due si infila tra le mie gambe, cercando di provocarmi e io ogni volta certo di tirarmi indietro.

Dopo un interminale silenzio Sonia sbotta “Ci vuoi dire perché cazzo sei venuta a fare stasera? Ti conosco da anni e tu hai sempre qualcosa in mente.” Antonella inizia a ridere “Cara la mia Sonia mi conosci proprio bene. Sai, è da quando che questa stronzetta” e mi indica con il dito “mi ha gettato il mio slip pieno di sborra sulla scrivania, che cerco un modo di vendicarmi. E credo che sia giunto il momento” Inizio a spaventarmi “Cosa vorresti dire?” “Nulla penso solo che è giunto il momento di conoscere la vera Sonia” Si alza bacia Sonia. “Sai io sono stata la sua prima donna, me la sono portata a letto quando aveva 16 anni, subito dopo aver vesteggiato il suo compleanno” gli infila la mano tra le gambe “ho ragione vero madame” Sonia non dice nulla e si fa massaggiare. “Da quello che mi dice la figlia del capo, tu sei molto generosa a letto, e oggi ti faremo conoscere il vero sesso.” Sonia si alza dalla tavola e urla “Lei non è ancora pronta per certe cose” Quella stronza di Antonella e risponde “Nella nostra azienda decido tutto io hai capito? Se dico che lei ora è pronta è pronta. Ora Madame vai di la e preparari tutto l’occorrente” Sonia non sembra più lei. Si alza e ci lascia da sole. Intanto antonella si avvicina a me. Si sbottona la camicia e mette in evidente la sua terza tonica. Si siede a cavalcioni sopra di me e inizia a baciarmi. “Vedrai tesoro ti divertirai con me” e mi sbatte la lingua in bocca. Accidenti non riesco a reagire. Non riesco a dire e fare nulla. Assecondo solo quello che mi dice lei. Esercita un incredibile fascino su di me. Il fascino delle bastarde. Le nostre lingue si accortigliano. Lei mi leva la maglietta. Mi accarezza le tette, me le bacia. “Tesoro non avere paura, alla fine ti divertirai. E’ ora che conosci il vero carattere di Sonia, ti prende per il culo da mesi” Senza dirmi nulla, mi infila la mano nei leggings e inizia a sgrillettarmi il clito. “Da stasera capirai pure chi comanda davvero” Io come al solito non so reagire. Nello stesso tempo sono incazzata, e nello stesso tempo mi sento dannatamente eccitata. Mi sbatte le tette in faccia e mi grida “leccale troia” Obbedisco lecco e mordo i capezzoli, ma quanto si allena questa? Il suo seno sempra di marmo.
“Credo che a questo punto Sonia sia pronta ma prima devo scaldare bene te tesoro” Si toglie dalle mie gambe. “Alzati in piedi subito!!” Obbedisco. Lei si avvicina mi sfila i leggins. Si inginocchia. “Ma tu guarda è proprio vero che non porti mai le mutandine”. Inizia a leccarmela intensamente, inserendo due dita nella passera. Io inizio a tremare. Mi afferra le chiappe. Sento le sue unghie entrare nella mia carne. Io le accarezzo i suoi lunghi capelli biondi. Starei qui per ore, ma lei ha un idea diversa. Si rialza. “Ora sei pronta” mi prende per mano e mi porta in sala. La prima cosa che noto entrando è Sonia che si è cambiata. Si è fatta la coda, indossa il suo corpetto con i lacci, tanto stretto che gli scoppiano le donne, degli stivali, che non ho mai visto, che gli arrivano sl ginochio e, mio dio mi fa paura solo a guardando, un enorme fallo nero. Faccio per scappare, ma Antonella mi trattiene “Da come hai reagito mi sa che te lo teneva nascosto” e poi mi urla “Inginocchiati” La guardo “Ma come?” Lei urla di nuovo “Inginocchiati” Lo faccio tremante. Lei mi prende per i capelli. “Ora gli lo lecchi” Impaurita apro la bocca e mi faccio infilzare da quel enorme coso nero di plastica. E’ talmente grosso che faccio fatica a respirare. Intanto Antonella mi accarezza il seno e ogni tanto mi sculaccia il culo. Il sedere inizia a farmi male. Ho tanta voglia di scappare, ma nello stesso tempo voglio vedere come va a finire.

Antonella mi fa alzare in piedi e mi accompagna verso il divano letto, dove dormo ogni notte, o meglio le volte in cui non dormo con Sonia. Mi urla “Dammi le mani” La guardo “Cosa?” “Cosa, cosa, cosa. Sai dire solo quello? Dammi le mani zoccola” Gli le porgo. Lei prende dei lacci. Mi fa sdraiare. E mi lega le mani al termosifone dietro il cuscino. Ora sono proprio nelle loro mani letteralmente. Lei mi schiaffeggia le tette e mi lecca i capezzoli. Si toglie i pantaloni. Nella mia testa penso che era ora. Si mette sopra la mia testa. Si china lentamente sulla mia faccia. “Ora troietta me la lecchi” Senza pensarci due volte inizio a leccarla, mentre lei passa il palmo sulla mia passera ormai diventata un fiume in piena. Lei inizia ad ansimare e sti tocca le tette e urla “Brava zoccoletta fai godere la Milady” Do il meglio di me e sento la sua rugiada colarmi addosso. Poi, con un rapido gesto, si sdraia letteramente sopra di me e inizia a baciarmi. Senza capire il perché sussurro “E’ questa sarebbe una punizione” Mi mette la mano sul collo “Tu devi stare zitta hai capito” Mi allarga le gambe e inizia strusciare la sua figa sopra di me. “Oddio, Oddio ti prengo continua.” “Ancora parli” e mi da una sperla. Lei spinge ancora più forte. Io sto quasi per venire e lei ne accorge e smette di botto. Mi accarezza la passera delicatamente e mi bacio. “Ti avevo detto, che ti avrei fatto conoscera la vera Sonia” Dopo queste parole, si rimette a cavalcioni sopra la mia faccia. Mi sputo sopra la vacina e me la tiene aperta con le dita. “Ora Madame fai vedere a questa zoccoletta di cosa sei capace” Lei titubante. “Milady non è ancora pronta” “Zitta oppure, dopo un pompino, convinco tuo a farti lavorare davvero” A questo punto Sonia obbedisce. Fa passare l’enorme fallo sopra il mio clito. Poi lo spinge lentamente dentro di me. E io subito mi metto ad urlare. Antonella mi tappa la bocca. “Sonia allora te la vuoi fottere o meno?”
La mia amica inizia a fottermi sul serio. Sento tutto il cazzo dentro di me. Anche se vorrei tanto scappare, in realtà non mi sono mai sentita cosi eccitata in vita mia. Antonella struscia la sua passera sopra la mia faccia e si mette a gemere in modo intenso. Nello stesso tempo sento le sue unghie dentro le mie tette. Senza capire il motivo inizio a piangere. Sento che il cazzo nero mi sta aprendo. Guardo il viso di Sonia e mi fa quasi paura. Davvero no l’ho mai vista cosi. Antonella mi viene in faccia e inizia a incitare e baciare Sonia. Sonia non si ferma più “ Zitta Milady, so come fottere una troia simile” Ci siamo, urlo sempre più forte. Antonella inizia a leccare il culo di Sonia. Sto per venire. Sonia lo sente, fa uscire di colpo lo strap on.. e io skizzo di getto. Riempio di umore le due puttane. Loro si baciano. Baciano pure me. Dopo avermi infilato la lingua in bocca, Antonella mi sussurra all’orecchio. “Allora ti piace la vera Sonia?” Io non so che dire e non so che fare. Me ne sto li mezza nuda sul letto ancora legata. Antonella ribacia Sonia e si riveste. “Il mio dovere starera l’ho fatto. Troiette ci rivediamo domani in ufficio”

Appena se ne va. Sonia mi slega. Mi bacia. “Amore mi dispiace, non avrei mai voluto farlo, ma devi capire che è stata lei a salvarci il culo quando la nostra azienda stava fallendo. Non posso fare altro che obbedirgli.” Le accarezzo il viso “Non preoccuparti tesoro, mi sono eccitata parecchio. Non ho mai goduto cosi tanto in vita mia” Lei mi ribacia “Sono contenta, però ti prometto che non succederà mai più” Credo alle sue parole ma dico “Non dire mai cose che non potresti mantenere”

Sono ormai passate due ore da quello che è successo e non riesco a dormire. Ho deciso. Mi vesto, metto le prime cose che trovo nello zaino. Devo andarmente da quell’ufficio, ma non so come posso fare, non posso rimanere in mezzo alla strada da un giorno o l’altro. L’unica cosa che per ora posso fare è andare via da questa casa e tornare da mia madre. Domani in ufficio parlerò sia con Sonia sia con il signor Andrea, devo trovare una soluzione. E già la devo trovare davvero oppure nella mia vita farò solamente la puttana.

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