Cornuto - Così ebbe inizio 1

di
genere
tradimenti

-Tesoro,ti puoi fermare per favore ho un po di nausea così,mentre tu ordini un caffè,io vado un attimo in bagno.

-Certo amore,non preoccuparti al primo autogrill ci fermiamo.-

Avevo risposto a mia moglie dopo che avevamo percorso più di 200 chilometri senza mai fermarci.

In verità,io non avevo bisogno della toilette ma volentieri avrei preso un caffè.

Dopo un decina di minuti,siamo arrivati all'autogrill e il parcheggio molto affollato lasciava già immaginare la solita calca alla cassa.

Mentre mia moglie scendeva verso le toilette,io mi ero pazientemente messo in fila per pagare.

Avrò impiegato più di dieci minuti prima di giungere alla meta ed alla fine,felice di essermi conquistato lo scontrino per i caffè,ero andato ad aspettare mia moglie vicino alle scale.

Dopo altri 10/15 minuti di attesa,avevo cominciato a preoccuparmi ed ero sceso a fatica nel via vai di gente che saliva e scendeva,dirigendomi verso il bagno delle donne.

Appena arrivato davanti alla porta con la custode pronta a dividere i maschi dalle femmine e raccogliere le mance,dall'accesso donne,insieme ad alcune signore e qualche bambina,era uscito,con passo deciso anche un uomo di colore,dall'aspetto atletico e vestito molto elegantemente.

Inizialmente la cosa mi aveva stupito ma ripensandoci,non avevo trovato la cosa tanto strana in quanto nella ressa generale,vi erano persone di ogni nazionalità e colore e dunque,poteva essere stato autorizzato dall'inserviente ad accompagnare,per motivi personali la moglie o magari un'anziana madre.

Dopo alcuni minuti da quella quella inaspettata visione,era apparsa mia moglie trafelata,rossa in viso,col trucco sbavato ed il vestito bagnato e un po stazzonato.

Appena mi ha visto,mi è corsa incontro abbracciandomi e,cingendomi il collo con le braccia,mi aveva baciato sulla bocca.

Aveva gli occhi rossi ed il corpo tremante.

-Che c'è tesoro....sei stata male....hai vomitato?-

Le avevo chiesto prendendola per mano per portarla verso un angolo più appartato.

Lei cingendomi in vita,aveva appoggiato la testa al mio petto ed aveva cominciato a singhiozzare.

Quel suo aspetto un po sciatto ed il fatto che avesse addosso uno strano odore,mi avevano davvero fatto pensare che avesse avuto problemi di stomaco.

-Che c'è amore....cos'hai?-

Spiazzato dal suo aspetto e dalla sua disperazione,non riuscivo neanch'io ad articolare un frase compiuta e mi limitavo ad accarezzarla e ripetere l'inutile domanda.

Poi,dopo essersi calmata,e dopo un profondo sospiro mi aveva detto:

-Amore.....è successo una cosa terribile.-

Io la guardavo incapace persino di immaginare cos'altro potesse esserle successo in quel lasso di tempo oltre al fatto che avesse potuto vomitare..

-Che c'è amore...sei stata male...sei stata importunata....sei caduta...cosa...cosa?-

E lei:

-Amore...è stato terribile....sono stata....sono stata... violentata.-

Mi aveva risposto con voce esitante.

-Come violentata?Qui con tutta questa gente?!-

-Si...insomma...non...non....non è stata una vera violenza,piuttosto sono stata ipnotizzata....drogata....soggiogata....non so neanch'io come spiegarmelo.-

-Qui fuori c'è una pattuglia di carabinieri,andiamo a fare la denuncia magari il tizio è ancora qui e lo facciamo arrestare.-

-No...no...per l'amor di Dio cosa dici....non c'è nessuno da arrestare....nessuno!-

A quelle parole,avevo la mente confusa ed una certa agitazione aveva cominciato a scuotere anche il mio corpo.

-Alla buonora amore,mi vuoi spiegare cos'è successo?

Adesso calmati e raccontami tutto daccapo.-

Così,dopo un'altro profondo respiro,aveva finalmente cominciato il suo racconto.

-Mentre scendevo le scale,avevo incrociato un signore con dei bellissimo occhi ed uno sguardo magnetico.

E' stato un incontro fugace dei nostri occhi e non capisco perché,mi sono sentita un tonfo al cuore.

Quando mi ha sorriso poi,con quelle sue labbra carnose ed i denti bianchissimi,mi sono sentita mancare le gambe.

Io scendevo e mentre lui saliva,col braccio mi aveva sfiorata procurandomi una specie di scossa.

Mi sentivo come stregata.

Quando sono giunta davanti alla porta,con lo sguardo cercavo la custode che in quel momento era assente.

Poi,mentre ero già dentro la zona donne è successo tutto in un attimo.

Mentre chiudevo la porta del gabinetto,quel signore mi ha spinta dentro e si è richiusa la porta alle spalle.

Io ero terrorizzata e non avevo avuto nemmeno la forza di gridare.

Lui mi aveva immediatamente stretta a se appoggiando le sue labbra alle mie ed io,come precipitata in un incubo,non avevo opposto nessuna resistenza all'intrusione della sua lingua nella mia bocca anzi,avevo dischiudo le labbra ed avevo risposto in modo appassionato al suo bacio.

Dopo essersi staccato ed avermi invitata al silenzio col segno dell'indice,mi aveva spinta a sedermi sul Water e contemporaneamente,si era slacciato i pantaloni ed aveva estratto un membro nero,pendulo e mostruosamente lungo.

Io con la mente oramai in totale confusione,avevo aperto la bocca e dopo averlo preso tra le mani,avevo cominciato a massaggiarlo e leccarlo.

Nel tempo di pochi secondi,aveva preso vita e mi era cresciuto tra le ditta,divenendo durissimo,ricoperto di vene sporgenti e scappellato con un glande violaceo grosso come un limone.

A quel punto,ho perso completamente il controllo di me,ho cominciato a leccargli i testicoli glabri,gonfi e neri come la pece.

In quel momento reagivo come un automa,con movimenti automatici completamente disconnessi dalla mia volontà.

A questo va aggiunto che l'olezzo che emanava quell'incredibile arnese,mi aveva rapita ed inebriata.

Con le dita smaniavo nell'impacciato tentativo di gestire un cazzo di quelle dimensioni e con la lingua roteavo intorno alla cappella incapace persino,a causa della mole,di prenderlo in bocca.

Lo accarezzavo,lo segavo,lo coprivo di baci e lo leccavo gustandomelo come fosse un gelato di cui avevo l'impressione di percepire anche il profumo ed il dolce sapore.

Amore....non so come dirtelo,ma in quel momento tra le cosce ero un lago e la voglia di prenderlo mi faceva agitare come una bestia in calore.

In quel momento ero una puttana....la sua puttana,una cagna in un luogo imprecisato del mondo.

Dopo un po che lo succhiavo,mi ha fatta alzare e strappandomi letteralmente le mutande,mi aveva fatta chinare sull'asse del cesso e in un solo colpo secco,mi aveva infilata.

Fortunatamente io ero bagnata di umori e lui della mia saliva,altrimenti mi avrebbe lacerata per via della dimensione e della violenza dell'intrusione.

Fortunatamente non mi aveva ferita ma il dolore che avevo sentito era straziante.

L'urto poi,con la cervice dell'utero è stato ancora più violento e doloroso e se non mi avesse stretto una mano sulla bocca,avrei lanciato un urlo bestiale.

Per qualche attimo era rimasto fermo dentro di me dandomi la possibilità di adattarmi ed abituarmi a quella ingombrante presenza dentro il mio corpo.

Amore...in quel momento ero pazza!

Mi si era scatenata un voglia insana di essere presa con brutalità da quello sconosciuto.

Volevo che quel cazzo cominciasse a muoversi dentro di me con una voglia che non ti so descrivere e lui che lo aveva percepito,con le sue mani forti,tenendomi per i fianchi aveva cominciato a stantuffarmi senza tregua facendomi avere,l'uno dietro l'altro,due violenti orgasmi e facendomi colare incontenibili flussi di umori tra le cosce.

Poi,girandomi e sollevandomi letteralmente con le mani sotto le ascelle,mi aveva rimessa a sedere sul cesso e forzando le mie labbra,era riuscito ad introdursi tra le mie labbra e dopo alcune escursioni,mi aveva riversato in bocca ed in gola un fiume di sperma parte del quale,era spruzzato fuori sporcandomi anche la camicetta ed il vestito.

Quando si è sfilato ho visto il suo coso dondolare davanti ai miei occhi come la proboscide di un elefante.

Subito dopo avermi accarezzato il viso col cazzo ancora gocciolante,si è ricomposto e prima di lasciarmi,con la mascella slogata,tutta dolorante e completamente madida di sudore,umori e sborra,mi aveva guardata coi suoi magnifici occhi scuri e regalandomi un ultimo dolcissimo sorriso,mi aveva detto "Ciao signora....è stato bello","Ciao....grazie" gli avevo risposto soddisfatta e con le lacrime che mi scioglievano il rimmel.

Mentre cercavo di recuperare un aspetto decente per te,avevo cominciato a tremare.

Mi sentivo davvero una troia e sentivo di averti fatto un imperdonabile torto col mio tradimento.

Piangevo,mi rodevo il cervello ma tra le cosce,non riuscivo proprio a contenere i fluidi che ancora colavano come un rubinetto aperto.

Capisci amore cosa è successo;Ti ho tradito,ho goduto e l'ho anche ringraziato....non so se potrai mai perdonarmi....amore mio...-

Mentre parlava,le sue gote venivano ancora rigate dalle lacrime mentre io alle sue parole ad al sapore che mi aveva lasciato sulle labbra quando piangendo mi aveva baciato,mi ero sborrato nelle mutande.

-Calma...calma....adesso cerchiamo di dimenticare questa brutta storia.-

Le dicevo per rincuorarla mentre nuove e incredibili sensazioni riempivano il mio cervello e facevano fremere le mie membra.

Giunti eravamo nello spiazzo per andare a recuperare la macchina,le avevo chiesto:

-Che tipo era quel bruto?-

-Bruto?Non era un bruto amore e poi....mi ha fatto godere come non mi era mai capitato in vita mia.-

Mi aveva risposto stizzita.

-Eccolo....eccolo...è quello li....quello alto con quel vestito blu e la cravatta rossa.-

Una pugnalata al cuore sarebbe stata meno dolorosa di quella indicazione.

A circa 50 metri da noi,che corrispondesse a quella descrizione,vi era solo quel signore nero che avevo visto uscire dalle toilette delle donne.

Reagendo come un automa,avevo lasciato mia moglie in macchina e mi ero diretto verso quell'uomo.

Dopo dieci minuti ero tornato da mia moglie con un trofeo;Quell'uomo era diretto proprio nella città dove stavamo andando noi.

Mi aveva dato il suo biglietto da visita e il suo cellulare e per il giorno dopo ci aveva invitati a cena nel suo albergo.

Segue



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scritto il
2019-02-08
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