Cap: Grida di Piacere

Scritto da , il 2018-10-27, genere scambio di coppia

Mi sveglio lentamente, e ci metto qualche minuto a ricordare dove mi trovo.
Sono nel letto di Lise.
Gerd, il suo uomo, mi ha gagliardamente scopata tutta la notte mentre lei è via con Eva, e io mi sento piacevolmente soddisfatta mentre mi giro nel lettone accantoal mio maschio del momento, ancora nudo e addormentato.
Mi aveva già avuta due volte, in entrambi i canali, quando siamo andati a letto dopo che Eva si era portata via Lise, eppure Gerd mi ha monttata di nuovo, facendomi godere ancora e questa volta sborrandomi dentro la fica invece di trarlo fuori come in precedenza. Niente male per un cinquantenne.
Guardo l’orologio e storco il naso: nessuna sorpresa se sono affamata.
OK, meglio darsi una mossa. E’ sempre meglio evitare momenti imbarazzanti dopo uno scambio di coppia: non si sa mai come “gli altri” reagiscono dopo uno scambio completo…
Gerd si merita un bacio prima che io scivoli via silenziosa dal letto dove mi ha avuta in tutti i buchi.
Raccolgo il vestitino nero e i sandali alla schiava e scendo le scale a piedi nudi per vestirmi in soggiorno; poi apro la porta e esco dal patio dove il sole quasi mi accieca.
Mi stiracchio nel vialetto pieno di fiori e di profumi, poi mi avvio velocemente verso la marina.
Sono sicura che Eva si è portata Lise sulla Serenissima per spolparsela per bene, ma in base alle stesse considerazioni che mi hanno fatta sgattaiolare via dalla casa di Gerd ritengo poco opportuno tornare direttamente a bordo: meglio appostarmi in vista della barca e aspettare che Lise ne scenda per tornarsene a casa anche lei…
Fra l’altro, è un’ottima occasione per fare colazione in un bar con vista sul porticciolo e spararmi una bella cioccolata con panna senza che Eva storca il naso.

Ho questi pensieri per la testa mentre cammino a passo spedito per i corridoi deserti della galleria shopping di Port Ambonne, quando all’improvviso mi imbatto in Lise, che chiaramente se ne sta tornando a casa dopo la notte d’amore con Eva.
Ha il trucco sfatto, ma a parte quello mi sembra in ottimo stato: la sua prima esperienza saffica non sembra averla sconvolta per niente…
- Ciao.
Lei si ferma di botto vedendomi: camminava atesta bassa, assorta nei suoi pensieri, e non mi aveva notata.
- Oh! Ciao, non ti avevo vista…
- Me ne sono accorta. Allora, com’è andata?
Lei mi guarda imbarazzata, e io mi chiedo se non avrei fatto meglio a stare zitta. Tanti buoni propositi, e poi come al solito non so fare a meno di buttarmi a pesce…
- Io… Bene, credo.
Io mi sono concessa al suo uomo, e lei alla fine ha aperto le gambe per Eva: scambio completo, ogni coppia in un letto diverso. Cose di tutte le notti, a Cap…
La guardo: Lise è una bella donna. Tedesca di quarantanove anni, moglie e madre, adultera di lungo corso, bionda e riccia, alta, snella, abbronzata e con due tette al fulmicotone; indossa la blusa e i pantaloni sgargianti della sera prima esattamente come io sono ancora nel mio abitino nero: si vede lontano un miglio che non abbiamo dormito nel nostro letto, nessuna delle due…
Ma ancora, a Cap questo è normale.
Mi eccita pensare che abbia fatto l’amore con Eva: lei, che provava repulsione per le altre donne. Di solito sono io quella cui piace pervertire le donne etero e iniziarle ai piaceri di Lesbo, ma stavolta è stata Eva a condurre l’iniziazione: per lei era una sfida… E mi piace pensare che Lise le ricordasse me.
Lei esita, incerta su come liberarsi di me e proseguire verso casa, e il suo aspetto vulnerabile risveglia la predatrice che è in me.
D’impulso, la afferro e l’attiro a me per baciarla in bocca.
Lise è colta di sorpresa e dapprima non resiste; poi istintivamente s’irrigidisce, ma io sono più forte e le caccio la lingua in bocca mentre la stringo saldamente fra le braccia.
Sento il tepore dei suoi seni contro il petto mentre attorciglio la lingua alla sua e assaporo il profumo della fica di Eva sulle labbra carnose della tedesca.
Lise si rilassa dopo un attimo: Eva deve averla davvero domata.
Le appoggio le mani sul culo alto e stretto e mi strofino un po’ contro di lei: lei ha i tacchi più alti, e siamo quasi alte uguali.
L’attiro a me nella penombra del portone d’ingresso ai condomini di Port Ambonne, davanti a un negozio chiuso; poco più in là c’è il Melrose, ma è chiuso da ore e i negozi apriranno solo nel pomeriggio. A quell’ora del mattino in giro ci sono solo famigliole dirette in spiaggia e sposini che vanno a fare la spesa per colazione: nella zona dei locali notturni non c’è nessuno.
La palpeggio con gusto, controllando la merce che Eva si è goduta per tutta la notte.
Lise è asciutta come un’acciuga: non è muscolosa come me, ma non ha un filo di grasso addosso… A parte il silicone che le riempie le tette, naturalmente, ma non si può avere tutto dalla vita.

Mentre le palpo il culo mi accorgo che si sta finalmente rilassando: la sua lingua comincia a vorticare intorno alla mia, in un bacio proibito e promettente…
Mi stacco da lei e la fisso perentoriamente negli occhi chiarissimi.
- In ginocchio – ordino seccamente – Leccami la fica!
Lei impallidisce, esita guardandosi intorno spaventata: - Ma…
- Obbedisci!
Le serro il collo con una mano come se volessi strozzarla, mentre con l’altra le strizzo una tetta. Lei fa una smorfia di dolore, poi lentamente scivola in ginocchio davanti a me mentre io allargo appena le gambe.
Sento le sue mani accarezzarmi le cosce nude mentre risalgono verso l’alto per sollevarmi l’orlo del vestito.
Non porto le mutandine: non le metto quasi mai per conto mio, ma a Cap non si usano proprio. Così qundo mi solleva l’abitino sul avanti si trova subito a tu per tu con il mio pelo biondo, piacevolmente umido di desiderio, e non solo…
- Lecca – ripeto con voce piatta – Ho ancora voglia…
Lei forse vorrebbe protestare ancora, ma io le strattono i capelli e così le faccio cambiare idea: accosta il viso al mio sesso e dopo un’ultima esitazione sento il contatto caldo e umido della sua lingua sul monte di venere.
- Hmmm… Così, brava. Continua…
Le accarezzo i capelli mentre lei mi paratica il connilinguo nella galleria deserta di Port Ambonne: sento la sua lingua inesperta ma volenterosa che bruca nella peluria umida del pube alla ricerca del clito. Quando lo raggiunge ho un sobbalzo: c’è andata sopra senza preavviso.
Ma ho fatto sesso da poco, così è una tortura deliziosa…
- Sì, leccami il clito – ansimo lentamente – Mi piace…
Le mani nervose di Lise mi accarezzano il retro delle cosce e mi palpano le chiappe mentre mi affonda la facia nella fica, leccando con impegno crescente…
Secondo me ci sta prendendo gusto.
- Ooh! Oh, sì… - fremo di lussuria sentendomi succhiare il bottoncino eccitato – Sei brava, Lise… Non smettere…
Il mo corpo comincia a vibrare mentre mi abbandono al piacere.
Mi eccita da pazzi farlo così, in pubblico: perfino a Cap è proibito fare sesso apertamente in mezzo alla strada, ed è per quello che mi eccita teribilmente costringere Lise a leccarmi davanti all’ingresso principale del condominio; se passasse un poliziotto saremmo davvero nei guai. Ma il fatto che non passi nessuno rende il tutto ancora più eccitante, proprio perché non si sa mai…
- Adesso leccami dentro – le ordino seccamente – Voglio sentirti in profondità.
Lise è obbediente: mi schiude le labbra con la lingua e scivola dentro la spacca senza esitare più di tanto.
La sento sussultare quando trova della crema dentro di me.
- Sì – le confermo con un brivido di piacere – E’ il tuo uomo… Gerd mi è venuto dentro, questa mattina. Adesso succhia: riprenditi ciò che ti appartiene…
Lise succhia. Scava con la lingua dentro di me e raccoglie il sottile rivolo di seme denso che mi impregna la vagina.
Vengo scossa da un fremito quando la lingua di Lise si avvicina al mio punto più sensibile.
- Aahhh… - gemo di piacere – Sì, adesso bevi tutto… Bevi il tuo uomo dentro di me!
Lise beve; beve la sborra che sgorga dalle mie viscere, densa e saporita.
- Aah! Aahhh… - bramisco accarezzandole la testolina riccia – Sì, così: non smettere, che sto per godere…
Ci sono quasi… La lingua di Lise è diabolica: mi esplora le viscere alla ricerca del succo come la sonda di un’idrovora.
- Aah! Oddio, sborro… Sborrooo… Oohhh! OOHHH!!!
Sbrodolo in faccia a Lise, schiacciandomela contro con le mani contratte mentre mi contorco tutta per il piacere.
Mi appoggio ansimando allo stipite del portone, mentre lei continua a leccare con calma per raccogliere le ultime gocce del mio piacere e le sue dita nervose continuano ad accarezzarmi la pelle delle natiche e il retro delle cosce, roventi per la passione violenta che mi ha sconvolto le interiora.
Cazzo, che mattinata torrida…

La aiuto a tirarsi in piedi e l’abbraccio con riconoscenza. Ci baciamo di nuovo, teneramnte… Il bacio del “dopo” è sempre dolcissimo, specie quando nella bocca della tua amante riconosci il sapore di te.
- La prossima volta sarò io a farti godere – le sussurro dolcemente – Te lo prometto…
Poi mi stacco da lei e riprendo a camminare a passo svelto nella galleria, facendo risuanare i tacchi dei miei sandali mentre mi aggiusto alla meglio il vestitino nero tutto stazzonato.
Sto morendo di fame… Dove cazzo è la mia cioccolata con panna?

***

Torno a bordo con passo incerto: ho sempre paura di slogarmi una caviglia quando percorro la battagliola con i tacchi alti.
Jasmine sta lucidando gli ottoni; mi fa un gesto di saluto con un braccio e torna al lavoro.
Io scendo sottocoperta e raggiungo la cabina padronale: Eva è nel lettone sfatto, nuda.
Desiderabilissima…
Mi libero del vestito e dei sandali e mi stendo al suo fianco senza svegliarla, nuda come lei.
Il letto profuma ancora di Lise. Me la immagino in balia della mia ragazza, che la inizia al culto di saffo, e provo un nuovo brivido di desiderio.
Mi avvicino al corpo caldo e palpitante della mia giovane compagna e la incucchiaio delicatamente per non svegliarla. Poi mi addormento placidamente, confortata dal tepore della sua carne tenera…

Mi sveglio un’ora più tardi, con Eva che mi sta baciando in bocca.
Da sopra, Jas ci sta chiamando per il pranzo.
Mi congratulo con la mia ragazza per come ha svezzato Lise: ci sa fare, con le “ragazze grandi”…
Eva inarca un sopracciglio e mi chiede come faccio a sapere che l’ha svezzata a dovere.
Io faccio un sorrisetto metà furbo e metà colpevole, e ammetto di averla incontrata mentre ornava a casa.
- Mi sono fatta leccare la fica sotto la galleria di Port’Ambnne – ammetto – E’ stata brava: mi ha fatto godere…
Eva fa una smorfia: - Quindi adesso tu te li sei fatti tutti e due. Non è giusto: io Gerd non l’ho neppure assaggiato!
Le accarezzo una mano: - Hai ragione. Possiamo rimediare in fretta: visto che amano andare in barca, e che con Lise abbiamo già rotto la regola di non invitare nessuno a bordo, possiamo offrirgli un giro al largo nel pomeriggio, cosa ne dici?
Eva s’illumina tutta all’idea: lei è meno lesbica di me, e per quanto le possa piacere giocare con un’altra donna che non sia io, preferisce sempre sentirsi dentro un maschio in tiro.
Jasmine invece fa una smorfia, e intuisco che non gradisce troppo: il motivo della regola niente ospiti a bordo è dovuto in gran parte alla ritrosia della nostra nocchiera per le ammucchiate, ritrosia recente ma piuttosto marcata.
- Jas, se preferisci tu puoi prendere la moto e farti un giro: possiamo anche cavarcela da sole a bordo, cosa ne dici?
La nostra piccola berbera spalanca gli occhi di gioia all’idea di poter cavalcare la mia moto: è raro che le lasci cavalcare la mia Multistrada Enduro 1200, e finora non le ho mai permesso di andarsene in giro da sola. Ma è anche vero che ormai sulla moto è più brava di Eva, e quindi perché no?
Magari in sella alla Ducati si scalda abbastanza la fica da voler fare di nuovo sesso con noi, anche se è fidanzata…
Mentre Jas si infila con entusiasmo la sua tuta da motociclista, Eva impugna il cellulare e digita velocemente il numero di Lise… Interessante vedere che si sono scambiate i numeri.
Il tedesco della mia ragazza è perfetto come il suo inglese: la sento parlottare velocemente con la sua nuova amica, la vedo sogghignare mentre mi guarda e intuisco che Lise le sta dicendo di come l’ho quasi stuprata nella galleria, poi le sento scambiarsi una carineria e un bacio al telefono prima che la comunicazione venga interrotta.
- Vedo che andate veramente d’accordo – commento con un sorriso sarcastico – Non male dopo un solo appuntamento con una che si diceva etero senza se e senza ma…
Eva sorride serafica: - Lo sai che a me piacciono le ragazze più grandi… E poi ho avuto un’ottima maestra!
Accetto il complimento con garbo e con un filo di rimpianto per non aver potuto assistere alla seduzione: avrei adorato vedere Eva in azione…

I nostri crucchi preferiti spaccano il minuto: Lise si presenta con indosso solo un cappello da cowboy per ripararsi dal sole e un paio di sandali che le slanciano gradevolmene le gambe lunghe e nervose, mentre Gerd oltre alle hawaiane ha solo un asciugamano in spalla.
Sono entrambi abbronzati e in piena forma: non pare abbiano risentito per niente degli strapazzi notturni, e sembrano davvero contenti del nostro invito.
Bene, ci divertiremo.
Porto la Serenissima al largo mentre Eva serve la solita aranciata appena spremuta e intrattiene gli ospiti sul ponte alle mie spalle, poi dopo essermi accertata sul radar che non ci siano altre imbarcazioni a distanza di sicurezza mi sfilo calzoncini e canotta e raggiungo gli altri nuda come loro al tavolo da pranzo.
Lise e Gerd hanno entrambi gli occhi su Eva: lei perché l’ha già assaggiata, lui perché anela di provarla. Dovrei essere gelosa, ma non ci riesco: il bello delle coppie aperte come la nostra è proprio questo. Quando la tua partner è ammirata, tu sei orgogliosa di lei: fiera di come attiri sguardi e desideri degli altri… Se provassi gelosia o anche solo invidia, starebbe a indicare che non siete veramente una coppia, ma solo due donne in competizione fra loro.
Io invece sono sicura, non solo di me stessa, ma anche di noi due come coppia, e quindi non provo alcun fastidio se all’inizio Lise e Gerd tendono ad ignorarmi perché si contendono le attenzioni di Eva.
Siccome a Cap le donne comandano, e in questo caso la donna corteggiata è Eva, tocca a lei decidere: quindi inevitabilmente l’onore tocca a Gerd.
L’olandesina offre a Lise un lungo bacio di lingua come premio di consolazione e le sussurra qualcosa che non capisco in tedesco, poi si volta per dedicarsi al maschio che già pregusta le sue polpe giovani e morbide…
Io faccio piedino alla stangona crucca e lei si gira verso di me con un sorriso.
- Non ti preoccupare – le faccio in inglese – Ogni promessa è debito… Non ti farò rimpiangere le carezze di Eva!

Lise è una bella donna, anche se non più giovanissima: di solito io preferisco le ragazzine, ma so apprezzare le mie coetanee e lei non ha molti anni più di me. E’ più alta ancora di me, e piuttosto magra: anche se non è atletica quanto me, si tiene piuttosto bene in forma e ha un’abbronzatura perfetta, anche più intensa della mia. In particolare mi colpisce la sua passera: di solito le fiche completamente calve mi intristiscono, mi sembra che manchi loro qualcosa… Però quella di Lise è davvero intrigante: è perfettamente liscia e abbronzata esattamente come il resto del suo corpo lungo e flessuoso. Le labbra carnose appaiono a loro volta lunghe e lascive come quelle di una ventenne, e mi viene l’acquolina in bocca all’idea di assaggiarle.
Le tette di Lise sono un capitolo a parte: anche in questo caso devo rivedere i miei pregiudizi. Di norma trovo quasi repulsione per le tette finte: la loro consistenza inntaurale, a forma generalmente troppo arrotondata e le inevitabili cicatrici più o meno nascoste sono una delle cose più antierotiche che conosco.
Però il chirurgo plastico di Lise ha fatto davvero un buon lavoro: innanzi tutto le cicatrici proprio non si vedono; poi la forma è stata curata davvero bene e appare quasi perfettamente naturale, e le dimensioni benché abbondanti non sono del tutto sproporzionate… Chissà com’è la consistenza?
Alta, magra e con le tette grosse: l’ideale per una gran varietà di maschi. Non c’è da stupirsi che anche sulla soglia dei cinquanta Lise non abbia problemi a rimorchiarsi tutti i maschi che vuole, a Cap come a Stoccarda.
Hmmm… Oggi però ha a che fare con me. E io sono una cacciatrice esigente.
Lei ha già avuto modo di rendersene conto questa mattina; ora però tocca a me assaggiare le sue polpe.
Eva e Gerd stanno già pomiciando pesantemente sul divanetto di destra. Io prendo la mano di Lise e la conduco su quello di sinistra, dove possiamo stare più comode, vedere ed essere viste dall’altra coppia e darci da fare senza il fastidio dello spigolo del tavolo contro i fianchi.
Siamo enrambe vestite solo della nostra abbronzatura, quindi non ci sono molti preamboli necessari: le faccio qualche complimento sul suo corpo sfiorandole la pelle con la punta delle dita e le sfioro i capelli biondi e ricci con le labbra più per sentire il loro profumo che per baciarli.
Poi abbasso la bocca sull’incavo del collo e la bacio in quel punto dove si concentrano tutte le nostre vulnerabilità…
La sento fremere, e so che non opporrà nessuna resustenza. La Lise omofoba di due giorni prima non esiste già più.
Sento un sospiro maschile alle mie spalle, e non ho bisogno di voltarmi per capire che Eva deve aver già ingoiato il bel membro di Gerd per spompinarselo a dovere.
Non rimarrò troppo indietro: mentre pratico un delicato succhiotto sul collo a Lise, le afferro un seno e lo palpo delicatamente saggiandone la consistenza…
Non male: sembra quasi vero… Certo preferirei la polpa soda di una ventenne, ma la crucca fa quello che può alla sua età, esattamente come me: e se la cava piuttosto bene.
Non voglio lasciarle segni sul collo: scivolo più in basso con le labbra senza smettere di palaparle un seno, e mi dirigo con la lingua verso il capezzolo libero per vellicarlo con calma.
Di nuovo Lise freme di piacere sentendosi lavorare il seno. La sua sensibilità ovviamente è ridotta, ma sembra ancora capace di provare piacere: bene…
Mentre succhio il capezzolino piccolo e roseo smetto di lavorarle l’altra tetta con la mano e scendo con le dita verso il basso sul ventre piatto e abbronzato.
Non trovo alcuna peluria a segnalarmi l’avvicinamento al monte di venere: i miei polpastrelli accarezzano la pelle calda sotto l’ombelico fino a trovare la fessura bollente del suo scrigno.
Lise sobbalza quando le mie dita esperte le schiudono le valve umide, e io continuo a lavorarle il capezzolo cominciando ad usare anche i denti.
- Oohhh… - ansima la crucca, che probabilmente sta guardando suo marito che si fa succhiare il cazzo da Eva – Wunderbar…
Sì, lo so che sono fantastica.
Comincio a masturbarla lentamente, facendo salire la pressione dentro di lei per poi lanciarla nello spazio come con una fionda da ciclope.
La voglio.
- Aahhh… - geme Lise quando letiro il capezzolo con i denti mentre due dita sciacquano liberamente dentro la sua fica ormai guazza.
Non è una verginella: la sento bella larga, si sente che di cazzi deve averne presi in quantità industriali e anche piuttosto di recente…
Meglio così: apprezzerà di più quel che ho in serbo per lei.

Lascio andare il suo seno e scivolo in ginocchio fra le sue gambe spalancate, portando il viso nell’antro umido e profumato fra le sue cosce.
La fica di Lise è spalancata e disponibile. Annuso la calda fragranza del suo sesso, assaporo la sua intensa femminilità e mi sento inebriare dall’anticipazione.
Mi accorgo di avere i capezzoli così duri da farmi male, e non posso tratttenermi dal portarmi una mano fra le gambe per toccarmi delicatamente e placare almeno in parte la furia improvvisa dei miei sensi accaldati.
Poi, con calma, accosto le labbra alle sue valve bollenti e le bacio la fica.
- AAHHH! – rantola Lise, afferrandomi i capelli – Leccami, ti prego! Così…
Non è umida: è inzuppata. Sento il suo sapore profondamente femminile sulle labbra e non posso trattenermi dal saettare la lingua dentro le sue carni frementi.
Il sugo che sgorga da quella succulenta femminilità è sottile e profumato come una delicatezza da gourmet.
Mi abbevero al sesso sgocciolante di Lise mentre lei strepita e mi strappa i capelli, e intanto mi masturbo con furia crescente.
Un grido strozzato dietro di me: Gerd deve aver infilato Eva e adesso la sta scopando sul lettino, esattamente con il ritmo controllato ed esperto che ha adoperato per mandare in estasi me la notte precedente.
Dopo essermi gustata abbondantemente i succhi di Lise, aggredisco con decisione il suo bottoncino carnoso.
Eva mi ha confidato come la tedesca sia intensamente clitoridea e il connilinguo la faccia davvero impazzire, e io metto a frutto coscenziosamente le sue esperienze.
La donna mi stringe le gambe intorno al collo e comincia ad ansimare velocemente mentre le slinguo il clito ingrossato e gonfio di libido come se tutta la pressione che ho fatto crescere in lei fosse andata a concentrarsi proprio lì…
- Aah! AAH! AAAHHHH! Ich komm… Ich komm… AAHHH…
Lise mi gode in faccia con uno scossone improvviso, serrandomi le cosce intorno alla testa come se volesse uccidermi.
Mi gusto il suo orgasmo continuando a leccarla con calma e con passione mentre lei freme tutta gemendo di piacere per due minuti buoni…

Poi non le lascio il tempo di riprendersi.
Allungo la mano sotto il lettino e afferro la mia arma preferita, dislocata nel nascondiglio segreto prima della partenza da Cap.
Persa nell’estasi del suo piacere, Lise non si accorge dei miei traffici concitati e continua a palparsi i seni mentre lentamente ridiscende a terra dal suo orgasmo suborbitale: io mi allaccio sui fianchi le fibbie dello strapon e aggiusto il dildo interno in modo da allogarlo nella posizione migliore per il mio piacere, poi mi alzo in piedi.
Sono sempre fra le gambe aperte di Lise, che ha gli occhi chiusi e un’espressione estatica sul bel viso appena segnato dall’età e dal piacere…
Punto la testa del dildo esterno all’apertura del sesso arrossato della mia amante del momento, fletto appena le ginocchia e spingo a fondo dentro di lei.
Lise sobbalza, colta completamente di sorpresa da quella penetrazione del tutto proditoria. Il dildo è asciutto, ma lei è inzuppata di piacere e la lubrificazione è perfetta: malgrado le sue dimensioni, lo strapon affonda senza problemi dentro la passera spalancata e bollente di Lise, che si ritrova inaspettatamente trafitta in fregna proprio al termine del suo orgasmo clitorideo.
- Oh mein gott… Ooh! Oohhh…
Una volta dentro di lei mi bilancio un momento sulle gambe e mi gusto la vista della sua espressione stravolta: Lise mi fissa inebetita, con la pancia piena di gomma dura e le gambe già istintivamente contratte intorno ai miei fianchi per accompagnare il nostro imprevisto accoppiamento.
Le lancio un sorriso perfido, poi comincio a scoparmela proprio come il suo uomo si sta scopando la mia ragazza: in piedi fra le sue gambe aperte e lei stesa di schiena sul lettino.
- Ja… Ja… - rantola la crucca mentre la scopo senza pietà contro il lettino bianco sotto il sole acciecante – Fottimi… Fottimi…
Adesso è una gara fra Gerd e me a chi fa godere per primo la sua femmina.
Lise ha già avuto il suo orgasmo, quindi adesso più che al suo piacere mi dedico al mio: lo spettacolo della donna nuda e abbronzatissima sotto di me, che si becca il lio strapon nella fica mentre le tengo le gambe spalancate con le mani rigide per la tensione mi ingrifa da impazzire, ma soprattutto il dildo interno dello strap mi sta scovolando la fica nelle regioni più sensibili e profonde della mia natura, avvicinando anche me al momento supremo.
La prima a godere, com’era prevedibile conoscendo la mia sudiciona, è Eva: lei ha la venuta facile e Gerd l’ha preparata con cura prima di montarla… La sento gridare impazzita e vedo le sue dita dei piedi arricciarsi con forza, segno infallibile di un orgasmo violento e profondo.
Anch’io sono brava però: vedo Lise sgranare gli occhi e diventare tutta rossa mentre si massaggia con forza le sue grosse tette, e accelero i miei movimenti fino a farmi esplodere il cervello nello stesso istante in cui anche lei se ne viene per la seconda volta. Godiamo all’unisono, latrando come cagne in calore in mezzo al mare e probabilmente ci sentiranno fin dentro ai privé del Glam mentre ci dimeniamo scompostamente sul lettino che per fortuna è solido e ci sostiene attraverso il nostro orgasmo infuocato.
Mentre mi accascio senza fiato addosso a Lise schiacciandole le tette calde e morbide, sento Gerd che se ne viene dentro Eva con un rantolo liberatorio, riempiendomela tutta di schizzi caldi e densi…

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