Eccessi di una Puttana in un Mercoledì qualunque a Cap

di
genere
orge

Torno al Glam: ho ancora voglia.
La scopata con Poirot non conta: si è trattato di lavoro, non di piacere… OK, un lavoro piacevole, ma un breve orgasmo di clito non conta quanto tremila euro: la parte professionale della serata per ora prevale su quella erotica e quindi mi sento in credito con il mondo; ho bisogno di godere ancora.
Vado dritta al privé, dove ho lasciato Eva alle prese con otto portatori di cazzo (sei bianchi e due neri), ma non trovo più nessuno: il personale di servizio ha anche pulito tutto e rifatto il letto.
Dove sarà Eva?
Potrei telefonarle… Ma forse è meglio di no.
No, avete capito male: non sono gelosa. Penso solo che lei abbia la precedenza, e se devo ammucchiarmi preferisco sempre farlo con lei nel gruppo piuttosto che senza. Ma se si sta già divertendo per conto suo, vorrà dire che ci racconteremo tutto più tardi… E’ sempre interessante scoprire di volta in volta chi è più troia fra noi due.

Non è la serata più vivace del Glam, ma non è neppure morta: un mercoledì come tanti.
La coppia di prima con la lei omofoba è seduta a un tavolino assieme ad una giovane coppia francese che Eva e io abbiamo già scopato pochi giorni fa: lei diciannove anni e un po’ formosetta, lui ventitré atletico con la barba… Un po’ noiosi ma buoni per una botta e via: a Eva lui piaceva abbastanza, peccato che ce l’avesse piccolino; lei all’inizio c’è stata con me più che altro per compiacere il fidanzatino, ma poi si è sciolta abbastanza. Una scopatina decente, ma niente di che.
Guarda chi si vede: Roby e Franco… Ballano in pista come due veri innamorati, e intanto si strusciano su tutti quelli che gli passano vicino.
Non sanno veramente come comportarsi in un club: fanno come se questa fosse una normale discoteca. Lei è una delle più fiche in pista, ma non si sa proporre; lui mangia con gli occhi tutte le femmine che vede, ma non ci prova.
Che impiastri.
Oh, ecco Eva! Hmmm… La sudiciona è ancora con i due neri dell’ammucchiata di prima; ha scaricato tutti gli altri e tenuto solo loro: devono essere stati all’altezza delle sue esigenze.
Incrociamo lo sguardo e lei mi fa l’occhiolino, tutta gongolante. Afferro il segnale: per questa sera preferisce divertirsi da sola.
Eva ha un po’ il fetish del maschio di colore: non è molto originale, ma se a lei piacciono oversize e neri, possibilmente più di uno per volta, per me va bene.
A me piacciono maturi, asciutti e generosi…
Per fortuna anche i nostri gusti in fatto di donne sono differenti: a me piacciono le ragazzine, nordiche e un po’ perverse; lei predilige le milf atletiche e androgine.
Tutto questo vi ricorda qualcosa… O qualcuno?

Proseguo, e al banco del bar colgo una dinamica interessante.
Una giovane coppietta di figli di papà: li abbiamo adocchiati e messi in lista da un po’, ma sembrano così timidi! Non pensavo di vederli al Glam: forse hanno deciso di darsi una svegliata?
Circa trent’anni ciascuno, forse meno; americani. Bianchi del Midwest. Tipo casa-e-chiesa, però desiderosi di aprirsi al mondo e abbastanza progressisti da venire fino a Cap. Lui il classico ragazzotto americano che gioca a baseball, atletico, biondo e abbronzato: un bel tipo, anche se un po’ finto… Lei brunetta, pelle chiarissima, occhi azzurri, magrolina e con gli occhiali: tipa da prima della classe.
Sono insieme a una coppia di cacciatori ultraquarantenni chiaramente esperti: due olandesi hardcore, pieni di tatuaggi e abbronzatissimi. Non li ho mai visti prima, ma si vede che sono esperti di lifestyle e probabilmente di casa qui a Cap.
Chiacchierano, e i quarantenni hanno la situazione in pugno. Il ragazzotto americano è chiaramente eccitatissimo: la valkyria gli va a sangue, e si vede.
La ragazzotta è imbarazzatissima: con la pelle così chiara il suo è un rossore continuo.
Ho la netta sensazione che lui ci sta, ma lei è restìa…
Gli olandesi sono lì per la selvaggina, non sono interessati a un corteggiamento prolungato: la biondona vuole farsi il biondino (posso capirla), e il biondone non ha pazienza con la brunetta…
All’improvviso la biondona si allunga e bacia in bocca il biondino; questi è colto di sorpresa, ma poi ci sta.
La brunetta non ci sta affatto: si stacca bruscamente dal bancone e si allontana velocemente e a testa bassa. Potrei giurare che ha le lacrime agli occhi.
Il fidanzato le grida dietro qualcosa, ma lei non ascolta. Lui esita un momento, ma la biondona lo ghermisce di nuovo, e lui si lascia andare.
Okay, i cacciatori si accontentano di una preda e lasciano scappare l’altra: i tre si avviano verso un privé mentre la brunetta si precipita in lacrime verso l’uscita.
Fine di un amore?
Mi riscuoto: a me le sfide piacciono…
Mi getto nella scia della pollastrella e la raggiungo all’uscita.
E’ lì, che piange disperata sotto la luna che getta una scia d’argento sul mare appena increspato dalla brezza notturna… Poverina.
La preda perfetta per una cougar.

Le metto una mano sulla spalla scossa dai singhiozzi; lei sobbalza, colta di sorpresa, ma si tranquillizza nel vedere che sono una donna.
Sì, parlo inglese… Sfogati pure cara: cos’è successo? Perché piangi? Una ragazza così carina non dovrebbe piangere…
Davvero? Non ci posso credere! Incredibile… Sì, è proprio vero: gli uomini sono tutti dei porci…
Roba da matti: con quella coppia di ultraquarantenni tutti tatuati? Che schifo. Lei è un puttanone rifatto… Lui probabilmente è anche bisex.
Ma come si fa a lasciar scappare una ragazza come te per una come quella?
Come hai detto che ti chiami? Claire? Appropriato, ti si addice…
Io sono Pat. Sì, sta per Patricia… No, sono divorziata. Sì, certo, gli uomini sono proprio tutti dei porci.
Oh, poverina… Vieni qui, piangi pure sulla mia spalla: sfogati…
Su, su, non te la prendere… Vedrai che tornerà. Quella donna orribile se ne andrà in un batter d’occhio appena avrà avuto quello che vuole, vedrai…
No, scusa, non intendevo questo; vedrai che lui tornerà da te. Poi, dopo… Forse.
No, non piangere… Le cose si aggiusteranno. Non fare così…
Vieni qui, piccola, ti consolo io…
La luna è bellissima: una notte d’estate sul Mediterraneo, una brezza leggerissima, quasi nessuno sulla spiaggia…
Vieni tesoro: facciamo due passi, vedrai che bello sentire la sabbia fresca sui piedi nudi… Ecco, vedi? Stai già meglio.
Vieni qui Claire: lascia che ti asciughi le lacrime. Sei così bella…
Hai freddo? Lascia che ti stringa un po’, così ti riscaldi.
Hmmm… Che buon profumo ha la tua pelle.
Come dici? Anche io? Grazie tesoro… Ma io sono una vecchietta.
Davvero? Che carina, grazie! Anche tu sei splendida. Guarda che bei capelli… E quegli occhioni blu! Stupendi…
Hai un seno bellissimo. Che idiota, il tuo fidanzato: quella donna orribile era piatta quasi quanto me… No, non ricominciare a piangere! Vieni qui…
Sei così tenera. Soffice…
Fatti coccolare un po’. Te lo meriti, Claire… Sei deliziosa.
Uh, ma che dici! Veramente? Ma dai…
Che bel sorriso! Non dovresti piangere mai: il tuo sorriso illumina l’anima di chi ti guarda…
Così, brava. Vieni qui… Hmmm… Che buon sapore che hai Claire! Mi piaci tantissimo…
Com’è tiepido il tuo seno, tesoro. Hai una pelle di pesca… Sei così tenera, morbida…
Allarga un po’ di più le gambe, così. Hmmm… Sei bagnata. Aspetta, che ti asciugo io. Così… Uh, che buona! Mi piaci da impazzire, piccola.
Ecco, metti una mano qui: senti come sono bagnata anch’io…
Hmmm… Sì, brava: toccami…
Adesso stenditi sulla sabbia e allarga le gambe: voglio mangiarti tutta…
E’ troppo facile.

***

Ho il sapore di Claire sulle labbra quando rientro al Glam.
Lei è rimasta in spiaggia: ha detto che ha bisogno di riflettere un po’ da sola, e che poi tornerà in camera. Non sa se rimarrà con il fidanzato… Però ha preso il mio numero di cellulare.
Magari la prossima volta la lascio in pasto a Eva, così si diverte un po’ anche lei.
A proposito di Eva…
- Ciao. Dove sei stata?
- Oh, fuori, a guardare un po’ la luna…
- Hmmm… Sì, come no. E con chi?
- La lei della coppietta americana del Midwest, ricordi? Lui è andato con due tuoi compatrioti, e lei c’è rimasta male.
- L’hai consolata?
- Ho fatto del mio meglio.
- Bene. Anche i due di Amersfoort stanno facendo del loro meglio con lui… Vieni a vedere!
La seguo fino ad un privé più appartato degli altri, e sbirciamo dentro insieme.
Il fidanzato di Claire è in piena azione con i due olandesi; ma forse è meglio dire che i due olandesi sono in azione con lui. Insomma: se lo stanno facendo di brutto.
La valkyria lo ha schenato e lo sta montando a spegnimoccolo mentre il biondone le scopa la faccia. Poi mentre guardo i due cambiano gioco: lei si mette a pecora e suo marito costringe lo studentello a prenderla da dietro.
Lo costringe nel vero senso della parola: lo prende per il collo e lo mette in posizione, poi gli prende l’uccello in mano e lo spinge nella cloaca della moglie, che strilla contenta.
Fin qui tutto bene…
Ma poi il tipo tatuato si va a mettere dietro a entrambi, e senza pensarci due volte impala il biondino nel culo facendolo urlare di dolore…
Beh, io l’avevo detto a Claire, che il suo ragazzo si sarebbe pentito di quello che aveva fatto!
Eva ridacchia divertita, poi mi prende per mano e mi trascina via.
- Vieni, voglio farti conoscere i miei due amici.
- Ma come, non li hai già prosciugati?
- Insomma… Ma sono piuttosto robusti, e si stanno riprendendo. Ero andata al bar a bere qualcosa, ma adesso che ci sei anche tu possiamo divertirci un po’ in quattro, non credi?
Non ho ancora raggiunto la mia quota giornaliera di cazzi, quindi non posso che convenire con lei.

Sam e Ben sono effettivamente due buttafuori del Glam, ma ogni tanto in tarda serata si ricavano un po’ di tempo da dedicare alle turiste bisognose di una bella scovolata.
Sono sulla trentina; non molto svegli, ma decisamente muscolosi e abbastanza virili da soddisfare una ninfomane scatenata come la mia compagna.
Muscoli tostissimi, pelle color mokka, odore acre di maschio, labbroni esagerati che celano denti bianchissimi, teste rasate come palle da biliardo… Tutti gli stereotipi più kitch e razzisti del macho africano, concentrati in due esemplari da monta perenne.
Li troviamo sul lettone del nostro privé preferito, esattamente dove Eva li aveva lasciati dopo essersi fatta fottere in tandem fino a pochi minuti prima: non sembrano troppo sbattuti, e anzi vedo i loro occhi enormi scintillare quando ci vedono entrare insieme.
I loro occhi scintillano, e i loro cazzi sobbalzano.
Già, i loro organi virili: grossi, nodosi e nerissimi… Sapete cosa trovo di strano negli uccelli afro? Sarà un’impressione tutta mia, però mi sembra che siano sì in media più grossi (non necessariamente più lunghi) di quelli europei, ma che in qualche modo siano anche meno duri: la loro consistenza è diversa, più simile ai dildo in lattice che non ai cazzi caucasici standard.
Trovo anche che siano di massima più resistenti, e che nel contempo emettano meno liquido seminale e con meno potenza.
Insomma: essere coperta da un nero non è necessariamente meglio che essere coperta da un bianco, ma sicuramente è diverso… E a me piace cambiare.
Eva invece è un’appassionata di cazzi neri: se può scegliere, preferisce sempre un rapporto interrazziale ad un banale accoppiamento con un maschio con la pelle del nostro stesso colore.
Insomma, è razzista; nel senso che discrimina nelle sue scelte in base alla razza, almeno in materia di cazzi.

Mi sfilo il vestitino nero mentre Eva sguscia da quello bianco, poi ci arrampichiamo insieme sul lettone del privé, avvicinandoci gatton gattoni ai grossi cazzi neri con i quali entrambe bramiamo di sollazzarci per le prossime ore…
Credo che sia Sam quello che ingoio per primo. Grosso, nodoso… Sa di maschio, ma sento anche il sapore della fica di Eva che impregna la sua pelle color caffè: buono!
Due bionde che fottono con due negri: in uno swinger club è uno degli spettacoli più apprezzati. Quando rialzo un momento la testa dal mio fiero pasto, vedo che ci sono già una mezza dozzina di curiosi che ci osservano discretamente dall’ingrsso de privé, comprese un paio di signore chiaramente in fregola che si masturbano senza troppo pudore fra le braccia dei rispettivi mariti guardoni.

Ho una voglia di cazzo che non capisco più niente; mi succede sempre così dopo aver lesbicato una che non è Eva. E avere per le mani un uccellone sovradimensionato, non mi aiuta a contenere la mia libidine.
L’ho insalivato a dovere, e fra le gambe sono un lago: non vedo perché aspettare a consumare il rapporto. Mi arrampico su di lui, gli monto a cavallo e mi impalo con trepidazione su quel paracarro nero mentre Eva continua il suo succoso pompino accanto a me.
- Oohhh… - ansimo, riempiendomi la fica con quell’arnese enorme – Dio quant’è grosso!
Il nostro pubblico apprezza la mia esibizione, lo capisco dai sospiri e dai commenti alle mie spalle mentre comincio a sgroppare di gran lena sul cazzone nero.
Eva mi ammicca con aria furba, poi si alza sulle braccia e si mette a smorzacandela anche lei, cominciando ad andare su e giù con movimenti più controllati dei miei, facendo ondeggiare divinamente i suoi splendidi seni rotondi e pieni.
Il mio negro decide di omaggiare anche i miei e comincia a pizzicarmi e tormentarmi i capezzoli, che a questo punto sono eccitati e duri come pallottole.
Rabbrividisco di piacere e accelero ulteriormente la mia cavalcata, ansimando e rantolando rumorosamente mentre il batacchio d’ebano mi scava le viscere alla ricerca delle parti più sensibili.
Allungo una mano per afferrare le dita nervose della mia compagna e condividere con lei il mio godimento: ci piace tenerci per mano mentre usiamo dei maschi per il nostro piacere a corrente alternata.
I due negroni hanno entrambi già sborrato dentro Eva, quindi non c’è rischio che se ne vengano troppo presto: possiamo fare le cose con calma e farci i cazzi nostri per tutto il tempo che vogliamo.
Sto sudando, accaldata sia dal ritmo frenetico che sto imponendo alla cavalcata che dal caldo che fa nel nostro piccolo privé.
La pelle lucida del mandingo sotto di me è eccitante quanto l’afrore del suo corpo… Mi tuffo in avanti per baciarlo a bocca aperta, gustandomi i suoi labbroni gonfi e la lingua larga e rasposa; i miei capezzoloni eccitati si sfregano sui suoi pettorali tosti e duri come la pietra e le sue manacce mi afferrano le chiappe stringendole forte e cercando di assumere il controllo del ritmo con cui lo sto scopando.
M’inarco improvvisamente all’indietro con un grido strozzato, sentendo la gigantesca cappella del mio maschio rasparmi all’improvviso il punto G, e mi godo il primo vero orgasmo vaginale della serata.
- Aahhh… Sì, godo! Godoo…
Continuo a caracollare su quel perno durissimo, cercando di prolungare l’estasi il più a lungo possibile; poi mi abbatto stremata sul torace larghissimo del mio amante di colore e torno a baciarlo con foga rovistandogli la bocca con la lingua bavosa…
Accanto a noi, Eva lancia un gridolino di gioia, annunciando al mondo la sua venuta. Incrocio il suo sguardo, e lei mi sorride, tutta sudata a sua volta e con gli occhioni scintillanti di lussuria.
- Cambio? – mi fa, con voce lubrica.
Mi sembra una buona idea.
Smontiamo entrambe dalle nostre belle selle scure e lucide e ci stendiamo di schiena per lasciarci inforcare ciascuna dall’amante dell’altra: mi sembra ora che anche i maschi comincino a lavorare un po’…

Ben accosta il suo cazzone sgocciolante del piacere di Eva alla mia fica ancora fumante per l’orgasmo precedente e mi affonda dentro senza troppi problemi: ormai sono completamente spalancata e il brodo che mi ribolle dentro ha portato la mia lubrificazione interna al livello massimo.
Sollevo le gambe verso il soffitto, stringo le cosce intorno ai fianchi muscolosi del mio nuovo amante e gli cingo il collo con le braccia per baciarlo in bocca mentre mi scopa dall’alto in basso.
I colpi di Ben sono potenti e profondi e m’inchiodano al materasso del lettone ormai disfatto per la seconda volta. Sotto di noi la rete sta cigolando pericolosamente al ritmo della doppia monta interrazziale che io e la mia compagna ci stiamo prendendo a conclusione della nostra torrida serata.
Eva è proprio in vena: la sento gridare un nuovo orgasmo, e vedo le sue dita dei piedi che si attorcigliano impazzite mentre dimena scompostamente le sue splendide, lunghissime gambe abbronzate intorno al corpaccione muscoloso di Sam.
Eva ha sempre avuto l’orgasmo facile, e i negri la ingrifano particolarmente, quindi non sono sorpresa per la facilità con cui sta godendo: con me e i due buttafuori nel suo stesso letto, questa per lei è praticamente la serata ideale.
I tonfi sordi dei colpi che i negroni sferrano ritmicamente nei nostri corpi in calore risuonano nel privé, coprendo i commenti e i sospiri del nostro piccolo pubblico; l’odore acre delle nostre carni accaldate permea l’ambiente ristretto, aumentando ulteriormente l’eccitazione di tutti.
Appena conclusa la sua doppia orbita attorno al pianeta, Eva afferra di nuovo la mia mano e la stringe con forza.
- Cambiamo gioco – mi sussurra con voce roca – Adesso ho voglia di te…
Hmmm… Come rifiutare? La mia ragazza è stupenda: bionda, snella, abbronzatissima e con quel viso stupendo da ventenne perversa che emana sensualità…
Facciamo rotolare di lato i maschi e ci tuffiamo nude una nelle braccia dell’altra, i nostri corpi sudati che vibrano ancora del piacere etero appena gustato e che adesso pregustano quello saffico a loro ancor più congeniale…

Ci baciamo in bocca mentre i nostri seni si sfregano deliziosamente gli uni contro gli altri e le nostre gambe si avvolgono fra loro in un groviglio inestricabile.
Io sono più pesante, e finisco con lo schiacciarla sotto di me: ne approfitto per abbassare la bocca fino alle sue stupende tette tonde e sode per succhiarle con forza e strapparle un gridolino di sorpresa e di piacere.
Mordo i suoi teneri capezzolini turgidi di lussuria e li tiro verso l’alto con gli incisivi mentre li vellico con la lingua all’interno della bocca.
- Ahi! – strilla lei, sorpresa dalla mia ferocia – Mi fai male…
So che le piace, quindi raddoppio la crudeltà dei miei morsi; Eva si sottomette rapidamente, felice di essere maltrattata un po’ da me.
Poi scendo ancora più in basso, passando il viso e le labbra sul pancino piatto della mia ragazza, slinguando l’ombelico minuscolo e i primi peluzzi sparsi del pube.
Eva è una di quelle bionde nordiche che non hanno nessun bisogno di depilarsi: la loro peluria è così rada e sottile che quasi non cresce ed è un peccato rimuoverla.
Passo la lingua sul monte di venere assaporando i primi succhi secreti dai suoi organi genitali, giro intorno al clito deliziosamente turgido senza sfiorarlo e scivolo fra le grandi labbra e l’interno della coscia, assaporando il tepore della sua carne eccitata.
Bruco fra la sua peluria umida e saporita fino a raggiungere la spacca e succhio con passione il liquore perlaceo e dolcissimo di cui è piena.
- Aahhh… - geme la mia deliziosa cerbiatta – Oh Pat, mi fai impazzire!
Già, l’idea è proprio questa…
Sento le mani che mi accarezzano la groppa: mani callose, forti… Mani maschili.
I negroni si stanno godendo il nostro spettacolo lesbico in prima fila, mentre il resto del pubblico assiste dal parterre: dovremmo farci pagare…
Durante la mia vita dissoluta ho succhiato centinaia di cazzi e dozzine di passere, ma la fica di Eva è in assoluto il sesso più gustoso che abbia mai assaggiato: potrei leccarla per ore, fino allo stremo delle forze, e sarebbe una morte fantastica esalarci sopra l’ultimo respiro… Magari a novant’anni compiuti: così lei ne avrà sessantasette e sarà ancora una gran fica!
Anche Eva ama sleccazzare fra le mie cosce: mi accorgo che cerca di allungarsi verso le mie gambe, e decido di aiutarla. Mi giro tenendola sempre sotto di me, e ci ritroviamo inevitabilmente a sessantanove.
Fremo di gioia e di lussuria quando sento la lingua impertinente di Eva che s’insinua nella mia fica sgocciolante e comincia a suggere i miei succhi dell’amore. Mi accomodo meglio su di lei per darle il massimo accesso alle mie intimità, poi mi tuffo di nuovo fra le sue cosce spalancate per slapparle la fichetta spatasciata e fradicia.

Mi sono praticamente scordata degli altri: ormai per me c’è solo Eva, non solo nel privé, ma nell’intero universo…
Quindi sono un po’ sorpresa quando mi accorgo che lei, da sotto di me, mi ha afferrato le chiappe e me le ha aperte con le dita; poi avverto la sensazione tipica della saliva che mi bagna il buco del culo.
Ma cosa…
Sento il calore della cappella nel solco fra le natiche, e mi rendo conto di essere in trappola: sto per essere inchiappettata a sangue da uno dei negroni superdotati, che invece di usare il gel si limita a inumidirmi l’ano con lo sputo.
Smetto di slappare la fica di Eva e stringo i denti preparandomi all’impatto. Sento le manone del maschio che mi allargano ulteriormente i glutei, e il glande che preme contro lo sfintere bagnato…
Per fortuna che ho già preso un cazzo nel culo a inizio serata, altrimenti sarebbero dolori: la cappella preme contro il buchetto ancora umido e slabbrato e il maschione comincia a spingere dentro il suo petardo rovente…
- AHIAAA! – urlo, sentendomi squarciare all’improvviso le viscere quando il cazzone nero infrange la resistenza dello sfintere e mi sprofonda quasi di colpo nel retto infiammato.
Mi contorco tutta per il dolore, ma Eva mi tiene stretta da sotto e il negro che mi sta sodomizzando continua a spingere agevolmente nel mio povero buco rovinato.
- Ma che strilli, puttana – mi fa lo stronzo, e dalla sua voce capisco che si tratta di Sam – Questo è il culo più rotto che abbia mai riempito…
Galante.
Sto per replicare incazzata, quando mi sento afferrare rudemente per i capelli: perdo il contatto confortevole con la fichetta pelosa di Eva e mi ritrovo un altro cazzone nero davanti alla faccia: odora di me, ed è normale visto che deve per forza essere Ben, che mi ha scopata alla missionaria fino a poco prima ed evidentemente ha deciso che è ora di svuotarsi le palle dentro di me.
Apro la bocca e me la sento riempire di colpo da una quantità inverosimile di carne nera e tostissima che mi affonda brutalmente fino in gola.
Un cazzo in bocca e l’altro in culo, e la lingua di Eva che continua a scavarmi nella fica… Cosa potrei desiderare di più dalla vita?
Magari un paio di Lucani da segare con le mani libere?
Naah, sarebbero una distrazione…

Sam mi affonda nel retto fino all’elsa, facendomi schizzare gli occhi dalle orbite per il dolore; si ferma un istante per farmi abituare alla sensazione di pienezza piuttosto inconsueta, poi comincia a rinculare lentamente.
E’ il momento più doloroso, perché quando il pene è troppo grosso, se non sei abbastanza lubrificata, uscendo tende a strapparti le budella verso l’esterno… Per fortuna Eva gli stringe le palle da sotto per dettargli il ritmo giusto, e la lingua della mia compagna mi conforta teneramente leccandomi il clito.
Anche il cazzone di Ben nell’esofago è un bel conforto: comincio a sgolinare con passione cercando di non strozzarmi, e il negrone apprezza la mia buona volontà accarezzandomi gli stessi capelli che poco prima mi aveva quasi strappato.
Io succhio Ben, Eva succhia me… E all’improvviso Sam si riscuote dalla sua momentanea passività e mi incorna rabbiosamente con il suo ariete nero, riempiendomi completamente il culo con un affondo devastante.
Non posso neanche urlare di dolore, perché ho la bocca piena esattamente quanto il culo: mi hanno farcita di carne nera da entrambe le estremità del canale alimentare, e non sembrano affatto intenzionati a desistere troppo presto.
Per fortuna c’è Eva che, da sotto, sembra l’unica preoccupata di darmi piacere invece che pensare solo ai cazzi propri…

Gli stessi cazzi che ora sono in piena azione: Sam e Ben mi fottono in culo e in gola con lo stesso ritmo implacabile, scovolandomi le viscere con una brutalità che non provavo da tempo.
In quelle condizioni il dolore non può durare a lungo: la lingua esperta di Eva è una fonte ineasuribile di piacere, e dopo l’inizio un po’ brutale anche i cazzoni che mi stantuffano l’apparato digerente cominciano a generare un sollazzo proibito che sembra montare esponenzialmente dentro di me.
- Gghhh… Hmmm… Aawww…
Annaspo in maniera incoerente, completamente sottomessa, dominata e riempita dai miei numerosi partner ambosessi, che si stanno ammucchiando su di me in maniera così coordinata e organizzata da cominciare a farmi montare dentro un orgasmo contro natura di un’intensità che sarà meglio andare a misurare in megaton…
- GGAWWW!!!
Esplodo come l’atollo di Bikini, e vado molto vicina ad affogare Eva nella mia sbroda mentre mi contorco impazzita dal piacere, trafitta da quei cazzoni possenti che mi riempiono completamente, insaccandomi fra i loro colpi bestiali e perfettamente convergenti.
I due cazzoni neri si staranno probabilmente toccando nel mio stomaco mentre io godo in uno degli orgasmi più devastanti della mia vita da ninfomane pazza.
Le contorsioni del mio corpo stravolto dalla lussuria comportano a loro volta l’effetto collaterale della contrazione dei miei orifizi.
Sam e Ben barriscono come elefanti impazziti e mi sborrano dentro in contemporanea, riversando nelle mie viscere due getti di sborra caldissima e viscosa.

Sotto di me, Eva è l’unica ancora in controllo: lappa con foga la mia fica che ormai perde sbroda come un rubinetto guasto, mentre io mi abbatto stremata sul suo corpo caldo e madido di sudore…
Ben si ritrae soddisfatto dalla mia bocca, e io lascio andare un conato di sperma caldo sulla fica palpitante di Eva. Poi è Sam a stapparmi il culo, e la sborra che mi scola dall’ano spanato gocciola dritto in faccia a Eva…
La mia perversa compagna adora gustarsi le mie cremine calde e appena sfornate: la sento slurpare contenta, mentre io a mia volta lecco golosa la sborra di Ben che le imbratta la passera bionda e spelacchiata… Cazzo, che buona!

I maschi rotolano di lato, prosciugati. Io continuo a sorbirmi le ultime goccioline di piacere dalla fica spalancata di Eva mentre lei finisce di pulirmi fra le cosce con la sua linguetta servizievole, poi alzo la testa e guardo al nostro pubblico che sta lentamente liberando il parterre.
Sono rimasti solo in due a guardare, con le facce rosse di eccitazione: lui si sta ancora segando con entusiasmo, e lei è appoggiata allo stipite della porta con la gonna sollevata e le dita che si muovono frenetiche fra le gambe abbronzate.
Roby e Franco: ancora loro…
Se avessi ancora un briciolo di energia, me li farei di brutto: sul posto e con cattiveria.
Sarà per la prossima volta.
di
scritto il
2018-10-13
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