Una settimana difficile

Scritto da , il 2018-04-23, genere etero

È sabato mattina, il cinese di ieri sera mi è rimasto sullo stomaco,non sono ancora riuscito a digerirlo, ho dormito malissimo tutta la notte, con incubi e sudate, alle 6 non ne potevo più e mi sono alzato.
Ti ho lasciato tranquilla nel letto a dormire e sono venuto sul divano a guardare un po’ di tv, volume bassissimo per non svegliarti.
È stata una settimana pesante per tutti e due, tanto che la sera svenivamo sul divano, non ricordo neppure l’ultimo film o trasmissione che abbiamo visto assieme.
Quando abbiamo fatto l’amore l’ultima volta? È passata una settimana ? forse di più…
Ieri sera ci ho provato ad allungare le mani sotto le coperte, ma tu hai detto di essere stanca e ti sei addormentata all’istante.
Effettivamente anche io non ero in formissima… cinese maledetto!
Va beh com’è il programma di oggi !? riusciremo a ricavarci qualche minuto per noi !? credo di essere in crisi di astinenza, ho le mani che mi formicolano, ho voglia della tua pelle.
Potrei venire di la e svegliarti… ma sei così stanca in questi giorni, non me la sento di disturbarti.
Anche se la tua pelle calda di letto sembra ancora più morbida…
No, dai non posso svegliarti, non oggi.
Guardo un telegiornale, mi distraggo dai miei pensieri, anzi me ne vengono altri di tutt’altro tipo, certo che i telegiornali sembrano fatti apposta per deprimersi e/o arrabbiarsi…
“ma come fai a sentire con il volume così basso?!”
“buongiorno! Ti ho svegliata?! Il volume era basso per non farmi sentire!”
“mi sono girata e non c’eri”
“scusa!”
Sei in piedi davanti a me, tutta spettinata con gli occhi mezzi chiusi di sonno.
“sei bellissima!”
“si immagino!”
La luce, della portafinestra dietro di te, attraversa la tua camicia da notte, disegnando le tue forme.
“no, non lo immagini neppure…”
“scusa, ieri ero davvero stanca”
“lo so, non ti preoccupare”
Ti avvicini, mi guardi negli occhi, poi prendi il bordo della tua camicia e te la sfili sopra la testa.
Sotto sei nuda.
Vieni a sederti a cavalcioni, sulle mie gambe e mi baci.
Le mie mani vagano per tuo corpo stringendo dove devono.
Mi togli la maglietta.
Il contatto del tuo seno sul mio petto ha un effetto devastante, i baci passano da delicati a passionali, le mie mani sono sulle tue chiappe e i tuoi fianchi si muovono contro di me.
Infili una mano tra di noi e mi abbassi i calzoni lo stretto necessario a far uscire il mio uccello, che viene subito inghiottito dal tuo corpo.
Resti ferma qualche secondo, come per gustarti il momento, poi inizi a muoverti, veloce, sempre più veloce.
Non mi baci più, la tua bocca è spalancata, in un urlo muto, i tuoi occhi chiusi.
Ti sollevi un po’ e mi schiacci la faccia sul seno, lecco e mordo a caso tutta quella carne in movimento, fino a che non trovo un capezzolo che stringo tra le labbra con forza.
Mi stringi ancora più forte la testa, allora ti allargo le chiappe con le mani e inizio muovermi anche io.
Non ce la faccio più ed esplodo dentro di te ringhiando contro le tue tette, poi vieni anche tu scompostamente, prima di accasciarti su di me.
Il tutto è durato pochissimi minuti.
Resti qualche secondo ferma accarezzandomi i capelli, poi ti sollevi, sorridi e mi dai un bacio con lo schiocco,
“dai che oggi abbiamo un sacco di cose da fare”
“e ti pareva…”
“prima però doccia!”
ti alzi e ti avvii verso il bagno.
ammiro il tuo culo che ondeggia nel corridoio, poi mi alzo e ti seguo.

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