Il concerto

Scritto da , il 2018-04-09, genere etero

Hai comprato i biglietti mesi fa, non stai più nella pelle, anche in macchina, mentre ci rechiamo al concerto hai messo su il suo cd e canti le sue canzoni.
Stiamo andando in un paese a pochi kilometri da casa, è un concerto all’aperto, in una piazza, sono i concerti che preferisco, dalle nostre parti ce ne sono parecchi in estate, anche di gente famosa, come in questo caso.
Parcheggio in strada, tra due alberi, sembra che il parcheggio sia stato fatto apposta per la mia macchina, sono piuttosto compiaciuto della mia manovra.
“quando hai finito di gongolare, per la tua manovra perfetta, andiamo a cercare qualcosa da mangiare?! Ho fame!”
Mi prendi per mano e mi strascini verso il paese, stai praticamente saltellando per quanto sei felice.
Quando sei così sei inresistibile, è come se sorridessi con tutto il corpo.
Ti strattono a me e ti bacio
Mi guardi sorridendo e riparti in cerca di cibo
Piazza al taglio e coca cola che ci gustiamo seduti su un muretto, con vista sulla valle sottostante.
Mentre mangiamo tu guardi in giro e studi la gente attorno a noi, mentre io studio te.
Hai uno scamiciato a fiori che ti arriva a metà coscia, è di cotone leggerissimo, un pochino trasparente…
Prima di partire hai cambiato mutande e reggiseno tre volte prima di scegliere quelli che ti stavano meglio e si vedevano meno.
Ti slacci un paio di bottoni
“te l’avevo detto che era caldo!” tu hai sempre paura di aver freddo ed il tuo vestito ha le maniche a trequarti.
“vedrai dopo chi avrà caldo e chi freddo!”
Io sono infatti in calzoni corti e maglietta
“si come se quel pezzo di manica faccesse la differenza tra caldo e freddo!”
“ma te la finisci? “
Allungo una mano e ti slaccio un altro bottone.
Mi fermi la mano, alzi una sopracciglia e mi guardi male, ma non sei troppo scollata, allora mi baci la mano e mi sorridi.
“andiamo?”
Seguiamo la fiumana di gente verso la piazzetta dove ci sarà il concerto.
Studiamo la situazione e cerchiamo il posto giusto per noi, non troppo vicino al palco ed agli esagitati ma nemmeno troppo indietro, dove si senta bene .. il posto perfetto insomma.
Trovato più o meno il posto giusto, io mi siedo per terra ad aspettare, come ha già fatto tanta altra gente, ma tu rimani in piedi davanti a me.
Ti sbircio le gambe abbronzate, da qua si gode di una bella vista delle tue cosce, mi piacerebbe infilare il mio sguardo più in su, ma dovrei abbassare la testa e si capirebbe troppo bene cosa sto facendo.
Mi limito ad accarezzarti un polpaccio.
“uffa! Non voglio sedermi per terra, mi sporco!”
“vieni, siediti sulle mie gambe”
“ma alla lunga ti peso!”
“vorrà dire che alla lunga ti alzi, ma nel frattempo tu ti riposi e io ne approfitto! E poi inizierà il concerto prima o poi, no?!”
Mi dai un buffetto in testa poi inizi i preparativi per sederti.
Cerchi di capire in che verso è meglio, poi ti incastri la gonna tra le cosce e scendi piano piano sulle mie gambe, il tutto per evitare che la gonna mostri troppo.
Io mi limito a sghignazzare e a godermi lo spettacolo.
“una mano no?!”
“no!”
Finalmente sei riuscita a sederti, ti sei messa di lato ed io metto un braccio dietro la tua schiena e l’altro sopra le tue le cosce.
“non si vede molto così no?!”
“boh credo, comunque il vero spettacolo è qui!”
Ho il tuo seno a pochi centimetri dagli occhi e quello che vedo mi piace da matti.
Allunghi una mano per chiudere un bottone.
“se ci provi ti lancio per terra!”
“ma dai si vede troppo!”
“che mi frega cosa vedono gli altri!? sono io che voglio vedere! E mi piace da matti quello che vedo!”
“lo sento!”
Ti sorrido come un deficiente e tu mi baci.
La gente intorno inizia a muoversi ed alzarsi, il concerto sta per iniziare.
Ci alziamo anche noi e ci mettiamo come sempre, a tutti i concerti, tu davanti ed io ti tengo le mani sui fianchi da dietro.
Quando parte la musica tu inizi a muoverti, tra le mie mani, balli, canti, ti agiti o ti muovi lentamente.
La musica mi arriva forte dalle casse, ma anche attraverso le mani che seguono i tuoi movimenti.
Quando sei stanca mi prendi le mani e ti avvolgi nelle mie braccia, ti appoggi a me con tutto il corpo, sempre muovendoti a ritmo.
Quando le canzoni sono più lente o romantiche sposti le mie mani lentamente sulla tua pancia mentre ti bacio il collo.
L’ultima canzone è proprio una di queste e le mie mani sono guidate dalle tue a stringerti forte, il tuo corpo e stretto al mio, le tue chiappe sentono la mia erezione e si sistemano per sentirla meglio, mentre una mano scende e l’altra sale.
Ti giri di scatto e mi baci con passione
“andiamo!”
Mi prendi per mano e corriamo verso la macchina tanto il concerto è finito.
Appena dentro ti infilo una mano tra le cosce e la lingua in bocca.
Con le mani esploro ovunque e sbottono tutti i bottoni che trovo, ma quanti ce ne sono!?
“passano le persone!”
“chissenefrega!”
“a me frega!”
Mi fermo un attimo ed effettivamente tutta la gente che esce dal concerto sta passando sulla strada dove siamo parcheggiati…
“meglio cercare un altro posto!”
Ti guardo sei bellissima con il vestito aperto illuminata da un lampione lontano
“ok tu però non chiudere neanche un bottone che ci ho messo un sacco!”
Ridi, mentre metto in moto e partiamo.
Ti raggomitoli sul sedile, girata verso di me, mi guardi e sorridi.
Sei stanca, rilassata, felice.
Non conosco bene la zona e prima di trovare un angolino riservato ci metto un pochino.
“va bene qua?!”
Ti guardo.
Stai dormendo.
Il vestito si è aperto del tutto, il tuo corpo è coperto solo dalla biancheria, illuminato dalla luce della luna.
La tua pelle sembra d’argento, mentre lo so che sei abbronzatissima, chissà come risalterebbero le poche zone coperte che so essere bianche come il latte.
Avrei voglia di passare le mie mani sulle tue curve, accarezzare la tua pelle morbida, stringerti i seni, infilare il naso tra le tue cosce …
Ti guardo il viso, dolce, rilassato, gli occhi chiusi, un mezzo sorriso, sei felice anche quando dormi.
Sei bellissima.
Il mio sguardo cambia, la passione, il desiderio, si trasformano.
Ti chiudo il vestito, piano per non svegliarti e riparto verso casa.

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