Auguri a me

Scritto da , il 2017-09-06, genere masturbazione

"Cerca di uscire da questa situazione, è ora." Mi hai scritto con tutto il cinismo di cui sei capace.
Io sono fuori dal mondo, lo so. Ma tu cazzo, tu, come fai? Sei sempre così sicuro! Chi ti ha insegnato cosa è giusto e cosa è sbagliato? Chi? Chi ti ha detto che questa è la fottutissima ora per me! Lo hai deciso tu. Hai deciso per te, hai deciso per me. Non puoi decidere, però, che donna devo essere. Non funziona così. Io sono la stessa, sempre. Ero questa, sono questa, sarò questa. E mi incazzo perchè a te non dovrei dir nulla. Mi incazzo perchè sei l'unico a sapere tutto quello che di me c'è da sapere.
E' la mia festa oggi. La mia dannata festa. Allora auguri a me, che sono sola stasera. Auguri a questo corpo che brucia di passione, auguri a questa donna che se ne sbatte di essere normale. Guardo il completino nero sul letto. Tutto quello che volevo era fartelo vedere, indossato. L'ho provato sai. I fiorellini in tulle nero che coprono i capezzoli mi hanno accarezzata piano. Ho chiuso gli occhi per sentirli sulla pelle. Ero già eccitata, bagnata. E' questo che dovevi vedere. Il mio corpo bianco e liscio stretto in questi fili di raso neri. Cosa importa se l'ho messo per te? Cosa importa se voglio guardarmi allo specchio e scoprirmi puttana più che mai! Ho gli occhi lucidi di voglia e non solo di quella. Mi tocco piano, fra le cosce, fino ad arrivare alle labbra morbide e già dischiuse. Mi toccherei lo stesso sai, anche se avessi appena scopato. Mi darei piacere comunque che ti sia chiaro. Sempre e comunque. Se solo tu la smettessi di darmi consigli! Se solo tu smettessi di proteggermi da me stessa! Gioco da sola io. Eccomi qui. Sposto appena il tulle per scoprire i capezzoli già duri, li stringo fra le dita e guardo la mia bocca aperta e accogliente. Gioco con la lingua, mi lecco le labbra mentre le mani sui seni diventano sempre più prepotenti. Chi lo ha detto che non posso scoparmi? Chi ha deciso quante volte e come, posso masturbarmi? Cosa dice il tuo manuale? Dimmelo! Fa ancora troppo caldo per i miei gusti. Lego i capelli lasciandoli appena un pò liberi di scendere sul lato. Penso a quello che ti ho detto. A quello che tu mi hai detto. Prendo il vibratore, così conciata stasera, voglio prendere un cazzo. Lo succhio, lo bagno della mia saliva sporca di rossetto rosso. Ho sbagliato lo so. Il mio meccanismo si è inceppato ancora una volta e ci ha trascinati nei miei discorsi disperati. Sono così pesante eppure così leggera. Mi sento bella stasera. Vuota, incompresa, triste ma bella. Mi siedo sul cesso sguaiata e pronta tanto quanto incazzata. Alzo le cosce e le poggio sul bordo. Sono volgare, sono io. E' la mia festa e faccio quello che voglio. Mi faccio strada prima con un dito, poi con due. Passo velocemente al cazzo che entra subito tanto sono aperta e fradicia. Lo spingo dentro con tutta la passione di cui sono capace, voglio godere. Ah, se fossi brava a non sbagliare, così come sono brava a scoparmi! Mi muovo veloce, respiro, affanno. Slaccio il cinturino alla caviglia, lascio cadere le scarpe mentre sollevo leggermente il bacino per sentirlo tutto dentro. Entro ed esco con foga mentre il mio corpo è invaso da un piacere intenso. Voglio prendermi anche il culo. Mi alzo e mi giro, a pecora. Apro una coscia e la poggio sulla vasca. Bagno di saliva il mio buco stretto e poi entro rabbiosa, violenta. Inizio a scoparmi forte abbassando più che posso il corpo in avanti. Lo prendo, lo prendo tutto, ovunque, ed è questo che dovevi vedere. Il mio piacere, la mia follia, il mio orgasmo lento e squassante. Sono venuta. Sono sporca della mia dannata voglia. Sono di nuovo fra le cosce, raccolgo con la mano il mio sapore, lo annuso, lo lecco mentre con la schiena attaccata alle mattonelle fredde scendo lentamente sulle ginocchia.
Non posso parlarti. Non posso chiamarti. Non posso scriverti.
Non posso ballare con te, nuda. Non posso esistere quasi.
E'la mia maledetta festa oggi e sono solo i tuoi fottuti auguri che volevo. Punto.

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