Le voglie di una settantenne (parte seconda)

di
genere
etero

Sandra passò una brutta notte agitata, si girava da una parte e dall’altra cercando un sonno che non arrivava. Aveva sempre l’immagine di Jerry davanti agli occhi, non riusciva togliere lo sguardo dal suo viso, alla fine, nelle prime ore del mattino trovo finalmente un po’ di sonno agitato e, ovviamente, Jerry era presente nei suoi sogni. Al risveglio si sentì stanca e spossata come dopo una maratona. Lo specchio in bagno non fu per niente clemente con lei, senza ritegno le mostro il viso stanco ed i capelli arruffati e tutti i segni dell’età, senza perdersi d’animo cominciò la sua toeletta mattutina. A poco a poco ritrovò il suo viso abituale, un po’ di fard sulle guance, trucco leggero sugli occhi con un po’ di rimmel, e un po’ dell’immancabile rossetto. Nel frattempo aveva pensato come vestirsi, una gonna nera dritta, classica che le copriva appena il ginocchio, una camicetta bianca, la più bella del suo guardaroba, quella riservata alle serate di gala. Intanto si interrogava sul’intimo, cosa indossare sotto, qualcosa di sexy che la valorizzasse. Alla fine decise per una guepiere bianca, acquistata per il matrimonio di sua nipote, che le stringeva un po’ la vita e le sosteneva bene il seno facendolo sembrare più rotondo e provocante. Poi decise anche di indossare delle mutandine che non avrebbero creato problemi nel toglierle, come il giorno prima, a Jerry. Mentre pensava a queste cose il suo cuore si mise a battere più velocemente, il suo viso divenne paonazzo ed una vampata di calore invase il suo bassoventre e la sua vagina cominciò inumidirsi. Era il segno che aveva ancora desideri femminili. Quindi aspettò l’ora dell’arrivo di Jerry. Da parte sua, Jerry aveva dormito come un sasso quella notte. Lui sognò sicuramente, ma al mattino non si ricordava cosa avesse sognato. Si alzò con l’uccello in tiro, e subito il pensiero del giorno prima lo riportò a Sandra. Come ogni mattina si fece la doccia e si preparò per la giornata. Intimo pulito, camicia nuova, pantalone di jeans, scegliendo tutto con molta cura. Anche lui fu sorpreso da se stesso dall’attenzione che metteva nella scelta dei capi d’abbigliamento. Si sorrise nello specchio, era carico, pronto, gli prospettava una bella giornata, bella in tutti i sensi. L’immagine di Sandra gli girava nella testa e si mescolava all’immagine della madre. Si domandava cosa avesse innescato in lui il giorno prima il corpo maturo di Sandra. Perché l’immagine del loro abbraccio si era sovrapposto a l’immagine della donna che lo aveva messo al mondo? Voleva cacciare queste immagini dalla mente, non era così depravato. Si, aveva sentito di storie del genere ma non gli interessavano, in ogni caso nessun interesse erotico. Allora perché questa mattina davanti allo specchio questa immagine gli ritornava? Jerry non aveva una risposta pronta, con una alzata di spalle non ci pensò più. Si concentrò sul lavoro che doveva fare, finì di prepararsi, prese la macchina e si avviò verso casa di Sandra. Non aveva ancora messo il dito sul campanello che la porta si aprì. Entrò e vide Sandra dietro la porta d’entrata stranamente seria che lo guardava intensamente. Vide il suo trucco più accentuato del giorno prima e l’abbigliamento ricercato. Senza pensarci troppo l’abbracciò e la strinse a se. Senti il sospiro di Sandra quando i due corpi si toccarono e lui la strinse tra le braccia. I grossi e morbidi seni di Sandra si schiacciarono con il petto muscoloso di Jerry e, naturalmente, questo contatto provocò un bel movimento nei suoi pantaloni. Restarono a lungo incollati l’uno all’altra, senza muoversi, avevano bisogno di assaporare questa sensazione animale. Jerry eccitato e duro, stampava la forma del suo cazzo sulla ventre di Sandra, facendole sentire tutto il suo desiderio, facendola emozionare. La sua fica divenne subito umida, era ringiovanita di colpo di 20 anni, si domandava quando per l’ultima volta avesse sentito questa emozione. Delle immagini e delle domande giravano nella sua mente. Dove? Quando? Improvvisamente si ricordò di un giovane medico. Si, fu molto, ma molto tempo fa. Un sorriso apparve sulle sue labbra, si ricordava della visita presso questo giovane medico quando iniziò ad aver problemi con la menopausa, si rivedeva nel suo studio quando, il giovane medico imbarazzato le spiegava delle vampate di calore, della secchezza vaginale ecc. ecc. Quindi con voce dolce le chiese di spogliarsi, lei si ricordò del rossore sul proprio viso, delle dita tremanti mentre si apriva la camicetta e la gonna che scivolava giù dalle cosce. Non potette controllare il calore improvviso che invase il suo basso ventre quando proprio lì, le fece una visita completa e anche qualcosa di più. Lo lasciò fare tranquillamente, le mani del giovane medico erano delicate e morbide, aveva piacere di quei tocchi. Ebbe un orgasmo, in modo discreto ma godette, ma il dottore non si lasciò ingannare, capì tutto. Oggi stretta contro Jerry stava provando la stessa emozione. Stava sentendo quanto era “duro” il desiderio di Jerry. Incollata con il suo ventre a quel bastone di carne iniziarono a tornargli tutte le sue voglie. Fu proprio lei che di gran fretta portò Jerry fino alla sua camera, con corpo e labbra appiccicati si lasciarono cadere sul letto. Subito le dita di Jerry sbottonarono la camicetta, quindi cominciò ad accarezzargli la schiena in cerca della zip della gonna, trovata, subito l’aprì facendola scivolare giù per cosce la gonna, potendo così ammirare le calze nere trattenute dal reggicalze della guepiere bianca. Spogliare Sandra e vederla con questo suo intimo d’altri tempi aveva un qualcosa di tremendamente erotico, era eccitato dai suoi seni bianche e morbidi solidamente sostenuti dalla guepiere e faticosamente contenuti dalle coppe orlate di pizzo. Senza aspettare oltre, Jerry si liberò dei pantaloni, della camicia, poi i suoi slip volarono nella camera prima che lui cadesse su Sandra coprendola con il suo corpo muscoloso. Lei fece un sospiro ed un piccolo grido di sorpresa, Jerry era pesante per Sandra, ma accetto gradevolmente di essere schiacciata da questo peso. Lui sentiva il tessuto setoso dell’intimo eccitare i suoi sensi, ed i ricami di pizzo delle coppe del reggiseno gli procuravano un delizioso fastidio al suo petto. Le sue mani cominciarono ad esplorare la pelle morbida di Sandra, le sue cosce carnose si aprirono subito alle sue carezze, lei lo lasciava fare facilitandone l’esplorazione. Le mani arrivarono su monte di venere ancora nascosto dal tessuto delle mutande, le sue mani si infilarono sotto il bordo di pizzo scoprendo una peluria già umida dei suoi umori. Provava piacere e godimento nel vedere l’eccitazione della matura signora e pensando che anche in età non più verde si potevano avere delle fiammate di desiderio, tanto che si ripromise di darle tutto il piacere di cui fosse stato capace. Jerry cercava di far uscire i seni dalle loro coppe ma erano troppo strette così da non riuscire nel suo intento, allora senza pensarci troppo trovo la zip che chiudeva la guepiere, la fece scivolare e finalmente riuscì a liberare le voluminose tette di Sandra. Con avidità si mise a succhiare i capezzoli ancora morbidi, ben presto li sentì indurire sotto le sue labbra e sotto la sua lingua. Lui fu soddisfatto da questa reazione, mentre Sandra cominciava a gemere di piacere sotto di lui. Mentre Jerry le succhiava i capezzoli, lei sentiva delle onde di brividi salirgli dal ventre fino al petto per poi irradiarsi nei suoi seni che, a poco a poco si irroravano di sangue, indurendosi e gonfiandosi sotto le sue carezze. Nello stesso tempo le mani di Jerry le accarezzavano l’interno delle gambe. Dopo che lei aveva aperto le cosce, arrivati alle mutandine gliele tolse, questa volta con più facilità del giorno prima, scoprendo così il suo sesso ormai rorido dei suoi umori. Senza aspettare prese il suo cazzo tra le mani e lo guidò verso le labbra della vagina di Sandra. Lei emise un grido quando presa di sorpresa, sentì il primo colpo di reni di Jerry che, con la sua cappella, le apriva le carni. Lui strinse i denti, era concentrato sul suo cazzo duro che cercava un passaggio per entrare, diede un altro colpo di reni e le labbra intime di Sandra cedettero alle sue spinte con un altro grido accompagnato dal corpo che si tendeva. Jerry lesse queste reazioni come una vittoria, abbracciò Sandra per le spalle e spinse la cappella in profondità nel ventre dell’anziana donna. La lubrificazione favorì la penetrazione, Sandra improvvisamente senti la sua fica riempita da questo pezzo di carne bollente. Istintivamente i suo muscoli vaginali risposero e si chiusero attorno al cazzo infilato sempre più in fondo. Con gli occhi chiusi, vinta, senza forze, non voleva più lottare contro questa felicità inattesa e abbandonò il suo corpo a colui che l’aveva presa. Jerry cominciò a scopargli il bassoventre con movimenti che le facevano provare delle gradevoli ondate di piacere. Completamente rilassata, Sandra godeva per questo cazzo di quasi quaranta anni più giovane di lei che si stava prendendo cura della sua fica. Un cazzo vigoroso che sembrava avere una resistenza senza limiti e senza un attimo di flessione. Jerry sopra di lei, accelerò il ritmo, facendo vibrare Sandra ad ogni suo colpo nel profondo della sua vagina. La cappella infuocata martoriava l’utero della donna. Sandra sentiva un po’ di male nel fondo del suo ventre del resto, l’utero di una quasi settantenne non si fa malmenare senza protestare, non è più elastico come in una giovane. Tuttavia a Jerry non gliene importava, ormai era lontano da queste considerazioni, aveva la sola meravigliosa sensazione del sua cappella che scivolava nella fica di Sandra, dei suoi muscoli che gli stringevano il suo cazzo vibrante percorso da di piacere elettrizzante che lo stavano portando all’orgasmo.
Mentre Jerry la scopava, Sandra era inerte sotto di lui, gemeva soltanto ad ogni suo colpo di reni. A lui venne in mente Matilde, la sua ultima compagna, una giovane gazzella di soli 20 anni. Si ricordava il piacere che provava a scoparla, a prenderla e spingere con forza il cazzo nella sua fica. Si ricordava le contorsioni sotto di lui, il suo corpo flessuoso che si attorcigliava, si contorceva come un pesce fuori dall’acqua e, una volta penetrata come chiudeva le sue gambe attorno ai suoi fianchi per stringerlo ancora di più, e poi le grida ed i suoi spasmi quando arrivava all’orgasmo. Sandra non aveva niente della giovane gazzella! Lei era sotto di lui ansimante ad ogni suo colpo di reni, gemeva un po’ più forte quando colpiva il fondo del suo ventre. Matilde non aveva problemi utero, lei accettava che il suo cazzo deflorava e malmenava i suoi organi genitali. Si ricordava anche dei suoi seni duri che fieramente sfidavano la forza di gravità, piccoli seni di una donna che ancora non aveva allattato dei figli, ma con dei capezzoli così duri e reattivi che lui amava vedere erigersi. Si ricordava come quei piccoli seni fossero anche il cruccio di Matilde, lei, come molte ragazze, li avrebbe voluti più grandi. Un giorno, insieme, videro la pubblicità di un prodotto che li avrebbe fatti aumentare di volume, una crema da spalmare sul seno. L’acquistarono, tanto che questa attività divenne una fonte di erotismo senza fine. Era sempre Jerry che si occupava dei massaggi, si riempiva le mani di crema e iniziava a massaggiargli i seni standogli dietro, i seni si gonfiavano, i capezzoli si ergevano e finiva sempre allo stesso modo: a letto. Mentre si ricordava di quei momenti, Jerry era sempre più eccitato, il suo cazzo andava e veniva sempre più velocemente, voleva sborrare, aveva anche il suo lavoro da fare, non poteva passare tutto il giorno a scopare Sandra. Inarcando la schiena e spingendo a fondo il cazzo arrivò all’orgasmo, Sandra emise un grido, lui si lasciò andare agli spasmi del godimento inondando la fica del suo liquido caldo e untuoso. Dopo che il suo sesso ebbe sputato l’ultimo schizzo, Jerry lo tolse e si distese al fianco di lei, lasciandola a cosce aperte con la peluria pubica bagnata dagli umori vaginali e dallo sperma . Subito si rivesti e cominciò il suo lavoro. Per recuperare il tempo perduto lavorò molto alacremente, sforzandosi di dimenticare ciò che era successo nel primo mattino, ma i ricordi gli si riaffacciavano a raffica, mescolando Matilde e Sandra. Lui le confrontava, anche se il confronto non era proponibile, Matilde giovane ed appassionata, Sandra una vecchia e matura signora, ovviamente detto con rispetto, ma con ancora delle carte da giocare, infatti Jerry era affascinato dai suoi seni. Jerry aveva sempre amato i seni grossi, ma mai aveva trovato una donna con un seno cosi abbondante. Con Matilde aveva provato farlo crescere, ma i risultati furono limitati. Quella crema aveva avuto un poco effetto, forse le aveva fatto guadagnare mezza taglia di reggiseno. Naturalmente Sandra era meglio attrezzata di natura, il suo era il risultato combinato dell’età, del sovrappeso e del fatto che aveva avuto due figli, si sa che le gravidanze cambiano il corpo di una donna. Tuttavia Jerry cominciò a fantasticare quale effetto avrebbe avuto la crema sui seni di Sandra. Un sorriso furbo apparve sulle sue labbra, si Sandra aveva i seni grossi ma erano molli e flaccidi, Jerry penso che il suo piacere sarebbe stato maggiore se i seni di Sandra fossero stati più sodi. Così si ripromise di tornare il giorno dopo con la crema avanzata per un piccolo trattamento ai seni cadenti di Sandra. Lei lo venne a chiamare per il pranzo, si era rivestita e truccata di nuovo. Jerry stava ancora lavorando. Appena la vide i suoi occhi caddero inevitabilmente sulle sue tette, messe in evidenza dalla guepiere che stringendo in vita la siluette di Sandra alzava e metteva in evidenza l’abbondante seno. Pranzarono chiacchierando giovialmente, Sandra si complimentava per la sua performance del mattino, assicurandogli che non aveva mai goduto così con un uomo. Lui sorrideva, erano felici di essere insieme e di condividere un segreto che apparteneva solo a loro. Jerry le confidò la sua attrazione per i seni grossi e si complimentò con lei per le sue misure. Lei arrossì gli confidò che solo dieci anni prima i suoi seni erano ancora sodi e alti, Jerry la assicurò che comunque erano ancora molto desiderabili ma le suggerì un trattamento particolare. Sandra sembrava interessata, allora lui le promise di occuparsene l’indomani mattina. Presero il caffè nel soggiorno e, mentre erano seduti, Jerry slacciò la patta e chiese a Sandra di fargli un pompino. Inizialmente fu un poco riluttante, erano anni che non ci cimentava più in quell’esercizio poi, si inginocchiò davanti a lui e, mentre Jerry beveva il caffè, lei glielo prese in bocca. Si accorse subito che fare pompini era come andare in bicicletta, una volta imparato non si scorda più. Cominciò con leccargli il bordo della cappella, poi la sua lingua stuzzico il triangolino sotto i glande, quindi lo fece sparire tra le sue labbra ed iniziò il movimento avanti e indietro accompagnandolo con una mano, mentre con l’altra gli massaggiava le palle fino a che lui non sborrò. Tenne in bocca il suo cazzo fino alla fine e bevve tutto il suo sperma poi, alzandosi davanti a lui, gli rivelò che gli era anche piaciuto il sapore del suo succo. Durante il giorno non successe più niente tra di loro, Jerry si concentrò sul suo dovere tanto che tutto procedette meglio del previsto e alla sera il lavoro era praticamente finito. Lasciò la casa di Sandra felice, promettendosi per il domani nuovi piaceri. Quando tornò il mattino seguente, Jerry fu ricevuto da una Sandra già molto eccitata. Già al primo sguardo aveva notato che Sandra aveva accorciato le spalline del reggiseno alzandoli ulteriormente, tanto che sembrava stessero per far saltare i bottoni della camicetta. Subito lui le ordinò di levarsela e di mettersi in piedi davanti allo specchio grande dell’armadio . Intanto Jerry si era spalmato le mani della crema che si era portato da casa, si avvicinò a Sandra da dietro e, guardando dallo specchio il suo viso emozionato ed eccitato, infilò le mani ai lati delle coppe, liberò dal reggiseno le tette di Sandra, quindi cominciò a massaggiargliele dolcemente. Sandra lo lasciò fare, con gli occhi chiusi assaporava il piacere delle mani del suo amante che le massaggiavano i seni. Ben presto senti un forte calore al seno, mano a mano che Jerry lo massaggiava il calore aumentava finche si propagò a tutto il torace. All’inizio l’effetto era piacevole e molto eccitante, ma ben presto la sensazione di calore aumentò accompagnato da un formicolio su tutto il seno. Lei gemeva, voleva fuggire, ma Jerry la teneva ferma mentre la massaggiava e Sandra dovette sopportare questo formicolio che diveniva sempre più intenso. I suoi capezzoli sembravano particolarmente sensibili al prodotto, li sentiva diventare duri e allo stesso tempo raddoppiare di volume, ovviamente era un’impressione. Jerry non rallentava il suo massaggio, massaggiava e massaggiava ancora i seni di Sandra facendo assorbire la crema dalla carne bianca e morbida delle tette della matura signora. Nelle sua mani sentiva i seni diventare sempre più sodi ed era felice. Il sangue affluiva alle mammelle facendole gonfiare ed indurire. Sandra continuava a dimenarsi e gemere per il formicolio dei suoi seni, Jerry le assicurò che era una cosa momentanea e che avrebbe dovuto farseli massaggiare ancora un po’. Jerry se la lavorò così per una buona mezzora, Sandra passò da una sensazione all’altra, prima calore, poi formicolio, quindi, grazie al continuo massaggio di Jerry, il formicolio sparì e rimase la sensazione di calore. Sotto le sue mani i seni di Sandra sembravano duri come legno ed i capezzoli eretti sembravano aver raddoppiato la misura e decuplicato la sensibilità. Alla fine del trattamento, senza rendersene conto, solo con il massaggio dei seni da parte di Jerry, Sandra aveva goduto due volte tanto che le sue mutandine erano imbevute del suo umore. Jerry le tolse il reggiseno che cadde ai suoi piedi. Non poteva credere ai suoi occhi, i seni si Sandra svettavano in modo incredibile, enormi, gonfi e rossi per la crema urticante, i suoi capezzoli , prima modesti, sporgevano dalle areole di due dita, avevano triplicato il volume. Alla vista di questo risultato Jerry si eccitò ancora di più, il prodotto aveva avuto più effetto su Sandra che su Matilde. Finì di spogliare Sandra e la distese sul letto, lo vedeva completamente nudo per la prima volta. Quel corpo maturo e morbido lo eccitava a non finire, i seni che aveva appena massaggiato erano molto più sodi del giorno prima, ed il suo ventre rotondo lo facevano pensare ad una donna incinta. Fu preso da un desiderio selvaggio per quel corpo che gli si offriva, si spogliò dei suoi abiti e le fu subito sopra. Le ordinò di aprire le gambe, quindi indirizzo la sua cappella infuocata tra le sue cosce aperte. Sentiva le sue tette indurite contro il suo petto. Sandra urlò di piacere quando senti il cazzo di Jerry aprirsi la strada tra le sue labbra e infilarsi nel profondo della sua carne. I suoi lamenti si fecero più intensi quando lui inizio a pomparla. I suoi seni stavano dritti, quasi insensibili ai colpi di reni che facevano vibrare il corpo della matura signora. Jerry contemplava la sua opera mentre scopava Sandra., due belle tette quasi ferme, si erigevano fiere e vermiglie. Non indugiò più, accelerò il ritmo, non ascoltava più i lamenti di Sandra di quando lui con la cappella le toccava l’utero. Sentiva che stava arrivando all’orgasmo, inarcò la schiena riempiendo del suo liquido caldo il ventre di Sandra. Lei accolse il suo succo accompagnandolo con un gemito di piacere e dolore allo stesso tempo. Lui si tolse subito dalla piacevole posizione, aveva il lavoro da finire. Per lungo tempo Sandra rimase a letto provata da quello che era successo, il suo ventre era indolenzito, ed il petto ancora in fiamme ancora sotto l’effetto de la crema che però le aveva fatto gonfiare il seno. Per tutta la mattina ne sentì gli effetti, si rivesti a sua volta ma fece fatica ad indossare il reggiseno, la stringeva un po’ troppo, ed i capezzoli sfregando contro il tessuto le procuravano del fastidio. Alla fine accettò il piccolo disagio e finì per dimenticarsi di tutto, le rimase solo l’impressione di avere il seno gonfio, sentiva che le coppe stringevano un po’ di più i suoi seni. A mezzogiorno, pranzarono insieme come ormai abitudine, lei le confermò che i suoi seni erano diventati più gonfi e più sodi, Jerry volle sentire con mano toccando le coppe del reggiseno, si eccitò e mentre prendeva il caffè, Sandra lo spompinò come il giorno prima. Dopo questo piacevole intermezzo, riprese il suo lavoro a alla fine del pomeriggio terminò il suo compito. Chiamò Sandra per mostragli la qualità del suo lavoro, lei soddisfatta si complimentò con lui assicurandogli che avrebbe trovato altre cose da fargli fare. Lui sorrise, sapendo che quelle parole erano vere e che avrebbe trovato in quella casa, una importante fonte di reddito. Gli promise però che sarebbe tornato la mattina dopo per aiutarla a rimettere a posto la camera appena dipinta e tappezzata, quindi sene andò e Sandra ebbe come un momento di malinconia. Arrivando a sera, il calore della crema di Jerry era scomparso. Sandra, prima di coricarsi, davanti allo specchio, noto con un certo orgoglio che i suoi seni erano ancora fermi e, mettendosi di profilo, vide che svettavano fieramente sopra il suo petto. Notò anche che i suoi capezzoli avevano preso volume. Se li accarezzò con delicatezza e sentì come erano più sodi, rabbrividì inaspettatamente al suo tocco e, per la prima volta dopo tanto tempo, ebbe voglia di masturbarsi. Si infilò rapidamente sotto le lenzuola e si lasciò andare al piacere che le avrebbero dato le sue dita, godette ad occhi chiusi abbracciata al suo piumone. Jerry dormì un sonno pesante e ristoratore, il sonno di un uomo felice accompagnato da piacevoli sogni, dimenticati appena aperte le palpebre. Al risveglio si ritrovo con il cazzo duro e trionfante, il solo pensiero di Sandra lo metteva in quella situazione. Si alzò e si preparò in fretta per non far tardi all’appuntamento con il lavoro. A casa sua Sandra si era risvegliata dopo una notte tranquilla, fu sorpresa di trovare i suoi seni ancora gonfi, certo, l’impressione si era attenuata, il calore della crema era scomparso ma i suoi seni restavano fermi ed i capezzoli eretti. Rise nel sentirsi più giovane, più femmina, e più desiderabile agli occhi di Jerry. Dopo la toeletta mattutina, scelse con cura un reggiseno dal suo armadio, ne aveva un cassetto pieno, alcuni con dei pizzi, altri più sobri, alcuni più piccoli ad altri più grandi, le piaceva conservare il suo intimo, anche se non lo indossava più, erano come souvenir tenuti in un cassetto. Quella mattina aveva avuto difficoltà a scegliere il reggiseno giusto, non ce n’erano con le coppe di una taglia sufficientemente grande. Ne trovo uno nero con le coppe in pizzo che aveva comprato qualche anno prima quando era ingrassata un poco. Ne aveva presi due di una taglia superiore a quella che indossava solitamente, poi si era messa a diete ed il suo corpo ed i suoi seni avevano ripreso il peso e la forma attuale. I reggiseno rimasero in fondo ad un cassetto, oggi era felice di ritrovarli, le coppe abbracciavano bene il seno senza comprimerlo ed il petto era trionfante. Fu meno difficile scegliere l’abbigliamento per la parte inferiore, scelse una culotte nera, una guaina nera anche lei, una di quelle che modellano i glutei, contengono la pancia ed arrivano alte fino al seno. Non aveva bisogno di reggicalze perché la guaina aveva della bretelline alle quali attaccare le calze. La camicetta oggi sembrava un po’ stretta, le comprimeva il petto e i bottoni sembravo esplodere, ma purtroppo non trovò altro che non facesse questa impressione, alla fine si infilò la gonna. Si truccò accuratamente e così fu pronta a ricevere Jerry. Quando lui suonò, lei le aprì tanto rapidamente che aveva ancora il dito sul campanello. Jerry entrò nella casa della sua amante e si abbracciarono e baciarono subito nel corridoio. Lui sentì i suoi seni ancora duri che spingevano sul suo petto e si eccitò all’istante. Lui la condusse subito nella stanza da letto, lei si fece guidare con la mano stretta nella mano di Jerry. Come il giorno prima la piazzò subito davanti allo specchio dell’armadio e lui dietro in piedi, così da poter ammirare il suo seno maestoso chiuso nel reggiseno che manteneva ben salde la dolci e morbide delle tette. Vide la sua camicetta tesa sotto la spinta dalle coppe e i bottoni che sembravano cedere. Per gioco ne fece saltare uno, poi un secondo. Il reggiseno apparve rotondo e gonfio, le coppe piene, le cuciture e le spalline tese come le sartie di una nave facevano rimbalzare le tette di Sandra. Jerry contemplava lo spettacolo di questo seno favoloso del quale era stato l’unico a poterne godere. Tra le due tette un solco profondo di carne morbida chiuso da un pizzo elastico che correva lungo le forme rotonde del seno fino sotto le braccia. I capezzoli tesi e gonfi spingevano da sotto il pizzo delle coppe. Le dita di Jerry iniziarono ad accarezzare il tessuto del reggiseno, Sandra, sentendosi toccare, ebbe un brivido. Jerry fece saltare altri due bottoni della camicetta e l’aprì del tutto, Il reggiseno gli apparve completamente, ammiro lo spettacolo di queste curve contenute a stento nel loro sostegno, quindi fece scivolare a terra la camicetta. Sandra non si mosse, senza fiato attese che il suo amante prendesse l’iniziativa. Un po’ per la sua età un po’ educazione, non era in tipo di donna che prendeva l’iniziativa, lasciava fare all’uomo, così come le avevano insegnato da giovane. Le mani di Jerry trovarono subito la zip della gonna, l’aprirono e la gonna scivolò ai suoi piedi. Nello specchio Jerry vedeva una donna matura con un intimo ormai desueto, oltre al reggiseno poteva ammirare la culotte e la una guaina contenitiva, anche lei nera, che le stringeva il ventre e le modellava i glutei, ma più di tutto le piacevano le bretelline che sostenevano le calze nere di seta. Premendo il suo cazzo duro contro le forme rotonde dei glutei di Sandra, Jerry guardava nello specchio la progressione delle sue mani lungo i fianchi abbondanti di Sandra. Lei era immobile con gli occhi chiusi, aspettava che fosse il suo giovane amante a iniziare i giochi. Improvvisamente un orribile pensiero percorse la mente di Sandra, per l’età Jerry poteva essere suo figlio! E mentre pensava a questa cosa, non riuscì ad bloccare un gemito ed uno scatto istintivo che la portò a allontanarsi un poco da Jerry. Lui se ne accorso e le chiese: “Cosa c’è? Qualcosa non va?” “Niente.. Niente..” Disse lei sottovoce abbassando gli occhi. Jerry la guardava nello specchio cercando di capire cosa le stesse accadendo, ma lei teneva gli occhi a terra. “Ti vergogni forse di quello che stiamo facendo? Vuoi che mi fermi?” Le sussurrò ad un orecchio. Lei vergognosamente, teneva sempre la testa bassa. “Sandra, per favore guardami!” Lei alzò la testa ed incrociò il suo sguardo nello specchio. “Di cosa ti vergogni?” Lei arrossì mordicchiandosi le labbra. “Allora dimmi, non voglio che tu abbia pudori o segreti nei miei confronti. Io voglio sapere tutto di te, amore io. Voglio conoscere le cose più intime del tuo corpo, dalla testa fino al più profondo della tua vagina.” Il viso di Sandra divenne paonazzo, Jerry la costrinse a guardarlo negli occhi. “Allora dimmi, cosa hai pensato quando hai avuto quello scatto?” “Io.. io.. io.. ho pensato che tu potresti essere mio figlio!” Jerry ebbe un piccolo shock, lui stesso si ricordò qualche giorno prima quando si rese conto che Sandra era più vecchia di sua madre. Allora avvicinandosi ad un orecchio le sussurrò: “E ti piace questa idea?” Sandra allora alzò lo sguardo, Jerry la abbracciò attorno ai seni. “Su dai, rispondimi onestamente.” “Si, mi piace!” Rispose Sandra, come se si fosse tolta un peso. Il cuore di Jerry fece un salto nel suo petto. Baciò teneramente il collo di Sandra mentre le massaggiava i seni da sopra il reggiseno. Lei si abbandonò contro di lui mormorando: “Ohh..mio caro, mio caro!” Jerry non ce la faceva più, era eccitato al massimo tanto che il cazzo gli faceva male, ormai il suo obiettivo era quello di infilare al più presto il suo uccello nella fica umida di Sandra più a fondo che si potesse. Si calmò un attimo, la prese tra le sue braccia, la strinse a se fino quasi a farle male, e mentre la baciava con estrema passione le sussurrò all’orecchio: “Ohh… mamma!” Fu così che si trovarono distesi sul letto. Jerry le tolse la culotte a Sandra, quindi iniziò ad imprecare cercando di toglierle quella sorta di cintura di castità che era la guaina contenitiva. Sotto di lui, lei non parlava, guardava il soffitto e sentiva solo Jerry imprecare mentre cercava di mettere a nudo la sua fica che lei quasi si vergognava di avere così bagnata. Finalmente riuscì a toglierle la guaina, le aprì le cosce e indirizzo il cazzo verso le sue labbra intime. Con la stessa frenesia con la quale un naufrago si attacca alla sua boa di salvataggio, così Jerry, senza preamboli, infilò al sua cappella nella fica di Sandra e la spinse brutalmente fino in fondo mormorando: “Mamma.. mamma.. mamma!” Jerry sentiva Sandra sospirare sotto di lui, la guardò mentre spingeva il suo cazzo più in fondo che poteva, quindi avvicinandosi ad un orecchio le mormorò: “Ohh.. mamma, dimmi che ti piace il mio cazzo!” “Sii.. Sii.. Sii..” Rispose lei al ritmo dei suoi colpi di reni. A questa risposta Jerry si scatenò. Senza preoccuparsi della sua amante, le aprì ulteriormente la gambe, la prese per i fianchi e le assestò ei potenti colpi di reni che fecero urlare Sandra. Più lei urlava e più lui le assestava colpi violenti. Ormai al massimo dell’eccitazione Jerry fu percorso dal brivido dell’orgasmo e sparò un potente getto di sperma caldo come il fuoco, nelle viscere di Sandra a lui offerte per un reciproco piacere. Restarono così attaccati per diversi minuti, fu Sandra per prima a chiedere di rialzarsi, Jerry con il suo peso la stava soffocando. Si girò su un fianco e guardo il corpo affaticato di Sandra e di suoi seni ancora stretti nel reggiseno. Gli rivenne l’idea della crema, voleva massaggiare i suoi seni, vedere i suoi capezzoli indurirsi, sentire la sua carne elastica rassodarsi sotto le sue dita. Si alzò, andò a cercare il tubo di crema, fece alzare Sandra e la posizionò davanti allo specchio dell’armadio. Si mise dietro di lei, e dopo aver spalmato bene le mani di crema le fece scivolare nelle coppe del reggiseno ed iniziò a massaggiare Sandra. Lei aveva iniziato a gemere, si agitava, non voleva subire quella tortura, non voleva provare quel formicolio e quel calore così sgradevole, un fastidio che l’avrebbe accompagnata tutto il giorno. Jerry senza ascoltarla iniziò il massaggio, la crema cominciava a fare il suo effetto. I massaggi profondi richiamavano sangue ai seni e cominciarono a gonfiarsi. Si gonfiarono e si gonfiarono ancora, i capezzoli diventarono duri e si eressero, raddoppiando il volume e diventando estremamente sensibili, facendo lamentare Sandra quando lui si attardava a titillarli tra le dita. Sandra non opponeva resistenza, lasciava fare all’uomo così come le era sempre stato insegnato, era l limite della sofferenza ma ormai aveva consegnato al il suo corpo a Jerry che le stava massaggiando profondamente il seno. L’opera di riscaldamento era al massimo, Sandra era rossa come un peperone per il calore l’eccitazione. Le sue tette bollenti diventate più sensibili, erano solo fonte di gemiti e piacere. Durante i massaggi di Jerry, Sandra ebbe degli orgasmi multipli, un momento gridava per il dolore, ed un momento di piacere, ormai era ansimante nelle sue mani. Alla fine lo pregò di smettere. Lui ebbe compassione per la donna, la distese sul letto e contemplando il suo corpo e di suoi seni arrossati e gonfi. Sandra si lamentava del fastidioso formicolio. Jerry scomparve in bagno, quindi riapparve con un guanto da toelette ed una bacinella di acqua fresca. Slacciò il reggiseno a Sandra, rimanendo impressionato dal volume che avevano raggiunto i seni e dal rossore. Delicatamente passò il guanto imbevuto di acqua fredda sui seni congestionati. Sandra sembrò apprezzare il sollievo apportato dall’acqua fresca. A poco a poco il formicolio passò ed alla fine provò solo il piacere delle carezze del guanto di Jerry, si calmò e sopraffatta dall’emozione si addormentò. Jerry la guardava dormire, il suo abbondante petto si muoveva al ritmo della sua respirazione. Ora era meno rosso, meno congestionato e anche meno gonfio, ma più grosso di quanto lo fosse alla mattina, quando era arrivato. Sorrise pensando all’opera compiuta su Sandra, al massaggio fatto alle tette con la crema miracolosa. Ora dovrà comprare dei reggiseno più grandi, ora indossava una quinta, forse dovrà acquistare una sesta. Lasciò la stanza in silenzio ed iniziò a lavorare, cominciò a rimettere a posto la camera di Sandra, i comodini, il letto il comò e così via. Fu tentato anche di curiosare nei cassetti del comò, ebbene si, si lasciò tentare. Timidamente tirò un cassetto, questi si aprì senza problemi, conteneva delle carte che non si attardò a curiosare. Più interessante fu il secondo, vi scoprì la sua lingerie, o parte di essa. C’erano mutandine, culotte, guaine, guepiere, reggicalze e completini in genere, tutti in seta e tessuti ricercati. Guardò con emozione, poi fu tentato di sentire con le dita il piacere che dava il tatto di tessuti, si trastullò solo per poco, voleva r aprire il cassetto successivo dove c’erano i reggiseno di Sandra. Li guardò con emozione, li prese in mano, li tocco, se li rigirò tra le dita e, mentre li riponeva, sentì la presenza di un oggetto tra la lingerie. Guardò più attentamente e vide un vibratore! Accidenti, Sandra ha un vibratore! Jerry era sorpreso. Guardò l’oggetto con attenzione e non potette che confrontarlo con il suo cazzo, ma ora lui era a “riposo”, rimise il giocattolo al suo posto e finì di riassettare la camera. Mentre Sandra era ancora addormentata lui iniziò a preparare qualcosa per pranzo. Seduto in cucina, mentre pelava le patate, pensava a quello che le aveva confidato Sandra, in desiderio di avere con se un figlio come lui. Si sentiva carico, si sentiva l’uomo più forte del mondo, il più abile, il più persuasivo, avrebbe fatto di Sandra quello che voleva. Sandra sarebbe stata cosa sua, le avrebbe gonfiato le tette, le avrebbe fatto indossare l’intimo che piaceva a lui. Magari un intimo da zoccola, lei sarebbe stata la sua puttana, oppure sua mamma e, perché no, sua mamma e la sua puttana contemporaneamente. Immaginava come doveva essere la sua vita a partire da ora, e Sandra ne avrebbe fatto parte ovviamente, l’avrebbe iniziata all’erotismo, a ciò che lo faceva eccitare, e si stava eccitando solo a pensarci. Immerso in questi suoi sogni erotici, Jerry aveva perso la nozione del tempo. Mentre finiva di preparare il pranzo, Sandra lo stava osservando appoggiata allo stipite della porta. Guardava quello che stava facendo ancora emozionata, era un perfetto uomo di casa, e soprattutto era un instancabile amante, un vago sorriso percorse le sue labbra. Anche Sandra stava sognando, o era forse troppo per lei?
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scritto il
2016-10-11
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