Battuta di caccia
di
IL MICROBO
genere
gay
BATTUTA DI CACCIA
Compagno di università e di appartamento, ero in vacanza al mare nella pensione dei genitori della sua fidanzata dove faceva la stagione estiva per guadagnare di che vivere. Di pomeriggio era libero e andavamo sulla spiaggia. Un maschio etero cento per cento molto ben piazzato. Si guardava in giro e commentava le ragazze, i loro seni, i loro sederi. Tutte ricambiavano i suoi sguardi e non aveva che da scegliere con chi appartarsi per una svelta in cabina. Con me non si vantava ma era più che evidente che non sbagliava un colpo, di nascosto dalla sua femmina ufficiale alla quale riservava le attenzioni della notte. Una sera mi capitò in camera. Era nervoso. Avevano litigato.
-”Ti dispiace se dormo qui da te?”
-”Fai pure”.
Abbiamo guardato un film in tv e ci siamo fatti una bottiglia. Mi si è avvicinato raccontandomi che i maschietti gli facevano tutti schifo tranne me. Faceva caldo ed eravamo seminudi. Gli uccelli ci crescevano nelle mutande e oltrepassavano l'orlo spuntando fuori. Mi sono chinato e gli ho baciato il glande.
-”Ti piace?”
-”Mi piace tutto di te”.
Aveva bisogno di scaricarsi. Ce lo siamo preso in mano per masturbarci. Non funzionava abbastanza. Me l'ha preso e gliel'ho preso e ci stavamo menando alla grande. Sono cose che succedono in confidenza fra uomini. Ma cercavamo altro.
-”È da tanto che vorrei provare con un uomo”.
-”Voglio di più Giò”.
Mi sono alzato mostrandogli bene il culo. Mi è saltato addosso e sono diventato suo. È uscito prima di venire. Aveva l'eiaculazione a comando che ha schizzato sul pavimento a pozzanghera. Ci ho intinto le dita e l'ho leccata.
-”Sei un maiale”.
A quattro zampe me ne sono abbeverato e l'ho spazzolata tutta. Avevamo rotto il ghiaccio. Mi ha preso tante di quelle volte da potermi considerare il suo amante segreto. Tra una inculata e l'altra mi dice che non c'è nessuna differenza tra me e la fica. Lo facciamo a tutte le ore quando non c'è lei. Il mese prossimo si sposano. Devo scegliere un regalo. Il suo regalo sono io. Per fare contenta lei ho comprato un vaso di cristallo di Boemia, di quelli a fusto lungo, come il bellissimo cazzo del suo futuro marito. È un ricordo di altri tempi ma è successo veramente.
Compagno di università e di appartamento, ero in vacanza al mare nella pensione dei genitori della sua fidanzata dove faceva la stagione estiva per guadagnare di che vivere. Di pomeriggio era libero e andavamo sulla spiaggia. Un maschio etero cento per cento molto ben piazzato. Si guardava in giro e commentava le ragazze, i loro seni, i loro sederi. Tutte ricambiavano i suoi sguardi e non aveva che da scegliere con chi appartarsi per una svelta in cabina. Con me non si vantava ma era più che evidente che non sbagliava un colpo, di nascosto dalla sua femmina ufficiale alla quale riservava le attenzioni della notte. Una sera mi capitò in camera. Era nervoso. Avevano litigato.
-”Ti dispiace se dormo qui da te?”
-”Fai pure”.
Abbiamo guardato un film in tv e ci siamo fatti una bottiglia. Mi si è avvicinato raccontandomi che i maschietti gli facevano tutti schifo tranne me. Faceva caldo ed eravamo seminudi. Gli uccelli ci crescevano nelle mutande e oltrepassavano l'orlo spuntando fuori. Mi sono chinato e gli ho baciato il glande.
-”Ti piace?”
-”Mi piace tutto di te”.
Aveva bisogno di scaricarsi. Ce lo siamo preso in mano per masturbarci. Non funzionava abbastanza. Me l'ha preso e gliel'ho preso e ci stavamo menando alla grande. Sono cose che succedono in confidenza fra uomini. Ma cercavamo altro.
-”È da tanto che vorrei provare con un uomo”.
-”Voglio di più Giò”.
Mi sono alzato mostrandogli bene il culo. Mi è saltato addosso e sono diventato suo. È uscito prima di venire. Aveva l'eiaculazione a comando che ha schizzato sul pavimento a pozzanghera. Ci ho intinto le dita e l'ho leccata.
-”Sei un maiale”.
A quattro zampe me ne sono abbeverato e l'ho spazzolata tutta. Avevamo rotto il ghiaccio. Mi ha preso tante di quelle volte da potermi considerare il suo amante segreto. Tra una inculata e l'altra mi dice che non c'è nessuna differenza tra me e la fica. Lo facciamo a tutte le ore quando non c'è lei. Il mese prossimo si sposano. Devo scegliere un regalo. Il suo regalo sono io. Per fare contenta lei ho comprato un vaso di cristallo di Boemia, di quelli a fusto lungo, come il bellissimo cazzo del suo futuro marito. È un ricordo di altri tempi ma è successo veramente.
3
voti
voti
valutazione
8
8
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
A strozzo
Commenti dei lettori al racconto erotico