L'intesa Segreta

di
genere
trio

Entrai nella stanza senza sospettare nulla, ma l'atmosfera era già carica di un'elettricità palpabile. Ti trovai lì, seduta sul bordo del letto, che ridevi e scherzavi con Consuelo. Vi vidi sussurrarvi qualcosa all'orecchio, un segreto condiviso che vi fece scoppiare in una risatina complice, prima che i vostri occhi si posassero su di me con una malizia che non avevo mai visto prima.
«Ciao ragazze, che fate?» chiesi, abbozzando un sorriso incerto.
Tu mi fissasti, e anche se non potevo leggerti nel pensiero, il tuo sguardo era inequivocabile: c’era una fame predatoria nei tuoi occhi. «Ciao amore,» rispondesti con voce innocente, troppo innocente. «Stavamo parlando di... cose da donne.»
«Ah, capisco,» mormorai, sentendomi quasi di troppo. «Beh, spero di non aver disturbato allora.» Feci per girarmi, distogliendo lo sguardo per lasciarvi la vostra privacy, ma non feci in tempo a fare un passo.
Fu un attimo. Uno scambio d’intesa tra te e la tua amica, e improvvisamente eravate addosso a me. Vi avvicinaste scivolando in ginocchio con una grazia felina e, prima che potessi realizzare cosa stesse accadendo, le mie mani erano inutili e i miei pantaloni erano già scesi alle caviglie.
Sussultai, barcollando quasi all'indietro per la sorpresa. «Amore, ma che...»
Le parole mi morirono in gola. Non riuscivo a credere che avessi convinto persino Consuelo, solitamente così riservata, a partecipare a una cosa del genere. Chiusi gli occhi, arrendendomi al piacere, e poggiai le mani sulle vostre teste. La sensazione era travolgente: tu ti dedicavi con cura alle mie palle, mentre sentivo la bocca calda di Consuelo accogliere il mio cazzo con una dedizione inaspettata.
Poi, il ritmo cambiò. Sentii che ti staccavi e, aprendo gli occhi, vidi una scena che mi fece pulsare il sangue nelle tempie: avevi tirato via Consuelo da me e avevi iniziato a baciarla con passione, proprio lì, davanti ai miei occhi, mentre le tue mani continuavano a stimolarmi con un movimento esperto. Consuelo, con il fiato corto, tornò su di me con ancora più foga di prima, succhiando avidamente, mentre tu ti alzavi.
Non mi lasciasti tregua. Ti posizionasti sopra di me, offrendomi la tua intimità direttamente sul viso.
«Prendimi,» sembravano dire le tue azioni.
Il mio membro era ormai di marmo. Vedere le vostre lingue intrecciarsi poco prima mi aveva mandato fuori di testa, ma sentirti premere contro la mia bocca fu l'apice. Affondai la lingua dentro di te, assaporandoti, mentre le mie mani salivano per afferrarti il seno, stringendolo con quella forza che so che ti fa impazzire. Tu gemevi sopra di me, urlando il tuo piacere mentre spingevi la testa di Consuelo in basso, imponendole il ritmo, trasformandomi in un oggetto del vostro desiderio.
Alternavo la mia lingua tra il tuo ingresso e il tuo clitoride, facendoti sgrillettare, mentre pizzicavo i tuoi capezzoli e poi quelli di Consuelo, godendo nel sentirvi entrambe in mia balia. Quando arrivasti al limite, ordinasti il cambio.
In un baleno Consuelo era sul letto, sdraiata a gambe aperte, e tu ti mettesti a quattro zampe sopra di lei, pronta per me, con il viso affondato tra le gambe della tua amica.
Ti lanciai un sorriso che prometteva scintille. Mi posizionai dietro di te.
«Sei pronta?» sussurrai, ma non aspettai risposta. Spinsi i fianchi in avanti, entrando dentro di te in un colpo solo, fino in fondo.
Mentre ti possedevo con affondi potenti, ti presi per i capelli, spingendo il tuo viso contro la figa di Consuelo. Lei gemeva sotto la tua lingua, io godevo del tuo calore, e tu eri il ponte di piacere tra noi due.
Ti staccasti solo un attimo per riprendere fiato dopo averla portata all'orgasmo, girandoti per baciare lei e poi me, mischiando i nostri sapori in un cocktail inebriante di saliva e umori. Ma non era finita. Notando lo sguardo ormai perso e voglioso di Consuelo, la facemmo girare.
Ora era lei a mettersi a pecora. Tu scivolasti sotto di lei in un 69 perfetto, pronta a ricevere il suo piacere, mentre io mi piazzavo dietro la tua amica.
La afferrai saldamente per i fianchi, godendo della visuale di voi due intrecciate. Lasciai scivolare il mio membro dentro di lei, sentendola calda e stretta. Le tirai uno schiaffo secco sul culo che la fece sussultare, poi ripresi a spingere con forza, facendola urlare di piacere.
Davanti a me, la mia visuale era paradisiaca: la tua lingua lavorava instancabile su di lei, e il mio ritmo guidava tutto.
«Voglio che senta tutto,» ringhiai. Spinsi la testa di Consuelo verso il basso, verso la tua intimità. Le presi la mano, guidandola fino al tuo clitoride. «Così...»
Mentre io la fottevo e lei ti leccava, le sue dita presero a stimolarti con le unghie, chiudendo il cerchio di lussuria perfetta in cui ci eravamo persi.
Sotto di lei, tu eri in preda a un delirio dei sensi. La lingua di Consuelo lavorava instancabile sul tuo clitoride, ma sapevo – e lei sapeva – che quello non bastava. Conosceva i tuoi desideri più profondi. Mentre io continuavo a spingere dentro la sua amica, vidi la mano di Consuelo scivolare verso il basso, verso la tua apertura già bagnata e dilatata.
Non ci fu esitazione. Le vidi affondare tre dita a bruciapelo dentro di te, strappandoti un gemito strozzato. Ma non si fermò. Ti penetrava sempre più a fondo, aggiungendo il quarto dito, allargandoti oltre ogni limite. La sua mano sottile le permise, con un colpo deciso, quasi violento ma incredibilmente eccitante, di far sparire il pollice, inserendo tutto il polso dentro di te.
Il tuo corpo si inarcò violentemente, scosso da una scarica di adrenalina pura. Urlasti la tua estasi, un orgasmo potente e devastante che fece vibrare l'aria nella stanza.
Vedere quella scena — la mano di Consuelo sparire dentro la mia donna mentre io la possedevo — mi fece perdere ogni controllo. La sensazione fu così travolgente che sentii l'esplosione montare in un istante.
«Sto venendo!» ringhiai, riuscendo a malapena ad avvisare.
Uscii da Consuelo un attimo prima di inondarla, indietreggiando col fiato grosso. Voi due, in una sincronia perfetta, vi alzaste e vi inginocchiaste davanti a me. Non c'era bisogno di parole. Eravate lì, ai miei piedi, con le lingue fuori, incollate l'una all'altra a formare un unico calice di carne in attesa.
Mi lasciai andare. Venni copiosamente, schizzi bollenti che colpirono le vostre lingue intrecciate, le vostre labbra e i vostri menti. Rimaneste lì, immobili, a ricevere ogni singola goccia, iniziando poi a leccarvi a vicenda e a pulire il mio cazzo con una devozione assoluta, succhiando via ogni traccia del mio piacere finché non fui completamente svuotato.
Senza più forze, con i muscoli tremanti e il respiro ancora irregolare, ci lasciammo cadere sul letto, un groviglio di arti e sudore, scivolando in un sonno profondo e soddisfatto.
scritto il
2025-12-06
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