La donna delle pulizie e l idraulico
di
AngelsDarks
genere
sentimentali
Era un lunedì mattina come tanti, di quelli che pesano dopo un week end libero.
Tutto odorava di detersivo fresco..
Marta si muoveva pur essendo stanca... come una che conosceva a memoria ogni angolo della casa del dottore.
Era una semplice donna delle pulizie,capelli raccolti precisa ordinata...dove passava lei sembrava la differenza .. ma la sua vera predisposizione era l'osservazione... Osservava tutto...conosceva le abitudini di tutti.. le macchie di caffè...ogni minimo dettaglio non le scappava...
Quel lunedi, xò, la sua solita routine fu spezzata da un rumore diverso...inaspettato.. un forte gocciolio proveniente dal bagno al piano di sopra...
salì subito e trovò la porta socchiusa e un uomo chino sotto il lavandino.. Era Marco, l'idraulico che era stato chiamato d'urgenza senza avvisarla...e che era arrivato lì prima di lei... Era un uomo,alto carnagione scura... con una maglietta da lavoro scura che si era arrotolata sulla schiena...si vedeva una schiena muscolosa e sudata .. I suoi pantaloni erano macchiati di calce ed erano un po' bassi... che si intravedeva l'elastico dei boxer scuri.
- Scusi, disse Marta , la voce un po' più bassa del solito...
- C'è bisogno di aiuto?
Marco si alzò, i suoi occhi scuri incontrarono quelli chiari di lei...
L'aria era piena di odore misto tra muffa e disinfettante che lei aveva usato prima...
- Ho una perdita brutta qui... rispose lui, asciugandosi la fronte con il dorso della mano.
- Devo sostituire un raccordo.. ma è bloccato... la chiave inglese mi sta scivolando dalle mani.
Marta si avvicinò...
- Forse se tengo fermo questo... facendo segno un vecchio tubo
Si inginocchiò accanto a lui... Il suo braccio sfiorava la sua spalla, la sua coscia premeva contro il suo fianco mentre si chinavano.
Il profumo di detersivo alla lavanda si mischiò all'odore di metallo e sudore di lui...
Marco forzava sul dado arrugginito stringendo i denti. Il suo respiro le arrivo sul collo vicino l' orecchio ...era un brivido x lei...
- Niente non ce la faccio..
Marta lo guardò, le dita ancora strette al tubo freddo.
- Aspetti, disse a bassa voce... - Forse posso...
Si avvicino e afferrò con decisione la chiave inglese che lui teneva...le mani si sfiorarono, e x un istante rimasero bloccati cosi... come se quel contatto potesse trasmettere più forza...
Marco trattenne il respiro...e disse
- Pronta?
Lei fece cenno di si
Ed ecco un colpo secco.... un suono fastidioso e improvviso e finalmente il metallo si mosse...l ’ acqua finí di gocciolare, loro rimasero fermi x un po accovacciati... uno di fianco all’altra... respirando nello stesso ritmo...
Poi Marta rise piano, un po’ x il sollievo, un po’ x rompere quel silenzio che si era caricato...
- Ecco, missione compiuta!!!
Marco si sollevò e le porse la mano x aiutarla a rialzarsi.
- Brava assistente...disse, con un sorriso che le illuminò il viso...
Lei si passò una mano sui capelli, cercando di ricomporsi ..
- Non è il mio mestiere, ma mi adatto...a piccolezze...
Lui la guardò ancora un momento, poi si chinò a raccogliere gli attrezzi...
- A volte, chi osserva tanto sa poi dove mettere le mani disse, senza guardarla..
Marta arrossí e non rispose...
Il suono degli attrezzi fu l’unico rumore nella stanza..
Lui si raddrizzò, passandosi la mano sulla testa...la maglietta gli si sollevò un po’... mostrando la linea della schiena...
Marta spostò lo sguardo e disse
- È caldo oggi...
- Già…rispose Marco, la sua voce era più bassa del solito...
X un attimo, rimasero fermi, il rumore dell’acqua era terminato...si sentiva solo il ticchettio dell’orologio nel corridoio...
X spezzare il tanto imbarazzo disse lui
- Se succede di nuovo, può chiamarmi direttamente...
- Lo farò, rispose lei...
E le lasciò un biglietto stropicciato, infilato accanto al secchio...
Uscì con un saluto timido chiudendo piano la porta.
Marta rimase un attimo immobile, lo straccio tra le mani...con il rumore dei suoi passi sempre più lontani
Sul biglietto c’era solo un nome e un numero. Niente di più...
Lo osservò, poi lo ripiegò x bene e lo infilò nella tasca...
Riprese a pulire, ma la mente era altrove, persa tra il rumore dell’acqua e lo sguardo di un uomo che forse solo x un istante aveva visto in lei qualcosa che nessuno notava mai...
Passarono alcuni giorni... Marta continuava a lavorare nello stesso appartamento, con le solite cose... stanze bagni corridoio cucina finestre da lucidare e pavimenti da lavare...solita routine...
Quella mattina, di nuovo, la perdita.
Un suono ritmico, Marta lo riconosce appena entrata nel bagno...
Il lavandino lo stesso...la goccia la stessa...
Guardò il tubo, il raccordo...
e con un sospiro guardò verso il telefono...
Il biglietto era ancora lì.. piegato in due, nella sua tasca..
Che fare? Doveva richiamarlo?
Lo tirò fuori, lo guardò di nuovo...
Marco n. 388….....
Le dita tremarono leggermente...
Non sapeva se era x il fastidio del gocciolio o x l’idea di rivederlo...
Compone il numero, ma pensò in silenzio un attimo prima di premere “chiamata”
Alla fine, cliccò ...
Tuu...tuuu..tuuu
- Pronto? la voce di lui era rauca, un po’ impastata...
- Sono io… Marta...
- Marta?
- Sì… credo che la perdita sia tornata.
Un breve silenzio, poi un respiro dall’altra parte del telefono...
- Arrivo tra mezz’oretta. Non tocchi nulla...
Chiuse la chiamata...
Marta restò a guardare il telefono, poi il lavandino...
Si passò una mano tra i capelli, cercando di sistemarsi....non capiva se era più agitata o curiosa...
Quando Marco arrivò, il suono dei suoi passi nel corridoio le fece battere il cuore più forte...
Aveva la stessa maglietta scura, un po’ umida sulla schiena, e la solita calma che dava tranquillitá...
- Non mi piace quando qualcosa perde e appoggia la cassetta degli attrezzi.
-nemmeno a me piace quando qualcosa perde rispose lei, senza sorridere del tutto.
Lui la guardò, poi chinò di nuovo la testa sotto il lavandino...
Ma questa volta Marta non si muoveva...era li accanto, in piedi, a guardarlo lavorare, con il profumo di lavanda che si mescolava all’odore del ferro ..
Marco lavorava in silenzio... concentrato... Il suono metallico della chiave che girava, il suo respiro tranquillo, e il gocciolio che pian piano si faceva più lento.... Marta lo osservava, le sue mani strette sul panno..
All’improvviso lui si girò , e la trovò a pochi centimetri dal suo viso...
- Mi passi il secchio? chiese
Marta si piegò verso di lui appoggiandosi sulla sua schiena x arrivare al secchio che stava dall altra parte e fece come x strusciarsi su di lui...arrivò così al secchio e lo prese...lo porgeva a lui... e le loro dita rimasero intrecciate x un istante..
Poi niente più rumore dell’acqua... Silenzio.
Solo il loro respiro.
Marco si alzò, asciugandosi le mani sui pantaloni.
- Adesso è apposto, disse.
- Non dovrebbe più perdere.
- Già… ma certe perdite tornano sempre, se non si cambia il pezzo giusto??
Lui la guardò, e in quel sorriso improvviso c’era dell altro...
Prese gli attrezzi, ma prima di uscire si fermò sulla soglia...
- Se succede ancora… disse senza voltarsi
- non chiami l’idraulico...chiami direttamente Marco.
La porta si chiuse piano dietro di lui.
Marta rimase ferma un momento, ripensando alle parole dette.
Sorrise...tornò in bagno x pulire e si accorse che aveva dimenticato la chiave inglese...
Al che richiama e lo avvisa... le dice di aprire xchè era ancora lì
Aperta la porta la tensione era alta... Troppo calore ...
Marta lo accompagnava in bagno...c'era molto imbarazzo tra i due
Fu Marco a rompere il ghiaccio... si avvicinò appena..
- Sa…non capita spesso di avere un’assistente così attenta...
Lei inclinò appena la testa, cercando di mascherare l’emozione...
- Mi piace che le cose funzionino bene..rispose..
Le dita callose di Marco gli scivolarono sulla chiave inglese che era rimasta sul pavimento, poi sul dorso della mano di lei...
Un tocco leggero, ma bastava a farle vibrare il corpo
Il tempo sembrava essersi fermato nel bagno illuminato dalla luce del sole..
Il vetro dello specchio rifletteva i due abbastanza vicini, un po' sfocate dal vapore x il caldo...
- Credo che qui sia tutto apposto disse lui...
Si voltò, lentamente, e rimase con la fronte a pochi centimetri dalla sua...
L’odore del sapone, del metallo, e qualcosa di più umano, più caldo...
Lei immobile..
Solo un respiro, poi un altro, e la distanza si fece più breve.
- Allora…disse lei.. direi che abbiamo fatto un buon lavoro.
Marco sorrise.
- Direi di sì… ma forse potrei dare un’ultima controllata.
Le loro mani si incontrarono ancora...
L’acqua era ferma, ma dentro di loro qualcosa stava cominciando a muoversi... Li in quello spazio piccolo era nata una connessione che nessuna perdita avrebbe mai potuto fermare
Fuori dal bagno, il mondo poteva continuare a girare...
- Allora… vuoi prendere un caffè? disse Marco, rompendo il silenzio, ma con un sorriso molto emozionato..
Lei fece cenno di si sentendo il cuore accelerare....
- Mi piacerebbe.
Pochi minuti dopo, seduti al tavolino della cucina, il contatto delle loro mani mentre si passavano la tazza di caffè fece scattare qualcosa di più profondo. Ridacchiavano, si scambiavano battute , ma c’era qualcosa di più intenso in ogni gesto...
Marco si sporse leggermente verso di lei, le dita sfiorando le sue mentre cercava lo zucchero. Marta arrossì, e lui sorrise, accorgendosi della sua reazione...
- Sai… credo che potrei abituarmi a questo tipo di perdite... disse con tono scherzoso...
Lei rise
Tra loro si sentiva la forte attrazione
- Sei sempre così sicuro di te?
- Solo quando ne vale la pena.. rispose Marco, inclinando la testa verso di lei.
Il loro incontro continuò tra piccoli gesti, sguardi intensi e risate. Ogni momento insieme era un legame, un’attenzione e un desiderio nascosto...
Marco si alzò, allontanando lentamente la sedia... Marta si alzò anche lei sentendo il cuore battere forte contro le costole.
Quando lui si avvicinò davanti a lei, in piedi, l'odore di metallo e pulito si uní di nuovo. Marco le prese entrambe le mani, portandole alle labbra e baciandole leggermente
- Non voglio che sia solo una perdita risolta, Marta...voglio un appuntamento ufficiale... Fuori da qui....senza lavandini che gocciolano, senza chiavi inglesi...
Le prese il mento con il pollice e sollevò leggermente il suo viso...
- Marco...riuscì a dire lei, con un filo di voce...
- Caffè, cena, o magari una passeggiata? Decidi tu. Ma non un altro lavandino ok? Disse lui ridendo
Marta non rispose con le parole. Allungò il braccio, le sue mani afferrarono la maglietta scura di lui e lo tirò a sé, tra loro un bacio che sapeva di caffè, detersivo e finalmente di un futuro possibile...La pulizia della casa del dottore poteva aspettare...
Si ricomposero e uscirono di casa
Si ritrovavano a casa di Marta quella sera stessa...
Il suo appartamento era piccolo, pulito, e odorava di casa, non di detersivo x il lavoro. Era un profumo delicato... un buon profumo..
Marco entrò.
La chiave inglese era nella tasca dei suoi jeans...la appoggiò in casa sua...Adesso era solo Marco, in un ambiente dove gli attrezzi erano altri...mestoli...e i tubi invece erano le gambe di un tavolo....
Marta chiuse la porta dietro di sé. Il silenzio era impressionante
Lei si voltò verso di lui...
- Non è granché,disse piano... mostrandogli la piccola stanza..
Marco si avvicinò e le prese la mano..
- non è quello che sono venuto a guardare...
I suoi occhi scuri guardarono attentamente lei.
- Vuoi un caffè? O una camomilla? chiese Marta, cercando di spezzare quel silenzio..
Marco fece cenno di no con la testa.
- Voglio solo stare con te disse, portandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Le dita, callose x il lavoro, erano diventate delicate.
- Qui non c'è niente che perde. Qui c'è solo...solooo...
Si fermò , lasciando la frase in sospeso...
-Silenzio, continuò Marta, avvicinandosi.
Si guardarono...non c'era fretta, non c'era piu l'imbarazzo.
C'era solo la voglia di aver trovato all improvviso la persona giusta con cui condividere la propria vita... L'odore di detersivo e sudore non c'era più... restava solo un profumo misto di pulito e un uomo e una donna, con l'odore della loro attrazione....
Marco fece un passo avanti, abbracciandola forte... Lei si strinse a lui, la testa appoggiata contro la sua spalla, dove prima c'era solo muscolo teso e sudore, e ora c'era un abbraccio sicuro...
- Non hai bisogno di pulire niente qui, disse Marco baciandole i capelli...
- No, rispose Marta, tirando su col naso.
- Credo che qui sia già tutto a posto.
In quel piccolo appartamento, dove ogni cosa era al suo posto grazie all attenzione e precisione di Marta, due persone si stavano finalmente lasciando andare..
Marco iniziò a baciarla di nuovo, un bacio lento, profondo...
Marco la prese per mano, e lei lo condusse nella sua camera da letto..
Era una stanza semplice, come il resto della casa di Marta. Un letto con una coperta trapuntata, un piccolo comodino con una lampada e un libro...
Marta si sedette sul bordo del letto, era nervosa, un nervosismo che non provava da anni...
Marco rimase in piedi davanti a lei, le mani nelle tasche dei jeans, i suoi occhi scuri che non la lasciavano un istante... c'era solo una profonda curiosità e un'attrazione forte
- Sei bellissima, Marta...
Lei alzò lo sguardo, un lieve rossore sulle guance.. Nessuno le aveva mai parlato così.. La sua vita era fatta solo di lavoro... Mai un complimento mai un uscita...a volte sembrava invisibile.
Marco si inginocchiò davanti a lei, le mani prendevano delicatamente il suo viso. Le accarezzò la guancia con il pollice, un gesto lento...
-Non voglio rovinare niente, disse Marta..
- Non potresti, rispose lui, il suo sguardo intenso che la rassicurava.
- Non c'è niente da rovinare. C'è solo da... scoprire...da imparare..
Marta chiuse gli occhi per un momento, sentendo il calore delle sue mani, la vicinanza del suo corpo....
Marco si alzò... La maglietta scura che aveva indossato per tutto il giorno, quella che le aveva mostrato la schiena muscolosa e sudata, fu tolta... La lasciò cadere a terra...
Il suo respiro le arrivò caldo sul collo mentre lui la baciava di nuovo, un bacio che la fece sdraiare dolcemente sul letto... Il suo corpo, forte e robusto, si appoggiò sul suo, e lei sentì i muscoli sulla sua pelle...
ora il profumo dava di un odore più intimo dei loro corpi.. Marta sentiva il calore di lui, la sua barba che le sfiorava la pelle, i suoi baci che scendevano lungo il collo.
Si lasciò andare completamente, le mani che esploravano la schiena di Marco, sentendo tutte le forme muscolose..e la pelle calda sotto le sue dita che accarezzava... Non c'era più la donna delle pulizie, né l'idraulico. C'erano solo Marta e Marco, due anime che si erano trovati in un desiderio l'una nell'altra,
Carezze profonde in quel piccolo letto, sotto la luce della lampada che illuminava i loro volti
tanti sospiri, tante carezze, ogni bacio era una promessa... niente più riparazione o pulizia. In quel letto, non c'erano perdite da sistemare, solo due corpi che si univano...
E mentre la notte proseguiva, la stanza era piena di nuovi rumori, di respiri affannosi e sospiri di piacere, i suoni di due persone che si stavano scoprendo... Pian piano tra una carezza e un altra toglievano gli indumenti che avevano sopra trovandosi in intimo... Corpi che si attorcigliano si girano si uniscono con il calore che li unisce.. si esplorano a lungo... Lei con la fica ormai bagnata e pulsante lui con il cazzo ormai che esplode dai boxer... Si denudano e con il consenso di lei lui glielo penetra all interno senza fatica gli scivola x quanto bagnata stava... A lei piace gemendo tanto... Lui con colpi secchi la scopa con un desiderio mai avuto... Poi la fa mettere sopra di lui e lei inizia a cavalcarlo lentamente con movimenti lenti e precisi... Il culo che si intravede dallo specchio di fronte che si muove in modo circolare e lui che gode tanto muovendo il viso si nota come gli piace... Lei mentre galoppa si muovono le tette dondolandogli davanti il viso e mentre lui le lecca i capezzoli le arriva un orgasmo che le fa vibrare tutto il corpo... La fica tutta bagnata scola sul cazzo duro di lui... Poi Marta si gira a pecorina di fronte lo specchio e lui le sfonda la fica da dietro le accarezza la schiena e il culo poi la prende dai fianchi e la tira a lui dando colpo su colpo fino a venire togliendo il cazzo dalla fica...con dei schizzi sulla schiena riempiendola tutta di sborra calda...
Ora dopo questi bei orgasmi avuti si distendono e rilassati si addormentarono
quando la luce del sole la mattina entrava nella stanza Marco e Marta erano ancora abbracciati.
Lei si svegliò per prima.. aveva il peso del braccio muscoloso di Marco sul suo fianco. Si girò piano per guardarlo.. i capelli scuri erano scompigliati, il respiro regolare e profondo.
Era il suo volto di un uomo che lavorava tanto, che non aveva paura di sporcarsi, e che ora era li sereno nel letto pulito e ordinato..
Gli accarezzò la guancia pensando a come fosse cambiata la sua vita in meno di 48 ore...
Non era solo un idraulico...l aveva visto oltre lo straccio e il secchio,come l'unico che aveva apprezzato lei...la sua capacità di osservare e, in qualche modo, la sua forza dentro lei...
Marco si mosse e aprì lentamente gli occhi e sorrise subito... un sorriso assonnato ma che le trasmetteva tranquillità..
- Buongiorno, assistente... sussurrò, con la voce ancora rauca...
- Buongiorno, Marco... rispose lei, dolcemente...
Si strinsero ancora un momento...
- Sai, disse Marco.. appoggiando la fronte alla sua...
- Non ho mai dormito così bene...
- È il mio segreto, scherzò Marta.
- Pulizia a fondo del materasso
Lui rise piano..
- No, è qualcos'altro... Qualcosa che non sapevo di aver bisogno di riparare in me...
Si alzarono insieme...
nella piccola cucina, si presero un caffè, lo stesso del giorno prima, ma ora senza imbarazzo... Le loro mani si sfioravano e il contatto non era più un incidente sul lavoro, ma una continua piccola conferma..
Marco era pronto x andarsene... Indossò la sua maglietta scura e i pantaloni raccogliendo la cassetta degli attrezzi vicino all uscita..
Sulla soglia, si girò x guardare ancora lei... Marta era lì, appoggiata alla porta con i capelli sciolti e gli occhi luminosi...
- Allora, disse lui... avvicinandosi... prese il suo viso tra le mani, come aveva fatto la sera prima.
-stasera...cena vera... niente caffè... Solo tu e io...
- Non vedo l'ora, rispose Marta, un sorriso che le illuminava il viso...
Marco la baciò, un bacio rapido e pieno di promesse e si allontanò
- Ehi! lo richiamò Marta.
Lui si voltò, la mano sul manico della cassetta
- Hai dimenticato la chiave inglese x davvero stavolta?
Marco le fece l'occhiolino
- No...quella l'ho trovata... E indicò con un cenno del capo, la sua casa...
Era il simbolo del loro inizio
Uscì e chiuse la porta.
Marta rimase ferma, con lo straccio tra le mani, e con una speranza...era il momento di costruire adesso....aveva trovato l'uomo giusto per iniziare....
Tutto odorava di detersivo fresco..
Marta si muoveva pur essendo stanca... come una che conosceva a memoria ogni angolo della casa del dottore.
Era una semplice donna delle pulizie,capelli raccolti precisa ordinata...dove passava lei sembrava la differenza .. ma la sua vera predisposizione era l'osservazione... Osservava tutto...conosceva le abitudini di tutti.. le macchie di caffè...ogni minimo dettaglio non le scappava...
Quel lunedi, xò, la sua solita routine fu spezzata da un rumore diverso...inaspettato.. un forte gocciolio proveniente dal bagno al piano di sopra...
salì subito e trovò la porta socchiusa e un uomo chino sotto il lavandino.. Era Marco, l'idraulico che era stato chiamato d'urgenza senza avvisarla...e che era arrivato lì prima di lei... Era un uomo,alto carnagione scura... con una maglietta da lavoro scura che si era arrotolata sulla schiena...si vedeva una schiena muscolosa e sudata .. I suoi pantaloni erano macchiati di calce ed erano un po' bassi... che si intravedeva l'elastico dei boxer scuri.
- Scusi, disse Marta , la voce un po' più bassa del solito...
- C'è bisogno di aiuto?
Marco si alzò, i suoi occhi scuri incontrarono quelli chiari di lei...
L'aria era piena di odore misto tra muffa e disinfettante che lei aveva usato prima...
- Ho una perdita brutta qui... rispose lui, asciugandosi la fronte con il dorso della mano.
- Devo sostituire un raccordo.. ma è bloccato... la chiave inglese mi sta scivolando dalle mani.
Marta si avvicinò...
- Forse se tengo fermo questo... facendo segno un vecchio tubo
Si inginocchiò accanto a lui... Il suo braccio sfiorava la sua spalla, la sua coscia premeva contro il suo fianco mentre si chinavano.
Il profumo di detersivo alla lavanda si mischiò all'odore di metallo e sudore di lui...
Marco forzava sul dado arrugginito stringendo i denti. Il suo respiro le arrivo sul collo vicino l' orecchio ...era un brivido x lei...
- Niente non ce la faccio..
Marta lo guardò, le dita ancora strette al tubo freddo.
- Aspetti, disse a bassa voce... - Forse posso...
Si avvicino e afferrò con decisione la chiave inglese che lui teneva...le mani si sfiorarono, e x un istante rimasero bloccati cosi... come se quel contatto potesse trasmettere più forza...
Marco trattenne il respiro...e disse
- Pronta?
Lei fece cenno di si
Ed ecco un colpo secco.... un suono fastidioso e improvviso e finalmente il metallo si mosse...l ’ acqua finí di gocciolare, loro rimasero fermi x un po accovacciati... uno di fianco all’altra... respirando nello stesso ritmo...
Poi Marta rise piano, un po’ x il sollievo, un po’ x rompere quel silenzio che si era caricato...
- Ecco, missione compiuta!!!
Marco si sollevò e le porse la mano x aiutarla a rialzarsi.
- Brava assistente...disse, con un sorriso che le illuminò il viso...
Lei si passò una mano sui capelli, cercando di ricomporsi ..
- Non è il mio mestiere, ma mi adatto...a piccolezze...
Lui la guardò ancora un momento, poi si chinò a raccogliere gli attrezzi...
- A volte, chi osserva tanto sa poi dove mettere le mani disse, senza guardarla..
Marta arrossí e non rispose...
Il suono degli attrezzi fu l’unico rumore nella stanza..
Lui si raddrizzò, passandosi la mano sulla testa...la maglietta gli si sollevò un po’... mostrando la linea della schiena...
Marta spostò lo sguardo e disse
- È caldo oggi...
- Già…rispose Marco, la sua voce era più bassa del solito...
X un attimo, rimasero fermi, il rumore dell’acqua era terminato...si sentiva solo il ticchettio dell’orologio nel corridoio...
X spezzare il tanto imbarazzo disse lui
- Se succede di nuovo, può chiamarmi direttamente...
- Lo farò, rispose lei...
E le lasciò un biglietto stropicciato, infilato accanto al secchio...
Uscì con un saluto timido chiudendo piano la porta.
Marta rimase un attimo immobile, lo straccio tra le mani...con il rumore dei suoi passi sempre più lontani
Sul biglietto c’era solo un nome e un numero. Niente di più...
Lo osservò, poi lo ripiegò x bene e lo infilò nella tasca...
Riprese a pulire, ma la mente era altrove, persa tra il rumore dell’acqua e lo sguardo di un uomo che forse solo x un istante aveva visto in lei qualcosa che nessuno notava mai...
Passarono alcuni giorni... Marta continuava a lavorare nello stesso appartamento, con le solite cose... stanze bagni corridoio cucina finestre da lucidare e pavimenti da lavare...solita routine...
Quella mattina, di nuovo, la perdita.
Un suono ritmico, Marta lo riconosce appena entrata nel bagno...
Il lavandino lo stesso...la goccia la stessa...
Guardò il tubo, il raccordo...
e con un sospiro guardò verso il telefono...
Il biglietto era ancora lì.. piegato in due, nella sua tasca..
Che fare? Doveva richiamarlo?
Lo tirò fuori, lo guardò di nuovo...
Marco n. 388….....
Le dita tremarono leggermente...
Non sapeva se era x il fastidio del gocciolio o x l’idea di rivederlo...
Compone il numero, ma pensò in silenzio un attimo prima di premere “chiamata”
Alla fine, cliccò ...
Tuu...tuuu..tuuu
- Pronto? la voce di lui era rauca, un po’ impastata...
- Sono io… Marta...
- Marta?
- Sì… credo che la perdita sia tornata.
Un breve silenzio, poi un respiro dall’altra parte del telefono...
- Arrivo tra mezz’oretta. Non tocchi nulla...
Chiuse la chiamata...
Marta restò a guardare il telefono, poi il lavandino...
Si passò una mano tra i capelli, cercando di sistemarsi....non capiva se era più agitata o curiosa...
Quando Marco arrivò, il suono dei suoi passi nel corridoio le fece battere il cuore più forte...
Aveva la stessa maglietta scura, un po’ umida sulla schiena, e la solita calma che dava tranquillitá...
- Non mi piace quando qualcosa perde e appoggia la cassetta degli attrezzi.
-nemmeno a me piace quando qualcosa perde rispose lei, senza sorridere del tutto.
Lui la guardò, poi chinò di nuovo la testa sotto il lavandino...
Ma questa volta Marta non si muoveva...era li accanto, in piedi, a guardarlo lavorare, con il profumo di lavanda che si mescolava all’odore del ferro ..
Marco lavorava in silenzio... concentrato... Il suono metallico della chiave che girava, il suo respiro tranquillo, e il gocciolio che pian piano si faceva più lento.... Marta lo osservava, le sue mani strette sul panno..
All’improvviso lui si girò , e la trovò a pochi centimetri dal suo viso...
- Mi passi il secchio? chiese
Marta si piegò verso di lui appoggiandosi sulla sua schiena x arrivare al secchio che stava dall altra parte e fece come x strusciarsi su di lui...arrivò così al secchio e lo prese...lo porgeva a lui... e le loro dita rimasero intrecciate x un istante..
Poi niente più rumore dell’acqua... Silenzio.
Solo il loro respiro.
Marco si alzò, asciugandosi le mani sui pantaloni.
- Adesso è apposto, disse.
- Non dovrebbe più perdere.
- Già… ma certe perdite tornano sempre, se non si cambia il pezzo giusto??
Lui la guardò, e in quel sorriso improvviso c’era dell altro...
Prese gli attrezzi, ma prima di uscire si fermò sulla soglia...
- Se succede ancora… disse senza voltarsi
- non chiami l’idraulico...chiami direttamente Marco.
La porta si chiuse piano dietro di lui.
Marta rimase ferma un momento, ripensando alle parole dette.
Sorrise...tornò in bagno x pulire e si accorse che aveva dimenticato la chiave inglese...
Al che richiama e lo avvisa... le dice di aprire xchè era ancora lì
Aperta la porta la tensione era alta... Troppo calore ...
Marta lo accompagnava in bagno...c'era molto imbarazzo tra i due
Fu Marco a rompere il ghiaccio... si avvicinò appena..
- Sa…non capita spesso di avere un’assistente così attenta...
Lei inclinò appena la testa, cercando di mascherare l’emozione...
- Mi piace che le cose funzionino bene..rispose..
Le dita callose di Marco gli scivolarono sulla chiave inglese che era rimasta sul pavimento, poi sul dorso della mano di lei...
Un tocco leggero, ma bastava a farle vibrare il corpo
Il tempo sembrava essersi fermato nel bagno illuminato dalla luce del sole..
Il vetro dello specchio rifletteva i due abbastanza vicini, un po' sfocate dal vapore x il caldo...
- Credo che qui sia tutto apposto disse lui...
Si voltò, lentamente, e rimase con la fronte a pochi centimetri dalla sua...
L’odore del sapone, del metallo, e qualcosa di più umano, più caldo...
Lei immobile..
Solo un respiro, poi un altro, e la distanza si fece più breve.
- Allora…disse lei.. direi che abbiamo fatto un buon lavoro.
Marco sorrise.
- Direi di sì… ma forse potrei dare un’ultima controllata.
Le loro mani si incontrarono ancora...
L’acqua era ferma, ma dentro di loro qualcosa stava cominciando a muoversi... Li in quello spazio piccolo era nata una connessione che nessuna perdita avrebbe mai potuto fermare
Fuori dal bagno, il mondo poteva continuare a girare...
- Allora… vuoi prendere un caffè? disse Marco, rompendo il silenzio, ma con un sorriso molto emozionato..
Lei fece cenno di si sentendo il cuore accelerare....
- Mi piacerebbe.
Pochi minuti dopo, seduti al tavolino della cucina, il contatto delle loro mani mentre si passavano la tazza di caffè fece scattare qualcosa di più profondo. Ridacchiavano, si scambiavano battute , ma c’era qualcosa di più intenso in ogni gesto...
Marco si sporse leggermente verso di lei, le dita sfiorando le sue mentre cercava lo zucchero. Marta arrossì, e lui sorrise, accorgendosi della sua reazione...
- Sai… credo che potrei abituarmi a questo tipo di perdite... disse con tono scherzoso...
Lei rise
Tra loro si sentiva la forte attrazione
- Sei sempre così sicuro di te?
- Solo quando ne vale la pena.. rispose Marco, inclinando la testa verso di lei.
Il loro incontro continuò tra piccoli gesti, sguardi intensi e risate. Ogni momento insieme era un legame, un’attenzione e un desiderio nascosto...
Marco si alzò, allontanando lentamente la sedia... Marta si alzò anche lei sentendo il cuore battere forte contro le costole.
Quando lui si avvicinò davanti a lei, in piedi, l'odore di metallo e pulito si uní di nuovo. Marco le prese entrambe le mani, portandole alle labbra e baciandole leggermente
- Non voglio che sia solo una perdita risolta, Marta...voglio un appuntamento ufficiale... Fuori da qui....senza lavandini che gocciolano, senza chiavi inglesi...
Le prese il mento con il pollice e sollevò leggermente il suo viso...
- Marco...riuscì a dire lei, con un filo di voce...
- Caffè, cena, o magari una passeggiata? Decidi tu. Ma non un altro lavandino ok? Disse lui ridendo
Marta non rispose con le parole. Allungò il braccio, le sue mani afferrarono la maglietta scura di lui e lo tirò a sé, tra loro un bacio che sapeva di caffè, detersivo e finalmente di un futuro possibile...La pulizia della casa del dottore poteva aspettare...
Si ricomposero e uscirono di casa
Si ritrovavano a casa di Marta quella sera stessa...
Il suo appartamento era piccolo, pulito, e odorava di casa, non di detersivo x il lavoro. Era un profumo delicato... un buon profumo..
Marco entrò.
La chiave inglese era nella tasca dei suoi jeans...la appoggiò in casa sua...Adesso era solo Marco, in un ambiente dove gli attrezzi erano altri...mestoli...e i tubi invece erano le gambe di un tavolo....
Marta chiuse la porta dietro di sé. Il silenzio era impressionante
Lei si voltò verso di lui...
- Non è granché,disse piano... mostrandogli la piccola stanza..
Marco si avvicinò e le prese la mano..
- non è quello che sono venuto a guardare...
I suoi occhi scuri guardarono attentamente lei.
- Vuoi un caffè? O una camomilla? chiese Marta, cercando di spezzare quel silenzio..
Marco fece cenno di no con la testa.
- Voglio solo stare con te disse, portandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Le dita, callose x il lavoro, erano diventate delicate.
- Qui non c'è niente che perde. Qui c'è solo...solooo...
Si fermò , lasciando la frase in sospeso...
-Silenzio, continuò Marta, avvicinandosi.
Si guardarono...non c'era fretta, non c'era piu l'imbarazzo.
C'era solo la voglia di aver trovato all improvviso la persona giusta con cui condividere la propria vita... L'odore di detersivo e sudore non c'era più... restava solo un profumo misto di pulito e un uomo e una donna, con l'odore della loro attrazione....
Marco fece un passo avanti, abbracciandola forte... Lei si strinse a lui, la testa appoggiata contro la sua spalla, dove prima c'era solo muscolo teso e sudore, e ora c'era un abbraccio sicuro...
- Non hai bisogno di pulire niente qui, disse Marco baciandole i capelli...
- No, rispose Marta, tirando su col naso.
- Credo che qui sia già tutto a posto.
In quel piccolo appartamento, dove ogni cosa era al suo posto grazie all attenzione e precisione di Marta, due persone si stavano finalmente lasciando andare..
Marco iniziò a baciarla di nuovo, un bacio lento, profondo...
Marco la prese per mano, e lei lo condusse nella sua camera da letto..
Era una stanza semplice, come il resto della casa di Marta. Un letto con una coperta trapuntata, un piccolo comodino con una lampada e un libro...
Marta si sedette sul bordo del letto, era nervosa, un nervosismo che non provava da anni...
Marco rimase in piedi davanti a lei, le mani nelle tasche dei jeans, i suoi occhi scuri che non la lasciavano un istante... c'era solo una profonda curiosità e un'attrazione forte
- Sei bellissima, Marta...
Lei alzò lo sguardo, un lieve rossore sulle guance.. Nessuno le aveva mai parlato così.. La sua vita era fatta solo di lavoro... Mai un complimento mai un uscita...a volte sembrava invisibile.
Marco si inginocchiò davanti a lei, le mani prendevano delicatamente il suo viso. Le accarezzò la guancia con il pollice, un gesto lento...
-Non voglio rovinare niente, disse Marta..
- Non potresti, rispose lui, il suo sguardo intenso che la rassicurava.
- Non c'è niente da rovinare. C'è solo da... scoprire...da imparare..
Marta chiuse gli occhi per un momento, sentendo il calore delle sue mani, la vicinanza del suo corpo....
Marco si alzò... La maglietta scura che aveva indossato per tutto il giorno, quella che le aveva mostrato la schiena muscolosa e sudata, fu tolta... La lasciò cadere a terra...
Il suo respiro le arrivò caldo sul collo mentre lui la baciava di nuovo, un bacio che la fece sdraiare dolcemente sul letto... Il suo corpo, forte e robusto, si appoggiò sul suo, e lei sentì i muscoli sulla sua pelle...
ora il profumo dava di un odore più intimo dei loro corpi.. Marta sentiva il calore di lui, la sua barba che le sfiorava la pelle, i suoi baci che scendevano lungo il collo.
Si lasciò andare completamente, le mani che esploravano la schiena di Marco, sentendo tutte le forme muscolose..e la pelle calda sotto le sue dita che accarezzava... Non c'era più la donna delle pulizie, né l'idraulico. C'erano solo Marta e Marco, due anime che si erano trovati in un desiderio l'una nell'altra,
Carezze profonde in quel piccolo letto, sotto la luce della lampada che illuminava i loro volti
tanti sospiri, tante carezze, ogni bacio era una promessa... niente più riparazione o pulizia. In quel letto, non c'erano perdite da sistemare, solo due corpi che si univano...
E mentre la notte proseguiva, la stanza era piena di nuovi rumori, di respiri affannosi e sospiri di piacere, i suoni di due persone che si stavano scoprendo... Pian piano tra una carezza e un altra toglievano gli indumenti che avevano sopra trovandosi in intimo... Corpi che si attorcigliano si girano si uniscono con il calore che li unisce.. si esplorano a lungo... Lei con la fica ormai bagnata e pulsante lui con il cazzo ormai che esplode dai boxer... Si denudano e con il consenso di lei lui glielo penetra all interno senza fatica gli scivola x quanto bagnata stava... A lei piace gemendo tanto... Lui con colpi secchi la scopa con un desiderio mai avuto... Poi la fa mettere sopra di lui e lei inizia a cavalcarlo lentamente con movimenti lenti e precisi... Il culo che si intravede dallo specchio di fronte che si muove in modo circolare e lui che gode tanto muovendo il viso si nota come gli piace... Lei mentre galoppa si muovono le tette dondolandogli davanti il viso e mentre lui le lecca i capezzoli le arriva un orgasmo che le fa vibrare tutto il corpo... La fica tutta bagnata scola sul cazzo duro di lui... Poi Marta si gira a pecorina di fronte lo specchio e lui le sfonda la fica da dietro le accarezza la schiena e il culo poi la prende dai fianchi e la tira a lui dando colpo su colpo fino a venire togliendo il cazzo dalla fica...con dei schizzi sulla schiena riempiendola tutta di sborra calda...
Ora dopo questi bei orgasmi avuti si distendono e rilassati si addormentarono
quando la luce del sole la mattina entrava nella stanza Marco e Marta erano ancora abbracciati.
Lei si svegliò per prima.. aveva il peso del braccio muscoloso di Marco sul suo fianco. Si girò piano per guardarlo.. i capelli scuri erano scompigliati, il respiro regolare e profondo.
Era il suo volto di un uomo che lavorava tanto, che non aveva paura di sporcarsi, e che ora era li sereno nel letto pulito e ordinato..
Gli accarezzò la guancia pensando a come fosse cambiata la sua vita in meno di 48 ore...
Non era solo un idraulico...l aveva visto oltre lo straccio e il secchio,come l'unico che aveva apprezzato lei...la sua capacità di osservare e, in qualche modo, la sua forza dentro lei...
Marco si mosse e aprì lentamente gli occhi e sorrise subito... un sorriso assonnato ma che le trasmetteva tranquillità..
- Buongiorno, assistente... sussurrò, con la voce ancora rauca...
- Buongiorno, Marco... rispose lei, dolcemente...
Si strinsero ancora un momento...
- Sai, disse Marco.. appoggiando la fronte alla sua...
- Non ho mai dormito così bene...
- È il mio segreto, scherzò Marta.
- Pulizia a fondo del materasso
Lui rise piano..
- No, è qualcos'altro... Qualcosa che non sapevo di aver bisogno di riparare in me...
Si alzarono insieme...
nella piccola cucina, si presero un caffè, lo stesso del giorno prima, ma ora senza imbarazzo... Le loro mani si sfioravano e il contatto non era più un incidente sul lavoro, ma una continua piccola conferma..
Marco era pronto x andarsene... Indossò la sua maglietta scura e i pantaloni raccogliendo la cassetta degli attrezzi vicino all uscita..
Sulla soglia, si girò x guardare ancora lei... Marta era lì, appoggiata alla porta con i capelli sciolti e gli occhi luminosi...
- Allora, disse lui... avvicinandosi... prese il suo viso tra le mani, come aveva fatto la sera prima.
-stasera...cena vera... niente caffè... Solo tu e io...
- Non vedo l'ora, rispose Marta, un sorriso che le illuminava il viso...
Marco la baciò, un bacio rapido e pieno di promesse e si allontanò
- Ehi! lo richiamò Marta.
Lui si voltò, la mano sul manico della cassetta
- Hai dimenticato la chiave inglese x davvero stavolta?
Marco le fece l'occhiolino
- No...quella l'ho trovata... E indicò con un cenno del capo, la sua casa...
Era il simbolo del loro inizio
Uscì e chiuse la porta.
Marta rimase ferma, con lo straccio tra le mani, e con una speranza...era il momento di costruire adesso....aveva trovato l'uomo giusto per iniziare....
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