La serie "I vostri racconti" - Giada nel paese dei sogni
di
Master Mind
genere
incesti
Ringrazio Giada, mia lettrice e nuova piacevole conoscenza, per avermi chiesto di dare vita ad una sua idea, un pezzo di vita vissuta o forse una fantasia.
Se qualcuno/a avesse piacere, sono disponibile alla mail: mastermind973@outlook.it
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Notte fonda. Mi desto dai miei sogni, la gola arsa mi racconta della necessità che il mio corpo ha di acqua, mi volto il cerca della bottiglia che tengo posata sul comodino e ti osservo.
Sei li, sdraiata al mio fianco, immersa in sogni impalpabili, il tuo corpo freme leggermente mentre viaggi in mondi lontani accompagnata da visioni che per me non hanno significato, non potendole condividere.
Il tuo giovane corpo si muove, forse preda di un’immagine funesta o, di contro, stai volando in mezzo a montagne infinite ed io immagino, scrutandoti, i tuoi grandi occhi verdi sempre in cerca di risposte.
Con un gesto dolce, ignaro dei mondi e delle immagini che popolano la tua mente, ti tiro a me, cercando di proteggerti. La tua schiena è adesa al mio petto, i tuoi capelli biondi e mossi danzano al ritmo del tuo respiro solleticando il mio naso mentre cerco di riprendere sonno stringendoti tra le mie braccia.
Di colpo ti desti, mi guardi e sorridi. Ti muovi assopita verso il bagno ed io ti seguo in silenzio, pochi attimi prima di tornare a dividere lo stesso giaciglio, un bacio carico di dolcezza, le tue labbra che sfiorano le mie prima di sentire la tua voce augurarmi nuovamente una buona notte e ti guardo mentre ti pieghi, di nuovo, su un fianco, volgendomi le terga.
Ti abbraccio nuovamente, di nuovo provo a proteggerti domandandomi se tornerai a vivere quegli stessi sogni di pochi minuti prima, il calore che emani anche attraverso la stoffa della maglietta mi inebria i sensi, lentamente la mia mano sale e si poggia sul suo seno e tu, come sempre, non reagisci, mi lasci strada ad assaporare il tuo corpo con le dita, percorrendo ogni volta le tue forme usando il tatto come un cieco sfiora ogni cosa per mapparla nella propria mente.
Vengo assalito da una bramosia irrefrenabile, una voglia che mi spezza il fiato e mi oscura la mente. Non domando, mi muovo ebbro di desiderio, il mio pene si gonfia nei boxer urlando il suo desiderio mentre la tua schiena è poggiata al mio petto e il tuo giovane e tondo sedere sfiora in silenzio il mio membro che duole per il bisogno di te.
Le mie dita si muovono agili, conoscono già il percorso che mille volte hanno affrontato, i tuoi slip scivolano di quel poco che serve per liberare dalla stoffa il tuo corpo e mi trovo davanti agli occhi, se pur nella penombra, illuminati solo dalla luce di quel neon che filtra dalle serrande, il tuo sedere davanti.
Tu dormi, o forse ti sei destata e resti in silenzio ad attendere ed assaporare i miei movimenti ma in questo momento non ho la forza né la voglia di domandarmi se sei ancora in un mondo fatato di sogni, il mio membro svetta come tirato da una fionda quando abbasso i miei boxer e punto diritto verso il tuo piccolo fiore, il mio glande si poggia tra le tue natiche ed inizio a muovermi lento sfiorando con la mia asta gonfia di desiderio il tuo fiore che sta sbocciando per me.
Punto diritto, ebbro di eccitazione e desiderio, al tuo antro più segreto e nascosto, spingo lentamente ed avverto il tuo corpo fremere per la mia marcia trionfale, le tue labbra più intime si apro per fare spazio al mio incedere lento ed inesorabile fino a quando il mio addome sfiora le tue natiche ed io gemo, sommessamente, sentendo il calore del tuo giovane sesso che avvolge il mio.
Mi fermo, il respiro è sincopato, il desiderio mi annebbia la mente e in quel momento sento la tua voce, un sussurro carico di dolcezza e passione allo stesso momento
“non ti fermare……”
Quelle tue parole sono come una scarica di adrenalina. Le mie labbra sfiorano la tua spalla mentre con decisi movimenti di bacino inizio una danza di conquista del tuo giovane e caldo corpo e di rimando, ad ogni mio affondo, avverto i tuoi fremiti, i tuoi gemiti sommessi, il tuo nettare che scivola sulla mia asta raccontandomi del tuo piacere che sta crescendo assieme al mio.
Inarchi leggermente la schiena per favorire meglio la mia conquista ed io, ebbro di desiderio, accelero i movimenti, ciò che prima era lento ora diviene deciso, il mio addome schiocca sul suo sedere raccontando della mia voglia di te mentre il suo sesso accoglie il mio fino alla base ed ogni tuo spasmo, ogni tuo rantolo, ogni tuo sospiro alimentano la mia fame.
Martello senza sosta il tuo giovane fiore con la furia del mio bisogno e di rimando odo i tuoi lamenti di piacere, colpi ben assestati che ti fanno fremere ad ogni affondo ma stanotte la bramosia è troppa per concentrarmi sul tuo piacere, il bisogno è così forte che incurante dei tuoi tempi esplodo grugnendo a denti stretti.
Un mare caldo invade il tuo sesso mentre il mio respiro si fa altalenante, vinto dalla mia stessa cieca fame di te mi scosto abbandonando il tuo corpo e mentre i segni del mio piacere scivolano tra le tue cosce spegnendosi sulle nostre lenzuola ti volti, mi guardi e sorridi, poggi la testa sul mio petto e sussurri
“Ti amo papà”
Ci addormentiamo così, abbracciati. Chissà se ci incontreremo anche nei nostri sogni.
Se qualcuno/a avesse piacere, sono disponibile alla mail: mastermind973@outlook.it
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Notte fonda. Mi desto dai miei sogni, la gola arsa mi racconta della necessità che il mio corpo ha di acqua, mi volto il cerca della bottiglia che tengo posata sul comodino e ti osservo.
Sei li, sdraiata al mio fianco, immersa in sogni impalpabili, il tuo corpo freme leggermente mentre viaggi in mondi lontani accompagnata da visioni che per me non hanno significato, non potendole condividere.
Il tuo giovane corpo si muove, forse preda di un’immagine funesta o, di contro, stai volando in mezzo a montagne infinite ed io immagino, scrutandoti, i tuoi grandi occhi verdi sempre in cerca di risposte.
Con un gesto dolce, ignaro dei mondi e delle immagini che popolano la tua mente, ti tiro a me, cercando di proteggerti. La tua schiena è adesa al mio petto, i tuoi capelli biondi e mossi danzano al ritmo del tuo respiro solleticando il mio naso mentre cerco di riprendere sonno stringendoti tra le mie braccia.
Di colpo ti desti, mi guardi e sorridi. Ti muovi assopita verso il bagno ed io ti seguo in silenzio, pochi attimi prima di tornare a dividere lo stesso giaciglio, un bacio carico di dolcezza, le tue labbra che sfiorano le mie prima di sentire la tua voce augurarmi nuovamente una buona notte e ti guardo mentre ti pieghi, di nuovo, su un fianco, volgendomi le terga.
Ti abbraccio nuovamente, di nuovo provo a proteggerti domandandomi se tornerai a vivere quegli stessi sogni di pochi minuti prima, il calore che emani anche attraverso la stoffa della maglietta mi inebria i sensi, lentamente la mia mano sale e si poggia sul suo seno e tu, come sempre, non reagisci, mi lasci strada ad assaporare il tuo corpo con le dita, percorrendo ogni volta le tue forme usando il tatto come un cieco sfiora ogni cosa per mapparla nella propria mente.
Vengo assalito da una bramosia irrefrenabile, una voglia che mi spezza il fiato e mi oscura la mente. Non domando, mi muovo ebbro di desiderio, il mio pene si gonfia nei boxer urlando il suo desiderio mentre la tua schiena è poggiata al mio petto e il tuo giovane e tondo sedere sfiora in silenzio il mio membro che duole per il bisogno di te.
Le mie dita si muovono agili, conoscono già il percorso che mille volte hanno affrontato, i tuoi slip scivolano di quel poco che serve per liberare dalla stoffa il tuo corpo e mi trovo davanti agli occhi, se pur nella penombra, illuminati solo dalla luce di quel neon che filtra dalle serrande, il tuo sedere davanti.
Tu dormi, o forse ti sei destata e resti in silenzio ad attendere ed assaporare i miei movimenti ma in questo momento non ho la forza né la voglia di domandarmi se sei ancora in un mondo fatato di sogni, il mio membro svetta come tirato da una fionda quando abbasso i miei boxer e punto diritto verso il tuo piccolo fiore, il mio glande si poggia tra le tue natiche ed inizio a muovermi lento sfiorando con la mia asta gonfia di desiderio il tuo fiore che sta sbocciando per me.
Punto diritto, ebbro di eccitazione e desiderio, al tuo antro più segreto e nascosto, spingo lentamente ed avverto il tuo corpo fremere per la mia marcia trionfale, le tue labbra più intime si apro per fare spazio al mio incedere lento ed inesorabile fino a quando il mio addome sfiora le tue natiche ed io gemo, sommessamente, sentendo il calore del tuo giovane sesso che avvolge il mio.
Mi fermo, il respiro è sincopato, il desiderio mi annebbia la mente e in quel momento sento la tua voce, un sussurro carico di dolcezza e passione allo stesso momento
“non ti fermare……”
Quelle tue parole sono come una scarica di adrenalina. Le mie labbra sfiorano la tua spalla mentre con decisi movimenti di bacino inizio una danza di conquista del tuo giovane e caldo corpo e di rimando, ad ogni mio affondo, avverto i tuoi fremiti, i tuoi gemiti sommessi, il tuo nettare che scivola sulla mia asta raccontandomi del tuo piacere che sta crescendo assieme al mio.
Inarchi leggermente la schiena per favorire meglio la mia conquista ed io, ebbro di desiderio, accelero i movimenti, ciò che prima era lento ora diviene deciso, il mio addome schiocca sul suo sedere raccontando della mia voglia di te mentre il suo sesso accoglie il mio fino alla base ed ogni tuo spasmo, ogni tuo rantolo, ogni tuo sospiro alimentano la mia fame.
Martello senza sosta il tuo giovane fiore con la furia del mio bisogno e di rimando odo i tuoi lamenti di piacere, colpi ben assestati che ti fanno fremere ad ogni affondo ma stanotte la bramosia è troppa per concentrarmi sul tuo piacere, il bisogno è così forte che incurante dei tuoi tempi esplodo grugnendo a denti stretti.
Un mare caldo invade il tuo sesso mentre il mio respiro si fa altalenante, vinto dalla mia stessa cieca fame di te mi scosto abbandonando il tuo corpo e mentre i segni del mio piacere scivolano tra le tue cosce spegnendosi sulle nostre lenzuola ti volti, mi guardi e sorridi, poggi la testa sul mio petto e sussurri
“Ti amo papà”
Ci addormentiamo così, abbracciati. Chissà se ci incontreremo anche nei nostri sogni.
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