Family affair

di
genere
incesti

È passato all’incirca un mese da che Stefania, mia sorella, mi ha chiamato implorandomi di ospitare lei e le ragazze a casa. Quel coglione di Matteo, suo marito, affossato dai debiti dell’azienda, ha pensato bene di recuperare un po’ di liquidi e scappare all’esterno con la segretaria lasciando mia sorella e le ragazze, Jessica e Greta, nella merda anche e soprattutto perché la banca ha fatto partire il pignoramento e addio casa quindi la Stefy, che in vita sua non ha mai lavorato, non sapeva dove sbattere la testa.
Avevo detto a mia sorella che Matteo era un coglione fin dal giorno in cui aveva iniziato a starci assieme, poi lei ha avuto la brillante idea di restare incinta durante una serata in discoteca, facendosi scopare da quel coglione sul sedile di dietro della macchina e a 19 anni ha accettato di farci famiglia, probabilmente per dare un padre a Jessica e non sentirsi dire di tutto dai nostri genitori crescendo la bambina da sola e così è andata. Per i primi anni sembrava anche funzionare tutto alla perfezione tanto che dopo solo due anni è arrivata Greta ma dopo è stato un lento declino; lei dietro alle figlie a crescerle, lui a portare avanti l’azienda che, per un po’ ha anche dato buoni risultati, facendoli vivere agiatamente ma dopo anni vuoi la crisi, vuoi che Matteo era e resta un coglione, vuoi la segretaria, sicuramente non bella come Stefania ma vale sempre lo stesso discorso, vecchio come il mondo, dopo anni che mangi lasagne quando ti propongono la minestra ti sembra fin buona, e così è andata. È scappato con lei lasciando una voragine di debiti tanto che la banca è arrivata a pignorare la loro casa.
Ed ora sono qui, tutte e tre, a riempire la mia vita, i miei spazi vuoti visto che io, a differenza di Matteo e per mia fortuna non ho mai ingravidato nessuna ragazza sbattendomela in macchina nel parcheggio della discoteca e a 42 anni sono e rimango single, gestendo a mio piacimento il mio tempo e fino ad un mese fa, il mio spazio.
Devo però ammettere che rivedere la Stefy, dopo tutti questi anni girare per casa con la stessa non curanza del fatto che ci fossi anche io dentro le mura domestiche non mi dispiace affatto, vuoi che la nostra natura è sempre stata piuttosto aperta, figli di una donna svedese e di un italiano, mamma e papà ci hanno cresciuti con l’abitudine alle porte aperte quindi, alla fine, per me era normale vedere Stefania nuda sotto la doccia mentre io entravo in bagno e la stessa cosa valeva per lei, solo che farlo quando avevi 17 anni ed eri abituato a farlo tutti i giorni era un conto, farlo adesso che ne ho 42 ed ho perso la naturalezza di quei gesti è tutt’altro.
Non a caso due sere fa quando è entrata in bagno come se fosse la cosa più normale della terra ed io di istinto, mentre uscivo dalla doccia, mi sono avvolto di corsa con un asciugamano dicendole che avrebbe anche potuto bussare lei, ridendomi in faccia mi ha risposto
Ma ti vergogni ora? Come se non ti avessi mai visto nudo
Ma eravamo bambini Stefy, è diverso le ho detto io
Stefania non si cura della mia risposta, si guarda allo specchio del lavandino e mi risponde
Si… e poi siamo cresciuti e lui con te. A 18 anni mica eri bambino.
Quelle parole mi riportano alla mente ricordi che erano sepolti in chissà quale cassetto della memoria, mi torna alla mente quel pomeriggio in cui lei entrò in bagno per fare pipì, a 16 anni, ed io che si anni ne avevo 18, ero sotto la doccia immerso nei miei pensieri o, per meglio dire, sogni di ragazzo. Gli occhi socchiusi, una mano sulla parete di piastrelle, l’altra che teneva il mio cazzo duro come la pietra. Ricordo ancora la faccia di Stefania, vero che era abituata a vedermi nudo ma mai le era capitato di vedermi masturbare e soprattutto mai le era capitato di vedermi in tiro, la vidi fermarsi a fissarmi il cazzo per qualche secondo di troppo e mi resi conto nel vedere i suoi capezzoli tendere la maglietta che si stava eccitando e quando le domandai se voleva stare ferma a guardarmi o fare altro lei non rispose, sedendo sul water rossa in volto e con il respiro spezzato.
Me lo ricordo – le rispondo – e ricordo anche la tua reazione, sorellina.
Beh, cosa vuoi fratellino. Ai tempi ero ancora giovane e inesperta mi risponde Stefania con un sorriso che ha l’aria di essere un ammiccamento
Ah, ai tempi? Le dico di rimando intestando quel gioco di provocazione che era il nostro modo di stuzzicarci quando eravamo ragazzi
Ehhhh diciamo che ho un po’ più di esperienza adesso. Mi risponde mia sorella guardandomi attraverso lo specchio del bagno mentre finiva di togliersi il trucco dal viso.
Poi sorridendo esce dicendomi di sbrigarmi che la cena è quasi pronta e che le ragazze hanno fretta perché devono uscire con delle amiche di facoltà di Jessica così ricominciamo a farsi un po’ di tessuto sociale in questa nuova realtà, lasciandomi così solo in bagno col cazzo durissimo avvolto dall’asciugamano.
Esco dopo dieci minuti in abbigliamento comodo, una maglietta ed un paio di pantaloni della tuta e mi dirigo verso la grande sala da pranzo dove trovo Jessica e Greta già sedute a tavola, le guardo entrambe e mi rendo conto che non solo hanno preso la bellezza di Stefania ma hanno, nel sangue, il suo innato senso e bisogno di provocare. Fortuna che devono andare alla festa di un’amica perché per come sono vestite tutte e due sembra più che siano in cerca di una serata dalle forti emozioni ma non dico nulla perché non sono figlie mie e non voglio intromettermi nella gestione del rapporto tra le ragazze e la Stefy.
Durante la cena le chiacchiere si sprecano, ridiamo e scherziamo e anche le ragazze, oramai, sono a loro agio vivendo questa nuova realtà con tranquillità e serenità così come mia sorella che sembra avere vissuto qui e con me da sempre.
Mi trovo a fissare Jessica, ha un modo di portare il cibo alla bocca che è stranamente, questa sera, sensuale ed erotico; forse dipende da quel rossetto che mette in risalto le sue labbra o forse lo sta facendo con cognizione di causa, sta di fatto che ad ogni boccone sembra stia amoreggiando con la forchetta tanto che mi perdo ad immaginare, per un attimo, la sua bocca poggiata sul mio glande e questo mi provoca una reazione subitanea, il cazzo mi si gonfia nei pantaloni della tuta alla velocità della luce nonostante lei sia mia nipote.
Mia sorella si rende conto del mio sguardo che punta direttamente sulla sua figlia maggiore e per riportarmi alla realtà mi dà una mancata sul ginocchio, cosa che scuote, mi volto e la guardo, sorride maliziosa e mi sussurra
Hanno la mia bocca
Terminiamo la cena. Le ragazze si congedano salutandoci ed escono da casa lasciando me e Stefania da soli e non appena sentiamo la porta di casa chiudersi alle nostre spalle mia sorella versa due bicchieri di limoncino e mi dice se mi va di proseguire la serata in salone a fare due chiacchiere.
Ci sistemiamo sul divano, la mia schiena poggiata comodamente sullo schienale, Stefania con le gambe incrociate è seduta di taglio rispetto a me e guardandola mentre si sistema mi rendo conto che sotto la lunga maglietta indossa solo l’intimo e null’altro.
Volevo ringraziarti per la tua disponibilità. Mi dice mia sorella sorridendo
Non mi devi ringraziare sorellina, non potevo certo lasciare te e le ragazze nella merda. Le rispondo io guardando il suo viso. È rilassata e tranquilla, forse è la prima volta che la vedo così serena da quando sono venute a vivere da me e mi rendo conto, vedendo i suoi lineamenti distesi, che Stefania, per avere 40 anni è ancora una donna bellissima ed anzi ora, forse, rispetto a quando era adolescente, ha anche quel fascino dettato dall’esperienza che mischiato alla genetica la rende una di quelle donne che non passano inosservate.
Mia sorella si stiracchia, tendendo la stoffa della maglietta mettendo in evidenza il suo seno ed io, nel guardarla, inizio a sentire una sensazione di calore che ben conosco propagarsi dentro di me. Non ci posso fare nulla, è sangue del mio sangue ma il corpo reagisce in modo istintivo ed animale, non lo riesco a controllare quando lei mi fredda dicendomi
Ho visto come guardavi Jessica a cena sai …
Le sue parole mi paralizzano.
Cosa intendi? Le domando guardandola
Beh dai, lo sai. Non penso tu sia cambiato quindi, non ci giro attorno e te lo dico subito, non ti azzardare a comportarti con loro come hai fatto con me. Il suo tono non è arrabbiato né ha il sapore del monito, anzi è quasi divertito e provocatorio e questo, in qualche modo mi rilassa al punto che la conversazione scivola volutamente, da parte di entrambi in quelli che possiamo definire dei piacevoli sbagli di gioventù tra fratelli.
Beh Stefy, se non ricordo male non ti dispiaceva. Non ti sei mai tirata indietro le dico io sorridendo
Stefania mi guarda e sbuffa come una attrice consumata, si piega in avanti e mi da un pugno sulla spalla, un gesto leggero che non vuole essere violento né farmi male ma solo essere parte di quello che è in questo momento il suo personaggio.
Lo sai che ero innamorata di te. Stronzo! Mi dice mia sorella fissandomi con quei suoi splendidi occhioni
Bevo d’un fiato il limoncino e mi alzo di scatto dal divano come a volermi sottrarre a quella situazione che sta diventando difficile da gestire poi, voltando le spalle a Stefania le rispondo
Ma secondo te è facile crescere con una sorella che piano piano si trasforma in una modella di Victoria Secret e che ti provoca tutti i santi giorni? Le dico senza voltarmi, guardando dall’ampia finestra le luci della città che si muove sotto alla collina dove è posta la mia villa.
E allora perché? Domanda mia sorella con un filo di voce
Perché cosa? Le chiedo io
Perché non mi hai mai scopata! Sbotta lei dicendomi quella frase con una naturalezza ed una tranquillità devastanti, come se mi stesse parlando del tempo o di quello che aveva fatto settimana scorsa.
Mi volto e la guardo per un attimo che sembra eterno. Lei è in ginocchio sul divano, il suo sguardo punta diritto su di me, la maglietta arrotolata sui fianchi lascia intravedere l’elastico del suo intimo, il suo seno danza al ritmo del suo respiro, la bocca carnose e morbida dischiusa in un leggero sorriso. Un fremito mi corre lungo la schiena ed esplode direttamente tra le mie cosce gonfiando il mio cazzo nella tuta, ingoio un groppo di saliva che mi blocca la gola e con un filo di voce le rispondo
Sei mia sorella. Non potevo ne volevo esagerare.
Stefania si alza dal divano e mi viene incontro, mi supera e guarda fuori dalla grande finestra posizionandosi volutamente davanti a me e volgendomi le spalle mentre io mi giro seguendo la sua figura, mi sussurra
Quindi infilarmelo in bocca per oltre un anno ogni volta che ne avevi voglia andava bene ma scoparmi no? Che cazzata!
Respiro a fondo, istintivamente la abbraccio da dietro in un modo dolce e le sussurro
Ero giovane sorellina. Tu mi facevi impazzire ma non volevo esagerare e poi la Sabry non ha mai voluto prenderlo in bocca, si lamentava fosse troppo grosso e che soffocava. Tu invece fin dal primo giorno lo succhiavi come un’attrice porno, ero uno stronzo, lo ammetto, ne ho approfittato ma non si sembra ti dispiacesse.
Stefania sospira. Il suo corpo si muove lentamente tanto da azzerare la distanza tra di noi, reclina la testa all’indietro poggiandola sul mio petto e sospirando, immersa nei ricordi, mi dice
Quella stronza. Ma sai quanto ci stavo male quando mi raccontava di come te la sbattevi? Pensavo lo facesse apposta per farmi star male…. Un istante di silenzio, un attimo in cui il mondo sembra fermarsi, poi mia sorella con un filo di voce aggiunge, candida come se fosse naturale
Ma tu hai idea di quanto mi sono masturbata sognando il tuo cazzone ovunque…
Resto per un attimo in silenzio ad assaporare quella sua ultima frase quasi in trance, poi stringendola da dietro le sussurro con un filo di voce direttamente dentro l’orecchio
Ovunque sorellina?
Stefania freme. Me ne rendo conto mentre la abbraccio, spinge il suo culo sodo direttamente contro di me avvertendo la presenza ingombrante del mio cazzo che preme contro di lei attraverso la stoffa della tuta, poi con un sussurro che è carico di eccitazione mi risponde
Si…. Ti avrei dato il culo allora e te lo darei anche ora.
Quelle sue parole hanno l’effetto di una bomba. Sento il cuore martellarmi in testa, il respiro è rotto dall’eccitazione, il cazzo è talmente tanto gonfio che mi fa male mentre lei ondeggia lasciva e volutamente il suo culo su di me, gustandosi le mie fattezze premere sulle sue natiche
Mmmhhhhhh sai che mi sembra più grosso di come lo ricordassi
Un sussurro che mi fa tremare. Fatico a mantenere il controllo, mi stacco da lei e mi muovo di qualche passo indietro, arrivando a lambire il divano coi polpacci mentre balbetto cercando di calmare i sensi
Sei mia sorella, non ….
Stefania si volta, mi guarda e sorride languida, sfila la maglietta restando davanti ai miei occhi con reggiseno e slip, bella come una dea, dopo un istante si muove verso di me ondeggiando in punta di piedi e mi sussurra fermandosi a pochi cm
Mamma e papà non ci sono più. Nessuno può dire niente. Nessuno saprà niente. Non ti chiedo di sposarmi, solo di scoparmi
Non ho la forza di reagire. Resto impietrito a guardare Stefania che si accuccia davanti a me abbassandomi in un solo movimento rapido e studiato la tuta ed i boxer, il mio cazzo nodoso e gonfio schizza davanti alla sua faccia come tirato a molla e lei guardandomi dal basso si lecca lasciva le labbra e mi sussurra vogliosa
Però…. Sembra ancora più bello e più grosso di allora.
Apre le labbra, la sua lingua saetta sul mio glande procurandomi fitte di intenso piacere, lei sorride nel sentirmi tremare; un misto tra eccitazione e volontà che sta scemando. Mi afferra l’asta e poggia la cappella sulle sue labbra sussurrando, come se stesse parlando al mio cazzo e non più a me.
Ho sete!
Un istante dopo apre quella bocca carnosa e rossa ed ingoia il mio glande succhiandolo come una fragola matura ed io non posso fare altro che rantolare il mio piacere mentre guardo mia sorella, dannatamente bella e dannatamente sexy, iniziare a succhiarmi il cazzo vogliosa e troia.
… Continua ….

Per commenti, chiacchiere, pensieri, chiunque voglia palesarsi tra i miei lettori la mail e: mastermind973@outlook.it
scritto il
2025-10-23
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