Family affair - chapter V

di
genere
incesti

Entrati in casa troviamo mia sorella e Greta indaffarate a preparare la cena e quando entriamo Stefania si butta su di me per avere notizie del pomeriggio mentre io scorgo lo sguardo tra le mie nipoti e vengo percorso da un brivido lungo la schiena nel rendermi conto di quale sia la loro complicità, si parlano guardandosi, l’espressione di Greta è indagatrice, quella di Jessica assertiva.

È come se una sapendo domandasse e l’altra, senza alcun problema rispondesse.

“allora Luca, come è andata?” domanda mia sorella carica di tensione.

“bene. Tutto a posto” le rispondo io distratto dal silenzioso dialogo delle mie nipoti

“spiega….racconta…..ci sono conseguenze?” mi chiede mia sorella
“Seguimi Stefy che ti spiego tutto” le dico voltandomi e dirigendomi verso la sala, mia sorella mi segue e appena varchiamo la soglia della cucina sento la voce di Jessica sussurrare a Greta
“avevi ragione. È veramente grosso”
Un pugno nello stomaco che mi lascia senza fiato al punto che Stefania se ne rende conto e mi domanda se va tutto bene, impiego un attimo e una buona dose di autocontrollo per dissimulare e dirle che sono solo un po’ stanco e che è stata una giornata lunga. Ci sediamo sul divano ed inizio a raccontare a mia sorella l’andamento degli avvenimenti, spiegandole che sono riuscito a convincere a fatica la madre di Max a non andare avanti con la causa civile e che la condizione è che Jessica non lo frequenti più
“Ma sono ragazzi” mi risponde Stefania titubante e perplessa
“Ascolta Stefy. Hai avvocato e soldi per portare avanti una causa di anni?” le domando guardandola diritto negli occhi
Stefania abbassa la testa e balbetta
“no… lo sai”
“Ecco e se permetti, con tutto il bene che voglio a te e alle ragazze sprecare migliaia di euro per salvare il nome di Jessica non ne ho voglia” le dico poggiando il busto sullo schienale
“Ma non ha fatto…..” sussurra mia sorella guardandomi
La interrompo fissandola negli occhi. Il mio sguardo è severo e non ammette repliche.
“se tua figlia evitava di prenderlo in bocca sarebbe stato meglio, non trovi?” le dico
Stefania avvampa in volto, si alza di scatto e mi fissa dall’alto colma di rabbia.
“Luca non ti permettere!” mi dice con un tono chiaramente carico di livore al punto che mi alzo a mia volta e fissandola negli occhi quasi a sfidarla, le dico, senza muovermi di un passo
“e’ la verità Stefy e lo sai. Se evitava non sarebbe successo questo casino”
“dovrebbe fare più attenzione” sussurra lei abbassando la testa
“Uguale a sua madre” le dico io senza toglierle gli occhi di dosso
“cosa cazzo vuoi insinuare?” domanda mia sorella tornando a puntare i suoi occhioni sui miei, incazzata e nervosa
“Beh Stefy…. Mi sa che la passione per fare stronzate in macchina l’ha presa da te” le rispondo allargando le braccia come a mimare una ovvietà che tutti conosciamo
“Ancora con sta cosa Luca? Sono passati vent’anni e ancora mi rompi i coglioni con sta cosa? È successo, ok? E poi non sei mio padre quindi basta!” mi risponde lei rossa di rabbia, l’espressione è tesa, la mascella contrita, sta per esplodere e me ne rendo conto così decido di abbassare i toni della discussione.
“Senti. Sono stanco e ho bisogno di una doccia, ne parliamo dopo” le dico voltandole le spalle ma mia sorella non ha intenzione di mollare la presa e vuole, una volta per tutte, chiarire questa faccenda che ci trasciniamo dietro da troppo tempo.
“No Luca. Ora! Una volta per tutte!” mi dice fulminandomi con lo sguardo
La guardo, scrollo le spalle e sbuffo.
“Va beh, non davanti alle ragazze dai. Vieni giù che almeno mi cambio” le dico e non le do il tempo di replicare che scendo le scale che portano verso la taverna.
“Allora, mi spieghi perché mi rompi i coglioni con sta storia?” domanda mia sorella sedendosi sul mio letto senza alcuna preoccupazione
Sfilo la giacca e la camicia, restando a torso nudo e senza alcun livore le rispondo
“perche’ ci sei rimasta e sapevi che Matteo è un coglione, erano anni che te lo dicevo e questa ne è la dimostrazione”
Stefania mi guarda, resta in silenzio per alcuni secondi poi il suo tono di voce si addolcisce, gli occhi si bagnano, diventano lucidi, fatica a trattenere le lacrime
“Non hai ancora capito, vero?” domanda con un filo di voce
“Capito che cosa?” le chiedo
“Io stavo con lui proprio perché non lo sopportavi” mi risponde
La fisso mentre indosso una maglietta, in silenzio. Cerco di capire il senso delle sue parole senza trovarlo.
“e che cazzo c’entro io?” le chiedo
“Luca, cazzo. Ero innamorata di te!” sbotta mia sorella saltando in piedi e mettendosi proprio di fronte a me fissandomi negli occhi mentre le lacrime le rigano il volto
“ma che cazzo dici Stefy? Sono tuo fratello” le rispondo restando fermo di fronte a lei
“Già. Mio fratello. Lo stesso fratello che mi scopava in bocca in ogni occasione possibile. Fartelo succhiare andava bene ma per il resto siamo fratelli, vero?” mi dice Stefania abbassando gli occhi vinta dalle emozioni che prendono il sopravvento su di lei.
“ti avrei dato tutto Luca…..tutto!” sussurra con un filo di voce
Stefania inizia a singhiozzare, le lacrime solcano il suo viso rigandolo del suo stesso trucco, quella rivelazione mi lascia sconvolto ed impreparato, in silenzio la abbraccio e lei posa il viso sul mio petto cullandosi col mio respiro.
“Siediti, bisogna che parliamo Stefy” le dico prendendola per mano e portandola a sistemarsi sul mio letto mentre mi siedo di fianco a lei.
Le accarezzo il viso fissando i suoi occhioni pieni di lacrime.
“Sono stato uno stronzo, lo so! Eravamo giovani e io ne ho approfittato perché eri una bomba e, permettimi sorellina, lo succhiavi veramente come una dea” le dico con un filo di voce modulato in modo che sia quasi una coccola
“Almeno ti piacevo un po’?” Domanda Stefania singhiozzando
Mia sorella sembra una bambina. Ha il viso solcato dal trucco che si sta sciogliendo, gli occhi azzurri sono colmi di parole non dette, di un bisogno recondito che non ha mai espresso e che ora, dopo anni, mi vomita addosso come se fosse la cosa più naturale della terra
“eri e sei uno schianto Stefy. Sei bella, sei intelligente ed estremamente sensuale ma sei mia sorella” sussurro sospirando
Mi fissa negli occhi in silenzio poi con un filo di voce aggiunge
“Ancora con sta storia Luca? Mi hai fatto bere più te in due anni che Matteo in venti ma sono tua sorella”
Scatta in piedi e mi si para di fronte, la sua espressione è mutata dalla tristezza e rassegnazione di pochi attimi fa nuovamente il livore e la tensione prendono il sopravvento. La vedo mentre alza la maglietta davanti ai miei occhi mostrandomi il suo seno intrappolato nella stoffa del reggiseno nero.
“queste tette sono di tua sorella” mi dice fissandomi
Poi, come una sequenza, le sue mani scivolano a trovare l’elastico dei pantaloni della tuta, li abbassa di quel tanto che serve per mostrare il suo monte di venere coperto dalla stoffa.
“Questa fica è di tua sorella”
Si volta mostrandomi il sedere e aggiunge
“questo culo è di tua sorella”
Resto in silenzio a guardarla. Torna a posare i suoi occhi sui miei, la sua espressione è un mare tumultuoso, non ho la forza né la voglia di controbattere, sento la stanchezza accumulata oggi pervadere il mio corpo ma la lussuria è un cieco alleato e il mio cazzo si tende gonfiando i pantaloni.
Stefania si inginocchia davanti a me, le mani sulle mie cosce, salgono lente e decise fino a trovare la lampo che fa scivolare insinuando le dita dentro la stoffa, trovando la mia asta nodosa già pronta. Lo estrae e poggia il glande gonfio sulla punta delle labbra e mi fissa sussurrando
“non è solo questa bocca tua sorella, hai capito Luca o devo essere più chiara?”
“Stefania ….io..” l’eccitazione sta prendendo il sopravvento, non riesco più a definire le idee, sento solo il calore umido della sua bocca poggiata sul mio sesso, fremo.
“A 18 anni ci speravo Luca. Dopo 20 anni lo pretendo. Voglio che mi scopi!” le sue parole sono una sentenza, non faccio in tempo a reagire che mia sorella apre la bocca ed ingoia il mio cazzo facendomi gemere di piacere
Perdo il senso del tempo e dello spazio, dimenticando che le ragazze sono di sopra che di aspettano per cenare, godendo di questo impeto di Stefania che è inginocchiata tra le mie cosce a far scorrere il mio randello nella sua bocca, soffiando e sbuffando come un mantice nel vano tentativo di ingoiarlo totalmente.
La mia mano si posa sui suoi capelli biondi e spingo la sua testa verso il basso grugnendo e in quel momento alzo la testa e con gli occhi punto verso le scale. È un attimo! Un istante in cui il mondo si ferma e uno tsunami di emozioni mi pervade.
Greta è lì, sulle scale. Ci fissa. Il viso rosso, le labbra dischiuse come a voler emettere un suono che non vuole uscire, la mano destra è incastonata nei pantaloncini.
La guardo. I miei occhi trovano i suoi. Ci fissiamo in silenzio. La mia mano ancorata sulla testa di Stefania la muove a mio piacimento, la sua bocca sale e scende sulla mia asta regalandomi attimi di puro piacere mentre i miei occhi sono fissi su mia nipote.
Greta mi guarda, la sua espressione sognante, il viso rosso eccitazione, la mano si muove leggera dentro al suo intimo, la bocca aperta a cercare aria mentre io rantolo godendo della maestria di mia sorella che, ignara, continua a succhiare il mio sesso duro e voglioso.
Tremo stringendo le dita nei capelli di Stefania, un lungo fremito mi pervade scuotendomi da dentro e mentre mi tendo raccontando il mio orgasmo mia nipote si tappa la bocca raccontando il suo. I nostri occhi si cercando e trovano, ci fissiamo mentre entrambi godiamo, la vedo appoggiarsi alla parete vinta dal piacere mentre mia sorella si delizia col mio seme che le inonda la bocca.
Greta riprende fiato. La vedo dileguarsi in silenzio come è arrivata, salire le scale nello stesso istante in cui Stefania fa scivolare il mio cazzo dalla sua bocca, tracce del mio nettare agli angoli delle labbra che si premura di cogliere sapiente con la lingua, si alza e mi sfiora le labbra con un bacio per poi sfiorarmi il viso e sussurrarmi dolce e languida allo stesso tempo.
“Hai capito Luca? Voglio darti tutto….”
La testa mi scoppia, il cuore salta in petto come un cavallo imbizzarrito, nella mente le parole di Stefania e Jessica si mischiano divenendo un unicum. Madre e figlia che si donano a me, consce e consapevoli del loro bisogno, delle loro voglie e delle loro pulsioni, entrambe desiderose fregandosene del sangue che ci lega.
“come vuoi” sussurro sistemando il pene ancora bagnato della sua saliva dentro ai boxer mentre nella mia mente torna prepotente l’immagine del volto di Greta mentre godeva, la sua espressione, i suoi occhi ed un fremito mi coglie impreparato facendo guizzare il mio cazzo dentro ai boxer.
“Non ti basta mai” sorride Stefania vedendo la mia reazione
“Meglio andare a cena. Le ragazze si staranno domandando che fine abbiamo fatto” sussurra mia sorella mentre sistema i suoi abiti e imbocca le scale.
“Sbrigati fratellone. Ti aspetto tu” mi dice salendo. Vedo il suo corpo sparire sulla rampa e resto li, seduto in silenzio a pensare.
… Continua…..
scritto il
2025-11-11
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