Di nuovo donna

di
genere
etero

Questo è un racconto su commissione, gratuita ovviamente. Una lettrice, diventata ormai amica, mi ha condiviso una sua esperienza e mi ha chiesto di scrivere questo racconto per te. Pur non essendo in grado di scrivere spero di trasmettere le sensazioni che Sara ha trasmesso a me. Per consigli, conversazioni, chiacchiere o qualsiasi cosa, pandasolitario77@gmail.com.
Ciao, sono Sara ed ho 28 anni, sono mamma da 3 mesi e credimi, essere mamma non è così idilliaco come si crede, sono stanca, spossata, con gli ormoni impazziti, non dormo da neanche ricordo quanto tempo e mio figlio non fa altro che mangiare, dormire e cacare. Ero fidanzata fino a quando il mio, ormai ex, fidanzato ha pensato bene di lasciarmi, al sesto mese di gravidanza perché: "non sono pronto". Abito a Milano ed è inverno, fuori fa freddo, troppo freddo per uscire con un bambino e come se non bastasse piove a dirotto. Sono chiusa in casa ad aspettare Claudio. Claudio non è solo il mio amico d'infanzia, il fratello che non ho mai avuto, ma è anche il mio angelo custode che ho svegliato poco fa con una telefonata alle 2:30 del mattino chiedendogli, anzi ordinandogli a dire il vero, con un tono che non ammetteva un no come risposta, un pacco di pannolini in quanto li ho finiti e non me ne sono accorta. Claudio da bravo angelo custode qual è mi ha prima mandato a quel paese e poi ha terminato la telefonata con un sonnolento e biascicato: "arrivo". Il piccolo dorme e vado in bagno per fare pipì, passo dallo specchio e vedo una donna con dei capelli bruni, lunghi, raccolti in una svogliata coda. Delle borse sotto agli occhi nere, labbra carnose senza un velo di rossetto, un viso scavato dal poco sonno e bianco cadaverico. Un corpo coperto a malapena da una vestaglia di pile rosa, evidentemente troppo piccola per contenere un seno gonfio di latte, un ventre che è subito tornato piatto dopo la gravidanza, merito degli esercizi che ero solita fare, e delle lunghe gambe depilate alla bene e meglio durante delle rare e veloci docce. Mi abbasso i pantaloni del pigiama di pile, mi abbasso le mutandine e faccio pipì. Mentre urino e penso al fatto che forse dovrei rendermi più presentabile per Claudio ma proprio mentre stavo maturando il pensiero mi vibra il telefono, leggo il messaggio su wathsapp, è Claudio: "apri sono sotto, non ho bussato per non svegliare il piccolo". Adoro la sensibilità e l'intelligenza emotiva di Claudio. Mi pulisco con della carta e vado al citofono. Apro il portone e apro la porta di casa, mi metto sull'uscio ad accoglierlo. L'aria fredda che entra dalle scale mi solletica il viso, la schiena, il seno. Come il seno? Cazzo, mi sono appena resa conto di non avere la maglia sotto la vestaglia. Sono tremendamente sciatta, cosa mi sta prendendo? Cerco di girarmi verso l'interno della casa per cercare una maglia ma Claudio arriva. "Ciao tesoro" mi dà un bacio in fronte ed entra.
C:"Ti vedo provata",
Io: "Non me lo dire, sono un cesso, puzzo e faccio schifo",
C: "Ma no tesoro macché, è stata solo una lunga notte",
Io: "No è un lungo periodo, da quando ho sgravato il piccolo non riesco a dormire, a mangiare, a vivere",
C: "facciamo così, prendo ferie e rimango qui, tu vai a farti una lunga doccia, un lungo sonno ed al piccolo penso io",
Io: "sei sicuro che puoi? Mi faresti il regalo più bello del mondo",
C: "certo che posso, l'azienda è mia, una delle poche gioie di essere un imprenditore è che il capo non può dirti no!".
Stavo per andare in bagno, anelando quel momento, quando il piccolo all'improvviso si mette a piangere, Claudio mi dice: "Sara vai qui ci penso io", io: "no non puoi, sono passate quasi 5 ore dall'ultima poppata starà morendo di fame". Che cazzo pensai, mio figlio ha davvero un tempismo da campione. Lo prendo in braccio e mi siedo sulla sedia da allattamento, una poltrona che mi ha regalato papà che contrasta terribilmente con l'arredamento del mio appartamento ma è comodissima, ultimamente ci dormo più del mio letto. Mi slaccio la vestaglia, me la faccio scivolare dietro le spalle, e attacco il piccolo al seno sinistro. Sento Claudio dire: "come cosi? Almeno presentiamoci prima no?". Non realizzo subito il motivo della frase, poi mi accorgo che sono letteralmente mezza nuda davanti a lui, con il piccolo attaccato al seno sinistro ed il seno destro completamente nudo. "Scusami Cla, abituata a stare da sola non mi sono resa conto, accenditi la televisione o fai quello che vuoi, se ti do fastidio mi copro". Mi fissa, il suo sguardo è dolce e incuriosito, mi dice: "tesoro se non ti dà fastidio mi metto qui sul divano a guardarti, è un'immagine di una dolcezza e di una bellezza uniche". Ammetto che questa sua risposta mi ha fatto sentire bella, mi ha fatto sentire come quelle sculture dei musei, quelle madri gloriose e bellissime, accetto e mi faccio guardare. Era da tempo che non avevo degli occhi puntati addosso, degli occhi di un uomo puntati addosso. Questa sensazione mi sta piacendo, molto. Per un momento penso di essere addirittura piacente, mi sposto i capelli per offrire a Claudio una vista del mio seno migliore, senza impedimenti. "Ti stai godendo lo spettacolo? Mi risponde: "Si, il piccolo poi sta mangiando di gusto, mette fame anche a me!". Senza pensare, senza riflettere, senza ragionarci su, mi esce spontaneo un: "prova no?". Cosa cazzo mi è venuto in mente? Ma sono davvero così pervertita? Così arrapata? Ho una paura folle che Claudio mi prenda per pazza. Cazzo Sara cazzo perché rovini tutto?. Mi risponde: "perché no? Sono curioso del gusto che ha il tuo latte". Si alza, lentamente si avvicina: "come mi metto?", "inginocchiati, aspe' che ti faccio spazio", "hai delle gran belle tette Sara, sono enormi", "Si, con la montata ho preso due taglie", "come prendo il capezzolo?", "te lo do io". Con una mano prendo il seno, stringo un po' il capezzolo e vedo le prime gocce uscire, ho il seno pieno, mi avvicino alle labbra di Claudio, cosa sto facendo? Perché voglio farlo? Dovrei fermarmi lo so ma non mi fermo, anzi, tiro il capezzolo ancora un po', voglio che abbia il meglio da me, faccio cadere qualche goccia di latte sulle sue labbra. Claudio inizia a succhiare lentamente il mio seno, Dio mio è una sensazione pazzesca. Il mio corpo è un fremito, sento il latte defluire e non è l'unico liquido che lascia il mio corpo, mi sto bagnando in modo vergognoso e Claudio lo sa. Inizia a succhiare più forte, il capezzolo spruzza latte come un idrante nella sua bocca. Il mio respiro si fa leggermente più pesante e Claudio lo avverte, con una mano mi stringe il seno, ha fame di me ed io lo sto saziando. Ho una voglia pazza di lui, mi sento porca, mi sento desiderata e desiderosa, voglio un cazzo anzi voglio il suo cazzo! Sfilo un piede dalla pantofola ed inizio a strofinarlo sulla protuberanza del suo pantalone, wow penso, è duro ed enorme, ho l'acquolina in bocca. Intanto Claudio succhia, ormai ha due mani con le quali avvolge completamente il mio seno destro, succhia e strizza, strinzza e succhia, mi fa male ma non mi interessa, non provo dolore, provo piacere e finalmente mi sento di nuovo donna. Il mio piede deve averlo eccitato ancora di più, sento che si sta slacciando febbrilmente la cintura, è goffo nei movimenti veloci e frottolosi, questa cosa mi fa sorridere. Finalmente il suo pene è fuori, tutto per me, è grande e umido, sotto al mio piede non fa altro che ingrandirsi ancora di più, lo massaggio e con le dita ne stimolo la punta. Siamo in un turbinio di emozioni, più succhia più godo, più godo più il mio piede gioca con il suo enorme pene. Rimaniamo in quel vortice di emozioni quanto? Un minuto? Un'ora? Un giorno? Non lo so, so solo che ad un certo punto, sento il mio piede umido, anzi bagnato e Claudio ansimante. La mia voglia è pazzesca, lo voglio, voglio lui, voglio il suo sperma, voglio il suo cazzo, voglio ogni suo millimetro. Sto per alzarmi, sto per posare il piccolo in culla per darmi completamente a Claudio, quando mio figlio decide che non devo avere il mio orgasmo, decide che non devo scopare, perché si mette a piangere come un pazzo, Claudio si alza, mi guarda e dice: "dev'essere cambiato ma sai una cosa? Ho dimenticato i pannolini".
scritto il
2025-10-23
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