A casa del Master
di
Serena Rossi
genere
feticismo
Volendo vedere il bicchiere mezzo pieno avevo raggiunto il mio obbiettivo, avere il suo numero personale con la possibilità di poterlo chiamare direttamente anche con quella allusione sibillina "quando sei pronta".
Questa era la parte del bicchiere mezzo vuoto, quante Troie sottomesse ruotavano attorno alla vita del Master? Sicuramente moltissime per le quali passata la novità effimera entravano tutte nel cono d'ombra di una stucchevole abitudine.
Il grande (forse impossibile obbiettivo) era costituito dal rimanere sempre accesa. Ma come poter fare?
Quando ricevetti l'invito di raggiungerlo a casa sua "pronta" fino all'ultimo istante non pensai che a questo.
Intanto avevo considerato il mio essere pronta indossando solo scarpe e autoreggenti coperta solo da uno spolverino. Le carabattole tutte al loro posto, ovetto lovense, plug 6cm e pinzette sui capezzoli.
Trovo la porta accostata, entro con il cuore in gola e subito inizia a vibrare il giochino. Master Andrea è seduto in fondo alla sala su una poltrona in pelle, nudo a gambe divaricate. Su un tavolino accanto a se è appoggiato un bicchiere che scopro poi essere di cognac e un sigaro avana acceso in un ampio portacenere di cristallo.
In modo teatrale faccio cadere il soprabito a terra e mi avvicino a lui. Mi vuole davanti a sé a gambe leggermente divaricate come a ispezionarmi. Mi accarezza delicatamente il clitoride mentre la figa è scossa dalle vibrazioni. Mi gira facendomi piegare a 90 gradi, esprime il suo possesso sfilandomi per due volte il plug gioiello e dandomi due fortissime sculacciate.
E ora di inginocchiarmi in mezzo alle sue gambe, guardo le sue cosce grosse e muscolose così maschie e virili. Le accarezzo confidando le mie paure e perplessità che hanno accompagnato gli ultimi giorni.
Fa un lungo sospiro, prende un sorso di cognac e prendendo il sigaro indirizza la mia bocca a ingoiare il suo cazzo.
"Cara la mia signora che tu sia una Troia l'ho capito dal primo istante in cui ti ho vista, il tuo comportamento successivo non ha fatto altro che suffragarlo.
Quello che posso dirti è che in ogni caso, devi partire dalle basi della sottomissione, ovvero l'obbedienza al tuo dominante. L'obbligo di indossare questo o quell'abbigliamento e il modo di indossarlo sono un buon punto di partenza per le attività all'aperto, ma dovresti iniziare anche per quelle al chiuso. Lì, ti sottometti a "ordini" come spogliarti quando lui te lo chiede, assumere una posizione molto perversa come sdraiarti e allargare le cosce mentre mostri il tuo sesso spalancato, masturbarti "a comando", masturbarti...
Ma può anche essere direttamente correlato all'umiliazione come lasciare la porta del bagno aperta quando urini e tenerlo informato sull'andamento di questa funzione naturale: dire "mi muovo le mutandine, inizio a fare pipì, ho finito" e invitarlo a venire a vedere che ti pulisci bene la figa... Il fatto che lui ti "ordini" di fare le cose è già di per sé un segno di sottomissione. Personalmente la seconda fase che metto in atto è l'esibizionismo nei luoghi pubblici. Lasciare un vestito completamente slacciato mentre si mostra la lingerie, meglio fare lo stesso senza lingerie. Nello stesso tema quando provi i vestiti, lascia la tenda leggermente aperta in modo che i clienti che passano possano vederti impegnata a provare vestiti o anche lingerie. Se hai già raggiunto questa fase o quando la raggiungi, Passerò a un altro stile, l'umiliazione pubblica (non è dato a tutte le donne eseguire subito certe richieste) che consiste ad esempio nel sedersi su un muro con le natiche nude o indossando solo mutandine e urinare mentre i passanti non sospettano nulla, l'urina che cola lungo le gambe o lungo il muro. Ecco alcuni esercizi con cui inizio un percorso educativo. Potresti seguirmi in questo percorso o passare alla fase successiva che riguarda l'uso di giocattoli come piccole fruste, la bacchetta magica, le sculacciate... questo è un decalogo di massima ma è comunque la Troia che fa la differenza, è come sempre la qualità del singolo a vincere o perdere "
Si interrompe e mi serra forte la testa, fatico a respirare, il Master vuole venire, percepisco almeno quattro schizzi molto densi e caldi, la sborra mi esce dalle narici. Vorrei rimanere così con il suo cazzo in bocca per un tempo indefinito, invece me lo sottrae dicendomi che vuole pisciare. Lo accompagno impugnandolo lungo il tragitto, giunti davanti al wc mi inginocchio decisa a tenerlo per tutto il tempo della minzione. Il Master mi accarezza il capo ed è in quel preciso istante che decido di stupirlo, indirizzo il getto verso il mio viso, la bocca è spalancata, ne raccolgo una parte e il resto sul petto fino al termine.
Master Andrea pare davvero soddisfatto e compiaciuto mentre mi guarda gocciolante.
Si gira e spalacandosi i glutei mi ordina un anilingus. Mi aggrappo al suo fianco leccando e infilando la lingua del suo buco del culo, cosa che lo fa indurire di nuovo.
In tutto questo con la vibrazione mai cessata io ho appena raggiunto il terzo orgasmo.
"Troia adesso ci facciamo una doccia e poi ti porto fuori a cena"...
Questa era la parte del bicchiere mezzo vuoto, quante Troie sottomesse ruotavano attorno alla vita del Master? Sicuramente moltissime per le quali passata la novità effimera entravano tutte nel cono d'ombra di una stucchevole abitudine.
Il grande (forse impossibile obbiettivo) era costituito dal rimanere sempre accesa. Ma come poter fare?
Quando ricevetti l'invito di raggiungerlo a casa sua "pronta" fino all'ultimo istante non pensai che a questo.
Intanto avevo considerato il mio essere pronta indossando solo scarpe e autoreggenti coperta solo da uno spolverino. Le carabattole tutte al loro posto, ovetto lovense, plug 6cm e pinzette sui capezzoli.
Trovo la porta accostata, entro con il cuore in gola e subito inizia a vibrare il giochino. Master Andrea è seduto in fondo alla sala su una poltrona in pelle, nudo a gambe divaricate. Su un tavolino accanto a se è appoggiato un bicchiere che scopro poi essere di cognac e un sigaro avana acceso in un ampio portacenere di cristallo.
In modo teatrale faccio cadere il soprabito a terra e mi avvicino a lui. Mi vuole davanti a sé a gambe leggermente divaricate come a ispezionarmi. Mi accarezza delicatamente il clitoride mentre la figa è scossa dalle vibrazioni. Mi gira facendomi piegare a 90 gradi, esprime il suo possesso sfilandomi per due volte il plug gioiello e dandomi due fortissime sculacciate.
E ora di inginocchiarmi in mezzo alle sue gambe, guardo le sue cosce grosse e muscolose così maschie e virili. Le accarezzo confidando le mie paure e perplessità che hanno accompagnato gli ultimi giorni.
Fa un lungo sospiro, prende un sorso di cognac e prendendo il sigaro indirizza la mia bocca a ingoiare il suo cazzo.
"Cara la mia signora che tu sia una Troia l'ho capito dal primo istante in cui ti ho vista, il tuo comportamento successivo non ha fatto altro che suffragarlo.
Quello che posso dirti è che in ogni caso, devi partire dalle basi della sottomissione, ovvero l'obbedienza al tuo dominante. L'obbligo di indossare questo o quell'abbigliamento e il modo di indossarlo sono un buon punto di partenza per le attività all'aperto, ma dovresti iniziare anche per quelle al chiuso. Lì, ti sottometti a "ordini" come spogliarti quando lui te lo chiede, assumere una posizione molto perversa come sdraiarti e allargare le cosce mentre mostri il tuo sesso spalancato, masturbarti "a comando", masturbarti...
Ma può anche essere direttamente correlato all'umiliazione come lasciare la porta del bagno aperta quando urini e tenerlo informato sull'andamento di questa funzione naturale: dire "mi muovo le mutandine, inizio a fare pipì, ho finito" e invitarlo a venire a vedere che ti pulisci bene la figa... Il fatto che lui ti "ordini" di fare le cose è già di per sé un segno di sottomissione. Personalmente la seconda fase che metto in atto è l'esibizionismo nei luoghi pubblici. Lasciare un vestito completamente slacciato mentre si mostra la lingerie, meglio fare lo stesso senza lingerie. Nello stesso tema quando provi i vestiti, lascia la tenda leggermente aperta in modo che i clienti che passano possano vederti impegnata a provare vestiti o anche lingerie. Se hai già raggiunto questa fase o quando la raggiungi, Passerò a un altro stile, l'umiliazione pubblica (non è dato a tutte le donne eseguire subito certe richieste) che consiste ad esempio nel sedersi su un muro con le natiche nude o indossando solo mutandine e urinare mentre i passanti non sospettano nulla, l'urina che cola lungo le gambe o lungo il muro. Ecco alcuni esercizi con cui inizio un percorso educativo. Potresti seguirmi in questo percorso o passare alla fase successiva che riguarda l'uso di giocattoli come piccole fruste, la bacchetta magica, le sculacciate... questo è un decalogo di massima ma è comunque la Troia che fa la differenza, è come sempre la qualità del singolo a vincere o perdere "
Si interrompe e mi serra forte la testa, fatico a respirare, il Master vuole venire, percepisco almeno quattro schizzi molto densi e caldi, la sborra mi esce dalle narici. Vorrei rimanere così con il suo cazzo in bocca per un tempo indefinito, invece me lo sottrae dicendomi che vuole pisciare. Lo accompagno impugnandolo lungo il tragitto, giunti davanti al wc mi inginocchio decisa a tenerlo per tutto il tempo della minzione. Il Master mi accarezza il capo ed è in quel preciso istante che decido di stupirlo, indirizzo il getto verso il mio viso, la bocca è spalancata, ne raccolgo una parte e il resto sul petto fino al termine.
Master Andrea pare davvero soddisfatto e compiaciuto mentre mi guarda gocciolante.
Si gira e spalacandosi i glutei mi ordina un anilingus. Mi aggrappo al suo fianco leccando e infilando la lingua del suo buco del culo, cosa che lo fa indurire di nuovo.
In tutto questo con la vibrazione mai cessata io ho appena raggiunto il terzo orgasmo.
"Troia adesso ci facciamo una doccia e poi ti porto fuori a cena"...
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