Il dominio

di
genere
dominazione




Il silenzio era durato diverse settimane…come già in precedenza parole e immagini non erano servite, non era servito mostrargli come vivevo il suo distacco, il suo essere scomparso…

”Ti prego”…addirittura ero arrivata a scrivergli questo…ma nulla. Vivevo e sopravvivevo dei ricordi, di quei momenti in cui mi aveva fatto sentire sua e di tutti, sua per la devozione e obbedienza che mi costringeva a rispettare…di tutti per i contesti in cui questa sua disciplina l’aveva esercitata…

Un pacco, questa volta mi recapitò un pacco che con il cuore che batteva come un tamburo in testa nel cilindro aprii con bramosa curiosità…

Conteneva diversi oggetti e le istruzioni per adoperarli…

Un soprabito beige dozzinale ma nuovo, una matita per scrivere sulla pelle, una confezione di profilattici e un collare nero di pelle con scritto “Andrea” e un anello bello grande attaccato. E le istruzioni, chiare e precise…

“Ciao Troia, quando ti avvertirò devi andare nella zona industriale, nel posto che ti dirò esattamente, indossando questo capo sopra a questo tuo outfit che mi hanno fatto avere con scritto in faccia cosa sei. Non dimenticarti i vestititini….e il collare…

La foto allegata era la mia, scattata qualche anno prima ai bordi di un’autostrada, Indossavo solamente un perizoma nero con una maglia di pizzo anch’essa nera. E basta…

Se l’attesa del suo ritorno era stata quasi angosciante, ecco che l’attesa della sua chiamata lo era diventata ancora di più. Guardavo con maniacalità il telefono, dipendevo da 7ogni possibile segnale che non arrivava e sfogava questa tensione con l’unico modo che sapevo potermi dare anche piacere: la masturbazione. Due, tre volte al giorno…mi toccavo, accarezzavo…come se cercassi dentro me la sua presenza…il suo interesse…il suo dominio…

Il messaggio arrivò. A metà notte….e non resistetti a leggerlo.

“domani alle 15.00 in Via del Caterpillar 15. Preparati come sai, ovetto compreso…Troverai una catena attaccata al lampione…ti devi agganciare….mi raccomando…non deludermi…”

Non riuscii più a dormire e l’indomani, un sabato, sarebbe stata giornata ricca di sorprese…

Arrivai sul posto seguendo tutte le indicazioni. Parcheggiai poco distante e poi a piedi arrivai precisa precisa al posto assegnato.

La zona era il tipico luogo dove ancora le prostitute esercitavano in strada, un luogo dove incontravano i clienti per poi andare a consumare in altri lidi…

Trovai la catena come mi aveva preannunciato e, come da istruzioni, la agganciai al collare…e aspettai…

La vibrazione dell’ovetto mi avverti della sua presenza….l’eccitazione che gia stavo provando esplose nel piacere che ero abituata a “sopportare” con questo Master…

La chiamata avvenne appena dopo: “ciao Troia…vedo che ti sei preparata bene a questo pomeriggio di conoscenze…Bene….vediamo se sarai all’altezza di quanto mi aspetto da Te…” e il silenzio, il noto silenzio, i noti silenzi furono la mia compagnia…

Una prima macchina si stava avvicinando alla mia porzione di marciapiede. Io avevo poca possibilità di manovra. La catenella era soltanto di un paio di metri…quello era lo spazio che mi era stato concesso…L’uomo alla guida, abbassato il finestrino si sporse per parlarmi…ma subito dopo riparti…con un’aria di stupore e sorpresa…

“Non gli sei piaciuta…oppure gli sei piaciuta troppo”…ecco che il silenzio fu rotto dalle sue parole….”…forse è il trucco troppo pesante…aggiunse con una risata sarcastica…ma vera”…

Significava che era vicino a me, mi osservava e infatti, alzando lo sguardo verso il parcheggio poco distante vidi le luci di un Suv lampeggiare….

“sono sempre con Te…sei mia…” aggiunse per poi tacersi….

Il trucco. Avevo fatto come richiesto: sulla guancia destra una Ti e una Erre…sulla sinistra una I e una A…la bocca col rossetto rosso a mo di O. Troia scritto in viso…

Solo questo mi eccitava da matti, l’ovetto che continuava a stimolarmi la fica, il plug da 6 cm al suo posto, la zona malfamata e la catena….ero un lago di umori…solo la mutandina riusciva ad assorbirli ed evitare che mi colassero lungo le gambe…

Un’altra macchina, dopo qualche minuto, rallentò per il classico approccio…

Un uomo, non giovanissimo, dopo anche per lui lo stupore iniziale esordì con la domanda più essenziale: “ ciao…quanto per bocca/figa?”….ma la mia risposta fu pronta e raccolse il plauso del mio master…”Sono una troia non una puttana…”…ma non fu la risposta che quell’uomo si aspettava e con un’accelerata improvvisa si diresse verso le altre ragazze che stavano battendo più avanti…

“mi piace il tuo modo di proporti”…senti Andrea che mi diceva….”al prossimo dirai che è gratis…” aggiunse…”e togliti il cappotto…”

Feci come richiesto…ero praticamente nuda…le tette solo velate dalla maglia, il rosa del toy che usciva dalla mutandina….

E infatti, poco dopo una terza macchina mi si avvicinò…

L’ovetto prese a vibrare forte…fortissimo…mi costrinse a stringere le gambe….

Un bel ragazzo mi salutò e dopo avermi esplorato dalla testa ai piedi, come una bestia alla fiera, mi rifece la solita domanda, probabilmente lo standard in quelle situazioni e contesti…

Anche la mia di risposta stava diventando standard: “ Non sono una puttana…sono una Troia, la troia del mio Master…non voglio soldi…te la do gratis…”

La vibrazione si interruppe….e un “Brava, magnifica” mi bombardò negli auricolari…

Sali e ci portammo in una zona appartata….

Mi comportavo come pensavo si dovessero comportare che quelle cose le faceva per professione…seguendo anche le indicazioni che ricevevo…

Gli misi il preservativo e inizia la fellatio…era gia duro e teso…

Mi tolsi l’ovetto e dopo averlo pulito leccandolo lo riposi nella borsetta…

Quando lo vidi bello pronto gli salii in grembo per una sveltina a Reverse cow…

Sentendolo entrare chiusi gli occhi immaginando che quel cazzo fosse quello del mio Master…lo cavalcai pensando a lui e soltanto a lui..

“digli che lo stai facendo per il tuo padrone e che sarà contento quando poi gli dirai che hai fatto godere un cliente…”

Glielo riportai parola per parola…e le uniche parole che quel ragazzo riuscì a dire, proprio mentre veniva, furono “…che gran culo quel tuo padrone…”…

Mi riportò al mio posto, al lampione, e con gentilezza che non mi aspettavo mi agganciò alla catenella…

L’emozione di quella esperienza mi stava soffocando…nonostante fossi praticamente nuda stavo vivendo nelle fiamme della lussuria infernale…della depravazione fino a quel momento inimmaginabile…

Buttai lo sguardo verso il parcheggio e il doppio lampeggio dei fari fu la risposta…ma non l’unica…

Vidi la sua macchina muoversi e venire verso di me…come le altre in precedenza…



L’ovetto, che nel frattempo avevo reindossato, riprese la vibrazione quasi massima…

“quanto per culo e bocca?” il master mi chiese…fingendo la massima estraneità a me e a tutto il resto…

Rimanere in quel contesto non mi fu difficile e non mi dispiaceva….

“Non leggi? Sono una Troia…non una prostituta, una puttana. “ furono le parole che pronuncia guardandolo negli occhi…

“Quanto per culo e bocca?” mi richiese…evidenziando che stava perdendo la pazienza…

“nulla…sono la troia del mio padrone…non voglio nulla….”

Mi fece salire e ci portammo in una zona ancora più riparata…senza dire una parola e con la vibrazione dell’ovetto sempre in sottofondo.

“culo e bocca ti ho chiesto…ma saranno il mio e la mia….”

Si sistemò a pecorina sui sedili posteriori e mi ordinò di leccargli il culo, di fargli un rimming da vera professionista…

“Lecca troia…leccami il culo…”…poche parole…

Obbedii…senza pensarci due volte. Usai la mia lingua come al meglio potevo…girando attorno al suo sfintere, cercando di entrarci dentro…stimolandolo e stuzzicandolo…

“Che brava… che brava che sei….”….stava godendo, il mio master stava godendo e grazie a me, alla mia abilità…

Lui intanto alternava le vibrazioni…e anche quelle mi stavano destabilizzando…

Sentivo che era duro come il granito…con la bocca lavoravo sul culo e con la mano andava dalle palle all’asta…durissima.

Di colpo mi interruppe e per qualche istante mi ricordai di esperienze passate…

“culo e bocca ti ho chiesto…” mi disse facendo prendere a me la posizione che aveva lui prima…”adesso tocca a me…” e cosi diventai la sua attenzione….

Mi sfilò il plug dal culo…delicatamente e volle che lo tenessi in bocca….e poi, appena dopo, sentii la sua calda lingua avvolgere ed entrare nel mio ano…proprio come prima, appena prima, stavo facendo io a lui…

La sensazione era bellissima…ci sapeva fare e raccoglieva al meglio tutte le voglie che quel giorno e in quel periodo mi aveva fatto crescere…

La combo ovetto in fica e lingua nel culo mi fecero venire in pochissimo tempo…mi fecero squirtare, inondare come non mai…

Lo vedi anche sorridere…il piacere aveva evidentemente assorbito anche la sua persona…

Mi fece inginocchiare e mettere le mani a coppa…

Con la destra si stava masturbando puntando il cazzo verso di me…

Con la sinistra teneva ben stretto la catenella che terminava allacciata al mio collare…

Venne con abbondante sborrata che mi fece raccogliere come acqua di fonte…nelle mani come chiesto prima…a coppa…

“adesso te la sei meritata….mangiala tutta”…..e feci proprio come mi aveva detto…

Mi riaccompagnò alla macchina….

“chiamami tu… quando ti senti pronta” furono le uniche parole che pronunciò prima di andarsene…

“Pronta per cosa?” gli urlai dietro subito e ripensai appena dopo...e dopo…e dopo…

Ancora adesso…me lo sto domandando: “Pronta per cosa?”….

scritto il
2025-10-08
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