Un pacco di troppo.
di
pennabianca.
genere
trans
Mi chiamo Gianluca, ho 24 anni, sono un bel ragazzo alto, biondo, occhi azzurri, spalle larghe ed un bel fisico modellato da anni di nuoto; a detta di chi lo ha provato, sono munito anche di un bel cazzo di circa una ventina di centimetri ed un bello spessore. Vivo e lavoro in una cittadina della pianura padana; un sabato sera, sono andato con degli amici a divertirmi lungo la costa Adriatica, in particolare in una splendida discoteca di Rimini. Siamo entrati che erano alle 23:30 e, dopo una mezz'oretta, già avevo limonato con un paio di puttanelle, veramente promettenti. Due dei miei tre amici si erano già eclissati al seguito di un paio di sgualdrine, che se li erano portati da qualche parte e anch'io ero in attesa di capire quale delle due zoccolette avrebbe deciso di passare la notte nella la mia camera d'albergo, presa proprio per questa eventualità. Poco dopo la mezzanotte, mi son avvicinato al bancone del bar per prendere un mojito e la mia attenzione è stata attratta da una splendida ragazza, che mi ha tolto il fiato. Alta, mora, dai capelli lunghi che le arrivavano fin oltre le spalle. Due tette da favola, di sicuro di una quarta abbondante, bella tonda e prominente, un culo tondo e sodo fasciato da un tubino elasticizzato, che ne modellava le forme. Fisico perfetto, braccia sottili, unghia laccate di rosso, come le labbra carnose, che incorniciavano una bocca ampia e accattivante. Cosce lunghe, perfettamente modellate, fasciate da calze autoreggenti di cui si intravedeva il pizzo al bordo del vestito ed ai piedi delle décolleté con il tacco sottile e dorato, di certo non meno di 15 cm. Si gira verso di me ed io le sparo uno sguardo malizioso, fingendo di esser il classico bravo ragazzo, mentre, in realtà, avevo già una voglia pazza di scoparla. Lancio una battuta: «Da quale sogno erotico sei uscita?»
Lei sta subito al gioco e ride divertita.
«Chissà, forse dal tuo?» Replico divertito.
«Sono da solo e, se ti va, ti offro da bere. «Sì, va bene.»
Scambiamo qualche parola e scopro che si chiama Lucrezia, ha 25 anni e sembra che abbia voglia di divorarmi con gli occhi. La guardo e mi rendo conto che è una splendida figa, che sprizza sesso da tutti i pori e mi rendo anche conto che deve avere una gran voglia di cazzo, perché, mentre sta in piedi vicino a me, con la mano sinistra nascosta dal suo corpo e dal bancone del bar, prende subito ad accarezzarmi il cazzo; appena lo sente già pronto e duro, si gira e mi sorride contenta.
«Sembra che tu, amico mio, hai qualcosa di veramente interessante, che potrebbe fare al caso mio! Che ne dici di passare il resto della serata a casa mia, a fare due chiacchiere senza farci sfondare i timpani con questa musica dal volume così alto?»
Naturalmente accetto all'istante. Dopo questo incontro, la mia serata prende corpo. Ovviamente lascio perdere sia le due ragazze di prima che i miei amici. Chiamo un taxi ed io e Lucrezia ci dirigiamo verso il suo appartamento, che dista poco dal locale. Durante il tragitto, scambiamo solo qualche parola e, appena giunti al suo appartamento, già mentre siamo in ascensore, lei incolla la sua bocca alla mia e la sua lingua sembra un serpente, che si insinua nel mio cavo orale e gioca con la mia lingua, danzando con la sua. Ho una tale voglia di scoparla che quasi la inchiodo dentro la cabina dell'ascensore. Appena entrati, faccio giusto in tempo a chiudere la porta dietro di noi, che lei si gira e, continua a baciarmi come già faceva in ascensore. Poi si stacca, si muove ondeggiando e sculettando in una maniera veramente provocante, mentre percorre un breve corridoio, che sicuramente conduce alla camera da letto. Guardo il suo magnifico culo e sento il mio membro che ora reclama la libertà, perché non riesce più a star chiuso all'interno dei pantaloni, da quanto è diventato grosso e duro. Appena entrati in camera, lei si avvicina a me e subito incomincia a spogliarmi in maniera quasi frenetica; via la camicia e poi giù anche i pantaloni, insieme ai boxer; vedo la sua faccia compiaciuta quando si trova davanti agli occhi la mia verga.
«Wow: avevo intuito bene! Hai proprio un bel cazzone! Sei proprio quello di cui avevo bisogno questa sera. Ti farò impazzire!»
Sento la sua bocca calda che va a giocare con il mio cazzo, facendola scorrere lungo l'asta. Con una mano mi accarezza le palle, quasi a volerle soppesare e mugola di piacere quando ne prende una in bocca, mentre accarezza l'altra.
«Uuhmhmm… spero che siano belle piene di crema: ho una sete di sborra incredibile, questa sera!»
Sono ad un livello di eccitazione pazzesca; ho voglia di godermi questa femmina tutta, fin in fondo, così la faccio sollevare e comincio a far scendere il vestito partendo dall'alto, fino a farlo arrivare sui fianchi. Come tiro giù il vestito, mi trovo due tette da infarto davanti alla bocca, compresse e strizzate dentro un reggiseno di pizzo nero; scendo ancora più giù, lungo il ventre liscio e piatto, e gioco un po' con l'ombelico, infilandoci la lingua; poi, mentre proseguo nella svestizione di quella fata, qualcosa di voluminoso si palesa davanti alla mia faccia: mi trovo un membro più o meno grosso quanto il mio davanti alla faccia, scarsamente contenuto in un piccolo perizoma nero, di pizzo, come il reggiseno. Resto immobile, sconvolto dal fatto di trovarmi davanti alla faccia una trans.
«Ma... e questo cos'è? Che voglio dire: tu sei... insomma non sei... oh cazzo! Questo proprio non me lo aspettavo!»
Resto talmente sbalordito che non riesco quasi ad aggiungere altro e lei, con un semplice gesto, abbassa vestito e mutandine e poi si inginocchia accanto a me e mi guarda dritto negli occhi.
«Tranquillo, va tutto bene: sicché, non lo avevi capito? Pensavo che fosse stato chiaro che ero quella che vedi!»
Resto ancora stupito a guardarla, poi scuoto il capo In senso negativo.
«No, ammetto di non aver proprio preso in nessuna considerazione questa eventualità. Sono rimasto davvero sorpreso e…»
Ci alziamo entrambi in piedi e ci guardiamo in faccia, poi lei fa un profondo respiro.
«Ho capito! Non ti preoccupare, non fa niente, va tutto bene. Tranquillo ci sono abituata; allora… te ne vuoi andare?»
La guardo e le rispondo con un tono molto convinto.
«Assolutamente no! Ammetto di esser rimasto sorpreso, perché non ho mai avuto un rapporto con una trans, ma, nella vita, c'è sempre una prima volta! Tu mi piaci molto, e…io… non so come gestire tutta la faccenda, però voglio restare insieme a te questa notte.»
Sorride, mi abbraccia, avvicina la sua bocca alla mia e, immediatamente, riprende a limonare con me, mentre sento il mio membro che va a sbattere contro il suo. È una sensazione strana, sentire un membro che preme contro il mio corpo e nello stesso modo in cui il mio preme contro il suo; ma, stranamente, la cosa mi sta eccitando molto. Ci mettiamo sdraiati sul letto, lei scivola dal mio collo giù, lungo tutto il mio corpo e va ad impossessarsi del mio membro; la sua bocca riesce ad inglobarlo tutto e lo sento arrivare agevolmente giù per la gola. Per fare tutto questo, si è sdraiata e si è rigirata praticamente al contrario ed ora, quando mi fa mettere di lato, mi trovo il suo membro proprio davanti alla punta del mio naso.
Lei si toglie per un attimo il mio membro della bocca e mi guarda.
«Non sei obbligato a far nulla, ma, se vuoi vivere appieno questa esperienza, per una sera, lascia fuori dalla porta di casa tutte le tue vecchie convinzioni e lasciati andare al piacere. Assaporalo se ti va, oppure, semplicemente, non far niente.»
Poi riprende a spompinarmi e, mentre sento il piacere pervadere il mio corpo, all'improvviso apro la bocca e comincio con la lingua a leccare la punta di quella sua verga. È una sensazione strana, sentire quella carne così dura e, nello stesso tempo, così morbida, setosa, scivolare lentamente dentro la mia bocca. Mi muovo molto lentamente, mentre invece lei, con estrema maestria, mi pompa il cazzo con la sua bocca e poi, d'un tratto, si sdraia, solleva le gambe e, con entrambe le mani, mi espone il suo buchetto, che già vedo fremere, pronto a ricevere il mio membro.
«Dai, mettimelo dentro, che non resisto più dalla voglia di averlo! Scopami come una puttana! Immagina di stare a far il culo a quella troia che pensavi ch'io fossi, prima di spogliarmi!»
Sono così eccitato che devo star attento a non sborrare subito. È strana questa sensazione di forte erotismo che sto provando, mentre inizio a spingere il mio membro ben lubrificato dentro di lei. Lo affondo tutto, fino a che il mio corpo non sbatte sul suo; lei annoda le gambe dietro di me e prende ad assecondare e venire incontro al mio movimento di dentro/fuori, e, ben presto, inizia a godere.
«Così! Che toro meraviglioso! Non ti fermare! Non ti fermare che mi fai godere!»
Scivolo dentro e fuori da quel buco bollente e, nello stesso tempo, sento che accoglie il mio membro come un guanto; lei contrae i propri muscoli e quindi la stimolazione è totale.
«Lucrezia, sto per sborrare! Lucrezia lasciami uscire: sto per sborrare.»
Sorride compiaciuta, ma, invece di aderire al mio invito, stringe ancor più le gambe dietro di me ed io esplodo dentro di lei.
«Lucrezia, sto sborrando! Senti quanta te ne sto schizzando dentro? Cazzo, quanto mi fai sborrare!»
Mi svuoto completamente dentro di lei, che continua ad assecondare i miei movimenti, oscillando con il bacino avanti e indietro, fin quando non ho riversato anche l'ultima goccia dentro di lei. Sfinito, ma tremendamente appagato, mi sdraio di lato e lei resta immobile, con il mio membro che ora sta morbidamente perdendo di consistenza. Poi si gira, mi dà un bacio sulla bocca e, con una mano, cerca di tamponare il buco ancora aperto, dal quale sta colando la mia sbroda e corre in bagno. Torna dopo pochi minuti, e si sdraia accanto a me, contenta.
«Allora: ti è piaciuto? È stato così poco divertente scopare con me?»
La guardo e sorrido; devo prendere atto che effettivamente è stata un'esperienza davvero bella e soddisfacente.
«Mi è piaciuto molto. Non avevo mai provato una cosa del genere. La tua bocca è stata favolosa ed anche il tuo culetto mi ha fatto impazzire.»
Lei mi sorride, poi prende ad accarezzarmi il cazzo; me lo succhia ancora un po'. Poi solleva lo sguardo e risale lungo il mio corpo, fino alla bocca e, dopo avermi dato qualche piccolo morso sul mento, mi guarda dritto negli occhi.
«Ti andrebbe di provare? Vuoi vivere un'esperienza completamente diversa questa sera? Hai visto come ho goduto mentre tu mi pompavi il culo? Perché non provi anche tu a sentire la goduria che si prova a farsi fare il culo? Dai, lasciati andare e vivi questa esperienza totale e completa! Se non dovesse piacerti, almeno ne sarai certo, mentre, se dovesse piacerti, potremmo ripeterlo ogni volta che vorrai.»
Resto ancora un po' titubante, però sorrido.
«Ok, proviamo! Non so fino a che punto voglio arrivare, ma questa sera voglio darti fiducia completa.»
Lucrezia mi fa sdraiare supino, mi allarga le gambe proprio come se fossi una donna, mi sento stranamente molto eccitato. Dal cassetto di un comodino laterale, prende una confezione di gel e, delicatamente, inizia a lubrificarmi il culo. Prima ci infila un dito e, quando vede che io sussulto, mi dice di rilassarmi.
«Rilassati! Non irrigidirti, quando ti infilo il dito, perché servirà a farti abituare.»
Ripete il gioco del dito diverse volte, fin quando vede che il mio corpo non reagisce più di scatto; allora le dita diventano due, sempre più lubrificate. Mi sento rilassato e mentre sento quelle dita che mi perlustrano il buchetto, lei mi sorride e mi chiede quali sensazioni sto provando.
«È una sensazione strana, ma è anche molto piacevole. Nessuna donna mi ha mai fatto una cosa del genere.»
Continua ancora a lubrificarmi il culo, poi solleva le mie gambe sul suo petto e, dopo averlo lubrificato per bene, appoggia il suo cazzo, tornato incredibilmente duro, al mio buchetto; lo fa scorrere avanti e indietro molto lentamente. È un gioco quasi estenuante e mi rendo conto che, lentamente, sta scivolando dentro di me, senza procurarmi alcun dolore. Una spinta dopo l'altra, affondando sempre un po' di più, alla fine riesce a infilarmi il suo bel cazzo tutto nel culo. Spalanco la bocca più per lo stupore di averlo preso tutto nel culo, che per altro. Lei mi sorride.
«Gianluca, come ti senti? Provi dolore o piacere?»
Sorrido e le dico che non sto provando nessun dolore, anzi mi piace; la sensazione che avverto in quel momento è quella di sentirmi riempito dal suo membro. Lei sorride e poi comincia a muoversi avanti e indietro.
«Gianluca rilassati e godi nel sentire il tuo culo magnificamente sfondato! Adesso ti scopo come una puttanella e ti farò godere tantissimo!»
Prima lentamente, poi sempre più velocemente, prende a pomparmi il culo in una maniera pazzesca! Sbatte il suo corpo con forza contro il mio e mi fa provare sensazioni per me del tutto sconosciute. Senza quasi rendermene conto la incito a sfondarmi ancor di più.
«Lucrezia, continua, perché è bellissimo! Cazzo, come mi stai scopando bene! Mai provata una cosa così bella! Continua, non ti fermare! Sfondami tutto!»
E lei non si ferma. Mi pompa il culo così bene e forte, che godo come un maiale. Ad un tratto, aumenta di colpo il ritmo per poi restare immobile, piantata dentro di me; sento un'ondata di calore che mi riempie l'intestino: sta sborrando nel mio culo.
«Eccomi, sborro! Senti che sensazione meravigliosa farsi riempire il culo? Sverginare poi il tuo è stato qualcosa di davvero sublime. Gianluca, goditi la mia sborra nel culo.»
Mentre sento una ondata di calore che riempie il mio intestino, lei afferra il mio membro e lo sega velocemente; un attimo dopo, altri tre schizzi generosi della mia sborra vengono a colpire il mio petto, il mio corpo. Lei si abbassa e mi bacia in bocca, io rispondo a quel bacio con tutta la passione possibile. Quando scivola fuori dal mio culo, sono io che metto una mano per tamponare il mio buchetto e corro in bagno a svuotarmi. Con calma mi segue e, quando mi alzo dalla tazza del water, mi fa sedere sul bidet e mi lava accuratamente; poi, dopo avermi fatto sollevare, controlla che tutto sia in ordine e mi dà una pacca sul culo.
«Benvenuto nel mondo delle troie rotte in culo!»
Rido e, guardandola dritta negli occhi, sento il mio membro che già scalpita ancora. La prendo per mano e la metto distesa sul letto; comincio a limonare di nuovo con questa splendida creatura che mi ha regalato emozioni così forti da farmi impazzire.
Da quella volta siamo diventati inseparabili!
Lei sta subito al gioco e ride divertita.
«Chissà, forse dal tuo?» Replico divertito.
«Sono da solo e, se ti va, ti offro da bere. «Sì, va bene.»
Scambiamo qualche parola e scopro che si chiama Lucrezia, ha 25 anni e sembra che abbia voglia di divorarmi con gli occhi. La guardo e mi rendo conto che è una splendida figa, che sprizza sesso da tutti i pori e mi rendo anche conto che deve avere una gran voglia di cazzo, perché, mentre sta in piedi vicino a me, con la mano sinistra nascosta dal suo corpo e dal bancone del bar, prende subito ad accarezzarmi il cazzo; appena lo sente già pronto e duro, si gira e mi sorride contenta.
«Sembra che tu, amico mio, hai qualcosa di veramente interessante, che potrebbe fare al caso mio! Che ne dici di passare il resto della serata a casa mia, a fare due chiacchiere senza farci sfondare i timpani con questa musica dal volume così alto?»
Naturalmente accetto all'istante. Dopo questo incontro, la mia serata prende corpo. Ovviamente lascio perdere sia le due ragazze di prima che i miei amici. Chiamo un taxi ed io e Lucrezia ci dirigiamo verso il suo appartamento, che dista poco dal locale. Durante il tragitto, scambiamo solo qualche parola e, appena giunti al suo appartamento, già mentre siamo in ascensore, lei incolla la sua bocca alla mia e la sua lingua sembra un serpente, che si insinua nel mio cavo orale e gioca con la mia lingua, danzando con la sua. Ho una tale voglia di scoparla che quasi la inchiodo dentro la cabina dell'ascensore. Appena entrati, faccio giusto in tempo a chiudere la porta dietro di noi, che lei si gira e, continua a baciarmi come già faceva in ascensore. Poi si stacca, si muove ondeggiando e sculettando in una maniera veramente provocante, mentre percorre un breve corridoio, che sicuramente conduce alla camera da letto. Guardo il suo magnifico culo e sento il mio membro che ora reclama la libertà, perché non riesce più a star chiuso all'interno dei pantaloni, da quanto è diventato grosso e duro. Appena entrati in camera, lei si avvicina a me e subito incomincia a spogliarmi in maniera quasi frenetica; via la camicia e poi giù anche i pantaloni, insieme ai boxer; vedo la sua faccia compiaciuta quando si trova davanti agli occhi la mia verga.
«Wow: avevo intuito bene! Hai proprio un bel cazzone! Sei proprio quello di cui avevo bisogno questa sera. Ti farò impazzire!»
Sento la sua bocca calda che va a giocare con il mio cazzo, facendola scorrere lungo l'asta. Con una mano mi accarezza le palle, quasi a volerle soppesare e mugola di piacere quando ne prende una in bocca, mentre accarezza l'altra.
«Uuhmhmm… spero che siano belle piene di crema: ho una sete di sborra incredibile, questa sera!»
Sono ad un livello di eccitazione pazzesca; ho voglia di godermi questa femmina tutta, fin in fondo, così la faccio sollevare e comincio a far scendere il vestito partendo dall'alto, fino a farlo arrivare sui fianchi. Come tiro giù il vestito, mi trovo due tette da infarto davanti alla bocca, compresse e strizzate dentro un reggiseno di pizzo nero; scendo ancora più giù, lungo il ventre liscio e piatto, e gioco un po' con l'ombelico, infilandoci la lingua; poi, mentre proseguo nella svestizione di quella fata, qualcosa di voluminoso si palesa davanti alla mia faccia: mi trovo un membro più o meno grosso quanto il mio davanti alla faccia, scarsamente contenuto in un piccolo perizoma nero, di pizzo, come il reggiseno. Resto immobile, sconvolto dal fatto di trovarmi davanti alla faccia una trans.
«Ma... e questo cos'è? Che voglio dire: tu sei... insomma non sei... oh cazzo! Questo proprio non me lo aspettavo!»
Resto talmente sbalordito che non riesco quasi ad aggiungere altro e lei, con un semplice gesto, abbassa vestito e mutandine e poi si inginocchia accanto a me e mi guarda dritto negli occhi.
«Tranquillo, va tutto bene: sicché, non lo avevi capito? Pensavo che fosse stato chiaro che ero quella che vedi!»
Resto ancora stupito a guardarla, poi scuoto il capo In senso negativo.
«No, ammetto di non aver proprio preso in nessuna considerazione questa eventualità. Sono rimasto davvero sorpreso e…»
Ci alziamo entrambi in piedi e ci guardiamo in faccia, poi lei fa un profondo respiro.
«Ho capito! Non ti preoccupare, non fa niente, va tutto bene. Tranquillo ci sono abituata; allora… te ne vuoi andare?»
La guardo e le rispondo con un tono molto convinto.
«Assolutamente no! Ammetto di esser rimasto sorpreso, perché non ho mai avuto un rapporto con una trans, ma, nella vita, c'è sempre una prima volta! Tu mi piaci molto, e…io… non so come gestire tutta la faccenda, però voglio restare insieme a te questa notte.»
Sorride, mi abbraccia, avvicina la sua bocca alla mia e, immediatamente, riprende a limonare con me, mentre sento il mio membro che va a sbattere contro il suo. È una sensazione strana, sentire un membro che preme contro il mio corpo e nello stesso modo in cui il mio preme contro il suo; ma, stranamente, la cosa mi sta eccitando molto. Ci mettiamo sdraiati sul letto, lei scivola dal mio collo giù, lungo tutto il mio corpo e va ad impossessarsi del mio membro; la sua bocca riesce ad inglobarlo tutto e lo sento arrivare agevolmente giù per la gola. Per fare tutto questo, si è sdraiata e si è rigirata praticamente al contrario ed ora, quando mi fa mettere di lato, mi trovo il suo membro proprio davanti alla punta del mio naso.
Lei si toglie per un attimo il mio membro della bocca e mi guarda.
«Non sei obbligato a far nulla, ma, se vuoi vivere appieno questa esperienza, per una sera, lascia fuori dalla porta di casa tutte le tue vecchie convinzioni e lasciati andare al piacere. Assaporalo se ti va, oppure, semplicemente, non far niente.»
Poi riprende a spompinarmi e, mentre sento il piacere pervadere il mio corpo, all'improvviso apro la bocca e comincio con la lingua a leccare la punta di quella sua verga. È una sensazione strana, sentire quella carne così dura e, nello stesso tempo, così morbida, setosa, scivolare lentamente dentro la mia bocca. Mi muovo molto lentamente, mentre invece lei, con estrema maestria, mi pompa il cazzo con la sua bocca e poi, d'un tratto, si sdraia, solleva le gambe e, con entrambe le mani, mi espone il suo buchetto, che già vedo fremere, pronto a ricevere il mio membro.
«Dai, mettimelo dentro, che non resisto più dalla voglia di averlo! Scopami come una puttana! Immagina di stare a far il culo a quella troia che pensavi ch'io fossi, prima di spogliarmi!»
Sono così eccitato che devo star attento a non sborrare subito. È strana questa sensazione di forte erotismo che sto provando, mentre inizio a spingere il mio membro ben lubrificato dentro di lei. Lo affondo tutto, fino a che il mio corpo non sbatte sul suo; lei annoda le gambe dietro di me e prende ad assecondare e venire incontro al mio movimento di dentro/fuori, e, ben presto, inizia a godere.
«Così! Che toro meraviglioso! Non ti fermare! Non ti fermare che mi fai godere!»
Scivolo dentro e fuori da quel buco bollente e, nello stesso tempo, sento che accoglie il mio membro come un guanto; lei contrae i propri muscoli e quindi la stimolazione è totale.
«Lucrezia, sto per sborrare! Lucrezia lasciami uscire: sto per sborrare.»
Sorride compiaciuta, ma, invece di aderire al mio invito, stringe ancor più le gambe dietro di me ed io esplodo dentro di lei.
«Lucrezia, sto sborrando! Senti quanta te ne sto schizzando dentro? Cazzo, quanto mi fai sborrare!»
Mi svuoto completamente dentro di lei, che continua ad assecondare i miei movimenti, oscillando con il bacino avanti e indietro, fin quando non ho riversato anche l'ultima goccia dentro di lei. Sfinito, ma tremendamente appagato, mi sdraio di lato e lei resta immobile, con il mio membro che ora sta morbidamente perdendo di consistenza. Poi si gira, mi dà un bacio sulla bocca e, con una mano, cerca di tamponare il buco ancora aperto, dal quale sta colando la mia sbroda e corre in bagno. Torna dopo pochi minuti, e si sdraia accanto a me, contenta.
«Allora: ti è piaciuto? È stato così poco divertente scopare con me?»
La guardo e sorrido; devo prendere atto che effettivamente è stata un'esperienza davvero bella e soddisfacente.
«Mi è piaciuto molto. Non avevo mai provato una cosa del genere. La tua bocca è stata favolosa ed anche il tuo culetto mi ha fatto impazzire.»
Lei mi sorride, poi prende ad accarezzarmi il cazzo; me lo succhia ancora un po'. Poi solleva lo sguardo e risale lungo il mio corpo, fino alla bocca e, dopo avermi dato qualche piccolo morso sul mento, mi guarda dritto negli occhi.
«Ti andrebbe di provare? Vuoi vivere un'esperienza completamente diversa questa sera? Hai visto come ho goduto mentre tu mi pompavi il culo? Perché non provi anche tu a sentire la goduria che si prova a farsi fare il culo? Dai, lasciati andare e vivi questa esperienza totale e completa! Se non dovesse piacerti, almeno ne sarai certo, mentre, se dovesse piacerti, potremmo ripeterlo ogni volta che vorrai.»
Resto ancora un po' titubante, però sorrido.
«Ok, proviamo! Non so fino a che punto voglio arrivare, ma questa sera voglio darti fiducia completa.»
Lucrezia mi fa sdraiare supino, mi allarga le gambe proprio come se fossi una donna, mi sento stranamente molto eccitato. Dal cassetto di un comodino laterale, prende una confezione di gel e, delicatamente, inizia a lubrificarmi il culo. Prima ci infila un dito e, quando vede che io sussulto, mi dice di rilassarmi.
«Rilassati! Non irrigidirti, quando ti infilo il dito, perché servirà a farti abituare.»
Ripete il gioco del dito diverse volte, fin quando vede che il mio corpo non reagisce più di scatto; allora le dita diventano due, sempre più lubrificate. Mi sento rilassato e mentre sento quelle dita che mi perlustrano il buchetto, lei mi sorride e mi chiede quali sensazioni sto provando.
«È una sensazione strana, ma è anche molto piacevole. Nessuna donna mi ha mai fatto una cosa del genere.»
Continua ancora a lubrificarmi il culo, poi solleva le mie gambe sul suo petto e, dopo averlo lubrificato per bene, appoggia il suo cazzo, tornato incredibilmente duro, al mio buchetto; lo fa scorrere avanti e indietro molto lentamente. È un gioco quasi estenuante e mi rendo conto che, lentamente, sta scivolando dentro di me, senza procurarmi alcun dolore. Una spinta dopo l'altra, affondando sempre un po' di più, alla fine riesce a infilarmi il suo bel cazzo tutto nel culo. Spalanco la bocca più per lo stupore di averlo preso tutto nel culo, che per altro. Lei mi sorride.
«Gianluca, come ti senti? Provi dolore o piacere?»
Sorrido e le dico che non sto provando nessun dolore, anzi mi piace; la sensazione che avverto in quel momento è quella di sentirmi riempito dal suo membro. Lei sorride e poi comincia a muoversi avanti e indietro.
«Gianluca rilassati e godi nel sentire il tuo culo magnificamente sfondato! Adesso ti scopo come una puttanella e ti farò godere tantissimo!»
Prima lentamente, poi sempre più velocemente, prende a pomparmi il culo in una maniera pazzesca! Sbatte il suo corpo con forza contro il mio e mi fa provare sensazioni per me del tutto sconosciute. Senza quasi rendermene conto la incito a sfondarmi ancor di più.
«Lucrezia, continua, perché è bellissimo! Cazzo, come mi stai scopando bene! Mai provata una cosa così bella! Continua, non ti fermare! Sfondami tutto!»
E lei non si ferma. Mi pompa il culo così bene e forte, che godo come un maiale. Ad un tratto, aumenta di colpo il ritmo per poi restare immobile, piantata dentro di me; sento un'ondata di calore che mi riempie l'intestino: sta sborrando nel mio culo.
«Eccomi, sborro! Senti che sensazione meravigliosa farsi riempire il culo? Sverginare poi il tuo è stato qualcosa di davvero sublime. Gianluca, goditi la mia sborra nel culo.»
Mentre sento una ondata di calore che riempie il mio intestino, lei afferra il mio membro e lo sega velocemente; un attimo dopo, altri tre schizzi generosi della mia sborra vengono a colpire il mio petto, il mio corpo. Lei si abbassa e mi bacia in bocca, io rispondo a quel bacio con tutta la passione possibile. Quando scivola fuori dal mio culo, sono io che metto una mano per tamponare il mio buchetto e corro in bagno a svuotarmi. Con calma mi segue e, quando mi alzo dalla tazza del water, mi fa sedere sul bidet e mi lava accuratamente; poi, dopo avermi fatto sollevare, controlla che tutto sia in ordine e mi dà una pacca sul culo.
«Benvenuto nel mondo delle troie rotte in culo!»
Rido e, guardandola dritta negli occhi, sento il mio membro che già scalpita ancora. La prendo per mano e la metto distesa sul letto; comincio a limonare di nuovo con questa splendida creatura che mi ha regalato emozioni così forti da farmi impazzire.
Da quella volta siamo diventati inseparabili!
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