La baby sitter ci segue in vacanza

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tradimenti

Per scelta nostra personale, con mia moglie, invece di mandare i bambini all’asilo nido avevamo deciso di prendere una baby-sitter che li guardasse a casa. Avevamo 2 bambini uno di 5 anni ed uno di 2, Per il piccolo quell’anno avevamo come baby-sitter una ragazza di una ventina di anni, appena diplomata ed in cerca di occupazione che aveva accettato l’incarico. Io ho 40 anni, impiegato in un ente pubblico e di origine calabrese. Quell’anno dopo parecchi anni che non andavamo avevamo deciso di andare al mare in Calabria anche approfittando di fare il viaggio treno + auto. Avevo prenotato un appartamento in un residence a 50 metri dalla spiaggia in una cittadina proprio sullo stretto. Quando avevamo proposto a Miriam se era disposta a seguirci in vacanza per tutto il mese di agosto ne era stata entusiasta, anche perché, oltre a fare le vacanze al mare avrebbe preso anche la sua mensilità.
Mirian era una ragazza moderna, era una bella ragazza con una massa di capelli enormi e ricci, visto che dopo un anno eravamo in confidenza io ci scherzavo sopra chiedendogli se si fosse pettinata usando le bombette avanzate a fine anno, lei rideva alle mie battute. Miriam viveva con la madre, separata dal padre, e fare questa lunga vacanza per lei che quasi non conosceva il mare l’aveva fatta gasare. Mia moglie gli aveva detto di portarsi bei vestiti, poiché non tutte le sere noi saremmo usciti e quando lei non avrebbe avuto voglia di uscire io l’avrei portata fuori a fargli vedere bei posti.
Il viaggio treno + auto era stato molto comodo, avevamo una cabina con le cuccette per dormire, eravamo partiti da Milano nella prima serata ed il mattino dopo eravamo in Calabria, dopo aver scaricato l’auto e sbrigato le pratiche per il ritiro, per arrivare a destinazione erano serviti una ventina di minuti. Il residence era in pieno centro a 50 metri dalla spiaggia. La spiaggia era quasi tutta libera, ma visto che avevamo i bambini e c’era un piccolo bagno avevano preso sdraio e ombrelloni anche perché avevano un prezzo irrisorio e ci evitava di portare avanti ed indietro il nostro ombrellone ed i giochi dei bambini. L’appartamento aveva 2 camere sala cucina bagno ed un grandissimo balcone dove la sera cenavamo e di giorno i bimbi ci potevano giocare. Di solito al mattino andavamo tutti al mare, poi rientravamo per il pranzo, io ero abituato al riposino pomeridiano, i bambini dormivano anche, in quel caso mia moglie ne approfittava per scendere al mare a prendere il sole in tranquillità più o meno dalle 14 alle 16, poi ritornava intanto i bimbi si svegliavano e dopo fatto merenda si tornava al mare tutti quanti pe un altro paio di orette.
La prima settima eravamo usciti un paio di volte tutti insieme, il corso del paese che era la traversa dopo il nostro residence era sempre affollato come il lungomare, andavamo a mangiare sempre il gelato, uno dei migliori mai assaggiati, poi dopo aver fatto una passeggiata sul lungomare rientravamo. Due sere eravamo usciti soli io e mi moglie per andare in un ristorante per una cena tutta a base di pesce. Un giorno mia moglie mi aveva detto che forse era il caso di portare Miriam fuori, lei era stanca ed avrebbe badato ai bambini. Sempre mia moglie mi consigliava di portarla al “Pilone” era un ristorante discoteca, situato nel punto più vicino dello stretto. Il locale prendeva il nome dall’enorme pilone che portava la corrente elettrica in Sicilia. Il locale ero molto bello, situato su una parete scoscesa, dopo l’entrata di scendeva una rampa di scale e si arrivava al ristorante, a seguire che scendevano c’erano vari terrazzamenti dove si cenava. In fondo c‘era un grande spiazzo dove c’era un altro bar e la discoteca all’aperto e poi una grande terrazza da dove si vedeva un panorama mozzafiato. C’era il mare e di fronte la città di Messina tutta illuminata, sembrava quasi di essere su una nave in mezzo al mare.
Quella sera Miriam si era messa davvero in tiro, aveva una minigonna blu ed una camici bianca che mettevano in mostra le sue belle cosce già abbronzate ed il suo notevole seno, in più si era truccata in modo perfetto, era davvero una gran figa, per la prima volta l’avevo guardata come una donna e non più come una ragazzina. Mentre andavamo al locale scherzando gli avevo fatto una battuta
- Stasera mi sa che farai conquiste tutti ragazzi vorranno ballare con te.
- Non vado matta per il ballo e poi a me i ragazzi troppo giovani non interessano.
Non avevo ribattuto alla sua frase, anche perché il suo sottolineare che non gli interessavano i ragazzi giovani mi aveva scosso un po'. Il locale era bellissimo come sempre in più erano state apportate molte migliorie, Miriam ne era rimasta affascinata. Avendo prenotato il ristorante non avevamo dovuto fare la fila per entrare. Mangiare all’aperto al lume di candela era stato molto romantico, peccato che il cibo non era nulla di straordinario. Dopo cena eravamo scesi in fondo dove avevo prenotato un tavolo proprio a ridosso della balaustra del terrazzo da dove si godeva lo spettacolo migliore, avevamo poi ordinato da bere. Miriam non era attratta dal ballo almeno all’inizio, e pertanto avevamo iniziato a parlare del posto e del luogo.
Ad un certo punto, senza ricordare come ci eravamo arrivati, Miriam aveva iniziato a parlare della sua vita, dei suoi sogni. Poi senza un motivo valido mi aveva iniziato a parlare del rapporto che aveva con suo padre. Senza mezzi termini mi aveva confidato che, quando lei andava a ritirare l’assegno di mantenimento aveva avuto della avance. Io ero rimasto sbalordito e non volevo crederci. Lei aveva detto che inizialmente quando la salutava e l’abbracciava, la stringeva forte per fargli sentire la sua eccitazione, poi più di una volta aveva tentato di baciarla in bocca ed infine ultimamente allungava le mani sule sue parti intime. Anche se gli ultimi mesi andava sempre con una sua amica lui trovava sempre il modo di allungare le mani. Quando gli avevo consigliato di non andarci più e farsi fare bonifico lei era scoppiata a piangere, fra i singhiozzi mi aveva confessato che il suo era una specie di paura-desiderio. Avevo cercato di consolarla, eravamo affacciati alla balaustra, mi aveva abbracciato stretto ed avevo avuto la sensazione che si strusciasse a me, in più sentivo il suo respiro sul mio collo che cambiava intensità. La situazione era abbastanza pericolosa, ne avevo approfittato per portarla a ballare, purtroppo dopo 2 canzoni la terza che era partita era un lento lei mi ave subito abbracciato iniziando di nuovo a strusciarsi ed in più di una occasione avevo sentito le sue labbra sul mio collo, non essendo io di legno, il mio cazzo era diventato duro ed era stato allora che, oltre a continuare a strusciarsi con più insistenza gli avevo sentito emettere qualche gemito. Prima di arrivare al punto di non ritorno, consapevole che a continuare sarebbe stato pericoloso e poteva succedere un disastro, gli avevo comunicato che forse era il caso di rientrare.
Durante il ritorno, che poi erano solo una quindicina di minuti, non avevamo parlato, ma avevo la sensazione che Miriam fosse delusa. La sera dopo eravamo usciti con mia moglie ma avevo evitato in modo categorico di parlargli di quello che era successo. Anche se non ne parlavo ed avrei voluto dimenticare, nei giorni che seguirono mi ero accorto che continuavo a guardare Miriam sotto un altro aspetto, in me si stava facendo strada il desiderio di possederla. Quella mattina eravamo in spiaggia mentre transitava una mastodontica nave da crociera, quando Miriam aveva detto che non era mai salita su una nave, mia moglie mi aveva invitato a portarla sul traghetto, avremmo fatto la tratta fino a Messina così, oltre a provare l’esperienza di salire su una nave avrebbe anche potuto dire che era stata in Sicilia.
Quella sera dopo cena, avevo detto a Miriam che la portava a fare un giro sulla nave, lei mi aveva chiesto se doveva cambiarsi, gli avevo risposto che non serviva perché anche io non mi sarei cambiato. Io indossavo ancora il costume a pantaloncino ed avevo preso una camicia. Anche Miriam Indossava dei pantaloncini leggeri ed ampi, era andata in camera solo a cambiare la maglietta. In macchina avevo notato che sotto la maglietta non aveva il reggiseno, i suoi capezzoli si notavano perfettamente. Saliti sul traghetto, per prima cosa avevo preso la scaletta che scendeva nella stiva per fargli vedere come imbarcavano i treni, stavano imbarcando gli ultimi vagoni, a momenti il traghetto sarebbe partito. Il personale di bordo ci aveva detto che per motivi di sicurezza non potevamo restare in quel posto e dovevamo risalire. Io avanti e Miriam dietro avevamo di nuovo risalito la scala, eravamo a metà scala quando sento urlare uno degli addetti:
- Minchia! si viri puru u sticchiu. (minchia! si vede perfino la figa)
Mi ero girato ed avevo visto l’uomo in fondo alla scala guardare il culo di Miriam, lei mi aveva chiesto cosa avesse detto ma io non avevo risposto. Saliti sul ponte principale l’avevo portata al bar per fargli assaggiare una arancina che a mio parere, le migliori sono quelle fatte sul traghetto. La traversata era stata veloce, l’avevo portata fuori dal porto dove ci eravamo seduti a mangiare uno dei migliori gelati. Poi avevamo deciso di tornare indietro e mentre camminavamo Miriam di nuovo mi aveva chiesto
- Non mi hai detto cosa aveva urlato quello sulla nave.
- Lo puoi proprio sapere? Non è che poi ti scandalizzi?
- Figurati se mi scandalizzo per qualche battuta cretina.
- Ti guardava dal fondo della scala ed ha urlato che ti si vedeva perfino la figa.
- Potrebbe anche darsi, perché i pantaloncini sono larghi e stasera non ho messo le mutande,
La risposta di Miriam, data con tanta naturalezza mi aveva meravigliato, nel parlare e nei modi mi sembrava molto disinibita. Arrivati al porto c’erano 2 traghetti, uno sarebbe partito subito, l’altro era in attesa del treno da caricare, Miriam mi aveva chiesto se potessimo prendere il secondo perché voleva girare tutta la nave ed andare fino in cima. Saliti sul traghetto dopo una passeggiata sul ponte principale ci eravamo avviati per salire al ponte superiore, Miriam mi precedeva, a meta scala mi aveva detto di fermarmi, aveva salito altri scalini poi si era girata verso di me aveva aperto le gambe e mi aveva chiesto
- Adesso tu riesci a vederla bene?
Quando avevo alzato gli occhi avevo compreso l’urlo dell’operaio. I pantaloncini erano abbastanza larghi per poter vedere il roseo della figa completamente depilata. La guardavo inebetito mentre il cazzo iniziava a indurirsi, lei aveva uno strano sorriso e poi mi aveva detto
- Cavoli da come guardi sembra quasi che non ne hai mai vista una.
- Depilata totalmente in effetti e la prima che ne vedo una.
Avevo continuato a salire quando l’avevo raggiunta lei era ferma sull’ultimo scalino, eravamo venuti a contatto, lei aveva strusciato quasi volgarmente il culo sul mio cazzo poi era scappata ridendo. Quando l’avevo raggiunta avevo già deciso, se lei avesse voluto giocare non mi sarei tirato indietro, anzi adesso era mio desiderio andare fino in fondo ero troppo eccitato per non provarci. Quando l’avevo raggiunta lei era appoggiata alla balaustra a guardare il mare, stavolta ero stato io ad andargli dietro, attaccarmi alla balaustra in modo che lei restava imprigionata e poi gli avevo appoggiato il cazzo sul culo. La sua reazione era stata quella di emettere un gemito di piacere e piegare il collo come a chiedermi di baciarla. A quel punto avevo staccato le mani dalla balaustra le avevo infilato dentro la maglietta facendoli salire fino a raggiungere le sue tette. Aveva le tette belle sode ed i capezzoli induriti, a quel punto si era girata e mi aveva baciato in bocca e da donna esperta e non da ragazzina aveva infilato la mano nel mio costume afferrando il cazzo., a quel punto l’avevo presa per mano portandola in un posto più comodo e riparato.
Accanto alle scialuppe di salvataggio c’era una panchina in legno, mi ero seduto, Miriam invece di sedersi accanto a me, in modo provocante, con una mano aveva fatto risalire un lato dei pantaloncini per poi scostarli, ormai era chiaro che anche eli lo voleva, anche più di me, l’avevo stoppata dicendogli
- Non ho preservativi con me, di solito non li uso.
- Non c’è problema importante è non venirmi dentro, Quando godi me lo darai in bocca.
- Hai timore di poter rimanere incinta.
- Non potrei prendo la pillola. Ma se mi vieni dentro non ho nulla per potermi pulire.
Avevo abbassato in pantaloni, lei mi era salita cavalcioni inginocchiata sulla panchina. Era bagnatissima ed il cazzo era scivolato dentro di lei con molta facilità. Aveva iniziato a gemere e dondolarsi sopra di me, sembrava molto esperta. Aveva iniziato a baciarmi in bocca ansimando e gemendo, sentivo il calore della sua figa, mentre con le mani non smettevo di palpargli le tette, era bellissimo e stavamo facendo una bella scopata. Lei oscillava lentamente sopra di me, godendosi il mio cazzo dentro di lei fino alle palle, poi all’improvviso i suoi baci erano diventati quasi famelici ed il suo movimento trasformato in cavalcata,
- Oh, sì papà, scopami, sto per godere, spingi forte papà sto godendo adesso si …vengooo
Avevo sentito i suoi umori colare lungo il mio cazzo, lei si era fermata impalata sopra di me, continuava a baciarmi, eravamo rimasti un attimo in quella posizione, poi l’avevo invitata a scendere facendola mettere a pecorina appoggiata alla spalliera della panchina. Mi ero piegato dietro di lei e gli avevo abbassato i pantaloncini, avevo iniziato a leccargli la figa da dietro, lei aveva allargato le gambe per facilitarmi, quando aveva iniziato di nuovo a gemere mi ero alzato e glielo avevo infilato dentro. Nel frattempo, il traghetto era partito, mentre la pompavo vedevo Messina allontanarsi, ma non guardavo la città, il mio sguardo era attratto dal culo di Miriam, ero tentato di togliergli il cazzo dalla figa e metterglielo nel culo, lo Avrei fatto la prossima volta, aveva un culo favoloso. Lei aveva goduto di nuovo, adesso volevo godere anche io, quando gli avevo sfilato il cazzo lei aveva capito che stavo per godere. Si era seduta sulla panchina e mi aveva preso in bocca il cazzo, appena aveva succhiato gli schizzi si erano susseguiti uno dopo l’altro, avevo provato un piacere così forte che mi stavano a cedere le gambe e mi ero dovuto reggere alla panchina, lei non aveva smesso di succhiare il piacere era così intenso che gli avevo chiesto di smettere di succhiare. Il traghetto era arrivato in porto e stava attraccando, ci eravamo sistemati ed avevano iniziato a scendere. Sul ponte principale e mentre scendevamo lei continuava a restare abbracciata a me, gli sguardi di tutti gli altri passeggeri erano puntati tutti su d di noi. A casa dormivano tutti, lei prima di entrare nella sua camera mi aveva dato un lungo bacio nonostante i miei gesti di protesta.
Il giorno dopo, la mattinata era passata normalmente a mare, mentre si chiacchierava mia moglie aveva chiesto a Miriam come era andata la sera prima, lei gli aveva raccontato del traghetto poi aveva aggiunto che avevamo mangiato l’arancina e poi dopo aver guardato me con un sorriso ironico aveva aggiunto
- Abbiamo mangiato il gelato. Favoloso, il gelato più bello della mia vita. Io l’ho preso alla crema. Piu lo leccavo più mi piaceva alla fine l’ho ingoiato tutto, una goduria che non ti dico. Lo rifarò.
Mia moglie non aveva capito il sottinteso, ma io avevo capito a cosa si riferisse e l’avevo fulminata con uno sguardo, lei aveva capito di aver esagerato ed aveva cambiato discorso. Dopo pranzo io ero andato subito in camera con la scusa di fare la siesta ma sapevo che sarebbe arrivata. Non erano passati nemmeno 5 minuti da quando era uscita mia moglie che lei era arrivata nella mia stanza, era nuda, bellissima nonostante il mio cazzo era già in tiro gli avevo espresso le mie preoccupazioni, dicendo che per qualche caso mia moglie poteva rientrare prima oppure che il bambino grande si svegliasse e si alzasse vedendoci, lei mi aveva rassicurato che aveva chiuso a chiave la porta ingresso e camera bambini, poi aveva allungato le mani e mi aveva sfilato il costume, il cazzo era svettato in alto.
- Hai davvero un cazzo bellissimo fammelo guardare bene, ieri sera al buio non lo vedevo.
Si era sdraiata sul letto afferrando il cazzo ed osservandola da vicino, poi aveva iniziato a succhiarlo, era bravissima nonostante l’età, presumevo che di pompini ne aveva fatti tanti. Ma anche io volevo godermi il suo corpo, l’avevo fatta stendere ed avevo iniziato a baciarla, poi scendendo avevo iniziato a leccare tutto il suo corpo, lei gemeva e inarcava il corpo offrendomi la figa. Io al contrario temporeggiavo, gli leccavo il monte di venere, l’inguine e quando meno se l’aspettava gli davo una fugace leccata al clitoride per poi tornare di nuovo all’inguine alle cosce al seno mi eccitava molto tenerla sulle spine
- Scopami ti prego, non ce la faccio più. Dammelo lo voglio dentro.
Avevo giocato anche con il cazzo, gli infilavo la cappella per poi tirarla subito fuori, lei smaniava di sentirlo, a em eccitava tenerla sul filo. Quando infine con un colpo di reni glielo avevo infilato dentro, aveva subito goduto. Non mi ero fermato, avevo continuato. a scoparla mentre lei continuava a godere, mi pregava di sborrargli dentro e di smettere che non ce la faceva più. Mi ero fermato un attimo immobile dentro di lei lascandogli il tempo di riprendere respiro poi iniziavo di nuovo a pomparla e lei continuava a godere. Quando infine aveva sentito gli schizzi che gli riempivano la figa aveva emesso un urlo che avevo temuto avesse svegliato i bambini. Poi si era alzata ed andata in bagno a pulirsi quando era ritornata si era stesa accanto mi aveva abbracciato forte e mi aveva detto.
- Sei stato favoloso, sia ieri che oggi ho goduto come non avevo fatto mai.
- Lo hai fatto tante volte? Hai un fidanzato fisso?
- Non ho un fidanzato, non voglio legami. Beh, non so cosa sia per te tante volte. La prima volta è stato a 16 anni da allora ho avuto diversi fidanzati ma anche solo avventure.
Avevamo chiacchierato un po', ed adesso capivo come mai era così disinibita e con tanta esperienza. Mentre parlavamo, mi aveva chiesto che lei era la prima volta che andava al mare, ma che le sue amiche gli avevano detto di quanto era eccitante farlo in acqua oppure sulla spiaggia con le onde che a intermittenza ti bagnano e mi chiedeva se fossimo riusciti a soddisfare queto suo desiderio. Io gli avevo detto che avrei organizzato ma che anche io avevo qualche desiderio da soddisfare, mi aveva risposto che avrebbe sodisfatto qualsiasi mio desiderio, avevo pensato non avesse capito che volevo il suo culo.
- Abbiamo ancora tempo per rifarlo. Mi sono riposata e mi è venuta ancora voglia.
Aveva iniziato a succhiami il cazzo che in breve era divenuto duro, stavolta mi era venuta sopra lei, dicendo che non voleva impazzire come prima. Dondolava sopra di me godendosi il cazzo che la riempiva, io potevo accarezzare le sue tette mentre lei a volte si aiutava accarezzandosi il clitoride, aveva avuto un altro orgasmo poi mi aveva chiesto come mai io non avevo goduto e se volessi sborrare con un pompino.
- Tesoro mio forse hai dimenticato che non sei la sola che devo far godere. Mi devo risparmiare.
- Scusa hai ragione, non ci avevo pensato. Ma adoro il tuo cazzo vorrei averlo sempre dentro.
A venirmi incontro nell’esaudire il desiderio di Miriam era stato un manifesto che avevamo visto con mia moglie attaccato al muro nella bacheca del bagno dove andavamo, se ne era accorta lei e me lo aveva
fatto vedere. Si trattava di una di quelle feste paesane che avrebbero fatto in un paese vicino. Ci eravamo stati molti anni prima con lei, a vedere i fuochi artificiali, prima ci sarebbe stato il concerto di un cantante famoso fra i giovani. Mia moglie mi aveva detto che avrei potuto portare Miriam a fare questa esperienza.
Avevamo organizzato la serata, Miriam aveva i suoi teli da mare, io un giorno con la scusa che dovevo fare benzina avevo fatto un giro sula litoranea che costeggia il mare ricordavo tante piccole spiaggette, dopo parecchi giri ne avevo trovato una. C’era il parcheggio vicino ad una casa, facendo una cinquantina di metri si scendeva in una spiaggetta non più larga di 5 metri incastonata fra gli scogli. L’unico inconveniente, l’acqua era quasi subito alta e Miriam non sapeva nuotare, ma gli scogli si protendevano nel mare e quindi il problema era facilmente risolvibile, avrei esaudito il suo desiderio ma anche il mio.
La serata fatidica eravamo usciti subito dopo cena, mia moglie sapeva che di solito le feste hanno orari dilatati e che avremmo potuto rientrare molto tardi. Ci eravamo attardati a mangiare un gelato, aspettavo che facesse buio, non volevo che qualcuno ci vedesse scendere nella spiaggetta, alla fine eravamo arrivati senza che nessuno ci vedesse, ormai era buio pesto, vedevamo solo grazie alla luce della luna. Avevamo stesi i teli, poi in un baleno eravamo già nudi. Avevamo pomiciato a lungo stesi sui teli, poi quando avevo preso per mano Miriam giunti in riva al mare lei aveva paura ad entrare in acqua, avevo faticato parecchio per farla entrare, poi attaccata agli scogli, si era fatto coraggio entrando fin dove l’acqua gli arrivava all’ombelico. Avevo iniziato a pomiciarla in acqua, glielo avevo messo anche dentro anche se scomodi. Lo facevo per farla eccitare, quando ero certo che era eccitata abbastanza, facendola tenere aggrappata agli scogli, l’avevo fatta girare e piegarsi un po' a pecorina, glielo avevo infilato in figa ma non era quello il mio scopo, quando glielo avevo tolto dalla figa e appoggiato sul buco del culo si era girata dicendomi?
- Vuoi mettermelo nel culo? Non l’ho mai fatto dicono faccia male.
- Se lo desideri e tieni i muscoli del retto rilassati non fa male. Se fa male te lo tolgo.
Avevo faticato un po', alla fine ero riuscito a farlo entrare tutto, lei aveva emesso un piccolo urlo
- Se ti fa male tanto te lo tolgo. Ma ormai è dentro tutto.
- Ha fatto male quando sei entrato. Se ormai è tutto dentro lascialo pure.
Avevo cercato di incularla delicatamente, non forzavo spingevo delicatamente.
- Lo senti bene? Ti piace o fa male?
- Non fa male. Sento una strana sensazione è piacevole a non come quando è in figa.
Era così piacevole tenerglielo nel culo che avrei sicuramente sborrato, per questo motivo glielo avevo tolto poi presa per mano, eravamo usciti. Ci eravamo stesi sulla sabbia, quando l’onda arrivava ci bagnava fino alla cintola. Il cazzo era dentro ma restavamo immobili a baciarci, ogni volta che arrivava l’onda era come se spingessi io. Non era un pompare continuo ma era molto eccitante aspettavamo l’onda e nel frattempo ci scambiavamo un sacco di baci, parlavamo e scherzavamo, fino a quando il respiro di Miriam era diventato affannoso, a quel punto era stata lei a pregarmi di spingere perché voleva godere, ed infatti aveva goduto. Eravamo usciti dall’acqua perché sentivamo freddo e dopo esserci asciugati ci eravamo sdraiati sui teli da mare usandone uno asciutto come coperta. Miriam mi aveva parlato dicendo che la prima volta che avevamo scopato mi aveva chiamato papà proprio per esorcizzare quel desiderio inconscio che aveva. Adesso se avesse sentito pronta ad affrontarlo ed alla prossima occasione sarebbe stata pronta a mettere tutto in chiaro e minacciarlo di denuncia e sputtanamento.
Avevamo iniziato a scopare di nuovo, quando Miriam aveva goduto guardandomi mi aveva detto
- Dai mettilo di nuovo nel culo, dato che ti piace tanto.
Stava per mettersi a pecorina ma l’avevo fermata, gli avevo fatto alzare le gambe il più possibile ed ero riuscito a entrargli dentro, poi mi ero steso sopra di lei. Adesso sembrava che la stessi scopando invece la stavo inculando. Ci eravamo scambiati un sacco di baci poi ero stato io a dirgli
- Tesoro sto per venire, godo, ti sborro in culo sentilo.
- Si tesoro sento gli schizzi nel culo mi piace sborra amore
Ero rimasto accasciato sopra di lei a lungo, poi quando glielo avevo tolto eravamo andati a mare a lavarci.
Per giorni rimanenti, non ci erano state altre uscite ma lunghe scopate pomeridiane, poi a malincuore il rientro a casa. Purtroppo, dopo una decina di giorni dal rientro Miriam aveva avuto la proposta di un posto fisso ed a malincuore ci aveva lasciato. Eravamo tornati alla nostra vita di sempre ma spesso quando vedevo una ragazza giovane non potevo fare a meno di pensare a Miriam. Era passato più di un anno, quando una sera tornando a casa mia moglie mi aveva avvisato che gli aveva telefonato Miriam e che sarebbe passata quella ser a trovarci dopo cena. Quando era arrivata non era sola, con lei c’era un ragazzo, alto magro con gli occhiali, la classica aria da brava persona. Miriam lo aveva presentato, era uno dei soci dello studio di ingegneria dove lei lavorava ed era il suo fidanzato. Presto si sarebbero sposati e lei avrebbe avuto molto piacere che noi gli facessimo da testimoni. Gli avevamo detto che ne eravamo entusiasti e che saremmo stati presenti al loro matrimonio che sarebbe avvenuto 2 mesi dopo.
Il giorno dopo Miriam mi telefonata chiedendomi se ero libero la domenica pomeriggio quando il fidanzato andava allo stadio. Gli avevo dato disponibilità ed avevamo fissato l’appuntamento. La domenica quando ci eravamo incontrati mi aveva pregato di portarla subito in un motel ed io avevo eseguito.
- Ti chiederai come mai mi faccio viva dopo tanto tempo. Ti ho pensato tanto, ma ero conscia che non potevi essere mai mio. Al tempo pensarti come semplici amanti era molto riduttivo. Ho conosciuto questo ragazzo, è molto bravo dolce pieno di attenzioni e benestante il che non guasta. Non è male nemmeno a scopare ma deve imparare molto ma sono certa che come mi hai fatto godere tu non riuscirà mai nessuno. Adesso voglio scopare con te per tutto il pomeriggio, se vuoi trattami anche da troia, ma ti prego fammi godere come sai fare tu. Se vorrai sarà l’ultima scopata tra di noi, oppure…. Cmq una cosa il culo l’ho dato solo a te e potrai solo tu. Decidi tu cosa fare.
Inizialmente l’avevo scopata in modo animalesco, l’avevo inculata in modo violento sicuramente facendogli del male, ero incazzato con lei che era sparita senza più farsi sentire. Poi l’avevo scopata come si deve, aveva goduto come non mai e quando ci eravamo lasciati sapevamo che non era l’ultima volta.
Sono passati più di 10 anni, Miriam a 2 bei bambini, il marito ha fatto successo, ei non lavora più, vivono in una bella villa dove spesso ci invitano, siamo diventati amici di famigli. Continuiamo a scopare regolarmente, cosa è il nostro rapporto? Amore affetto simpatia amicizia? Non sappiamo rispondere sappiamo solo dire che, anche se scopiamo con altri o altre non sarà mai uguale a quando lo facciamo tra noi.

scritto il
2025-09-17
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