Madre e figlia
di
apparenza
genere
incesti
Quando di natura sei una testa calda, in più hai auto la sfortuna di nascere in n paesino interno alla Calabria dove non c’è un cazzo, stai sicuro che prima o poi sei destinato a metterti nei guai. A me purtroppo era successo molto presto, non avevo ancora compiuto 20 anni e mi ero ritrovato a scontare una condanna a 7 anni di reclusione per vari capi d’imputazione di cui la principale era associazione a delinquere. Per fortuna in cassazione il reato veniva derubricato vendendo condannato solo per lesioni con pena ridotta solo a 5 anni. Ne avevo scontati solo 3 ed 8 mesi e per buona condotta ero stato scarcerato. Durante il periodo di detenzione l’unica cosa positiva era stata che avevo potuto studiare giornate intere ed ero riuscito a laurearmi. Adesso a 24 anni una volta libero dovevo decidere cosa fare, era a un paio di mesi che pensavo cosa volevo fare della mia vita e del mio futuro, sapevo benissimo che rimanendo lì il mio futuro non sarebbe stato affatto roseo, ma la dea bendata aveva una sorpresa per me. Mentre ero ancora in carcere mia sorella in modo previdente aveva inoltrato la mia domanda come personale ausiliario nelle scuole, lo aveva potuto fare, poiché come pena accessoria non avevo avuto l’interdizione dai pubblici uffici
Quando mi era arrivata la convocazione per una supplenza come bidello su una assenza per maternità. in famiglia, soprattutto mia sorella ma anche i miei genitori mi avevano quasi costretto ad accettare ed in men che non si dica ero su un treno in direzione Milano per prendere servizio. Come detto, avevo 24 anni mi chiamo Claudio sono alto 1,70 e peso 68 chili. Tutti dicono che sono un bel ragazzo, anche perché sessualmente sono abbastanza dotato, ma nonostante tutto ciò le mie esperienze sessuali si limitano a qualche scorribanda con gli amici in qualche bordello per scopare con qualche prostituta. Da quel lato lì il trasferimento a Milano mi faceva sperare in qualcosa di positivo anche perché ormai erano anni che andavo avanti a seghe. Il posto di lavoro sarebbe stato a Milano, ma io avevo trovato sistemazione in un appartamento in condivisione in un paesino limitrofo servito dalla metropolitana.
Il giorno dopo avevo preso servizio in una scuola media, l’orario era su due turni 8-14 e 11-17 a settimane
alterne, io ero in coppia con la signora Luisa, l’altro turno era coperto da altre due signore. Il lavoro non era
affatto faticoso, tutti erano gentili con me sia colleghi che personale segreteria che docenti. La scusa non
era tanto grande e mi trovavo benissimo. La signora Luisa con cui dividevo il turno aveva 38 anni, avevo
saputo dalle colleghe che era ragazza madre ed aveva una figlia sui 16/17 anni. In volto non era una gran
bellezza anche perché era sciatta e si curava poco, ma avevo notato che aveva un bel culo ed un bel seno. Fra
noi c’era un rapporto molto professionale, lei mi istruiva sulle mansioni che dovevo svolgere ed io li eseguivo.
Le prime due settimane era volate ma a metà della terza era successo quello che mi aspettavo.
Era il mercoledì della terza settimana facevo il secondo turno, alle 11 quando ero arrivato la signora Luisa mi
aveva avvertito che il preside mi voleva parlare. Sapevo che, quando si assumeva servizio si facevano controlli
su documentazione autocertificata e quindi anche su certificato penale. Ero andato dal Preside convinto che
mi avrebbe licenziato. Al contrario il preside mi aveva detto che era contento del mio lavoro e visto che la
condanna che avevo scontato non influiva lui mi avrebbe tenuto, mi aveva solo raccomandato di tenere un
comportamento sempre corretto. Luisa era curiosa di sapere cosa voleva il preside da me, avevo inventato
una scusa ed ero stato molto vago, speravo che rimanesse segreto ma non conoscevo l’ambiente. A metà
pomeriggio Luisa aveva cambiato atteggiamento nei miei confronti, mi osservava spesso ed era diventata
gentile con me. In tutti avevo notato un cambiamento chi abbassasse sguardo incontrandomi mentre altri
erano più gentili del solito. Avevo capito che il mio passato non era più un segreto per nessuno.
I giorni seguenti erano trascorsi normalmente, tranne per il fatto che Luisa era sempre sorridente nei miei
confronti, si era informata se avessi fidanzata ed aveva fatto qualche battuta a doppio senso. Dimostrava un
interesse nei miei confronti che a volte mi sembrava eccessivo. Erano le 16 di venerdì, i ragazzi erano usciti da
scuola ed i docenti andati a casa. Come al solito avevamo 4 aule da pulire e sistemare banchi, un lavoro che
non ci portava via più di 30 minuti poi avremmo aspettato l’orario di uscita. Avevo finito di pulire la prima aula
ed avevo iniziato a pulire la seconda quando era arrivata Luisa, subito avevo notato il suo diverso
abbigliamento, di solito indossava Jeans e maglietta e sopra metteva il grembiule di servizio., adesso a prima
vista sembrava avesse soltanto il grembiule. Del grembiule erano abbottonati solo 3 bottoni centrali.
- Io ho già finito, ti do una mano così finiamo prima.
- Avrei finito anche io in 10 minuti, ma grazie lo stesso.
Luisa si era piegata davanti a me a pulire con uno straccio il ripiano del banco, erravano a non più di 50 cm di
distanza, avevo potuto vedere tutto il suo seno mentre era piegata, il cazzo mi era subito venuto duro. Quando
avevamo iniziato a pulire lo stesso banco, mi era sembrato che si fosse piegata davanti a me di proposito.
Avevo preso l’occasione per capire e sue intenzioni e quando i nostri sguardi si erano incrociati avevo detto
- Così però è impossibile lavorare non posso concentrami sul lavoro.
- Che sarà mai, non hai mai visto 2 tette?
- Sai benissimo che non ne avevo occasione nel posto dove ero.
- Lo so, scusami mi dispiace. Ma adesso sei libero e puoi recuperare.
- La voglia di recuperare c’è ed è anche tanta, ma non dipende solo da me.
Luisa si era avvicinata a me, mi guardava fisso negli occhi mentre con le mani sbottonava i bottoni, sotto era
completamente nuda, mi aveva attirato a sé e mi aveva baciato mentre con una mano mi palpava il cazzo.
Quello che voleva ormai era chiaro, l’avevo fatta sdraiare sul banco mi avevo fiondato sulla sua figa iniziando
a leccarla, era bagnatissima ed aveva subito iniziato a gemere, nel frattempo avevo sbottonato i pantaloni ed
una volta tirato fuori il cazzo glielo avevo subito infilato in figa, avevo iniziato a pomparla con foga e lei
continuava a gemere, ad un certo punto vista la mia lunga astinenza l’avevo avvertita che stavo per venire
- Quando vieni sborrami in bocca non voglio perdere tempo di andare a lavarmi.
Gli avevo schizzato in gola una quantità enorme di sborra che lei aveva ingoiato tutto. Poi aveva guardato
l’orologio, ed avevo pensato che dovessimo andare via. Invece lei guardandomi mi aveva detto:
- Avevi davvero arretrati. Hai goduto subito. Ma ti faro rinvenire io. Però adesso dobbiamo andare a timbrare uscita poi possiamo andare in palestra che ci sono materassini e stiamo più comodi.
In palestra ci eravamo spogliati nudi, sdraiati sopra materassini, l’avevo di nuovo scopata, questa volta
facendola godere e sborrandogli in figa. Poi mi aveva detto di aspettare, era andata nei bagni a fare un bidet.
Al ritorno ci eravamo messi a 69, lei aveva goduto ancora ed infine l’avevo scopata a pecorina. Era tardissimo
quando eravamo usciti e lei prima di salutarci mi aveva invitato a pranzo a casa sua per la domenica.
La domenica avevo preso dei pasticcini ed un mazzo di fiori da portare a Luisa, in casa c’era anche la figlia
Elisa. Era una ragazza molto carina aveva un viso da bambina ma era leggermente sovrappeso, aveva due tette
una terza abbondante ed un bel culone che stonata con il viso da ragazzina. Luisa era stata molto contenta
dei miei regali e mentre lei finiva di preparare io avevo chiacchierato con Elisa che mi trovava simpatico. Dopo
il pranzo e dopo aver preso il caffè, Luisa sembrava impaziente, poi rivolta ad Elisa gli aveva chiesto:
- Ma tu non avevi detto che andavi in centro con tuoi amici? Quando vai?
- Certo ho appuntamento con loro. Hai fretta sembra che mi stia cacciando.
- Non ti sto cacciando, anche noi fra un po' usciremo a fare un giro.
Luisa non aveva nessuna intenzione di fare nessun giro. Appena Elisa era uscita mi aveva preso per mano e
mi aveva portato in camera da letto, a spogliarsi ci avevamo impiegato pochi secondi
- Oggi ti farò recuperare parecchio, possiamo stare tutto il pomeriggio a scopare. Puoi fare tutto
- Te lo posso mettere anche nel culo? Non ho mai inculato una donna.
- Come ti ho detto puoi fare tutto. Si puoi incularmi però piano il tuo cazzo non è piccolo.
Avevamo scopato in tutte le posizioni, quando era venuto il momento di metterglielo nel culo. Pensando alle
sue parole, credevo che lo avesse già preso ma era ancora vergine e quando glielo avevo affondato nel culo
aveva urlato dal dolore, avevo chiesto se volesse che smettessi ma aveva risposto “tanto ormai l’hai messo”.
Con Luisa le scopate erano giornaliere, soprattutto quando facevamo 2 turno. Anche gli inviti a casa erano
diventati più frequenti, anche Elisa sembrava amasse la mia compagnia, poi un giorno Luisa i aveva detto che
la figlia si era innamorata di me. Da quel giorno avevo diradato le visite. Eravamo arrivati a fine giugno, a
supplenza era finita, il preside mi aveva detto che era molto contento di me e che all’inizio del prossimo anno
mi avrebbe chiamato di nuovo. Eravamo ormai in ferie anche Luisa, io gli avevo detto che tornavo al sud e
che ci saremmo visti l’anno dopo. Di tornare al sud non ne avevo nessuna voglia, restavo ancora a Milano
indeciso su cosa fare, quello che volevo però lo sapevo, volevo fare soldi ed anche tanti rischiando anche.
La supplenza era finita fra stipendio ferie non fatte e liquidazione avevo preso sui 2.500 euro. Per prima cosa
ero andato a fare acquisti, avevo preso un bel paio di pantaloni blu una camicia bianca di lino a mezze
maniche ed un paio di mocassini, mi sentivo figo ed avevo deciso che quella sera sarei andato a cena fuori
nella speranza di rimorchiare qualche bella troietta. A puttane non ci volevo andare se proprio non se la
facevo a resistere c’era sempre Luisa che era disponibile. Ero andato sui navigli dove c’erano tanti locali,
avevo scelto un ristorantino che non sembrava troppo caro. Ero in attesa del cameriere, davanti a me c’era
un signore sui 40/50 anni molto elegante ma anche molto alla moda, curatissimo, ed emanava un forte
odore di dopobarba, quando il cameriere era arrivato e gli avevo detto che ero solo mi aveva risposto
- Guardi, il signore sta aspettando da un bel po’ perché anche lui solo, se dividete il tavolo insieme vi sistemo, altrimenti mi dispiace ma dovrete aspettare parecchio.
Il signore mi aveva guardato con un sorriso, quando avevo risposto che per me andava bene si era rallegrato.
Il cameriere ci aveva portato ad un tavolo un po' defilato nella sala e non dei migliori. Quando stavamo per
scegliere, il signore che si era presentato come Alessio, rivolgendosi a me aveva detto:
- Non ha idea di che favore mi ha fatto mezzora che aspettavo. Se non si offende offro io.
Avevo subito accettato anche perché sembrava uno con molta grana. I miei occhi però da quando ci
eravamo seduti, erano fissi sul rolex che portava al polso nella mia mente mi ero detto, “bello mio quel rolex
non resterà a lungo al tuo polso”. Alessi continuava a parlare, mi aveva detto che prima lavorava in banca ma
si era dimesso per aprire un bar tavola calda nel quartiere degli affari, che gli era andata bene ed adesso ne
aveva aperti altri 2. Era sposato con 2 bambini, la famiglia era nella loro casa al mare e lui li raggiungeva nei
week end. Io viste le intenzioni che avevo ero stato molto vago gli avevo solo detto che ero solo di passaggio
a Milano e che il giorno dopo sarei partito. Quando gli avevo detto che ero calabrese, aveva risposto che
aveva avuto un amico calabrese, poi aveva fatto qualche battutina sugli appetiti sessuali dei meridionali.
Alla seconda bottiglia di vino, che beveva quasi tutta lui, le battutine erano aumentati, avevo capito che era
in cerca di avventure, io eri disposto a concedergliela per riuscire a mettere le mani sul rolex. Quando a fine
cena, mi aveva invitato a casa sua per berci un limoncello avevo subito accettato. In macchina mi aveva
chiesto dove avrei alloggiato per la notte.
- Sono arrivato da poche ore, ancora non cercato, volevo prima mangiare dopo cercherò una pensione
- Se non hai cercato se vuoi posso ospitarti io. Sono solo a casa e c’è posto.
- Boh, non saprei dopo vedremo.
Mentre mi aveva fatto l’invito a ospitarmi aveva appoggiato una mano sulla mia coscia, io l’avevo lasciato
Fare, adesso mentre guidava era molto teso, sudava, avrebbe voluto salire con la mano ma temeva mia
reazione. Per fargli capire che poteva osare, io mi ero appoggiato al sedile e inarcato la schiena, lui aveva
preso coraggio ed era arrivato a palparmi il cazzo. Ci eravamo guardati in silenzio ma era stato sufficiente per
fargli capire che mi andava bene. Eravamo arrivati in un elegante condominio in zona S. Siro, aveva messo la
macchina nel box poi eravamo entrati in ascensore. Appena era partito si era buttato addosso per baciarmi.
- Meglio parlare chiaro. A me il cazzo non piace. E non mi piace baciare in bocca per il resto tutto ok.
Si era scusato, mi baciava sul collo e mi palpava il cazzo che iniziava a diventare duro. L’appartamento era
davvero lussuoso, si notava che era benestante. Eravamo andati subito in camera mi ero spogliato subito e
stesso sul letto, lui si era complimentato per il mio cazzo. Io lo osservavo, volevo vedere se toglieva il rolex e
dove lo metteva, poi pensavo a come era per impossessarmene e scappare a gambe levate. Lui aveva preso
portafoglio e slacciato il rolex li aveva messi nel comodino lasciando il cassetto leggermente aperto.
Aveva un bel corpo, era totalmente depilato, ma il suo cazzo non era dei più grandi. Aveva iniziato a leccarmi
tutto, mi succhiava capezzoli per poi dedicarsi al cazzo, era davvero bravo, in altre situazioni, me lo sarei
inculato anche se non avesse avuto il rolex. Dopo che si era divertito a spompinarmi, si era piegato su un
fianco chiedendomi di scoparlo in quella posizione. Il cazzo gli era entrato con facilità ed anche perché era
piacevole scoparlo. Lo avevo pompato a lungo mentre lui si menava il cazzo, stavo stava per godere mi
aveva incitato a scoparlo più forte, e gli avevo sborrato nel culo. Forse si era convinto che sarei rimasto per la
notte, perché, quando il cazzo si era ammosciato ed uscito dal suo culo mi aveva detto:
- La voglia era tanta di prenderlo. Ma è stato bello lo stesso. Adesso faccio una doccia, poi la fai tu e possiamo continuare dopo con più calma vero?
- Certo nessuno ci corre dietro abbiamo tutto il tempo.
Il momento che aspettavo era arrivato, appena avevo sentito l’acqua della doccia mi ero vestito come un
fulmine avevo aperto il comodino per arraffare orologio e portafoglio e scappare. Aperto il comodino avevo
avuto una sorpresa, oltre al rolex e portafoglio c’era un altro orologio ma la cosa che mi aveva meravigliato e
che c’erano due mazzette di soldi una di banconote da 100 ed una da 50. avevo arraffato tutto ed ero uscito
dalla casa. Per fortuna l’ascensore, vista l’ora, era rimasto al piano e dopo 2 minuti ero in strada a correre. Il
bottino era stato consistente e non riuscivo a mettere tutto in tasca, avevo infilato le mazzette dentro la
camicia poi avevo preso un taxi e mi ero fatto portare alla fermata della metro. Ero già sulla metro quando
pensandoci avevo capito che non potevo tornare a casa con quel malloppo e con i miei coinquilini, oltre alle
domande che mi avrebbero fatto il rischio che mi fregavano tutto era molto possibile. Mi era venuto in mente
subito Luisa, avrei chiesto ospitalità per la notte a lei, anche se non avevo mai pernottato da lei.
Quando arrivato a casa di Luisa loro erano già a letto, le avevo svegliato, visto che mi riuscita difficile tenere
ben nascoste le mazzette di soldi, avevo elaborato la scusa che qualcuno mi aveva risarcito per la galera
che avevo fatto e che non mi fidavo a tornare a stare con mei coinquilini. Sembrava ci avessero creduto, io
ero carico di adrenalina, e temevo anche la denuncia che poteva fare l derubato. Elisa aveva commentato
- Mamma mia quanti soldi, si potrebbe fare una bella vacanza.
Di nuovo aveva commentato quando avevo detto a Luisa che mi sarei accontentato di dormire su divano
- Figurati se ti fa dormire su divano, lei ti vuole nel suo letto.
- Zitta tu, e fatti gli affari tuoi. Anzi vai a letto domani ne parliamo.
Come previsto da Elisa, Luisa mi aveva accolto nel suo letto, avevamo scopato in modo animalesco, ma io
non ero riuscito a dormire per tutta la notte. Avevo fatto resoconto di quello che avevo rubato. La mazzetta di
banconote. da 100 erano 10.000 e quelli da 50 altri 5.00 in più nel portafoglio c’era altri 3.200 euro che
sommati a quelli che avevo io portavano la cifra a oltre 20.000, ed in pi u c’erano i 2 orologi, un rolex ed un
Patek Philipp. Ci avevo pensato tutta la notte, la paura che la mattina scattasse la denuncia nei mie
Confronti era molto alta ed avevo pensato che l’idea di Elisa di partire in vacanza magari all’estero era una
buona idea. Quando il mattino dopo lo avevo proposto a loro due ne erano stati entusiaste.
Il mattino dopo per tenerle buone le avevo portate a fare shopping mentre io ero andato in una gioielleria che
sapevo non avrebbe fatto domande per valutare gli orologi, il rolex nuovo costava 20.000 e l’altro 6.000, mi
aveva offerto la metà del valore, ma per il momento avevo preferito tenermeli. Nel pomeriggio eravamo anti
in una agenzia turistica, fra le varie offerte avevamo trovato sistemazione in un villaggio turistico in Croazia,
avevamo optato per quello perché potevamo partire subito il giorno dopo. Il viaggio non era stato lungo e nel
pomeriggio eravamo arrivati: Il villaggio era molto grande e carino direttamente sul mare, avevamo un
bungalow in muratura, sala con angolo cottura e divano letto camera e bagno, sul resto c’era un giardinetto
5x5 con alte mura in modo che nessuno potesse vedere se si soleva prendere sole nudi.
La vacanza prometteva bene anche perché Luisa era un’ottima cuoca. Dentro il villaggio c’era il la pescheria
ed il supermercato, le giornate passavano fra lunghe ore in spiaggia ed in mare grande e grandi scopate. Il
pomeriggio e la quando con Luisa ci ritiravamo in camera, Elisa iniziava a tenere il broncio, un giorno
parlando con Luisa mi aveva detto che Elisa gli aveva confidato che si era innamorata di me. Fino ad allora
avendo lei solo 16 anni, l’avevo trattata come ragazzina, ma quando Luisa mi aveva detto che gli faceva
prendere la pillola perché lei aveva iniziato a scopare con suoi amici avevo iniziato a guardarla in modo
diverso. Un giorno eravamo in acqua a giocare con Elisa, Luisa non sapeva nuotare, la ragazzina continuava
a strusciarsi ed il cazzo mi era venuto duro lei lo aveva visto ed aveva fatto sorrisetto ed io gli avevo detto:
- Forse è meglio che esca, qui sta diventando molto pericoloso.
- Per me non è pericoloso, anzi sarebbe molto piacevole continuare
Aveva pronunciato la frase con uno strano sorrisetto, io ero uscito dall’acqua senza rispondere.
Il casino era successo 2 giorni dopo. Come al solito dopo pranzo, con Luisa eravamo andati in camera per la
solita scopata, lei era stata più porca del solito a farmi divertire, ma come avevo sospettato voleva qualcosa
in cambio, infatti, dopo aver scopato si era messa a coccolarmi, poi mi aveva detto che in un negozio del
villaggio aveva visto un bel vestitino e mi chiedeva di regalarglielo. Visto che la spesa era poca gli avevo detto
di sì. Mi ero alzato a prendere i soldi e mentre lo facevo avevo guardato nel giardino. Elisa era stesa a
prendere il sole, era nuda, era la prima volta che prendeva il sole nuda con noi in casa, ma la cosa più
eccitante era che si stava masturbando, ero stato un poco a guardarla ma poi Luisa aveva chiamato ero
rientrato in camera avevo dato un centinaio di euro a Luisa dicendogli di prendersi anche dell’intimo sex per
lei ma anche per Elisa. Appena aveva avuto i soldi in mano Luisa non vedeva l’ora di uscire e visto che
doveva fare anche la spesa era uscita subito. Appena era uscita mi ero fiondato in giardino, Elisa era stesa a
pancia in giù a prendere il sole, aveva un culo bellissimo mi ero seduto accano e gli avevo detto:
- Luisa è andata a fare spese. Vuoi che ti spalmi crema abbronzante?
Aveva risposto mugugnando quando già gli stavo spalmando la crema sulla schiena, ma il mio scopo era
Altro, ero arrivato subito alle sue chiappe e lei aveva di nuovo mugugnato, ero sceso ancora infilando la
mano fra le gambe che lei aveva allargato mugugnando, quando ero arrivato alla figa, senza indugio gli avevo
infilato un dito dentro. Era ancora bagnatissima ed eccitata, si era girata e si era trovato il mio cazzo davanti
- Mamma che bello. Ti avevo spiato quando scopavi mamma, ma non lo avevo visto bene
Lo aveva preso subito in bocca iniziando a succhiarlo, non era brava come la madre ma ero eccitatissimo lo
stesso. Gli ero andato sopra, il cazzo gli era entrato in figa facilmente lei mi aveva abbracciato stretto e detto
- Era mesi che lo sognavo, ogni volta che scopavi con mamma per me era una pugnalata.
- Sei ancora una bambina ma se tieni segreto prometto che, se capita occasione ti scopo ancora.
Continuava a baciarmi ed a tenermi stretto forte, aveva goduto abbastanza presto. L’avevo messa pecorina
scopandola ancora, non volevo sborrare e pertanto mi trattenevo. Avevamo scopato quasi per un’ora lei
aveva goduto un casino di volte. Ci eravamo messi i costumi e tornati in casa per il caffè. Gli avevo a lungo
raccomandato di non dire nulla a Luisa che era arrivata mentre prendevamo il caffè.
Al ritorno Luisa era gasata per gli acquisti fatti, ma aveva notato l’espressione beata sulla faccia di Elisa, non
aveva chiesto nulla ed eravamo andati avanti tranquillamente. Durante la cena aveva continuato ad
osservarci, soprattutto Elisa che mi guardava con occhi sognanti. Ad un certo punto la sua espressione era
diventata più seria e sospettosa e ad un certo punto guardandoci aveva detto:
- Non ditemi che mi sbaglio ma, secondo me, voi due oggi pomeriggio avete scopato.
Stavo per rispondergli che si sbagliava convinto che Elisa avrebbe confermato la mia versione, invece lei:
- Scusa un po’ vorresti scopare solo tu con vuoi? Posso farlo anche io, mica siete sposati.
In quel momento avrei voluto mollare una sberla a Elisa, non gli avevo raccomandato altro, di non dire nulla
a sua mamma ed invece lei aveva subito spifferato tutto. Mamma e figlia avevano iniziato una discussione
che era bastato poco che degenerasse. Elisa a mio avviso era molto maleducata a rispondere con certi toni.
Ero stato educato a portare molto rispetto verso gli adulti e soprattutto verso i genitori, la mamma dalle mie
parti era sacra, nessuno mai si sognerebbe di mancargli di rispetto e quando avevo sentito Elisa che rivolta
alla madre gli dava della troia, non ci avevo visto più e gli avevo mollato una sberla urlando
- Adesso basta, mi avete rotto i coglioni. Tu siediti cazzo, chi ti ha insegnato a comportarti così? Come ti permetti a dare della troia a tua madre. Ed anche tu Luisa, non sono tuo marito, e scopo con chi voglio e quando voglio. Il fatto che scopiamo non ti da nessuno diritto. Ed adesso basta, o accettate le mie condizioni oppure andate tutte e due a fare il culo, non voglio perdere tempo con voi.
Temevo che la mia reazione avrebbe avuto reazioni, soprattutto da parte di Luisa, invece lei silenziosamente
aveva iniziato a lavare i piatti. Mi guardavano con timore ma anche con desiderio era strano, avevano paura
di me ma la stessa paura li faceva eccitare, era stato a quel punto che avevo capito di averle in pugno. Ad un
certo punto Luisa titubante si era girata verso di me e guardandomi mi aveva chiesto:
- OK! Allora sarai tu che deciderai, chi delle due scegliere per scopare.
- Io non scelgo nessuna delle due. Non devo scegliere perché da oggi vi scopo tutte e due.
Erano rimaste come interdette, Anzi Elisa aveva un sorrisetto, ed era allora che gli avevo detto.
- Tu puttanella vieni a sederti qui accanto.
Mi ero seduto sul divano, appena lei si era seduta accanto avevo tirato fuori il cazzo e gli avevo spinto a
testa, lei non aspettava altro, aveva iniziato a farmi un pompino. Luisa si era girata ed avevo visto la scena,
aveva osservato la scena poi si era girata di nuovo verso il lavello facendo finta di lavare qualcosa. Quando
Elisa mi aveva fatto venire il cazzo duro mi ero alzato gli ero andato dietro gli avevo appoggiato il cazzo sul
culo ed iniziato a baciarla sul collo, poi l’avevo fatta girare ed appoggiare le mani al tavolo, gli avevo molto le mutande e glielo avevo infilato dentro. Elisa di fronte a noi ci guardava ed io rivolto a lei gli avevo detto:
- Tu togli le mutande e fammi vedere la figa mentre scopo tua madre. Anzi toccala come fai di solito.
Aveva eseguito ed io avevo iniziato a pompare Luisa che dopo un po' aveva iniziato a gemere. Ormai la mia
Mente perseguiva uno scopo preciso, volevo scoprire fino a he punto mi avrebbero obbedito. La situazione
doveva aver eccitato anche loro perché, dopo poco avevano goduto. A quel punto gli avevo detto di seguirmi
in camera ci eravamo spogliati del tutto io mi ero steso su letto e loro due ai miei lati. A quel punto gli avevo
ordinato di succhiarmi il cazzo tutte e due contemporaneamente loro facevano alternandosi
- Lo dovete fare insieme non importa se le vostre lingue si toccano, anzi se vi baciate mi eccito di più
Avevano iniziato a leccarmi il cazzo, ma quando glielo chiedevo si scambiavano il bacio in bocca. Dopo un
po' non c’era più bisogno chiederlo sempre più spesso si baciavano senza che glielo chiedessi. Avevo deciso
di scopare per prima Elisa, Gli ero andato sopra e glielo avevo messo dentro, Avevo fatto mettere Luisa
accanto in mod da riuscire a leccargli la figa. Ormai era un gemere continuo Luisa aveva iniziato a dimenarsi
sotto le mie leccate, era stato a quel punto che avevo osato il tutto per tutto. Avevo detto a Elisa di leccare la
figa della madre mentre io la scopavo a pecorina lei aveva subito obbedito e Luisa aveva iniziato ad avere
una serie di orgasmi. Quando stavo per sborrare li avevo fatto mettere in ginocchio, gli avevo sborrato in
bocca a tutte e due alternando gli schizzi. Alla fine, con il viso ancora sporco della mia sborra gli avevo
ordinato di baciarsi. Loro si erano guardati in faccia avevano iniziato a sorridere poi si erano baciate.
Ci eravamo rilassati sempre sdraiati sul tetto con me in mezzo. Io gli avevo fatto notare come era possibile
scopare tutte e 3. Loro sembravano contente della soluzione. Per dimostrare il loro compiacimento avevano
allungato le mani a toccarmi il cazzo, ma io bastardo, voleva spingere con il gioco e gli avevo chiesto di
toccarsi la figa, loro credendo che gli chiedessi di masturbarsi avevano iniziato a farlo li avevo fermati
- Non intendevo così. Una tocca la figa dell’altra mentre vi baciate.
Mi avevano guardato perplesse, poi era stata Elisa che mi aveva scavalcato ed abbracciata la madre aveva
iniziato a toccargli la figa. A quel punto anche Luisa aveva iniziato a toccarla, avevano iniziato a gemere e
quando spingendo ancora gli avevo chiesto di mettersi a 69 non avevano avuto remore ed avevano iniziato a
leccarsi le fighe. Io mi ero posizionato dietro ed a quella che era sopra riuscivo a scoparla a pecorina. Si
giravano spesso in modo di avere a turno il cazzo dentro. Era molto eccitante e non ero riuscito a trattenermi
troppo, i miei schizzi di sborra li aveva presi tutti Luisa, che leccando con più vigore aveva fatto sborrare
anche Elisa. Ormai avevo raggiunto il mio scopo, il mattino dopo, a mente fredda avrei sputo se li avrei avuto
completamente in pugno, è a mente fredda che i ragiona sulle azioni fatte.
Il mattino dopo quando mi ero svegliato ero solo nel letto. Sentivo odore di caffè venire dall’altra stanza, senza
vestirmi ero andato in cucina. Luisa anche lei nuda stava versando il caffè, Quando mi aveva visto
- Te lo avrei portato io a letto il caffè, ma ti avrei svegliato on un pompino.
- Se hai voglia di farmi pompino me lo puoi fare mentre bevo il caffè
Si era inginocchiata davanti a me ed aveva preso subito il cazzo in bocca iniziando a succhiare, avevo finito la
prima tazzina di caffè che, mentre ero seduto sulla sedia con il cazzo duro mi era venuta cavalcioni
- Ho mandato Elisa a prendere il pane fresco. Volevo anticiparla, lei aveva detto che appena sveglio avrebbe voluto scoparti. In questo modo l’ho anticipata
- Non dovete fare a gara, come hai visto ieri possiamo godere tutte e 3.
Aveva iniziato a cavalcarmi come se avesse fretta, stava quasi per godere quando era arrivata Elisa
- Che stronzi che siete, aveva iniziato a scopare senza aspettarmi.
- Tranquilla sto quasi per sborrare poi scoperà anche te.
Ormai il trio era formato, inutile dire che i giorni di vacanza rimanenti li avevamo quasi sempre passati a
Scopare, inoltre si era deciso che rientrati a casa mi potevo trasferire a vivere con loro. Avevo accettato anche
se il mio scopo non fosse stato quello di farmi una famiglia, il mio scopo sarebbe rimasto sempre quello di
fare tanti soldi. Non mi interessava il modo come farli ero pronto a tutto e sicuramente loro due mi sarebbero
state di aiuto.
Quando mi era arrivata la convocazione per una supplenza come bidello su una assenza per maternità. in famiglia, soprattutto mia sorella ma anche i miei genitori mi avevano quasi costretto ad accettare ed in men che non si dica ero su un treno in direzione Milano per prendere servizio. Come detto, avevo 24 anni mi chiamo Claudio sono alto 1,70 e peso 68 chili. Tutti dicono che sono un bel ragazzo, anche perché sessualmente sono abbastanza dotato, ma nonostante tutto ciò le mie esperienze sessuali si limitano a qualche scorribanda con gli amici in qualche bordello per scopare con qualche prostituta. Da quel lato lì il trasferimento a Milano mi faceva sperare in qualcosa di positivo anche perché ormai erano anni che andavo avanti a seghe. Il posto di lavoro sarebbe stato a Milano, ma io avevo trovato sistemazione in un appartamento in condivisione in un paesino limitrofo servito dalla metropolitana.
Il giorno dopo avevo preso servizio in una scuola media, l’orario era su due turni 8-14 e 11-17 a settimane
alterne, io ero in coppia con la signora Luisa, l’altro turno era coperto da altre due signore. Il lavoro non era
affatto faticoso, tutti erano gentili con me sia colleghi che personale segreteria che docenti. La scusa non
era tanto grande e mi trovavo benissimo. La signora Luisa con cui dividevo il turno aveva 38 anni, avevo
saputo dalle colleghe che era ragazza madre ed aveva una figlia sui 16/17 anni. In volto non era una gran
bellezza anche perché era sciatta e si curava poco, ma avevo notato che aveva un bel culo ed un bel seno. Fra
noi c’era un rapporto molto professionale, lei mi istruiva sulle mansioni che dovevo svolgere ed io li eseguivo.
Le prime due settimane era volate ma a metà della terza era successo quello che mi aspettavo.
Era il mercoledì della terza settimana facevo il secondo turno, alle 11 quando ero arrivato la signora Luisa mi
aveva avvertito che il preside mi voleva parlare. Sapevo che, quando si assumeva servizio si facevano controlli
su documentazione autocertificata e quindi anche su certificato penale. Ero andato dal Preside convinto che
mi avrebbe licenziato. Al contrario il preside mi aveva detto che era contento del mio lavoro e visto che la
condanna che avevo scontato non influiva lui mi avrebbe tenuto, mi aveva solo raccomandato di tenere un
comportamento sempre corretto. Luisa era curiosa di sapere cosa voleva il preside da me, avevo inventato
una scusa ed ero stato molto vago, speravo che rimanesse segreto ma non conoscevo l’ambiente. A metà
pomeriggio Luisa aveva cambiato atteggiamento nei miei confronti, mi osservava spesso ed era diventata
gentile con me. In tutti avevo notato un cambiamento chi abbassasse sguardo incontrandomi mentre altri
erano più gentili del solito. Avevo capito che il mio passato non era più un segreto per nessuno.
I giorni seguenti erano trascorsi normalmente, tranne per il fatto che Luisa era sempre sorridente nei miei
confronti, si era informata se avessi fidanzata ed aveva fatto qualche battuta a doppio senso. Dimostrava un
interesse nei miei confronti che a volte mi sembrava eccessivo. Erano le 16 di venerdì, i ragazzi erano usciti da
scuola ed i docenti andati a casa. Come al solito avevamo 4 aule da pulire e sistemare banchi, un lavoro che
non ci portava via più di 30 minuti poi avremmo aspettato l’orario di uscita. Avevo finito di pulire la prima aula
ed avevo iniziato a pulire la seconda quando era arrivata Luisa, subito avevo notato il suo diverso
abbigliamento, di solito indossava Jeans e maglietta e sopra metteva il grembiule di servizio., adesso a prima
vista sembrava avesse soltanto il grembiule. Del grembiule erano abbottonati solo 3 bottoni centrali.
- Io ho già finito, ti do una mano così finiamo prima.
- Avrei finito anche io in 10 minuti, ma grazie lo stesso.
Luisa si era piegata davanti a me a pulire con uno straccio il ripiano del banco, erravano a non più di 50 cm di
distanza, avevo potuto vedere tutto il suo seno mentre era piegata, il cazzo mi era subito venuto duro. Quando
avevamo iniziato a pulire lo stesso banco, mi era sembrato che si fosse piegata davanti a me di proposito.
Avevo preso l’occasione per capire e sue intenzioni e quando i nostri sguardi si erano incrociati avevo detto
- Così però è impossibile lavorare non posso concentrami sul lavoro.
- Che sarà mai, non hai mai visto 2 tette?
- Sai benissimo che non ne avevo occasione nel posto dove ero.
- Lo so, scusami mi dispiace. Ma adesso sei libero e puoi recuperare.
- La voglia di recuperare c’è ed è anche tanta, ma non dipende solo da me.
Luisa si era avvicinata a me, mi guardava fisso negli occhi mentre con le mani sbottonava i bottoni, sotto era
completamente nuda, mi aveva attirato a sé e mi aveva baciato mentre con una mano mi palpava il cazzo.
Quello che voleva ormai era chiaro, l’avevo fatta sdraiare sul banco mi avevo fiondato sulla sua figa iniziando
a leccarla, era bagnatissima ed aveva subito iniziato a gemere, nel frattempo avevo sbottonato i pantaloni ed
una volta tirato fuori il cazzo glielo avevo subito infilato in figa, avevo iniziato a pomparla con foga e lei
continuava a gemere, ad un certo punto vista la mia lunga astinenza l’avevo avvertita che stavo per venire
- Quando vieni sborrami in bocca non voglio perdere tempo di andare a lavarmi.
Gli avevo schizzato in gola una quantità enorme di sborra che lei aveva ingoiato tutto. Poi aveva guardato
l’orologio, ed avevo pensato che dovessimo andare via. Invece lei guardandomi mi aveva detto:
- Avevi davvero arretrati. Hai goduto subito. Ma ti faro rinvenire io. Però adesso dobbiamo andare a timbrare uscita poi possiamo andare in palestra che ci sono materassini e stiamo più comodi.
In palestra ci eravamo spogliati nudi, sdraiati sopra materassini, l’avevo di nuovo scopata, questa volta
facendola godere e sborrandogli in figa. Poi mi aveva detto di aspettare, era andata nei bagni a fare un bidet.
Al ritorno ci eravamo messi a 69, lei aveva goduto ancora ed infine l’avevo scopata a pecorina. Era tardissimo
quando eravamo usciti e lei prima di salutarci mi aveva invitato a pranzo a casa sua per la domenica.
La domenica avevo preso dei pasticcini ed un mazzo di fiori da portare a Luisa, in casa c’era anche la figlia
Elisa. Era una ragazza molto carina aveva un viso da bambina ma era leggermente sovrappeso, aveva due tette
una terza abbondante ed un bel culone che stonata con il viso da ragazzina. Luisa era stata molto contenta
dei miei regali e mentre lei finiva di preparare io avevo chiacchierato con Elisa che mi trovava simpatico. Dopo
il pranzo e dopo aver preso il caffè, Luisa sembrava impaziente, poi rivolta ad Elisa gli aveva chiesto:
- Ma tu non avevi detto che andavi in centro con tuoi amici? Quando vai?
- Certo ho appuntamento con loro. Hai fretta sembra che mi stia cacciando.
- Non ti sto cacciando, anche noi fra un po' usciremo a fare un giro.
Luisa non aveva nessuna intenzione di fare nessun giro. Appena Elisa era uscita mi aveva preso per mano e
mi aveva portato in camera da letto, a spogliarsi ci avevamo impiegato pochi secondi
- Oggi ti farò recuperare parecchio, possiamo stare tutto il pomeriggio a scopare. Puoi fare tutto
- Te lo posso mettere anche nel culo? Non ho mai inculato una donna.
- Come ti ho detto puoi fare tutto. Si puoi incularmi però piano il tuo cazzo non è piccolo.
Avevamo scopato in tutte le posizioni, quando era venuto il momento di metterglielo nel culo. Pensando alle
sue parole, credevo che lo avesse già preso ma era ancora vergine e quando glielo avevo affondato nel culo
aveva urlato dal dolore, avevo chiesto se volesse che smettessi ma aveva risposto “tanto ormai l’hai messo”.
Con Luisa le scopate erano giornaliere, soprattutto quando facevamo 2 turno. Anche gli inviti a casa erano
diventati più frequenti, anche Elisa sembrava amasse la mia compagnia, poi un giorno Luisa i aveva detto che
la figlia si era innamorata di me. Da quel giorno avevo diradato le visite. Eravamo arrivati a fine giugno, a
supplenza era finita, il preside mi aveva detto che era molto contento di me e che all’inizio del prossimo anno
mi avrebbe chiamato di nuovo. Eravamo ormai in ferie anche Luisa, io gli avevo detto che tornavo al sud e
che ci saremmo visti l’anno dopo. Di tornare al sud non ne avevo nessuna voglia, restavo ancora a Milano
indeciso su cosa fare, quello che volevo però lo sapevo, volevo fare soldi ed anche tanti rischiando anche.
La supplenza era finita fra stipendio ferie non fatte e liquidazione avevo preso sui 2.500 euro. Per prima cosa
ero andato a fare acquisti, avevo preso un bel paio di pantaloni blu una camicia bianca di lino a mezze
maniche ed un paio di mocassini, mi sentivo figo ed avevo deciso che quella sera sarei andato a cena fuori
nella speranza di rimorchiare qualche bella troietta. A puttane non ci volevo andare se proprio non se la
facevo a resistere c’era sempre Luisa che era disponibile. Ero andato sui navigli dove c’erano tanti locali,
avevo scelto un ristorantino che non sembrava troppo caro. Ero in attesa del cameriere, davanti a me c’era
un signore sui 40/50 anni molto elegante ma anche molto alla moda, curatissimo, ed emanava un forte
odore di dopobarba, quando il cameriere era arrivato e gli avevo detto che ero solo mi aveva risposto
- Guardi, il signore sta aspettando da un bel po’ perché anche lui solo, se dividete il tavolo insieme vi sistemo, altrimenti mi dispiace ma dovrete aspettare parecchio.
Il signore mi aveva guardato con un sorriso, quando avevo risposto che per me andava bene si era rallegrato.
Il cameriere ci aveva portato ad un tavolo un po' defilato nella sala e non dei migliori. Quando stavamo per
scegliere, il signore che si era presentato come Alessio, rivolgendosi a me aveva detto:
- Non ha idea di che favore mi ha fatto mezzora che aspettavo. Se non si offende offro io.
Avevo subito accettato anche perché sembrava uno con molta grana. I miei occhi però da quando ci
eravamo seduti, erano fissi sul rolex che portava al polso nella mia mente mi ero detto, “bello mio quel rolex
non resterà a lungo al tuo polso”. Alessi continuava a parlare, mi aveva detto che prima lavorava in banca ma
si era dimesso per aprire un bar tavola calda nel quartiere degli affari, che gli era andata bene ed adesso ne
aveva aperti altri 2. Era sposato con 2 bambini, la famiglia era nella loro casa al mare e lui li raggiungeva nei
week end. Io viste le intenzioni che avevo ero stato molto vago gli avevo solo detto che ero solo di passaggio
a Milano e che il giorno dopo sarei partito. Quando gli avevo detto che ero calabrese, aveva risposto che
aveva avuto un amico calabrese, poi aveva fatto qualche battutina sugli appetiti sessuali dei meridionali.
Alla seconda bottiglia di vino, che beveva quasi tutta lui, le battutine erano aumentati, avevo capito che era
in cerca di avventure, io eri disposto a concedergliela per riuscire a mettere le mani sul rolex. Quando a fine
cena, mi aveva invitato a casa sua per berci un limoncello avevo subito accettato. In macchina mi aveva
chiesto dove avrei alloggiato per la notte.
- Sono arrivato da poche ore, ancora non cercato, volevo prima mangiare dopo cercherò una pensione
- Se non hai cercato se vuoi posso ospitarti io. Sono solo a casa e c’è posto.
- Boh, non saprei dopo vedremo.
Mentre mi aveva fatto l’invito a ospitarmi aveva appoggiato una mano sulla mia coscia, io l’avevo lasciato
Fare, adesso mentre guidava era molto teso, sudava, avrebbe voluto salire con la mano ma temeva mia
reazione. Per fargli capire che poteva osare, io mi ero appoggiato al sedile e inarcato la schiena, lui aveva
preso coraggio ed era arrivato a palparmi il cazzo. Ci eravamo guardati in silenzio ma era stato sufficiente per
fargli capire che mi andava bene. Eravamo arrivati in un elegante condominio in zona S. Siro, aveva messo la
macchina nel box poi eravamo entrati in ascensore. Appena era partito si era buttato addosso per baciarmi.
- Meglio parlare chiaro. A me il cazzo non piace. E non mi piace baciare in bocca per il resto tutto ok.
Si era scusato, mi baciava sul collo e mi palpava il cazzo che iniziava a diventare duro. L’appartamento era
davvero lussuoso, si notava che era benestante. Eravamo andati subito in camera mi ero spogliato subito e
stesso sul letto, lui si era complimentato per il mio cazzo. Io lo osservavo, volevo vedere se toglieva il rolex e
dove lo metteva, poi pensavo a come era per impossessarmene e scappare a gambe levate. Lui aveva preso
portafoglio e slacciato il rolex li aveva messi nel comodino lasciando il cassetto leggermente aperto.
Aveva un bel corpo, era totalmente depilato, ma il suo cazzo non era dei più grandi. Aveva iniziato a leccarmi
tutto, mi succhiava capezzoli per poi dedicarsi al cazzo, era davvero bravo, in altre situazioni, me lo sarei
inculato anche se non avesse avuto il rolex. Dopo che si era divertito a spompinarmi, si era piegato su un
fianco chiedendomi di scoparlo in quella posizione. Il cazzo gli era entrato con facilità ed anche perché era
piacevole scoparlo. Lo avevo pompato a lungo mentre lui si menava il cazzo, stavo stava per godere mi
aveva incitato a scoparlo più forte, e gli avevo sborrato nel culo. Forse si era convinto che sarei rimasto per la
notte, perché, quando il cazzo si era ammosciato ed uscito dal suo culo mi aveva detto:
- La voglia era tanta di prenderlo. Ma è stato bello lo stesso. Adesso faccio una doccia, poi la fai tu e possiamo continuare dopo con più calma vero?
- Certo nessuno ci corre dietro abbiamo tutto il tempo.
Il momento che aspettavo era arrivato, appena avevo sentito l’acqua della doccia mi ero vestito come un
fulmine avevo aperto il comodino per arraffare orologio e portafoglio e scappare. Aperto il comodino avevo
avuto una sorpresa, oltre al rolex e portafoglio c’era un altro orologio ma la cosa che mi aveva meravigliato e
che c’erano due mazzette di soldi una di banconote da 100 ed una da 50. avevo arraffato tutto ed ero uscito
dalla casa. Per fortuna l’ascensore, vista l’ora, era rimasto al piano e dopo 2 minuti ero in strada a correre. Il
bottino era stato consistente e non riuscivo a mettere tutto in tasca, avevo infilato le mazzette dentro la
camicia poi avevo preso un taxi e mi ero fatto portare alla fermata della metro. Ero già sulla metro quando
pensandoci avevo capito che non potevo tornare a casa con quel malloppo e con i miei coinquilini, oltre alle
domande che mi avrebbero fatto il rischio che mi fregavano tutto era molto possibile. Mi era venuto in mente
subito Luisa, avrei chiesto ospitalità per la notte a lei, anche se non avevo mai pernottato da lei.
Quando arrivato a casa di Luisa loro erano già a letto, le avevo svegliato, visto che mi riuscita difficile tenere
ben nascoste le mazzette di soldi, avevo elaborato la scusa che qualcuno mi aveva risarcito per la galera
che avevo fatto e che non mi fidavo a tornare a stare con mei coinquilini. Sembrava ci avessero creduto, io
ero carico di adrenalina, e temevo anche la denuncia che poteva fare l derubato. Elisa aveva commentato
- Mamma mia quanti soldi, si potrebbe fare una bella vacanza.
Di nuovo aveva commentato quando avevo detto a Luisa che mi sarei accontentato di dormire su divano
- Figurati se ti fa dormire su divano, lei ti vuole nel suo letto.
- Zitta tu, e fatti gli affari tuoi. Anzi vai a letto domani ne parliamo.
Come previsto da Elisa, Luisa mi aveva accolto nel suo letto, avevamo scopato in modo animalesco, ma io
non ero riuscito a dormire per tutta la notte. Avevo fatto resoconto di quello che avevo rubato. La mazzetta di
banconote. da 100 erano 10.000 e quelli da 50 altri 5.00 in più nel portafoglio c’era altri 3.200 euro che
sommati a quelli che avevo io portavano la cifra a oltre 20.000, ed in pi u c’erano i 2 orologi, un rolex ed un
Patek Philipp. Ci avevo pensato tutta la notte, la paura che la mattina scattasse la denuncia nei mie
Confronti era molto alta ed avevo pensato che l’idea di Elisa di partire in vacanza magari all’estero era una
buona idea. Quando il mattino dopo lo avevo proposto a loro due ne erano stati entusiaste.
Il mattino dopo per tenerle buone le avevo portate a fare shopping mentre io ero andato in una gioielleria che
sapevo non avrebbe fatto domande per valutare gli orologi, il rolex nuovo costava 20.000 e l’altro 6.000, mi
aveva offerto la metà del valore, ma per il momento avevo preferito tenermeli. Nel pomeriggio eravamo anti
in una agenzia turistica, fra le varie offerte avevamo trovato sistemazione in un villaggio turistico in Croazia,
avevamo optato per quello perché potevamo partire subito il giorno dopo. Il viaggio non era stato lungo e nel
pomeriggio eravamo arrivati: Il villaggio era molto grande e carino direttamente sul mare, avevamo un
bungalow in muratura, sala con angolo cottura e divano letto camera e bagno, sul resto c’era un giardinetto
5x5 con alte mura in modo che nessuno potesse vedere se si soleva prendere sole nudi.
La vacanza prometteva bene anche perché Luisa era un’ottima cuoca. Dentro il villaggio c’era il la pescheria
ed il supermercato, le giornate passavano fra lunghe ore in spiaggia ed in mare grande e grandi scopate. Il
pomeriggio e la quando con Luisa ci ritiravamo in camera, Elisa iniziava a tenere il broncio, un giorno
parlando con Luisa mi aveva detto che Elisa gli aveva confidato che si era innamorata di me. Fino ad allora
avendo lei solo 16 anni, l’avevo trattata come ragazzina, ma quando Luisa mi aveva detto che gli faceva
prendere la pillola perché lei aveva iniziato a scopare con suoi amici avevo iniziato a guardarla in modo
diverso. Un giorno eravamo in acqua a giocare con Elisa, Luisa non sapeva nuotare, la ragazzina continuava
a strusciarsi ed il cazzo mi era venuto duro lei lo aveva visto ed aveva fatto sorrisetto ed io gli avevo detto:
- Forse è meglio che esca, qui sta diventando molto pericoloso.
- Per me non è pericoloso, anzi sarebbe molto piacevole continuare
Aveva pronunciato la frase con uno strano sorrisetto, io ero uscito dall’acqua senza rispondere.
Il casino era successo 2 giorni dopo. Come al solito dopo pranzo, con Luisa eravamo andati in camera per la
solita scopata, lei era stata più porca del solito a farmi divertire, ma come avevo sospettato voleva qualcosa
in cambio, infatti, dopo aver scopato si era messa a coccolarmi, poi mi aveva detto che in un negozio del
villaggio aveva visto un bel vestitino e mi chiedeva di regalarglielo. Visto che la spesa era poca gli avevo detto
di sì. Mi ero alzato a prendere i soldi e mentre lo facevo avevo guardato nel giardino. Elisa era stesa a
prendere il sole, era nuda, era la prima volta che prendeva il sole nuda con noi in casa, ma la cosa più
eccitante era che si stava masturbando, ero stato un poco a guardarla ma poi Luisa aveva chiamato ero
rientrato in camera avevo dato un centinaio di euro a Luisa dicendogli di prendersi anche dell’intimo sex per
lei ma anche per Elisa. Appena aveva avuto i soldi in mano Luisa non vedeva l’ora di uscire e visto che
doveva fare anche la spesa era uscita subito. Appena era uscita mi ero fiondato in giardino, Elisa era stesa a
pancia in giù a prendere il sole, aveva un culo bellissimo mi ero seduto accano e gli avevo detto:
- Luisa è andata a fare spese. Vuoi che ti spalmi crema abbronzante?
Aveva risposto mugugnando quando già gli stavo spalmando la crema sulla schiena, ma il mio scopo era
Altro, ero arrivato subito alle sue chiappe e lei aveva di nuovo mugugnato, ero sceso ancora infilando la
mano fra le gambe che lei aveva allargato mugugnando, quando ero arrivato alla figa, senza indugio gli avevo
infilato un dito dentro. Era ancora bagnatissima ed eccitata, si era girata e si era trovato il mio cazzo davanti
- Mamma che bello. Ti avevo spiato quando scopavi mamma, ma non lo avevo visto bene
Lo aveva preso subito in bocca iniziando a succhiarlo, non era brava come la madre ma ero eccitatissimo lo
stesso. Gli ero andato sopra, il cazzo gli era entrato in figa facilmente lei mi aveva abbracciato stretto e detto
- Era mesi che lo sognavo, ogni volta che scopavi con mamma per me era una pugnalata.
- Sei ancora una bambina ma se tieni segreto prometto che, se capita occasione ti scopo ancora.
Continuava a baciarmi ed a tenermi stretto forte, aveva goduto abbastanza presto. L’avevo messa pecorina
scopandola ancora, non volevo sborrare e pertanto mi trattenevo. Avevamo scopato quasi per un’ora lei
aveva goduto un casino di volte. Ci eravamo messi i costumi e tornati in casa per il caffè. Gli avevo a lungo
raccomandato di non dire nulla a Luisa che era arrivata mentre prendevamo il caffè.
Al ritorno Luisa era gasata per gli acquisti fatti, ma aveva notato l’espressione beata sulla faccia di Elisa, non
aveva chiesto nulla ed eravamo andati avanti tranquillamente. Durante la cena aveva continuato ad
osservarci, soprattutto Elisa che mi guardava con occhi sognanti. Ad un certo punto la sua espressione era
diventata più seria e sospettosa e ad un certo punto guardandoci aveva detto:
- Non ditemi che mi sbaglio ma, secondo me, voi due oggi pomeriggio avete scopato.
Stavo per rispondergli che si sbagliava convinto che Elisa avrebbe confermato la mia versione, invece lei:
- Scusa un po’ vorresti scopare solo tu con vuoi? Posso farlo anche io, mica siete sposati.
In quel momento avrei voluto mollare una sberla a Elisa, non gli avevo raccomandato altro, di non dire nulla
a sua mamma ed invece lei aveva subito spifferato tutto. Mamma e figlia avevano iniziato una discussione
che era bastato poco che degenerasse. Elisa a mio avviso era molto maleducata a rispondere con certi toni.
Ero stato educato a portare molto rispetto verso gli adulti e soprattutto verso i genitori, la mamma dalle mie
parti era sacra, nessuno mai si sognerebbe di mancargli di rispetto e quando avevo sentito Elisa che rivolta
alla madre gli dava della troia, non ci avevo visto più e gli avevo mollato una sberla urlando
- Adesso basta, mi avete rotto i coglioni. Tu siediti cazzo, chi ti ha insegnato a comportarti così? Come ti permetti a dare della troia a tua madre. Ed anche tu Luisa, non sono tuo marito, e scopo con chi voglio e quando voglio. Il fatto che scopiamo non ti da nessuno diritto. Ed adesso basta, o accettate le mie condizioni oppure andate tutte e due a fare il culo, non voglio perdere tempo con voi.
Temevo che la mia reazione avrebbe avuto reazioni, soprattutto da parte di Luisa, invece lei silenziosamente
aveva iniziato a lavare i piatti. Mi guardavano con timore ma anche con desiderio era strano, avevano paura
di me ma la stessa paura li faceva eccitare, era stato a quel punto che avevo capito di averle in pugno. Ad un
certo punto Luisa titubante si era girata verso di me e guardandomi mi aveva chiesto:
- OK! Allora sarai tu che deciderai, chi delle due scegliere per scopare.
- Io non scelgo nessuna delle due. Non devo scegliere perché da oggi vi scopo tutte e due.
Erano rimaste come interdette, Anzi Elisa aveva un sorrisetto, ed era allora che gli avevo detto.
- Tu puttanella vieni a sederti qui accanto.
Mi ero seduto sul divano, appena lei si era seduta accanto avevo tirato fuori il cazzo e gli avevo spinto a
testa, lei non aspettava altro, aveva iniziato a farmi un pompino. Luisa si era girata ed avevo visto la scena,
aveva osservato la scena poi si era girata di nuovo verso il lavello facendo finta di lavare qualcosa. Quando
Elisa mi aveva fatto venire il cazzo duro mi ero alzato gli ero andato dietro gli avevo appoggiato il cazzo sul
culo ed iniziato a baciarla sul collo, poi l’avevo fatta girare ed appoggiare le mani al tavolo, gli avevo molto le mutande e glielo avevo infilato dentro. Elisa di fronte a noi ci guardava ed io rivolto a lei gli avevo detto:
- Tu togli le mutande e fammi vedere la figa mentre scopo tua madre. Anzi toccala come fai di solito.
Aveva eseguito ed io avevo iniziato a pompare Luisa che dopo un po' aveva iniziato a gemere. Ormai la mia
Mente perseguiva uno scopo preciso, volevo scoprire fino a he punto mi avrebbero obbedito. La situazione
doveva aver eccitato anche loro perché, dopo poco avevano goduto. A quel punto gli avevo detto di seguirmi
in camera ci eravamo spogliati del tutto io mi ero steso su letto e loro due ai miei lati. A quel punto gli avevo
ordinato di succhiarmi il cazzo tutte e due contemporaneamente loro facevano alternandosi
- Lo dovete fare insieme non importa se le vostre lingue si toccano, anzi se vi baciate mi eccito di più
Avevano iniziato a leccarmi il cazzo, ma quando glielo chiedevo si scambiavano il bacio in bocca. Dopo un
po' non c’era più bisogno chiederlo sempre più spesso si baciavano senza che glielo chiedessi. Avevo deciso
di scopare per prima Elisa, Gli ero andato sopra e glielo avevo messo dentro, Avevo fatto mettere Luisa
accanto in mod da riuscire a leccargli la figa. Ormai era un gemere continuo Luisa aveva iniziato a dimenarsi
sotto le mie leccate, era stato a quel punto che avevo osato il tutto per tutto. Avevo detto a Elisa di leccare la
figa della madre mentre io la scopavo a pecorina lei aveva subito obbedito e Luisa aveva iniziato ad avere
una serie di orgasmi. Quando stavo per sborrare li avevo fatto mettere in ginocchio, gli avevo sborrato in
bocca a tutte e due alternando gli schizzi. Alla fine, con il viso ancora sporco della mia sborra gli avevo
ordinato di baciarsi. Loro si erano guardati in faccia avevano iniziato a sorridere poi si erano baciate.
Ci eravamo rilassati sempre sdraiati sul tetto con me in mezzo. Io gli avevo fatto notare come era possibile
scopare tutte e 3. Loro sembravano contente della soluzione. Per dimostrare il loro compiacimento avevano
allungato le mani a toccarmi il cazzo, ma io bastardo, voleva spingere con il gioco e gli avevo chiesto di
toccarsi la figa, loro credendo che gli chiedessi di masturbarsi avevano iniziato a farlo li avevo fermati
- Non intendevo così. Una tocca la figa dell’altra mentre vi baciate.
Mi avevano guardato perplesse, poi era stata Elisa che mi aveva scavalcato ed abbracciata la madre aveva
iniziato a toccargli la figa. A quel punto anche Luisa aveva iniziato a toccarla, avevano iniziato a gemere e
quando spingendo ancora gli avevo chiesto di mettersi a 69 non avevano avuto remore ed avevano iniziato a
leccarsi le fighe. Io mi ero posizionato dietro ed a quella che era sopra riuscivo a scoparla a pecorina. Si
giravano spesso in modo di avere a turno il cazzo dentro. Era molto eccitante e non ero riuscito a trattenermi
troppo, i miei schizzi di sborra li aveva presi tutti Luisa, che leccando con più vigore aveva fatto sborrare
anche Elisa. Ormai avevo raggiunto il mio scopo, il mattino dopo, a mente fredda avrei sputo se li avrei avuto
completamente in pugno, è a mente fredda che i ragiona sulle azioni fatte.
Il mattino dopo quando mi ero svegliato ero solo nel letto. Sentivo odore di caffè venire dall’altra stanza, senza
vestirmi ero andato in cucina. Luisa anche lei nuda stava versando il caffè, Quando mi aveva visto
- Te lo avrei portato io a letto il caffè, ma ti avrei svegliato on un pompino.
- Se hai voglia di farmi pompino me lo puoi fare mentre bevo il caffè
Si era inginocchiata davanti a me ed aveva preso subito il cazzo in bocca iniziando a succhiare, avevo finito la
prima tazzina di caffè che, mentre ero seduto sulla sedia con il cazzo duro mi era venuta cavalcioni
- Ho mandato Elisa a prendere il pane fresco. Volevo anticiparla, lei aveva detto che appena sveglio avrebbe voluto scoparti. In questo modo l’ho anticipata
- Non dovete fare a gara, come hai visto ieri possiamo godere tutte e 3.
Aveva iniziato a cavalcarmi come se avesse fretta, stava quasi per godere quando era arrivata Elisa
- Che stronzi che siete, aveva iniziato a scopare senza aspettarmi.
- Tranquilla sto quasi per sborrare poi scoperà anche te.
Ormai il trio era formato, inutile dire che i giorni di vacanza rimanenti li avevamo quasi sempre passati a
Scopare, inoltre si era deciso che rientrati a casa mi potevo trasferire a vivere con loro. Avevo accettato anche
se il mio scopo non fosse stato quello di farmi una famiglia, il mio scopo sarebbe rimasto sempre quello di
fare tanti soldi. Non mi interessava il modo come farli ero pronto a tutto e sicuramente loro due mi sarebbero
state di aiuto.
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