Vacanze in Sardegna
di
apparenza
genere
incesti
Mi chiamo Alberto ho 28 anni, sono insegnate di Filosofia in un Liceo, sono alto 1,73 e peso 75 kg, tutti dicono che sono un bel ragazzo, anche perché sessualmente ho una buona dotazione. Ho sposato da 2 anni Elisa, che ha 25 anni. Elisa proviene da una famiglia fortemente cattolica, e su quanto riguarda il sesso era molto ingenua. Prima di conoscere me aveva avuto una lunga relazione con un ragazzo, ma quando dovevano sposarci lui al contrario ha deciso di entrare in Seminario. Elisa mi era piaciuta per la sua innocenza e per la sua ingenuità. Elisa aveva un fratello Emanuele 30 anni sposato con Alessia, una ragazza molto bella di 26 anni, anche lei frequentante la parrocchia e gruppi cattolici, ancora non avevano figli è questo era il cruccio di Emanuele e dei genitori di lui.
Il papà di Emanuele ed Elisa era titolare di una media impresa, dove lavoravano anche i figli. Elisa si occupava della parte amministrativa, mentre Emanuele di quella commerciale. Come famiglia era molto benestanti, avevano proposto anche a me di andare a lavorare in azienda ma io avevo preferito continuare con l’insegnamento visto che mi lasciava tanto tempo libero. Abitiamo in un complesso residenziale in due villette distanti un 50 metri. Quasi tutti i giorni quando Elisa viene a pranzo io sono già a casa, mi piace cucinare pertanto quando arriva trova pronto e poi torna in ufficio dove resta fino alla sera.
Come ho scritto prima quado avevo sposato Elisa sessualmente era molto inibita, con pazienza e con il tempo l’ho disinibita molto, adesso facciamo di tutto, l’unica cosa a cui ancora è resta sono i rapporti anali. Elisasi è rivelata una ragazza molto calda, e spesso dopo il pranzo e prima di tornare in ufficio è lei che prende l’iniziativa, in quei casi arriva sempre in ritardo a soddisfatta. Io prima di conoscere lei avevo avuto molte esperienze, adesso con lei facciamo l’amore tutti i giorni ma non per questo se i capita l’avventura ci rinuncio, sono uno a cui piace molto il sesso starei tutto il giorno a letto a scopare.
Quella estate Emanuele aveva prenotato una villa in Sardegna, ed avremmo passato 2 settimane di vacanza insieme a loro, eravamo partiti con la macchina intestata alla ditta un Porsche Cayenne, tutto sarebbe stato fatturato alla ditta. La villa che aveva prenotato era in un lussuoso comprensorio con spiaggia riservata, il posto era bellissimo, decine di ville erano sparse in una pineta mentre nel corpo centrale c’erano tutti servizi, compreso3-4 ristoranti, sicuramente con lo stipendio da professore non me lo sarei potuto permettere, ma visto che ero lì volevo godermi la vacanza.
La prima settimana era trascorsa una meraviglia, Elisa era euforica e sempre su di giri, sessualmente era insaziabile, facevamo lunghe scopate sia di pomeriggio durante la siesta che la notte, incuranti, visto che le camere erano vicine, che Emanuele ed Alessia ci potessero sentire. All’inizio ella seconda settimana c’era stato un piccolo screzio fra fratello e sorella ma con Elisa ci eravamo fatte grosse risate. Una mattina, in spiaggia, Elisa avendo visto che molte donne erano in topless, aveva tolto il reggiseno, Alessia stava per imitarla quando Emanuele l’aveva trafitta con uno sguardo severo. Nel pomeriggio, Emanuele aveva ripreso Elisa dicendogli di evitare certi atteggiamenti perché altrimenti anche Alessia voleva imitarla, aggiungeva poi di fare meno casino durante le nostre scopate pomeridiane e serali, perché loro lo facevamo 2 volte a settimana ed Alessia continuava a chiedere perché noi lo facevamo più volte al giorno. Elisa gli aveva risposto in malo modo e la sera quando me lo aveva riferito avevamo riso di gusto.
Non avevamo nemmeno avuto il tempo di ritornare sul discorso perché la notte tra mercoledì e giovedì era arrivata la telefonata che il papà di Elisa era stato ricoverato d’urgenza perché aveva avuto un infarto. Avevamo le cabine e posto auto prenotate per la domenica sera, era impensabile aspettare. Alle prime luci dell’alba avevamo provato a chiamare tutte compagnie traghetti ma invano. A quel punto avevamo iniziato a telefonare a compagnie aeree. Alla fine, avevamo trovato 2 posti in aereo facendo triangolazione Alghero – Pisa – Milano, Emanuele voleva partire con Alessia e poi io ed Elisa saremmo rientrati in nave. Elisa era stata irremovibile a dirgli che non sarebbe stata in vacanza mentre il papà era in ospedale. Con palese disappunto di Emanuele e con chiara soddisfazione di Alessia, lei sarebbe rimasta con me.
Appena erano decollati, Alessia aveva cambiato atteggiamento, la prima cosa che mi aveva detto era stata quella che avrebbe potuto indossare tutti vestitini che aveva comprato e che Emanuele considerava troppo sex. Ma la cosa che mi aveva convinto a guardarla sotto un altro aspetto era stata la sua reazione quando al ristorante dove ci eravamo fermati per pranzo ci avevano scambiati per marito e moglie, quando lei dopo che il cameriere era andato via aveva detto:
- Potremmo far finta di essere marito e moglie tanto non ci conosce nessuno.
Non avevo chiesto su cos intendesse, ma avevo iniziato ad osservarla. Era davvero una bella donna, poteva essere valorizzata molto di più ma Emanuele al contrario pretendeva che lei restasse semplice. Mentre guidavo sulla litoranea vedevamo tante calette stupende e quando avevo proposto ad Alessia di fermarci in qualcuna per fare il bagno, lei aveva subito accettato con grande gioia. Avevamo trovato spiaggetta incastonata fra degli scogli, avevamo preso l’occorrente in auto ed avevamo sceso i circa 10 metri di sentiero. La spiaggia era molto piccola e sembrava anche riparata da eventuali curiosi che passavano dalla strada, avevamo steso i teli messi in costume e seduti. Dopo un po' Alessia dice:
- Visto che Emanuele è troppo lontano per vedermi, che dici se tolgo reggiseno?
- Fai come ti pare, non mi scandalizzo, per me puoi metterti nuda.
La mia era stata solo una battuta spontanea senza secondi fini, Alessia aveva riso e risposto.
- Mi metto nuda se lo fai anche tu tanto qui nessuno ci vede, poi siamo marito e moglie no?
Ci avevo messo solo un attimo a sfare il costume, lei mi aveva imitato anche se si notava che aveva un po' vergogna. L’avevo osservata bene, era avvero una gran figa ed il mio cazzo iniziava a svegliarsi. Anche lei mi aveva osservato ed adesso sbirciava di continuo il cazzo, poi aveva detto:
- Ora capisco perché Elisa continuava a gemere tutta la notte.
- Continuava a gemere in che senso?
- Nel senso che hai un bel cazzo. Emanuele lo ha solo la metà. Posso toccarlo?
Non avevo nemmeno fatto in tempo di rispondergli che lei aveva allungato la mano ed aveva iniziato ad accarezzarmi il cazzo. Ero consapevole che ormai non saremo tornati indietro ed allora gli avevo detto.
- Attenta che sei fai così è pericoloso lo stai facendo svegliare.
- Perché pericoloso? Non siamo forse marito e moglie?
- Allora se siamo marito e moglie non limitarti solo ad accarezzarlo, prendilo in bocca.
Si era subito piegata ed aveva iniziato a succhiarlo, devo ammettere che di bocca ci sapeva fare davvero. In pochi secondi era diventato duro come il marmo. Lei succhiava gemeva e si complimentava del bel cazzo. L’avevo fatta mettere a 69, adesso anche io leccavo la sua figa, era bagnatissima e dopo un paio di minuti aveva avuto il primo orgasmo, a quel punto gli ero andato sopra avevo puntato il cazzo ed appena avevo spinto gli era scivolato tutto dentro aveva iniziato a gemere poi mi aveva sussurrato
- Non hai idea di quante notti invidiavo Elisa e volevo essere al suo posto. Adesso sei mio.
L’avevo pompato a lungo fino a quando ad un orgasmo più intenso degli altri mi aveva chiesto un attimo d pausa. Mi ero staccato da lei e sdraiato sun un fianco, il cazzo sempre dritto bagnato dai suoi umori
- Ma tu non hai goduto? Non ti ho sentito schizzare.
- Per adesso no, godo dopo insieme a te. Non vuoi rifarlo?
- Certo che lo voglio ed il più a ungo possibile.
Si era alzata ed era andata in acqua, l’avevo seguita, avevamo iniziato a giocare in acqua, quando ad un certo punto, lei era attaccata ad uno scoglio, gli avevo puntato il cazzo nel culo, avevo spinto e la cappella gli era entrata, lei aveva urlato dal dolore, gli avevo chiesto scusa e lei di rimando:
- Mi hai fatto male perché non l’avevo mai fatto. Ma se vuoi proveremo con vaselina a casa.
Eravamo usciti dall’acqua, avevo iniziato di nuovo a pomparla e stavolta quando stavo per sborrare lo avevo tirato furi e gielo avevo messo in bocca, aveva ingoiato tutto ed aveva continuato a succhiare fino a che il cazzo non era completamente pulito. Ci eravamo rivestiti ed eravamo ripartiti
Arrivati a casa avevamo bisogno tutte e due di fare una doccia. Eravamo andati insieme sotto la doccia, io con la scusa di insaponarla avevo iniziato a mettere bagnoschiuma nel suo culo, lei aveva capito le mie intenzioni, non aveva protestato e quando l’avevo appoggiata a parete e glielo avevo messo in culo, si era lamentata un po' ma alla fine il cazzo gli era scivolato dentro. L’avevo pompata a lungo ma per farla godere avevo dovuto stimolargli la figa con le mani poi gli avevo sborrato dentro al culo. Aveva gradito molto e era sicura che le prossime volte sarebbe andata molto meglio e sarebbe riuscita a sborrare senza aiuto.
Quando gli avevo detto che l’avrei portata a cena fuori era euforica, si era andata a preparare e quando era pronta ero rimasto a bocca aperte. Si era sapientemente truccata ed indossava un vestitino molto sex, Era un vestito in seta coloro nero a minigonna dalla vita partivano due strisce di tessuto che si legavano dietro il collo, la schiena restava totalmente nuda, lei aveva indossato un reggiseno trasparente ma io l’avevo consigliata di toglierlo, in questo modo almeno ¾ del seno era visibile lei si era guardata allo specchio da tutte le posizioni poi mi aveva baciato in boca ed aveva detto:
- Solo con te posso uscire vestita così. Emanuele mi avrebbe chiesto divorzio prima di uscire.
Al ristorante tutti l’avevano osservata con suo grande compiacimento. Accanto al nostro tavolo sedeva una distinta coppia. Lui un signore sui 50/60 anni ancora un bell’uomo, lei aveva parecchi anni meno di lui, sui 40/45 ben messa, non grassa ma una bella donna formosa. Ci guardavano con insistenza, soprattutto lei, ma i suoi sguardi erano indirizzati verso Alessia che in un paio di occasioni aveva ricambiato con un sorriso. Alessia si era accorta subito degli sguardi della donna, aveva capito che non erano semplici sguardi ed in lei avevano risvegliato dei ricordi di gioventù che considerava morti e sepolti. La cena scorreva piacevole, avevano bevuto quasi 2 bottiglie di vino Alessia era particolarmente euforica, ma ogni tanto lo sguardo della donna gli faceva venire dei brividi, staccava subito lo sguardo in questi casi.
Ad un certo punto Alessia si era alzata per andare in bagno, non aveva ancora finito di attraversare la sala che la donna si era alzata e si era avviata anche lei al bagno. Quando la donna era entrata Alessia stava lavando le mani, la dona l’aveva fissata, Alessia era ora consapevole di quello che sarebbe successo. La donna gli aveva fatto un sorriso l’aveva attirata a sé e gli aveva dato un bacio sulla bocca, Alessia era paralizzata, quando la mano della donna si era intrufolata dentro le sue mutandine, trovandola un ago di umori, Alessia aveva avuto un gemito di piacere ma allo stesso tempo aveva trovato la forza di scappare.
Dopo cena Alessia era voluta subito tornare a casa, una vota in camera mi era saltata subito addosso, sembrava assatanata, aveva voluto il cazzo subito dentro tralasciando ogni preliminare, ed in pochi minuti aveva avuto un orgasmo così intenso da lasciarmi a bocca aperta. Una volta ripreso fiato, era stata lei a raccontarmi cosa era successo al ristorante, per poi continuare a raccontarmi della sua relazione lesbica con una suora che frequentava la parrocchia quando era ancora adolescente. Il racconto aveva eccitato tutte e due, me in particolare, l’avevo baciata e stavo per andargli sopra, lei mi aveva guardato, i suoi occhi avevano una strana espressione, era molto seria quando mi aveva detto.
- Prendimi da dietro, spaccami il culo, fammi tutto quello che desideri. Questi due giorni che restano le voglio vivere da troia ed in culo ad Emanuele ed a tutti i perbenisti come lui.
La situazione aveva fatto andare un po' fuori di testa anche me, l’avevo messa a pecorina, l’avevo inculata in modo animalesco e stavolta anche lei aveva goduto quando gli avevo sborrato nel culo.
Il mattino dopo, in spiaggia avevamo incontrato la coppia della sera prima, Alessia si era salutata con la donna, poi ci eravamo presentati loro erano Edoardo e Lucia. Avevamo passato mattinata insieme poi quando avevamo proposto di mangiare insieme al ristorante sulla spiaggia ci avevano fatto compagnia. Alessia e Lucia avevano chiacchierato a lungo da sole, sembrava ci fosse un buon feeling fra loro. Quando dopo il pranzo Alessia mi metteva al corrente che Lucia ci aveva invitato a bere un limoncello a casa loro ci eravamo guardati, l’espressione di Alessia faceva trasparire che era pronta a tutto, ma non solo, mi aveva fatto capire che sicuramente qualcosa sarebbe successo.
La loro villa a differenza della nostra oltre al patio aveva una piccola piscina, quando ci avevano detto che di solito loro stavano nudi in piscina, con una determinazione che mi aveva asciato sbalordito, Alessia aveva imitato Lucia ed in un attimo erano tutte e due nudi a quel punto anche io ed Edoardo ci eravamo messi nudi. Bevevamo il limoncello ma nell’aria si sentiva una strana atmosfera. Quando Lucia, con la scusa di fargli provare un massaggio, aveva invitato Alessia a sdraiarsi sul letto del gazebo vicino alla piscina, era chiaro che qualcosa stava per iniziare. Il massaggio era solo una scusa come si era capito, dopo pochi minuti, Alessia sdraiata a gambe aperte accoglieva fra e sue gambe la esta di Lucia che aveva iniziato a leccargli la figa. Noi uomini eravamo rimasti a guardare, ma la situazione era troppo eccitante ed il mio cazzo si era subito indurito, Edoardo mi aveva guardato e poi mi aveva detto:
- Vedo che sei già pronto. Approfittane, mettilo dentro a Lucia.
- Pensavo che volesse farlo con solo con Alessia
- Tranquillo, anzi gradisce molto mentre lecca una figa sentire un cazzo che la scopa.
Ormai non avevo più remore e non me ne fregava di nulla, ero andato dietro a Lucia, che sentendomi arrivare, aveva allargato e gambe e messa in posizione adatta il cazzo gli era scivolato subito dentro, ormai era un continuo gemere. Anche Edoardo si era avvicinato ad Alessia e gli aveva dato il cazzo in bocca. Per me era una situazione nuova ma particolarmente eccitante a differenza da solito avevo perso il controllo e quando Alessia aveva goduto anche io mi ero lasciato andare sborrando in figa a Lucia. Gli schizzi di Edoardo, in parte erano finiti in bocca ad Alessia altri sulle tette che Lucia aveva leccato.
Avevamo fatto un bagno in piscina, poi ci eravamo seduti al fresco a chiacchierare ed a bere. Edoardo e Lucia ci aveva spiegato che loro da anni facevano scambio di coppie, frequentavano sia locali per scambisti o altre coppie di amici. Ci avevano parlato parecchio di queste loro trasgressioni. In un momento in cui per alcuni minuti eravamo rimasti soli Alessia ne aveva approfittato e mi aveva detto
- Sai, Edoardo quando eravamo in piscina mi ha chiesto se scopassi con lui. Tu che dici?
- Tesoro non devo dirtelo io. Se ti va fallo, non devi chiedere permesso a me.
- Visto che tu hai scopato Lucia mi sembra giusto che lui scopa me. Poi mi piace farlo.
Quando erano ritornati Alessia si era seduta accanto ad Edoardo, mentre continuavamo chiacchierare, lei aveva appoggiato una mano sulla gamba di Edoardo poi pino piano aveva iniziato a salire fino a quando non aveva impugnato il suo cazzo. Anche Lucia si era avvicinata a me, aveva iniziato a baciarmi in bocca e ad accarezzarmi il cazzo, nel frattempo Alessia aveva iniziato fare un pompino ad Edoardo, quando gli era venuto duro, Alessia si era sdraiata pensando che Edoardo gli andasse sopra, invece Edoardo dopo uno sguardo con Lucia, aveva chiesto aa Alessia se era disposta a leccare la figa a Lucia e lui a scoparla come avevo fatto prima io. Alessia con grande gioia di Lucia aveva accettato ed io mi ero ritrovato a dare in bocca il cazzo a Lucia. Anche stavolta avevamo goduto tutti quasi allo stesso momento.
C’era stato un momento che pensavamo che ci avrebbero invitati a restare a cena, ma si era scusati dicendo che avevano un altro invito avuto da giorni e a sera dovevano uscire. In compenso ci invitavano ad una festa che ci sarebbe stata la sera dopo in una villa di loro conoscenti. Ci avevano spiegato che sarebbe stata una festa trasgressiva dove ne avremmo viste di tutti i colori, ma sec ce la sentivamo ci avrebbero portati. Cn Alessi eravamo in piena euforia e gli avevamo detto di sì, ci eravamo dati appuntamento per la sera dopo e eravamo ritornati alla nostra villa.
La sera a cena Alessia era strana, taciturna e pensierosa, mi ero accorto che evitava di incrociare il mio sguardo, al ritorno a casa ero andato a letto per primo, lei mi aveva raggiunto dopo: Quando era uscita dal bagno era nuda, si era stessa accanto a me, ma la sua espressione era sempre cupa
- Cosa c’è? È tutta la sera che sei strana.
- Pensavo a che idea ti sei fatta di me dopo quello che è successo oggi.
- Tranquilla non i sono fatto nessuna idea. Abbiamo vissuto l’esperienza insieme.
- Si certo lo so, ma non penso che potessi credere che ero così troia.
- Ascoltami, tutte e due ci siamo lasciati andare. Io direi una cosa, viviamo questi giorni di vacanza come più ci piace. Nessuno ci conosce quindi resterà un nostro segreto. Poi li scorderemo.
- Vuoi dire che una volta finita la vacanza non i scoperai più’.
- Questo non dipende da me, logico che se lo vorrai ancora, l modo lo troveremo
Si era stretta a me, mi aveva baciato, poi mi aveva preso il cazzo in bocca, in men che non si dica mi era venuto duro ei si era sdraiata mi aveva attirato sopra di sé dicendomi
- Scopami come più ti piace fammi sentire davvero troia. Spaccami di nuovo il culo, voglio essere la tua troia. Domani sera alla festa ci divertiremo ma ti voglio sempre accanto a me.
Aveva voluto prenderlo in tutte e posizioni, ma di più aveva goduto quando glielo avevo messo nel culo, e quando avevo sborrato aveva voluto ingoiare tutto. Poi ci eravamo addormentati, avevamo tempo per recuperare per la sera dopo, e dalle premesse tutto lasciava presagire che le trasgressioni non avrebbero avuto un limite, tutte e due avevamo voglia di sperimentare altre situazioni.
Il papà di Emanuele ed Elisa era titolare di una media impresa, dove lavoravano anche i figli. Elisa si occupava della parte amministrativa, mentre Emanuele di quella commerciale. Come famiglia era molto benestanti, avevano proposto anche a me di andare a lavorare in azienda ma io avevo preferito continuare con l’insegnamento visto che mi lasciava tanto tempo libero. Abitiamo in un complesso residenziale in due villette distanti un 50 metri. Quasi tutti i giorni quando Elisa viene a pranzo io sono già a casa, mi piace cucinare pertanto quando arriva trova pronto e poi torna in ufficio dove resta fino alla sera.
Come ho scritto prima quado avevo sposato Elisa sessualmente era molto inibita, con pazienza e con il tempo l’ho disinibita molto, adesso facciamo di tutto, l’unica cosa a cui ancora è resta sono i rapporti anali. Elisasi è rivelata una ragazza molto calda, e spesso dopo il pranzo e prima di tornare in ufficio è lei che prende l’iniziativa, in quei casi arriva sempre in ritardo a soddisfatta. Io prima di conoscere lei avevo avuto molte esperienze, adesso con lei facciamo l’amore tutti i giorni ma non per questo se i capita l’avventura ci rinuncio, sono uno a cui piace molto il sesso starei tutto il giorno a letto a scopare.
Quella estate Emanuele aveva prenotato una villa in Sardegna, ed avremmo passato 2 settimane di vacanza insieme a loro, eravamo partiti con la macchina intestata alla ditta un Porsche Cayenne, tutto sarebbe stato fatturato alla ditta. La villa che aveva prenotato era in un lussuoso comprensorio con spiaggia riservata, il posto era bellissimo, decine di ville erano sparse in una pineta mentre nel corpo centrale c’erano tutti servizi, compreso3-4 ristoranti, sicuramente con lo stipendio da professore non me lo sarei potuto permettere, ma visto che ero lì volevo godermi la vacanza.
La prima settimana era trascorsa una meraviglia, Elisa era euforica e sempre su di giri, sessualmente era insaziabile, facevamo lunghe scopate sia di pomeriggio durante la siesta che la notte, incuranti, visto che le camere erano vicine, che Emanuele ed Alessia ci potessero sentire. All’inizio ella seconda settimana c’era stato un piccolo screzio fra fratello e sorella ma con Elisa ci eravamo fatte grosse risate. Una mattina, in spiaggia, Elisa avendo visto che molte donne erano in topless, aveva tolto il reggiseno, Alessia stava per imitarla quando Emanuele l’aveva trafitta con uno sguardo severo. Nel pomeriggio, Emanuele aveva ripreso Elisa dicendogli di evitare certi atteggiamenti perché altrimenti anche Alessia voleva imitarla, aggiungeva poi di fare meno casino durante le nostre scopate pomeridiane e serali, perché loro lo facevamo 2 volte a settimana ed Alessia continuava a chiedere perché noi lo facevamo più volte al giorno. Elisa gli aveva risposto in malo modo e la sera quando me lo aveva riferito avevamo riso di gusto.
Non avevamo nemmeno avuto il tempo di ritornare sul discorso perché la notte tra mercoledì e giovedì era arrivata la telefonata che il papà di Elisa era stato ricoverato d’urgenza perché aveva avuto un infarto. Avevamo le cabine e posto auto prenotate per la domenica sera, era impensabile aspettare. Alle prime luci dell’alba avevamo provato a chiamare tutte compagnie traghetti ma invano. A quel punto avevamo iniziato a telefonare a compagnie aeree. Alla fine, avevamo trovato 2 posti in aereo facendo triangolazione Alghero – Pisa – Milano, Emanuele voleva partire con Alessia e poi io ed Elisa saremmo rientrati in nave. Elisa era stata irremovibile a dirgli che non sarebbe stata in vacanza mentre il papà era in ospedale. Con palese disappunto di Emanuele e con chiara soddisfazione di Alessia, lei sarebbe rimasta con me.
Appena erano decollati, Alessia aveva cambiato atteggiamento, la prima cosa che mi aveva detto era stata quella che avrebbe potuto indossare tutti vestitini che aveva comprato e che Emanuele considerava troppo sex. Ma la cosa che mi aveva convinto a guardarla sotto un altro aspetto era stata la sua reazione quando al ristorante dove ci eravamo fermati per pranzo ci avevano scambiati per marito e moglie, quando lei dopo che il cameriere era andato via aveva detto:
- Potremmo far finta di essere marito e moglie tanto non ci conosce nessuno.
Non avevo chiesto su cos intendesse, ma avevo iniziato ad osservarla. Era davvero una bella donna, poteva essere valorizzata molto di più ma Emanuele al contrario pretendeva che lei restasse semplice. Mentre guidavo sulla litoranea vedevamo tante calette stupende e quando avevo proposto ad Alessia di fermarci in qualcuna per fare il bagno, lei aveva subito accettato con grande gioia. Avevamo trovato spiaggetta incastonata fra degli scogli, avevamo preso l’occorrente in auto ed avevamo sceso i circa 10 metri di sentiero. La spiaggia era molto piccola e sembrava anche riparata da eventuali curiosi che passavano dalla strada, avevamo steso i teli messi in costume e seduti. Dopo un po' Alessia dice:
- Visto che Emanuele è troppo lontano per vedermi, che dici se tolgo reggiseno?
- Fai come ti pare, non mi scandalizzo, per me puoi metterti nuda.
La mia era stata solo una battuta spontanea senza secondi fini, Alessia aveva riso e risposto.
- Mi metto nuda se lo fai anche tu tanto qui nessuno ci vede, poi siamo marito e moglie no?
Ci avevo messo solo un attimo a sfare il costume, lei mi aveva imitato anche se si notava che aveva un po' vergogna. L’avevo osservata bene, era avvero una gran figa ed il mio cazzo iniziava a svegliarsi. Anche lei mi aveva osservato ed adesso sbirciava di continuo il cazzo, poi aveva detto:
- Ora capisco perché Elisa continuava a gemere tutta la notte.
- Continuava a gemere in che senso?
- Nel senso che hai un bel cazzo. Emanuele lo ha solo la metà. Posso toccarlo?
Non avevo nemmeno fatto in tempo di rispondergli che lei aveva allungato la mano ed aveva iniziato ad accarezzarmi il cazzo. Ero consapevole che ormai non saremo tornati indietro ed allora gli avevo detto.
- Attenta che sei fai così è pericoloso lo stai facendo svegliare.
- Perché pericoloso? Non siamo forse marito e moglie?
- Allora se siamo marito e moglie non limitarti solo ad accarezzarlo, prendilo in bocca.
Si era subito piegata ed aveva iniziato a succhiarlo, devo ammettere che di bocca ci sapeva fare davvero. In pochi secondi era diventato duro come il marmo. Lei succhiava gemeva e si complimentava del bel cazzo. L’avevo fatta mettere a 69, adesso anche io leccavo la sua figa, era bagnatissima e dopo un paio di minuti aveva avuto il primo orgasmo, a quel punto gli ero andato sopra avevo puntato il cazzo ed appena avevo spinto gli era scivolato tutto dentro aveva iniziato a gemere poi mi aveva sussurrato
- Non hai idea di quante notti invidiavo Elisa e volevo essere al suo posto. Adesso sei mio.
L’avevo pompato a lungo fino a quando ad un orgasmo più intenso degli altri mi aveva chiesto un attimo d pausa. Mi ero staccato da lei e sdraiato sun un fianco, il cazzo sempre dritto bagnato dai suoi umori
- Ma tu non hai goduto? Non ti ho sentito schizzare.
- Per adesso no, godo dopo insieme a te. Non vuoi rifarlo?
- Certo che lo voglio ed il più a ungo possibile.
Si era alzata ed era andata in acqua, l’avevo seguita, avevamo iniziato a giocare in acqua, quando ad un certo punto, lei era attaccata ad uno scoglio, gli avevo puntato il cazzo nel culo, avevo spinto e la cappella gli era entrata, lei aveva urlato dal dolore, gli avevo chiesto scusa e lei di rimando:
- Mi hai fatto male perché non l’avevo mai fatto. Ma se vuoi proveremo con vaselina a casa.
Eravamo usciti dall’acqua, avevo iniziato di nuovo a pomparla e stavolta quando stavo per sborrare lo avevo tirato furi e gielo avevo messo in bocca, aveva ingoiato tutto ed aveva continuato a succhiare fino a che il cazzo non era completamente pulito. Ci eravamo rivestiti ed eravamo ripartiti
Arrivati a casa avevamo bisogno tutte e due di fare una doccia. Eravamo andati insieme sotto la doccia, io con la scusa di insaponarla avevo iniziato a mettere bagnoschiuma nel suo culo, lei aveva capito le mie intenzioni, non aveva protestato e quando l’avevo appoggiata a parete e glielo avevo messo in culo, si era lamentata un po' ma alla fine il cazzo gli era scivolato dentro. L’avevo pompata a lungo ma per farla godere avevo dovuto stimolargli la figa con le mani poi gli avevo sborrato dentro al culo. Aveva gradito molto e era sicura che le prossime volte sarebbe andata molto meglio e sarebbe riuscita a sborrare senza aiuto.
Quando gli avevo detto che l’avrei portata a cena fuori era euforica, si era andata a preparare e quando era pronta ero rimasto a bocca aperte. Si era sapientemente truccata ed indossava un vestitino molto sex, Era un vestito in seta coloro nero a minigonna dalla vita partivano due strisce di tessuto che si legavano dietro il collo, la schiena restava totalmente nuda, lei aveva indossato un reggiseno trasparente ma io l’avevo consigliata di toglierlo, in questo modo almeno ¾ del seno era visibile lei si era guardata allo specchio da tutte le posizioni poi mi aveva baciato in boca ed aveva detto:
- Solo con te posso uscire vestita così. Emanuele mi avrebbe chiesto divorzio prima di uscire.
Al ristorante tutti l’avevano osservata con suo grande compiacimento. Accanto al nostro tavolo sedeva una distinta coppia. Lui un signore sui 50/60 anni ancora un bell’uomo, lei aveva parecchi anni meno di lui, sui 40/45 ben messa, non grassa ma una bella donna formosa. Ci guardavano con insistenza, soprattutto lei, ma i suoi sguardi erano indirizzati verso Alessia che in un paio di occasioni aveva ricambiato con un sorriso. Alessia si era accorta subito degli sguardi della donna, aveva capito che non erano semplici sguardi ed in lei avevano risvegliato dei ricordi di gioventù che considerava morti e sepolti. La cena scorreva piacevole, avevano bevuto quasi 2 bottiglie di vino Alessia era particolarmente euforica, ma ogni tanto lo sguardo della donna gli faceva venire dei brividi, staccava subito lo sguardo in questi casi.
Ad un certo punto Alessia si era alzata per andare in bagno, non aveva ancora finito di attraversare la sala che la donna si era alzata e si era avviata anche lei al bagno. Quando la donna era entrata Alessia stava lavando le mani, la dona l’aveva fissata, Alessia era ora consapevole di quello che sarebbe successo. La donna gli aveva fatto un sorriso l’aveva attirata a sé e gli aveva dato un bacio sulla bocca, Alessia era paralizzata, quando la mano della donna si era intrufolata dentro le sue mutandine, trovandola un ago di umori, Alessia aveva avuto un gemito di piacere ma allo stesso tempo aveva trovato la forza di scappare.
Dopo cena Alessia era voluta subito tornare a casa, una vota in camera mi era saltata subito addosso, sembrava assatanata, aveva voluto il cazzo subito dentro tralasciando ogni preliminare, ed in pochi minuti aveva avuto un orgasmo così intenso da lasciarmi a bocca aperta. Una volta ripreso fiato, era stata lei a raccontarmi cosa era successo al ristorante, per poi continuare a raccontarmi della sua relazione lesbica con una suora che frequentava la parrocchia quando era ancora adolescente. Il racconto aveva eccitato tutte e due, me in particolare, l’avevo baciata e stavo per andargli sopra, lei mi aveva guardato, i suoi occhi avevano una strana espressione, era molto seria quando mi aveva detto.
- Prendimi da dietro, spaccami il culo, fammi tutto quello che desideri. Questi due giorni che restano le voglio vivere da troia ed in culo ad Emanuele ed a tutti i perbenisti come lui.
La situazione aveva fatto andare un po' fuori di testa anche me, l’avevo messa a pecorina, l’avevo inculata in modo animalesco e stavolta anche lei aveva goduto quando gli avevo sborrato nel culo.
Il mattino dopo, in spiaggia avevamo incontrato la coppia della sera prima, Alessia si era salutata con la donna, poi ci eravamo presentati loro erano Edoardo e Lucia. Avevamo passato mattinata insieme poi quando avevamo proposto di mangiare insieme al ristorante sulla spiaggia ci avevano fatto compagnia. Alessia e Lucia avevano chiacchierato a lungo da sole, sembrava ci fosse un buon feeling fra loro. Quando dopo il pranzo Alessia mi metteva al corrente che Lucia ci aveva invitato a bere un limoncello a casa loro ci eravamo guardati, l’espressione di Alessia faceva trasparire che era pronta a tutto, ma non solo, mi aveva fatto capire che sicuramente qualcosa sarebbe successo.
La loro villa a differenza della nostra oltre al patio aveva una piccola piscina, quando ci avevano detto che di solito loro stavano nudi in piscina, con una determinazione che mi aveva asciato sbalordito, Alessia aveva imitato Lucia ed in un attimo erano tutte e due nudi a quel punto anche io ed Edoardo ci eravamo messi nudi. Bevevamo il limoncello ma nell’aria si sentiva una strana atmosfera. Quando Lucia, con la scusa di fargli provare un massaggio, aveva invitato Alessia a sdraiarsi sul letto del gazebo vicino alla piscina, era chiaro che qualcosa stava per iniziare. Il massaggio era solo una scusa come si era capito, dopo pochi minuti, Alessia sdraiata a gambe aperte accoglieva fra e sue gambe la esta di Lucia che aveva iniziato a leccargli la figa. Noi uomini eravamo rimasti a guardare, ma la situazione era troppo eccitante ed il mio cazzo si era subito indurito, Edoardo mi aveva guardato e poi mi aveva detto:
- Vedo che sei già pronto. Approfittane, mettilo dentro a Lucia.
- Pensavo che volesse farlo con solo con Alessia
- Tranquillo, anzi gradisce molto mentre lecca una figa sentire un cazzo che la scopa.
Ormai non avevo più remore e non me ne fregava di nulla, ero andato dietro a Lucia, che sentendomi arrivare, aveva allargato e gambe e messa in posizione adatta il cazzo gli era scivolato subito dentro, ormai era un continuo gemere. Anche Edoardo si era avvicinato ad Alessia e gli aveva dato il cazzo in bocca. Per me era una situazione nuova ma particolarmente eccitante a differenza da solito avevo perso il controllo e quando Alessia aveva goduto anche io mi ero lasciato andare sborrando in figa a Lucia. Gli schizzi di Edoardo, in parte erano finiti in bocca ad Alessia altri sulle tette che Lucia aveva leccato.
Avevamo fatto un bagno in piscina, poi ci eravamo seduti al fresco a chiacchierare ed a bere. Edoardo e Lucia ci aveva spiegato che loro da anni facevano scambio di coppie, frequentavano sia locali per scambisti o altre coppie di amici. Ci avevano parlato parecchio di queste loro trasgressioni. In un momento in cui per alcuni minuti eravamo rimasti soli Alessia ne aveva approfittato e mi aveva detto
- Sai, Edoardo quando eravamo in piscina mi ha chiesto se scopassi con lui. Tu che dici?
- Tesoro non devo dirtelo io. Se ti va fallo, non devi chiedere permesso a me.
- Visto che tu hai scopato Lucia mi sembra giusto che lui scopa me. Poi mi piace farlo.
Quando erano ritornati Alessia si era seduta accanto ad Edoardo, mentre continuavamo chiacchierare, lei aveva appoggiato una mano sulla gamba di Edoardo poi pino piano aveva iniziato a salire fino a quando non aveva impugnato il suo cazzo. Anche Lucia si era avvicinata a me, aveva iniziato a baciarmi in bocca e ad accarezzarmi il cazzo, nel frattempo Alessia aveva iniziato fare un pompino ad Edoardo, quando gli era venuto duro, Alessia si era sdraiata pensando che Edoardo gli andasse sopra, invece Edoardo dopo uno sguardo con Lucia, aveva chiesto aa Alessia se era disposta a leccare la figa a Lucia e lui a scoparla come avevo fatto prima io. Alessia con grande gioia di Lucia aveva accettato ed io mi ero ritrovato a dare in bocca il cazzo a Lucia. Anche stavolta avevamo goduto tutti quasi allo stesso momento.
C’era stato un momento che pensavamo che ci avrebbero invitati a restare a cena, ma si era scusati dicendo che avevano un altro invito avuto da giorni e a sera dovevano uscire. In compenso ci invitavano ad una festa che ci sarebbe stata la sera dopo in una villa di loro conoscenti. Ci avevano spiegato che sarebbe stata una festa trasgressiva dove ne avremmo viste di tutti i colori, ma sec ce la sentivamo ci avrebbero portati. Cn Alessi eravamo in piena euforia e gli avevamo detto di sì, ci eravamo dati appuntamento per la sera dopo e eravamo ritornati alla nostra villa.
La sera a cena Alessia era strana, taciturna e pensierosa, mi ero accorto che evitava di incrociare il mio sguardo, al ritorno a casa ero andato a letto per primo, lei mi aveva raggiunto dopo: Quando era uscita dal bagno era nuda, si era stessa accanto a me, ma la sua espressione era sempre cupa
- Cosa c’è? È tutta la sera che sei strana.
- Pensavo a che idea ti sei fatta di me dopo quello che è successo oggi.
- Tranquilla non i sono fatto nessuna idea. Abbiamo vissuto l’esperienza insieme.
- Si certo lo so, ma non penso che potessi credere che ero così troia.
- Ascoltami, tutte e due ci siamo lasciati andare. Io direi una cosa, viviamo questi giorni di vacanza come più ci piace. Nessuno ci conosce quindi resterà un nostro segreto. Poi li scorderemo.
- Vuoi dire che una volta finita la vacanza non i scoperai più’.
- Questo non dipende da me, logico che se lo vorrai ancora, l modo lo troveremo
Si era stretta a me, mi aveva baciato, poi mi aveva preso il cazzo in bocca, in men che non si dica mi era venuto duro ei si era sdraiata mi aveva attirato sopra di sé dicendomi
- Scopami come più ti piace fammi sentire davvero troia. Spaccami di nuovo il culo, voglio essere la tua troia. Domani sera alla festa ci divertiremo ma ti voglio sempre accanto a me.
Aveva voluto prenderlo in tutte e posizioni, ma di più aveva goduto quando glielo avevo messo nel culo, e quando avevo sborrato aveva voluto ingoiare tutto. Poi ci eravamo addormentati, avevamo tempo per recuperare per la sera dopo, e dalle premesse tutto lasciava presagire che le trasgressioni non avrebbero avuto un limite, tutte e due avevamo voglia di sperimentare altre situazioni.
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