La Notte Infuocata di Angelo e Chiara

di
genere
prime esperienze

Prologo – L’Incontro

Ibiza, notte calda, musica che spacca i timpani e corpi sudati che ballano come indemoniati. Io, sessant’anni sulle spalle e ancora con dentro la voglia di scopare e vivere. E poi lei: Chiara, diciannove anni, una bomba sessuale travestita da ragazza, sguardo da puttanella che cerca guai.

I suoi occhi incollati ai miei, le labbra che mordono il bicchiere, il corpo che si muove solo per provocarmi. Quando mi si avvicina e mi sussurra: «Ti voglio», so che non c’è più scampo. La prendo per mano, la porto fuori dal locale. Lei ride, mi stringe il cazzo sopra i pantaloni senza nemmeno aspettare. Ho già capito: questa non è una ragazza, è un animale in calore.



Capitolo I – Il Pompino della Vita

Appena entrati in camera, Chiara non perde un secondo. Mi butta sul letto, si inginocchia e libera il cazzo. «Finalmente…» sussurra.
La sua bocca lo ingoia subito, senza esitazione. Lingua ovunque, bava che cola, occhi alzati a guardarmi mentre succhia come una troia professionista.

Lo succhia piano, poi forte, poi si ingola tutto il cazzo fino a farsi venire le lacrime. Si sbatte schiaffi sul viso con la mia cappella, si fa sporcare la faccia di saliva e gode come una puttana. «Ti piace, vecchio porco? Vuoi che ti succhi fino a farti esplodere?» gemette, mentre si strofinava la figa con la mano.

Io la guardo e penso che a diciannove anni era già la bocca più sporca e perfetta che avessi mai avuto. Mi faceva venire voglia di scoparle tutto, senza pietà.



Capitolo II – La Figa che Brucia

La prendo per i capelli e la piego sul letto. Il suo culo in aria, la figa che luccica già fradicia. Entro dentro con un colpo secco. Lei urla. Un urlo sporco, di dolore e piacere mescolati.

Comincio a scoparla come un forsennato. La stanza risuona solo di colpi di carne e dei suoi gemiti urlati. «Più forte, più forte! Spaccami la figa!» grida, spingendo il culo contro di me.

Le dita nelle sue tette, la bocca sul suo collo, il cazzo che affonda sempre più. Lei squirta di continuo, inzuppa le lenzuola, urla come una ninfomane impazzita. «Non fermarti! Fammi scoppiare la figa!» implora.

E io la scopo fino a farle perdere il fiato, finché il suo corpo non trema in un orgasmo devastante che la lascia ansimante, ma ancora assetata.



Capitolo III – Il Culo di Chiara

Il momento proibito arriva da solo. Lei si gira, mi mostra quel culo perfetto, lo spalanca con le mani e mi guarda. «Adesso lì, scopami come la tua troia».

Non le do tempo di ripensarci. Spingo piano, poi forte, fino a sentirla urlare. Gli occhi le si riempiono di lacrime, ma non smette di gridare: «Sì, più dentro! Sfonda il mio culo, fammi tua!».

Ogni colpo è dolore che diventa piacere, fino a trasformarla in una troia urlante. Mi graffia le gambe, sbatte la testa sul cuscino, e io continuo, sempre più profondo, senza pietà.

«Sborra dentro, fammi tua puttana!» grida.
Ed esplodo. Un getto infinito che la riempie fino in fondo. Lei geme, ride, gode, tremando come posseduta.



Capitolo IV – Senza Fine

Pensavo fosse finita. Invece Chiara si gira, mi monta sopra e ride. «Non hai ancora finito con me, vecchio. Io non mi sazio mai.»

La cavalcata è animalesca. Lei sbatte le tette sul mio petto, urla, gode, mi schiaffeggia mentre si prende ogni colpo. Io le stringo i fianchi e la scopo da sotto, più forte che posso.

Si ribalta, si piega, mi prende ancora in bocca con tutta la cattiveria che ha. Mi fa godere, mi fa impazzire, mi fa esplodere ancora. Sborra dappertutto: sulla faccia, tra i capelli, sulle tette, sul culo. E lei ride, sporca, sudata, ubriaca di sesso.



Epilogo

Restiamo distrutti sul letto, io esausto, lei ancora eccitata. Ha diciannove anni e vuole già un’altra scopata. Si avvicina, mi morde l’orecchio e sussurra: «Io sono la tua puttana. E tu non mi avrai mai sazia».

E ho capito che quella notte a Ibiza non era solo sesso. Era un altare di piacere. Un ricordo indelebile. La notte in cui Chiara diventò la mia puttana mai sazia.
scritto il
2025-09-17
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